«
Ha veramente
tutta questa
importanza, Hyung? » Sussurro e il mio sussurro si perde nel
freddo della Seul
che ci scorre fuori dal finestrino, si perde nelle luci gialle dei
lampione e
in quelle al neon delle insegne, si schiantano sull’asfalto
rovinato e vengono
calpestate da migliaia di ruote.
Tu
non mi hai sentito,
ovviamente come potresti, sei al telefono e con gli auricolari non mi
puoi
sentire.
«
Siamo li fra
dieci minuti
Yun, tranquilla non c’è traffico a tra poco
piccola » Sempre e solo lei,
sorridi per lei, ridi per lei, fai tutto per lei; come devo stare io?
Che cosa
dovrei provare?
«
Fra poco ci
siamo, tutto
bene JunHong? » Sorrido lievemente quando volti appena il
capo verso di me,
lascio che il mio sguardo si ostini ancora a fissare
l’asfalto che sfreccia
veloce sotto di noi.
«
Tutto bene
Hyung »
Rispondo piano, ti accigli leggermente e mi poni nuovamente la domanda.
«
Sono solo
stanco per la
scuola » Dico, questa volta i miei occhi si fissano sul tuo
profilo, sui tuoi
occhi neri, sulla gobbetta del tuo naso, quell’adorabile
gobbetta e sulle tue
labbra carnose, quelle labbra che adesso si sollevano leggermente in un
accenno
di sorriso. Tutto quello che posso avere io è questo, quindi.
Arriviamo
presto a casa
mia,
scendo e prendo lo zaino me lo isso sulla spalla e sorrido con le
labbra, gli
occhi non si alzano ed è meglio così, se fossero
cadute delle lacrime.. no, non
me lo posso proprio permettere.
«
Grazie mille
Hyung » Lo
ringrazio, lui risponde velocemente e ci salutiamo con un
“Alla prossima”
forzato.
Nessuno
dei due
è riuscito a
lasciarsela alle spalle quindi, quella faccenda. Va bene
così.
«
Yun
» Sussurro entrando in
casa, eccola li, bella come il sole, Jeans stretti, canottiera scura,
scarpe da
ginnastica e capelli sciolti sulle spalle.
«
Io vado Jun,
va bene? » Le
sorrido e gli auguro di divertirsi lei mi bacia la guancia e mi
abbraccia.
Nell’esatto
momento in cui
esce da casa sbattendo la porta mi affaccio alla finestra, eccolo li,
bellissimo e freddissimo che si scioglie al sole, che non
c’è, appena la vede,
scende dalla macchina e gli avvolge un braccio sulle spalle, gli bacia
le
labbra e le sorride scoprendo i denti bianchissimi. Mi sento male.
«
Ho avuto
occhi per te –
mormoro – ho avuto occhi per te fino a quando i miei occhi
sono riusciti a
seguirti » Salgono in macchina e si immettono velocemente in
strada, in poco
spariscono all’orizzonte.
«
Ho avuto
occhi per te fino
a quando i miei occhi sono riusciti a seguirti e, nonostante tutto, ho
ancora
occhi solo per te » Concludo accasciandomi sulla poltrona, mi
stringo le gambe
al petto e mi addormento, stanco dei miei pensieri e della giornata
scolastica.
«Hyung
» Un limpido richiamo nella notte.
«Dimmi JunHong
» Dove trovo il coraggio per dirtelo
non lo so, apro la bocca e le parole fuggono dalla mia bocca come fumo
dalle
dita.
«Ti amo Hyung
» Una risata roca, la tua, uno sguardo
divertito, il tuo, una mano calda che mi accarezza il capo.
«Ti va sempre
di giocare » un colpo al cuore.
« Sono serio
» Mi sfugge ancora “Stai zitto JunHong,
fai finta di giocare, sei stato rifiutato” mi rimprovero.
Ti vedo senza parole,
è strano non è vero?
«Io, non so che
dire, Jun sei troppo piccolo » Quindi
è questo il problema?
«Sei troppo
piccolo ed io sono Etero» Continui, sento
il cuore sgretolarsi e le lacrime salire, le ingoio e sussurro piano.
«è
davvero un così grande problema l’età?
» Ti vedo
indeciso, poi sbuffi e alzi la testa a fissare le nuvole.
«Lasciami
perdere, ho la ragazza e sono troppo
grande, troverai un ragazzo o una ragazza della tua età che
ti vuole veramente
bene »
«Ma io sono
innamorato di te» Urlo, lui si gira a
guardarmi, sta per aprire bocca ma il discorso cade con
l’arrivo di Yun.
Mi
sveglio di soprassalto
e
guardo l’orologio. L’una e un quarto ed io devo
ancora studiare, mi alzo in
piedi e sento il familiare formicolio delle gambe addormentate, cammino
fino
alla cucina e sento le gambe dolere, prendo un bicchiere
d’acqua e torno in
soggiorno apro lo zaino e guardo i libri al suo interno.
Lancio
il libro di
letteratura dall’altra parte della stanza.
“Dannati
esercizi” Penso
raccogliendolo, l’ennesimo testo che parla di sentimenti e i
relativi esercizi
che ti chiedono di descrivere quello che l’autore di turno
intende.
