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Autore: ladyvampiretta    07/10/2013    3 recensioni
« Va bene, Cass » acconsentì il cacciatore con una mezza risata « Ora sono impegnato in una caccia, ma appena avrò finito, riprenderemo insime la ricerca della colt » disse con uno sbadiglio. Si stropicciò gli occhi come un bambino e si stese sul letto del motel in cui alloggiava con il fratello.
« Ok, ti aspetto » rispose l'angelo con amarezza e, senza aspettare un'ulteriore risposta di Dean, riagganciò.
[Destiel accennata]
Genere: Commedia, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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Nota: Questa One-Shot è una sorta di "alternativa" all'episodio "La fine". Dean e Sam lavorano insieme – e quindi nessuna litigata precedente - e Castiel è deciso ad aiutarli a trovare la colt per uccidere Lucifero.

Detto questo, buona lettura!

 

 

 

 

 

TI STAVO ASPETTANDO

 

 

 

« Dean! » disse Castiel in un misto di rimprovero e di supplica « Ho solo pochi minuti per parlare con te! ». Aveva il cellulare premuto sull'orecchio, era su una strada sconosciuta e Dean, all'altro capo del telefono, si permetteva di fare il simpatico... come sempre!

Un camion gli passò vicino, strombazzando. Castiel gli rifilò un'occhiataccia.

Il vento cominciò ad alzarsi.

« Va bene, Cass » acconsentì il cacciatore con una mezza risata « Ora sono impegnato in una caccia, ma appena avrò finito, riprenderemo insime la ricerca della colt » disse con uno sbadiglio. Si stropicciò gli occhi come un bambino e si stese sul letto del motel in cui alloggiava con il fratello.

« Va bene, ti aspetto » rispose l'angelo con amarezza e, senza aspettare un'ulteriore risposta di Dean, riagganciò.

Il ragazzo guardò il telefono muto e sbuffò.

« Ciao eh » e squotendo la testa, si rimise il telefono in tasca.

Sammy entrò nella stanza con il suo portatile in mano.

« Dean, guardà qua » e così dicendo, gli mise il computer sulle gambe. Il maggiore dei Winchester osservò l'articolo sullo schermo.

« "Omicidio a porte chiuse, i sospetti ricadrebbero sul figlio della vittima" che c'è di così strano? » domandò, guardandolo con cipiglio sarcastico.

Sam si grattò il mento « Mmm... niente, a parte il fatto che il figlio ha solo cinque anni e non si sa come abbia fatto ad uccidere un uomo di 112 chili strangolandolo » lo guardò con fare ironico.

Dean strabuzzò gli occhi e tornò a guardare lo schermo.

« Sì, forse hai ragione, dovremmo dare una controllata » sentenziò.

 

Dean parcheggiò l'Impala vicino ad un marciapiede davanti ad una piccola villetta.

« La vittima si chiamava Max Johnson, cinquantadue anni, incensurato » lesse ad alta voce Sammy su un piccolo blocco-note. Si era appuntato alcune informazioni per non generare sospetti.

La casa era un bel villino di due piani bianco latte con il tetto scuro. Il giardino della casa era un tripudio di colori.

« Un feticista dei fiori? » borbottò Dean, lanciando un'occhiata ironica ai vasi traboccanti di piante.

« Faceva il giardiniere »

« Un hippie moderno »

Sam gli sferrò una gomitata al fianco e insieme raggiunsero i poliziotti.

Si avvicinarono ad un uomo magro, alto e calvo, sulla quarantina con addosso la divisa.

« Salve, io sono l'agente Melvis e lui l'agente Hokanson » disse Sam, mostrandogli il distintivo, falso, dell'FBI e Dean fece lo stesso.

L'uomo si grattò il capo, confuso.

« FBI? Per un semplice caso di omicidio? » domandò, scettico.

Dean stava per ribattere che secondo lui non si trattava di un semplice omicidio, ma Sam lo anticipò.

« La nuova amministrazione è più attenta alle esigenze dei cittadini » disse con una perfetta faccia di bronzo.

L'agente sembrò convinto e fece loro segno di seguirlo.

"Questi agenti si bevono tutto" pensò Dean, ricordando quante volte avevano utilizzato quella scusa.

