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Autore: Cinzia_72    07/10/2013    1 recensioni
IL GIOCO LO CONDUCO IO.........
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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Gaetano è in cucina indaffarato nella preparazione della torta per Tommy. Un minuto prima è caduto nella tentazione d'intraprendere la strada più facile..."telefoni a una pasticceria, ordini la torta e finisce li la questione con tutti i problemi annessi". Poi mentre stava ancora al telefono per fare l'ordinazione, si è “guardato” allo specchio del forno della cucina e decisamente quello che ha visto non lo entusiasmava e così ha chiuso la telefonata annullando l'ordinazione.
 
  • “No cavolo, è il compleanno di mio figlio! Voglio provare a fare io qualcosa per lui, anche se può diventare un'impresa titanica per uno che riesce a tirare fuori dal forno soltanto biscotti che definire “carbonella” è un complimento. Però cavolo ci voglio provare e speriamo bene (ahhahah).” -
Mentre è li che comincia a trafficare con farina, uova e latte, combinando già qualche piccolo disastro, sente suonare il campanello. - “ uffffff...proprio adesso. Chi sarà ???”
Si dirige verso la porta sbuffando e seminando farina sul pavimento.

     G. -“Si? Chi è?”
Apre e davanti a lui compare Camilla con un grosso pacco in mano confezionato con un bel nastro azzurro.
     C. -” Gaetano...(hahah), ancora esperimenti con i biscotti ????”
     G. -” Veramente stavo provando a fare una torta per il compleanno di Tommy. Hai
visto mai che avessi più fortuna con le torte che con i biscotti.”
     C. -” Gaetano tu sai quanto io ti stimi e ti voglia bene. Sei un grande poliziotto. Il tuo acuto investigativo non è secondo a nessuno, sei una persona fantastica, sei un bellissimo uomo pieno di virtù.....”
     G. -” Ma.....! Arriva al punto Milla.”
     C. -”Ma l'abilità culinaria, Gaetano mio, non è una dote che ti appartiene, sopratutto per quello che riguarda i dolci. Oddio perdonami non voglio essere così negativa riguardo alle tue capacità gastronomiche, infatti mi ricordo che sai fare benissimo i tortellini con la panna (visto che memoria), ma per quanto riguarda i dolci, se io fossi in te, lascerei perdere.”
     G -”Hai ragione Camilla …(ahhah), come cuoco non sono un granché ma è il compleanno di mio figlio e non mi andava di comprargli una dolce qualsiasi e volevo fargli qualcosa di speciale. ”
     C. -”lo so, ed infatti eccomi qui con questa (e mostra a Gaetano il pacco con il nastro azzurro ) torta al cioccolato con crema chantilly fatta rigorosamente in casa, da parte mia e sopratutto da parte di mia madre, la quale voleva sdebitarsi in qualche modo per l'aiuto che ci hai dato con Livietta, anche se non basterebbero cento di queste torte per dimostrarti tutta la mia gratitudine per quello che hai fatto per mia figlia.”
     G. -” Camilla ho fatto soltanto il mio lavoro, magari con un po' più di apprensione perchè voglio bene a tua figlia e sopratutto perchè voglio bene a te. E lo sai ! Comunque grazie infinite per la torta. Tommy ne sarà felicissimo. ”
     C. -”A proposito, dov'è il nostro festeggiato? Voglio fargli vedere subito la torta. ”
     G. -”Purtroppo ora sta dormendo.”
     C. -” Che peccato. Pazienza, ma domattina, appena si sveglia devi mostrargliela e chiamarmi subito. Intesi??!!??”
     G. -”Certo. Senti però nel frattempo, proprio per non passare da imbranato totale davanti a mio figlio, mi daresti una mano a fare almeno un paio di biscotti decenti ???? Ti prego Camilla, sono proprio negato. Quelli che ho preparato fino ad ora, facevano proprio pena.”
     C. -”Oddio Gaetano, non erano proprio così orribili, magari un pò troppo ben cotti.”
     G. -” Ti ringrazio Milla, da qui si capisce che mi vuoi veramente bene.(ahhahah).”
     C. -”Si insomma, io li ho mangiati e non erano poi così male. Certo c’ho messo due ore per digerirli, insieme ad una caraffa di bicarbonato, però alla fine ce l'ho fatta. Ok dai “biscottiamo” insieme, nel senso di fare i biscotti insieme…(IMBARAZZO), tanto stasera sono libera. Dai prepariamoli insieme.”
     G. -”Come sei libera ?”
     C. -”Si. Livietta è andata a cena da Greg, perché vuole farsi perdonare per averlo trascurato in questo ultimo periodo, mia madre ha da fare con una sua “nuova amica” e Renzo è partito per raggiungere Carmen a Parigi.”
     G. -” Ah..........”
     C. - “Gaetano non ricominciare con gli “AH” accompagnati a quell'espressione sarcastica (faccia da schiaffi) stampata sul viso. Lo sai quanto riesci a darmi sui nervi quando fai così, perchè non si capisce dove vuoi andare a parare, anzi no, si capisce fin troppo bene.”
     G. -”No, no per carità, chiudo subito con le esclamazioni, però ti prego non mi abbandonare, ho proprio bisogno del tuo aiuto per non sfigurare davanti a mio figlio domani.”
     C . -” Ok allora, diamoci da fare. Anzi non serve ricominciare da capo, diciamo che l'impasto così com'è va bene....forse. Che c'hai messo dentro? E per favore non mi dire latte, uova e farina: intendo le quantità Gaetano.”
