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Autore: rosa_bianca    07/10/2013    0 recensioni
"C’erano una volta tre povere sorelle. Per sopravvivere lavoravano nella vecchia fattoria del loro defunto padre: la maggiore si occupava dell’orticello, la seconda degli animali, mentre la minore delle faccende di casa..."
Ho scritto questa breve fiaba molti anni fa, quando ero solo una bambina. Oggi l'ho ritrovata e... eccola qui, pubblicata.
Spero vi piaccia!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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   C’erano una volta tre povere sorelle. Per sopravvivere lavoravano nella vecchia fattoria del loro defunto padre: la maggiore si occupava dell’orticello, la seconda degli animali, mentre la minore delle faccende di casa.
 Un giorno la maggiore andò a fare una passeggiata nel bosco e, tra i cespugli vide un luccichio: era  un bellissimo pettinino d’oro, impreziosito da smeraldi e rubini. Allora lo colse e lo tenne per sé; anche se ne aveva già uno regalatole dalla sua più piccola sorellina e  sapeva che, vendendolo,  ne avrebbe ricavato un bel po’di soldi.
 I lavori nell’orto  procedevano con lentezza,perché la figlia maggiore passava tutto il suo tempo a pettinare la sua folta chioma.
 Il giorno seguente la  seconda figlia andò a fare una passeggiata in riva al fiume e notò nell’acqua un piccolo luccichio: era un bellissimo specchio con la cornice d’oro, incastonata con zaffiri e topazi. Allora lo prese e lo tenne per sé ; benché la sorella minore le avesse già regalato il suo, e sapeva che ne avrebbe potuto ricavare molto denaro.
 I lavori nella stalla erano rallentati perché la seconda sorella passava tutto il suo tempo a specchiarsi.
Oltre ai lavori delle sorelle maggiori, un giorno la sorella minore era stata incaricata di prendere dei lamponi del bosco, così ci si avventurò e tra i rami, neanche a dirlo, vide un luccichio: erano un paio di scarpette  ornate da splendide gemme. Le prese e si guardò le scarpe: erano mezze sfondate e rattoppate, ma ,visto che quel mese sia il raccolto che i prodotti degli animali erano quasi nulli, decise di andare di gran corsa a vendere le nuove graziose calzature.
 Quando andò al mercato trovò una vecchietta che comprava oggetti vari e che li rivendeva a buon prezzo. Così la ragazza si rivolse alla vecchia chiedendole quanto potevano valere quelle scarpine.
“Oh,che belle scarpe! Queste valgono almeno 100 monete!” iniziò la vecchia  “Eppure ti voglio rivelare un segreto: io aspettavo qui che le tue sorelle perché mi vendessero il pettinino e lo specchio, invece hanno solo di dimostrare di essere delle belle egoiste!” continuò e poi ,strizzandole l’occhio disse “ecco perché donerò a te tutti gli oggetti che hanno trovato le tue sorelle, così che finalmente possano tornare a lavorare”.
 Le tre ragazze sono ancora vive e , se passate davanti a casa loro, le troverete ancora tutte a lavorare, ma con una piccola differenza:una porta un grazioso paio di scarpette preziose.                                                                    
                                                     



Angolo dell'autrice

Questa è una vecchia storiella che inventai quando ero in terza elementare, e oggi, facendo un poco di pulizia nel computer, l'ho ritrovata. E' con una lacrimuccia agli occhi che la pubblico e, anche se so che non è un granché, vi esorto a scrivermi se vi è piaciuta o meno. 
Grazie di aver letto,
rosa_bianca
 
   
 
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