La casa, all'interno era molto accogliente: dominava il bianco e il color sabbia. I mobili erano chiari e c'erano ninnoli ovunque. L'unica cosa che stonava nella stanza era la sagoma del morto disegnata sul parquet.

« E' qui che è stato ritrovato » mormorò Dean. Si scambiò un'occhiata con Sam che annuì. Senza farsi vedere, tirò fuori il suo rilevatore di EMF e lo accese. Questo cominciò a suonare in modo insistente. L'agente si guardò intornò, cercando di trovare la fonte del suono, ma il più piccolo dei Winchester fu più veloce: lo spense e se lo mise in tasca in mezzo secondo.

« Avete per caso sentito... »

« No » risposero all'unisono i due fratelli.

I due si lanciarono un'occhiata ricca di sottintesi.

"L'agente non è molto sveglio" pensò Sam, guardando il poliziotto, perplesso.

« Senta... » inizò il maggiore, non conoscendo il nome dell'uomo che aveva davanti.

« Agente Fordor »

Dean annuì « Senta, agente Fodor, noi dovremo un'occhiata alla casa » affermò. Con sua enorme sorpresa, l'agente gli lanciò un mazzo di chiavi.

« Richiudete e portatele alla centrale quando avete finito »

Dean osservò curioso le chiavi.

Fodor alzò le spalle « Me le ha date suo figlio » e così dicendo, li salutò, girò sui tacchi e se ne andò.

I Winchester lo guardarono andare via.

« Che tipo strano... » mormorò Sam.

« Già »

« Ha dato le chiavi di una scena del crimine a due perfetti sconosciuti!»

« A quanto sembra è un po' fuori di testa »

« Un po'? » domandò ironico il maggiore.

Sammy riprese il suo rilevatore e lo accese nuovamente. Questo suonò ancora.

« Un fantasma? »

« Così sembra »

Indagarono sul piano terra, ma il suono era acuto ma non costante. Decisero quindi di salire al piano di sopra. Appena passarono davanti a quella che doveva essere la stanza del figlio della vittima, lo strumento impazì. Cominciò a suonare all'impazzata, così Dean e Sammy si lanciarono nella stanza.

La porta di aprì in un cigolio sinistro.

Dean tirò fuori la sua pistola e cominciò a perlustrare la stanza con lo sguardo.

C'era un letto singolo con le lenzuola di Spider-man che occupava metà della stanza. Sulla parete nord c'era una piccola scrivania, sotto una finestra aperta, mentre alla sinistra del letto c'era una piccola libreria e dei giocattoli erano sparsi sul pavimento.

« AH! » Sam cacciò un urlò e scattò fuori dalla stanza.

Dean prese a puntare la pistola in ogni angolo ma... non c'era niente e nessuno!

« Ma si può sapere cosa ti è preso? » domandò corrucciato al fratello.

Sammy abbassò lo sguardo per la vergogna. A Dean bastò un'occhiata per capirlo.

Tornò a guardare la stanza. Le pareti della stanza erano ricoperta da una carta da parati gialla con dei clown rossi sopra.

"Sammy ha paura dei clown"

« Andiamo! Hai ancora paura dei clown? Sei grande e grosso! » lo canzonò il maggiore dei Winchester, ridendo del fratellino.

Sam lo incenerì con lo sguardo « Ehi! Ognuno ha le sue paure! Perché mi devi sempre prendere in giro? »

Dean stava ancora ridendo, così il più piccolo si fece coraggio ed entrò. Degluttì sonoramente quando superò la soglia.

"Avanti Sam! Non fare il bambino!" si auto-ammonì. Tirò fuori dalla tasca il rilevatore e il suono ruppe il silenzio della casa. Poi, come era cominciato, smise.

Dean osservò lo strumento con la fronte corrucciata. Tirò fuori il suo rilevatore termico e ispezionò nuovamente la stanza

« Sì, di sicuro qui c'era un fantasma, ma ora non c'è più »

« Che stia possedendo il figlio di Johnson? » si chiese Sam, guardando preoccupato il fratello.

Dean ripose lo strumento in tasca.

« Non lo so, ma credo sia il caso di parlargli »

 

« La ringrazio agente » disse Sam al telefono e riagganciò.