    G. -” Cami che dici se ricominciamo proprio da capo dai? Perché veramente ho fatto un po' a occhio e non posso garantire sulle quantità e tanto meno sulla qualità.”
    C. -” No Gaetano, non possiamo buttare via tutto. Dimmi su per giù le quantità che hai usato e al massimo facciamo due infornate. Va bene allora dai, cominciamo.”
Il tempo passa piacevolmente tra nuvole di farina e schizzi di crema pasticcera un po' ovunque, fino a quando i biscotti escono dal forno cotti a puntino e pronti per essere assaggiati. Mentre aspettano che i biscotti si raffreddino, i due cominciano a chiacchierare, bevendo qualcosa seduti sul divano.
    C.-” Gaetano senti, io ancora non credo di averti ringraziato abbastanza per l'aiuto che mi hai dato con mia figlia.” G. -” Camilla ho fatto solo quello che andava fatto, anzi sicuramente con meno lucidità del solito visto che si trattava di Livietta e sicuramente, proprio perché ero coinvolto emotivamente, ci sono stati dei fattori che mi sono sfuggiti sin dall'inizio. Devo ammettere che stavolta mi mancava proprio la lucidità e il consueto distaccamento che normalmente uso quando mi occupo di un caso. Te l'ho già detto una volta, tu mi dai quella lucidità che nel mio lavoro è indispensabile, però a volte me la togli e mi ritrovo perso davanti a problematiche che in altre circostanze risolverei in un attimo.”
     C. -” Ciò non toglie che anche stavolta sei stato fantastico.”
     G. - ”Se non mi sbaglio l'hai fatto anche tu per me e anche nel mio caso la situazione era tutt'altro che rosea e non eri affatto tenuta a farlo, io invece alla fine si può dire che ho fatto soltanto il mio lavoro.”
    C. -”Come non ero tenuta ??!!??! Ero tenuta eccome. Tu mi hai sempre aiutato ad uscire dai guai nei quali regolarmente mi andavo e mi vado a cacciare e io spesso e volentieri ho approfittato proprio del fatto che comunque e sempre, basta che ho bisogno di te, io ti chiamo e tu arrivi. Subito. E poi non ci credo che lo hai fatto “solo e unicamente perché era un tuo dovere". Di questo ne sono sicura. O mi sbaglio forse?”
    G. –“Non ti sbagli Milla. Io per te ci sarò sempre, ”comunque e dovunque”. E sono anche pienamente consapevole del fatto che tu te ne approfitti abbastanza di questo scemo di vicequestore, che ti giri e ti rigiri come ti pare…..(ahhah). E sai qual è la fregatura ??? E che a me va benissimo anche così. Pensa che fesso che sono eh !?!?!?”
    C . –“Eh ma così mi fai sentire in colpa.”
    G. –“ E perché? Io sono felice quando posso esserti utile e non solo perché mi va di aiutarti ma anche perché sotto sotto, mi piace sapere che comunque sia, tu sia sempre in debito con me….(ahhhhah).”
    C. –“Addirittura. Praticamente con tutte le volte che mi hai aiutato sono ricattabile fino all’anno 3000. O giù di li…..(ahhahah).”
    G. –“ 3000 – 3500…non di più, tranquilla.”
    C. –“AIUTO. Senti, con il fatto che ti ho aiutato con i biscotti per il compleanno del piccolotto, non è possibile scontare qualche annetto ??? Dai commissario, concedimi qualche attenuante.”
    G. –“ Vedremo.”
    C. –“ Vedremo !?!?!? E da cosa VEDREMO ???”
    G. –“ Da cosa mi risponderai ad una domanda che ti voglio fare adesso.”
    C. –“Oddio, non lo so perché ma sono mooooolto preoccupata. Vabbè dai, spara.”
    G. –“ Milla, noi ci conosciamo da un casino di tempo ormai e spesso e volentieri ci capiamo al volo, senza neanche bisogno di parlare, però ora invece “devi” parlarmi. Ho bisogno di sentire quelle determinate “parole”, positive o negative che siano, a questo punto non m’importa niente. Me la rischio, ma DEVO avere delle risposte. NE HO BISOGNO CAMILLA. E arrivati a questo punto, perdonami se te lo dico, ma ora proprio me le devi.”
    C. –“ Ok allora, chiedi. Avanti, sono pronta!”
    G. –“Milla, non ce la faccio davvero più. Dimmi qualcosa ti prego. Io penso che non ho neanche bisogno di farti una domanda specifica. Sai quello che voglio chiederti e sai anche qual’è la “sentenza” che spero di avere da te. Sono anni ormai che aspetto “quella risposta” che per me vuol dire “pace, tranquillità", tutto insomma.”
    C. –“ Gaetano aspetta un momento, prima che tu parli, TI ANTICIPO IO. SI GAETANO, OK, TI AMO…(imbarazzo e stallo totale.....Gaetano fa per abbracciarla ma Camilla lo blocca). ASPETTA FERMO LI'. SI TI AMO E QUASI SICURAMENTE DALLA PRIMA VOLTA CHE T'HO VISTO, PERÒ, PERMETTIMI COMMISSARIO DI SPIEGARTI UNA COSETTA CHE NON HO MAI AVUTO IL TEMPO E L’OCCASIONE PER CHIARIRE CON TE. Tu in questi anni mi hai sempre diciamo “accusato” di non aver mai preso una decisione sul nostro rapporto ma sia ben chiaro che non era soltanto la “mia famiglia” a bloccarmi nel prendere una decisione del genere. Certo loro erano e restano un freno non indifferente per me ma ci sono state anche altre barriere tra di noi, barriere, diciamo, quasi insormontabili”
     G. –“Quali barriere Milla?”
     C. –“QUALI ???? SE VUOI TE LE ELENCO. Allora cominciamo: BETTINA, SONIA, ROBERTA E ADESSO EVA. Che dici commissario, ti basta come elenco dettagliato ???”