«
Vediamo
» Mi dico, guardo
il foglio bianco del mio quaderno e sospiro.
«
Come si
capisce di essere
innamorati? Quali esigenze e esperienze porta questo sentimento?
» Leggo ad
altra voce. Anche la letteratura rigira il dito nella piaga.
«
Perché mi sono innamorato
di lui? » Mi chiedo, è la prima volta che me lo
chiedo e mi resta difficile
spiegarmelo; non credo che scrivere “Mi sono innamorato di
lui perché è lui”
sia nelle possibili risposte che la prof accetti.
«Volevo
capire
cosa si prova
» Rispondo subito alla seconda, ma rispondo a voce alta
perché le mani mi tremano
troppo per riuscire a scrivere.
« cosa si
prova ad avere qualcuno di così intimo – continuo
– qualcuno che rappresenta
una parte di me » Urlo, sento le lacrime pizzicarmi il naso e
spingere per
uscire, le lascio fare, che escano pure, che dimostrino al mondo il
dolore che
provo.
« Qualcuno a
cui non potevo nascondere niente neanche volendo, qualcuno che sarebbe
riuscito
a leggermi dentro, come facevi te » I miei sono ormai solo
singhiozzi.
« Qualcuno con
qui non mi sarei mai sentito in
imbarazzo, volevo guardarti negli occhi e sentirmi a casa, come se il
mio posto
fosse sempre stato lì, in quelle braccia, in quello sguardo
e finalmente fossi
riuscito a trovarlo » Piango sempre più forte, la
testa mi scoppia e le lacrime
stanno bagnando la moquette chiara nel punto in cui cadono, tanto sono
copiose.
« E invece
– vado avanti, troppo stanco di tenermi
tutte quelle emozioni dentro – e invece continuo a vederti
con lei, con mia
sorella, continuo a rubare i sorrisi che rivolgi a lei, a collezionare
ogni “ti
amo” che gli dici fingendo che sia mio, continuo a dannarmi
per la mia età, se
avessi avuto quattro anni in più, se avessi avuto la sua
stessa età, mi avresti
amato? No? Eppure me lo dicevi sempre “Sei bello come tua
sorella” non mi
avresti amato? Mi avresti fatto soffrire come stai facendo ora? Oppure
non te
ne rendi conto del mio dolore, troppo accecato dalla perfezione di lei?
Non ti
accorgi dei miei sguardi stanchi? Delle mie occhiate? Dei miei sorrisi
sempre
più rari? Delle mie occhiaie? Non lo senti il mio cuore
battere all’impazzata?
Non lo senti? Strano perché fa anche più rumore
del dub-step che esce dalle
casse della tua auto. Non lo hai sentito quel giorno? Quel rumore di
vetri
infranti, quel crollare di castelli, quella bastonata secca che lo ha
diviso in
due? » Ormai sono in ginocchio e mi stringo convulsamente la
t-shirt
all’altezza del petto, ho l’affanno e sento freddo,
la nausea mi assale e corro
al bagno, rigetto nel lavandino e sento le gambe tremare, mi siedo sul
bordo
della vasca da bagno e respiro, respiri profondi e regolari.
« Calmati
– mi dico – va tutto bene » Mi dico, ma
non
ci credo.
« è
tutto ok, vedrai che è un brutto sogno » Cerco di
auto convincermi.
« Appena ti
sveglierai sarai fra le sua braccia –
sussurro, la voce incrinata – e lui ti dirà che ti
ama, che l’età non conta »
Continuo a parlare.
« Poi farete
l’amore e tua sorella vi verrà a dire
che la colazione è pronta, vi alzerete e lei vi
sgriderà perché siete nudi, vi
farete una doccia e riderete insieme » Mi dico, ma mi sento
morire, non accadrà
mai e lo so.
« Piccolo
» Sussurro.
« Sono piccolo
» Urlo.
« Ti amo anche
se sono piccolo » Dico, la voce
affannata e la lacrime che mi scendono ancora dagli occhi scuri.
« Ti amo anche
se sono piccolo » Ripeto, poi spengo
tutto e me ne vado a letto, sfinito dalle lacrime e con il mal di testa
che mi
trafigge le tempie.
« Ti amo – ripeto nell’oscurità fissando l’angolo della stanza dove sta una foto di me e lui insieme – ti amo Yongguk, ti amo anche se sono piccolo e non sono ricambiato. Ti amo perché sono stupido » Sussurro. Poi il buio di un sonno senza sogni.
~
L'inutile spazio di infinity-
L'editor è in inglese ;A; Non ce la possso fare, piango l'anima!
Coomunque, giusto perché ho appena fatto un'ottima impressione, è la mia priam fan fiction sui B.A.P.
Qui lo dico e qui lo nego, presente Nettlewild [A cui devo buona parte delle frasi :') Love ya babe] i B.A.P. sono l'ultimo gruppo per cui perderò la testa :'D
Ah, avete mica presente quel coso che sta in alto, quello con le immagini , quel coso brutto? L'ho fatto io e bhò, che ne pensate? A me non fa impazzire, ma è stato il mio primo "lavoro" in quel campo e bho.
Spero possa piacere, in ogni caso cercherò di migliorare ^^
Un bacione :*
infinity~