« Allora? »

« Sembra che il piccolo Brent sia dagli zii, a venti minuti da qui » disse Sam, atono.

Dean si passò una mano sul volto

« Che ne dici se ci andiamo a parlare domani? Sto morendo di sonno » disse, soffocando uno sbadiglio.

Il fratellino fece una smorfia « Sì, forse hai ragione. Magari è meglio lasciar riposare il figlio di Johnson »

E così dicendo, presero una stanza in un motel non molto lontano dal luogo del delitto e recuperarono le forze.

 

« Buongiorno signora Deligh, siamo gli agenti Melvis e Hokanson, vorremo parlare con il piccolo Brent, se è possibile » disse tutto d'un fiato Sam, guardando con sicurezza la donna che gli aveva appena aperto la porta. Capelli biondi con qualche ciocca bianca, profonde occhiaie sotto gli occhi e un vestito rosa tutto spiegazzato.

Lei si asciugò gli occhi « Siete dell'FBI? » domandò, con voce flebile.

Dean annuì « Sì, vorremo solo fare qualche domanda a Brent, se non le dispiace »

A giudicare dallo sguardo della donna, le dispiaceva eccome.

« Brent è molto sconvolto » e si asciugò gli occhi lucidi.

Dean la superò ed entrò in casa senza troppi complimenti.

« Ci vorrà solo un attimo » disse e cominciò a guardarsi intorno.

La signora Deligh guardò prima Dean, sconvolta, per poi rivolgere a Sam uno sguardo gelido.

« Lo scusi, è molto preso dalle indagini » mormorò, accennando un sorriso. La donna si fece di lato e lo lasciò entrare. Si chiuse la porta alle spalle.

Camminò fino alle scale che conducevano al piano superiore.

« Brent, tesoro, puoi scendere un attimo? » disse la donna ad alta voce, cercando di sembrare dolce.

Dopo poco, si sentì una porta aprirsi e dei passi provenire dalle scale.

Arrivò con passo biascicato e il volto bianco un bambino. Si vedeva chiaramente che aveva appena finito di piangere. Aveva i capelli corvini e due iridi azzurre cerchiate di rosso. Indossava un pigiama grigio con un cagnolino disegnato sopra e stringeva tra le braccia...

« Un clown » sibillò Sam, cercando di non rabbrividire.

Tutti i presenti lo guardarono, confusi.

Sam si allargò il colletto della camicia e abbozzò un sorriso.

« Cioè... ma che bel pupazzo che hai! » mormorò, fingendo di ridere.

Dean scosse la testa.

« Ci lascia un paio di minuti con lui? » domandò alla signora Deligh. Lei indicò loro il salotto e andò in cucina.

Brent si sedette comodamente sul divano e i due Winchester gli si sedettero di fronte, su due poltrone.

Il bambino li guardò, incuriosito, allentando la presa sul peluche.

« Ciao Brent, come stai? » domandò con voce dolce e tranquilla Dean.

Lui ci sapeva fare con i bambini.

"Forse perché non ha ancora smesso di esserlo" pensò in un ghigno Sam.

Brent non rispose.

« Puoi dirci quello che hai visto l'altra sera? » ci riprovò il cacciatore, cercando di ottenere informazioni dal piccolo.

Brent scosse la testa. Appoggiò il peluche sul divano.

« Non ho visto niente... papà mi aveva chiesto di riportare Tango in camera mia e quando sono sceso l'ho trovato disteso per terra » mormorò, con voce flebile.

« Tango è il tuo peluche? » domandò dolcemente Dean, indicando il clown.

Brent annuì. Involontariamente, il bambino fece cadere il clown sul pavimento.

Improvvisamente, un suono squarciò l'aria.

Tutti gli occhi corsero alla tasca di Sam. Il rilevatore EMF aveva ripreso a suonare.

Dean lo guardò, allarmanto.

I suoi occhi, poi, saettarono verso il peluche.

Ma mentre stava allungando un braccio per prenderlo, nella stanza rientrò la signora Deligh.

« Cos'è questo baccano? » domandò con una voce più alta del normale di un'ottava.

« I due minuti sono passati, agenti » continuò « Brent è stanco, deve riposare » e così dicendo, li congedò.