Gaetano resta “tramortito” dalla risposta di Camilla. Non ha mai pensato a questo tipo di BARRIERE. Lui ha sempre visto, solo e soltanto Renzo come una montagna invalicabile per il loro amore. Questo improvviso cambio di marcia, lo lascia addirittura interdetto e ammutolito, mentre Camilla è una fiume in piena e non si ferma più.

     C. –“ Bettina magari non era un grande OSTACOLO. Si capiva benissimo che di lei ti fregava poco più di niente e possiamo dire lo stesso anche per quanto riguarda Sonia. Anche di lei eri poco più che “interessato”, tanto è vero che in quel periodo mi sono lasciata andare con te e t’ho baciato in mezzo alla strada. ti ricordi? Senza freni e fregandomene di tutto e di tutti e tu per tutta risposta che hai fatto??? Ti sei fatto trasferire a Praga. Ma toglimi una curiosità ti prego. Se se non t’avessi baciato in mezzo alla strada che avresti fatto??? Ti saresti fatto “decentrare” in BIRMANIA. Comunque va bene. Passano altri due anni. Torni a Roma e ci rincontriamo subito davanti ad un altro "omicidio" e appena ci salutiamo tu che fai ?!? Mi sventoli in faccia “ROBERTA”, con il contorno di “STO PER SPOSARMI”. E che cavolo pensi che dovevo fare io??? Dirti : “ah si ti sposi, PENSA CHE IO VOLEVO DIRTI CHE TI AMO ANCORA COME LA PRIMA VOLTA CHE CI SIAMO VISTI.”
Camilla ormai è incontenibile, ha deciso di svuotare il sacco e “tirargli contro” tutto quello che ha ingoiato in questi anni, passando per quella che NON SI DECIDEVA MAI. Gaetano non riesce neanche a dire mezza parola e la prof. allora rincara la dose.

