Lydia Martin era popolare, dicevano.
Lydia Martin sapeva farsi valere,

otteneva sempre ciò che desiderava e soprattutto chi desiderava.
Lydia Martin era la tipica ragazza a cui anche un sacco della spazzatura sarebbe stato bene addosso,

sapeva portare ogni indumento con eleganza e grazia, lei lo sapeva e aveva sempre sfruttato tutto ciò.

Questo era quello che dicevano,

in giro, a scuola, probabilmente anche in casa.

Ma probabilmente c'era qualcosa di Lydia Martin che nessuno avrebbe mai notato.

Una piccola sfacettatura di ciò che in complesso Lydia era, che era molto difficile da scorgere.

Probabilmente solamente un occhio attento avrebbe saputo rendersene conto, e pur facendolo,

non sarebbe riuscito a scorgere fino in fondo ciò che Lydia Martin teneva nascosto al mondo.
Credevano che non capisse,
davano per scontato che odiasse leggere,

dicevano che era superficiale.

Quello che non sapevano, è che dietro a quella grossa superficie, fatta di cemento,

vi era un'anima fragile e insicura su come difendersi.

Questa piccola anima che si insediava nel suo corpo, era la sua vera essenza.

La Lydia Martin capace di traducerti una frase in aramaico,

la Lydia Martin in grado di risolvere equazioni al di sopra delle difficoltà liceali,

la stessa Lydia Martin che, dopo l'abbandono del padre, si era rintanata un'estate intera in camera sua,

a documentarsi su ogni cosa, di qualsiasi materia.

Perchè suo padre se ne era andato?

L'aveva deluso, forse.

Non poteva deludere anche sua madre.

Doveva essere migliore.

Più bella,

più intelligente,

più simpatica,

più socievole.

Doveva essere meno Lydia, e più qualcun'altro.

A volte era stancante,

fingere di non avere sentimenti,

dover far credere a tutti di essere superiore,

camminare per strada a testa alta.

Sì, a volte era stancante.

Nessuno avrebbe mai superato la barriera che Lydia Martin si era creata,

nessuno avrebbe mai capito perchè pur sapendo la risposta,

rispondeva scorrettamente alla domanda dell'insegnante.

C'era qualcuno che aveva captato un segnale, qualcuno che aveva provato ad abbattare quella barriera,

qualcuno che poi aveva fallito, ma che inesorabilmente continuava a provare.

Stiles Stilinski.

Lydia non sapeva dire con certezza quando l'avesse conosciuto,

forse non prestava abbastanza attenzione,

forse si era lasciata sfuggire ciò che poteva distruggere ogni sua difesa.

Ma lui era ancora lì,

lui conosceva la vera Lydia, o almeno si avvicinava a conoscerla,

e per lei questo era abbastanza.

Lasciarsi andare?

Essere finalmente se stessa con qualcuno?

Quanto la spaventava..

No, non era decisamente pronta, tutto ciò le faceva dannatamente paura.

Ma una cosa la faceva sentire al sicuro,

il modo in cui Stiles la guardava non cambiava mai,

anche dopo averlo trattato nel peggiore dei modi,

lui era sempre li,

con uno sguardo che sembrava dirle:

"io sono ancora qui, quando la vera Lydia sarà pronta ad uscire allo scoperto,

il mio sguardo sarà il primo che incrocierà".

ANGOLO AUTRICE:

Beh, prima o poi dovevo scrivere qualcosa su questi due, no?

Mi fanno fangirlizzare dalla mattina alla sera, glielo dovevo *-*

Spero vi sia piaciuta, ho intenzione di scrivere altre OS, 

purtroppo non ho tempo per le storie a capitoli, finirei

per iniziarle e poi abbandonarle ç___ç

Comuuunque, recensite in tanti, sia positivamente che negativamente ahah <3