 

« Che sia nel pupazzo il fantasma? » ipotizzò Sam mentre entrava nell'Impala.

« E' probabile » acconsentì Dean.

« Sì, ma ora che facciamo? »

« Aspettiamo... come sempre, entreremo stanotte e bruceremo quel pupazzo »

Sam sospirò « Già, non dovrebbe essere difficile »

 

 

La signora Deligh passò a rassettare il salotto.

Lo sguardo le cadde sul peluche del nipote.

"E' davvero inquietante" pensò, mentre un brivido freddo le percorreva la schiena.

« Brent, tesoro, porti su Tango? È raccapricciante! » mormorò ad alta voce per farsi sentire dal bambino.

Improvvisamente, sentì una risata maligna provenire dalle sue spalle.

Certa che in salotto non ci fosse nessuno, si voltò lentamente, mentre il suo cuore perdeva diversi battiti.

Tango si era messo in posizione verticale e si stava muovento inspiegabilmente nella sua direzione, mentre quella risata maligna tornava a gelarle il sangue nelle vene.

E proveniva proprio dal peluche... lo stesso che le andava in contro lentamente.

Sembrava... vivo?

La signora Deligh cacciò un urlo e sgranò gli occhi proprio nel momento in cui il clown di peluche le saltava al collo. Le braccia del pupazzo avevano la forza di un uomo adulto, stringevano sui lati della gola, mozzando il respiro della donna. Malgrado cercasse di scrollarselo di dosso, il pupazzo non si muoveva, anzi, stringeva ancora di più la presa.

Stringeva e premeva fino a soffocarla.

Brent raggiunse la zia e quello che vide lo terrorizzò. Il suo peluche, Tango, era al collo della zia e glielo stringeva con una forza sovrumana.

Il bambino urlò dalla paura.

Nello stesso istante, la porta della casa venne buttata giù e i due Winchester entrarono nella casa.

Dean tirò fuori la pistola e la puntò contro il pupazzò, ma Sam lo bloccò.

« Così colpirai la donna! »

Il maggiore dei due imprecò e si lanciò verso la signora Deligh, cercando di staccare il pupazzò. Intanto i tentativi di resistenza della donna si facevano via via più flebili.

Allo stremo delle forze, la donna si accasciò al suolo e il pupazzò cadde in terra.

Tango si ranicchiò ed emise nuovamente una risata maligna.

E poi fu un attimo, saltò e si avventò sul collo del cacciatore più piccolo, tentando di soffocarlo.

« Sammy! » urlò Dean, impallidendo. Corse ad aiutare il fratello, ma non sapeva come fare. Cercò freneticamente nelle tasche della giacca qualcosa che potesse aiutarlo.

Le sue dita frettoloso sfiorarono qualcosa di metallico. Senza pensarci, lo tirò fuori: era un accendino.

Sam stava diventando paonazzo.

Dean agì nuovamente d'impulso. Lo aprì e fece scivolare con forza il pollice sulla rotella, ma ne uscì solo una misera scintilla.

« Maledizione! » grugnì Dean a denti stretti. Ci riprovò nuovamente ma non ne uscì la fiamma.

Le gambe di Sam tremarono pericolosamente, stava per cedere.

« Andiamo maledizione! » urlò il maggiore dei Winchester. Fece scivolare con più decisione il pollice sulla rotella e questa volta ne uscì la fiamma rosso-bluastra.

La avvicinò immediatamente al peluche e questi prese fuoco. Sam girò la testa, cercando di evitare la fiamma.

Il pupazzò urlò in maniera terrificante e lasciò la presa su Sam, cadendo a terra.

Il minore dei fratelli cadde in ginocchio, tossicchiando e tenendosi delicatamente la gola. Alzò lo sguardo per vedere il pupazzò emettere un sordo sibilo.

Ci fu come uno scoppiò e si liberò un'energia così potente che ridusse in frantumi i vetri della casa.

« Era un poltergeist! » mormorò Sam alzandosi in piedi.

Dean poggiò le mani sulle ginocchia per riprendere fiato. Aveva davvero temuto per la vita di Sam.

« Come hai avuto quel pupazzò? » domandò a Brent, mentre prendeva delle lunghe boccate d'aria.