     C. –“ Una volta fuorigioco Roberta, quando finalmente sto per dirti quello che provo per te, NEL DELIRIO DI UNA FEBBRE DA CAVALLO MI SPIATTELLI IN FACCIA CHE DEVO SPARIRE. E non basta. Il giorno dopo, preoccupata per le tue condizioni di salute, CHIAMO A CASA TUA PER SAPERE COME STAI E MI RISPONDE TORRE, CHE MI DICE CHE NON SEI IN CASA PERCHÉ APPENA APPENA RISTABILITO, STAI FACENDO IL “CASCAMORTO” CON LA VICINA DEL PIANO DI SOPRA. SECONDO TE PER QUALE CAVOLO DI MOTIVO PENSI CHE ME NE SIA ANDATA A BARCELLONA CON RENZO ???? CON UN MATRIMONIO CHE FACEVA ACQUA DA TUTTE LE PARTI. Ho pensato: "scappa Camilla e lasciagli vivere la sua vita. < LUI non poteva essere più chiaro, FEBBRE O NON FEBBRE". > TORNO DA BARCELLONA, TRADITA E MOLLATA DA RENZO E CON UNA FIGLIA PICCOLA DA CRESCERE, TI VENGO A CERCARE IN COMMISSARIATO, CHIEDENDO A TORRE COME STAI E DOVE VIVI ORA E MI RISPONDE CHE TI SEI TRASFERITO  A MILANO, CHE TI SEI  SPOSATO E CHE SEI DIVENTATO PAPA'. ORA GAETANO, IN TUTTA ONESTA', MI DICI QUANDO CAVOLO AVREI MAI POTUTO DIRTI CHE TI AMAVO? TRA UNA DONNA E L’ALTRA? TRA UN TRASFERIMENTO E L’ALTRO? Allora per favore Gaetano, non dare tutta la colpa a me SUL NOSTRO, diciamo, RITARDO SULLA TABELLA DI MARCIA.”

Gaetano tace, guarda Camilla esterrefatto. Non sa che dire. Solo ora capisce quando Camilla ABBIA SOFFERTO in tutti questi anni, passando sempre per quella che “scappava”, che non si decideva, che amava stare con i piedi su due staffe...e questa cosa lo “massacra”. E per la prima volta, lui che si è sempre sentito, diciamo così, “la vittima della situazione”, si sente in colpa. Si, in colpa per tutto quello che Camilla ha patito in tutto questo tempo, passando sempre per la “menefreghista cronica”, quando invece, dentro di lei, soffriva da morire ogni volta che lo vedeva con un’altra.

     G. –“Milla oddio, io non ho mai pensato al fatto che tu soffrissi nel vedermi con un’altra donna. Ho sempre pensato che la cosa non t’interessasse proprio.”
     C. –“Pensa che scemo! Complimenti per l’acume commissario.”
     G. –“Ma perché non me ne hai mai parlato ???”
     C. –“MA COSA POTEVO DIRTI ALLA FINE??? < GAETANO TI AMO, MA TI AMMAZZEREI QUANDO TI VEDO PASSARE DA UN LETTO AD UN ALTRO.> MA DAI!!! Potevi anche fare uno piccolo sforzo e riuscire ad arrivarci da solo, non ci voleva chissà che impegno per arrivarci!”
     G. –“Ma se avessi anche solo intuito una cosa del genere, mi sarei comportato in maniera diversa, ma tu mi hai sempre evitato come la peste. Come potevo anche solo pensare che stavi male per me. ODDIO NON CI POSSO PENSARE, NON POSSO NEANCHE CONCEPIRE CHE SOFFRIVI PER ME OGNI VOLTA CHE MI VEDEVI CON UN’ALTRA.”
     C. –“Vabbè dai, ormai è andata così e non si può tornare indietro. Ho solo voluto dirtelo perché davvero non ce la facevo più a tenermi tutto dentro e a passare sempre quella che “se ne fregava”, si insomma, per la “stronza di turno”.
 
Gaetano abbassa gli occhi a terra. Si sente uno straccio. Come se gli fosse passato addosso un camion a rimorchio. E' completamente distrutto e solo ora capisce che la colpa è anche sua e non soltanto, come ha pensato in tutti questi anni, della indeterminatezza di Camilla.
 
     C. –“Gaetano scusami se sono stata così diretta e brusca. Mi dispiace ma dovevo dirtelo. Era troppo tempo che mi portavo dentro tutta questa “rabbia” nei tuoi confronti”. Si RABBIA GAETANO, perché  ci sono stati momenti in cui TI HO ODIATO DAVVERO.”
     G. –“M’HAI ODIATO ????”
     C. –“SI. T’HO ODIATO E CON TUTTA L’ANIMA GAETANO.” 
Gaetano non parla. Non riesce a connettere.
e Camilla, vedendolo così abbattuto, ha un monito di tenerezza nei confronti di quell’uomo che ormai da quasi 10 anni ama incondizionatamente e quasi istintivamente, allunga una mano accarezzando quel volto che spesso e volentieri ha invaso le sue notti insonni, facendola sognare, fantasticare e, a volte, anche piangere.”
 
Gaetano la guarda in silenzio. Nessuno dei due riesce a dire neanche mezza parola. IL SILENZIO E’ DIVENTATO ASSORDANTE e allora è Camilla che decide che è ora di dare una mano al destino.
E d’impulso si avvicina a Gaetano e lo bacia. Di colpo. Senza nessun preavviso.
 
Gaetano rimane dapprima sorpreso, ma dopo un primo momento di sbandamento, risponde al bacio di Camilla con un entusiasmo pari alla sua “angoscia”. Si sente a pezzi soltanto al pensiero di averla fatta soffrire in quel modo e per tutti questi anni e adesso ha solo un desiderio, fargli capire quanto .
Prende la “sua donna “ seduta vicino a lui, e afferrandola per i fianchi, la solleva sopra le sue gambe, stringendola a lui con una foga incontrollabile.
 
Camilla si ritrova a cavalcioni su Gaetano, senza neanche capire come ma senza avere la minima intenzione di opporsi, anzi si avvinghia ancora di più alle gambe di lui, cominciando a baciarlo con ardore.
Iniziano a muoversi in sincronia, con la sola intenzione di amarsi. Di diventare uno corpo solo. Cercano disperatamente di togliersi i vestiti che indossano, senza staccarsi l'uno dall'altro. Le bocche incollate l'una all'altra. Gaetano cerca di liberarsi lievemente per togliersi la camicia ma Camilla lo blocca con le gambe, immobilizzandolo.

     C.  - ”FERMO. FERMO COMMISSARIO, CI PENSO IO. NON TI MUOVERE.”

Gaetano è immerso nello sguardo di Camilla. In quegli occhi nei quali, non riesce neanche a scorgere l'espressione dolce e magnetica della sua PROF ma solo il fuoco che divampa nelle iridi della sua DONNA. Si sente addirittura ipnotizzato da quegli occhi nocciola che lo fissano intensamente e lo ancorano al divano.
 
Lei è SEMPRE sopra di lui, avvinghiata. Comincia a spogliarlo lentamente senza staccare lo sguardo dai suoi occhi. Baciandolo in maniera languida e quando ha finito di svestirlo, comincia anche lei a togliersi gli indumenti, facendo sempre in modo di rimanere ancorata con le gambe su di lui, inchiodandolo sul divano e baciandolo continuamente.
 
Gaetano è sconvolto. Annientato dal desiderio. Vede la sua PROF “sopra di lui”. Legata a lui. A lui che non riesce neanche a muoversi, se non unitamente ai movimenti del corpo di lei. Capisce che è la sua donna a condurre il gioco e la cosa gli piace e così si lascia trasportare dalle movenze sinuose di LEI, che si muove lentamente sopra di lui.
E quando sono finalmente nudi, si amano.....si uniscono.....si fondono. Muovendosi in simbiosi come se fossero ormai un corpo unico. Fino a toccare lo zenit della passione. Muorendo insieme. Nello stesso istante. Annientandosi l'uno dentro l'altro. Rimanendo spossati e “uniti”.
Con le bocche spalancate......annaspando aria....aggrappati l'uno contro l'altra.....consumati dall'amplesso.
   
  
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