« Mi...mio padre me lo aveva comprato ad un mercatino dell'usato » balbettò il bambino, ancora terrorizzato.

« Mercatini dell'usato e Clown... come si fa a dire che non sono pericolosi? » bofonchiò Sam, rialzandosi in piedi.

 

 

« Bene, anche questa storia è finita » disse il piccolo Winchester, decisamente più rilassato.

« Sì, ma quel poltergeist ha fatto fuori metà della famiglia di Brent » affermò Dean, stringendo la presa sul voltante.

« Per fortuna ci sono i nonni paterni »

« Speriamo non abbiano anche loro in casa oggetti provenienti dai mercatini dell'usato » borbottò, cupo.

Per qualche minuto, i due fratelli rimasero in silenzio, ognuno con i propri pensieri.

Finché...

« Ma quello non è Castiel? » domandò Sam, indicando qualcosa fuori dal finestrino.

Dean inchiodò all'istante. Sì, quello in piedi sul ciglio della strada era proprio l'angelo.

Ma cosa ci faceva lì?

Ripartì e gli si accostò.

L'angelo si abbassò per vedere i ragazzi nell'auto.

« E tu che ci fai qui? » domandò ad alta voce Dean, confuso.

« Ho detto che ti avrei aspettato » rispose atono.

Il ragazzo sgranò gli occhi « Mi hai aspettato qui per due giorni interi? ».

Era sbalordito.

« Sì »

Sam e Dean si scambiarono un'occhiata sorpresa.

« Ma come facevi a sapere che saremmo passati di qua? » domandò il minore dei Winchester. Sapeva che tra Dean e Cass ci fosse un legame profondo, ma questo superava tutte le sue aspettative.

« Non lo sapevo... » L'espressione si fece più rilassata « Ma mi sono detto "Conto fino a dieci" e se non viene, me ne vado" »

Fece una mezza risata e si appoggiò alla macchina con entrambe le mani.

« E a quanto sei arrivato? » domandò ironico il cacciatore.

Castiel incatenò le sue iridi blu cobalto con quelle verdi smeraldo di Dean, il cui cuore perse un battito.

« Cinque... Cinquemiladuecentoventitrè, ma potevo continuare » affermò con un sorriso infantile.

Le parole dell'angelo colpirono il cuore del cacciatore che cominciò a battere forte.

Sembrava un tamburo impazzito.

Scosse la testa e si finse sconsolato.

"Salviamo le apparenze"

« Forza Shakespeare, sali in macchina » disse in modo ironico Dean, indicandogli il sedile posteriore.

Rivolse nuovamente lo sguardo al marciapiede.

L'angelo non c'era più.

« Ma quel coglione piumato dov'è finito? » domandò al fratello, confuso. Sammy alzò le spalle, perplesso quanto lui.

« Dean » una voce di rimproverò risuonò alle sue spalle « Modera i termini » Il ragazzo si voltò di scatto e vide che Castiel si era comodamente seduto sul sedile posteriore dell'Impala, come gli aveva detto. Gli stava rivolgendo uno sguardo truce.

« Che angelo permaloso... » borbottò sommessamente.

« Ti ho sentito! »

Sammy sbuffò « Ragazzi, finitela! »

« E' colpa sua! » risposero all'unisono angelo e cacciatore, indicandosi a vicenda.

"Quanto sono infantili" pensò il più piccolo dei Winchester, squotendo la testa.

Imbarazzato, Dean lanciò un'ultima, fugace occhiata allo specchietto retrovisore, incrociando lo sguardo di Castiel.

Con un ultimo sbuffo di risata, il cacciatore ingranò la marcia e partì nel buio della notte.

 

  • FINE -

 

Angolo dell'autrice:

Ciao a tutti! Questa è un'alternativa all'episodio 5x04, "La fine" – come ho scritto nella nota iniziale -, che ne pensate?

Sì, ok, prima che mi lanciate pomodori e cortelli, ci tengo a precisare che l'ultimo momento di "Destiel", è una rivisitazione di una frase che ho trovato su Internet, ma non so di chi sia quindi, da bravi, riponete le armi... grazie!

Ok, scherzi a parte, fatemi sapere cosa ne pensate di questa One-shot!

A presto!

Ladyvampiretta

 

  
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