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Autore: Hekate_    08/10/2013    3 recensioni
"E nessuno avrebbe mai più potuto dividere quei quattro occhi scuri, che si erano incontrati in quel giorno di settembre.
Perché nessuno lo può dividere, l'infinito."
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Infinity.



 
Questa è la mia primissima storia,
e voglio dedicarla in assoluto alla mia Romi,
che mi ha aiutata, consigliata,
e si è preoccupata di tutta la parte tecnica (e non) della pubblicazione
oltre ad aver letto qualsiasi cosa abbia scritto.
Grazie, sei l'amore.
E inoltre la dedico a Giusy e Giulia,
che ogni giorno assistono ai miei scleri e leggono tutte le pergamene che scrivo.
Grazie anche a voi, per la sopportazione continua!









 
"Parlano sempre di infinito...Tu dove lo vedi l'infinito?
Dicono sia solo l'universo a non avere una fine...eppure girati, non rifiutare ancora questi occhi!
Lo vedi? Quando si fondono questi due sguardi creano qualcosa che è più infinito di qualsiasi altra cosa!
L'infinito siamo io e te!"





"Svegliati, Janet, daiii!" 
Quella mattina Selene si era svegliata di buon'ora, aveva chiamato Helen e l'aveva convinta a vedersi al bar in piazza per fare colazione insieme.
"Sel, non dormirò mai più da te se mi butterai un'altra volta giù dal letto alle nove, te lo giuro!" disse Janet mentre girava annoiata un cucchiaino nella schiuma del suo caffè macchiato.
"Dai, ragà, per un giorno che a scuola non ci dobbiamo andare godiamoci la mattinata a modo nostro!" rispose con enfasi Selene, cercando approvazione nello sguardo stanco e annoiato di Helen.
"No, Sele! Si stava da Dio nel mio letto stamattina, non ti darò ragione questa volta! Il topolino a scuola lo avevamo portato per farci un paio di giorni di sonno...non per farci svegliare da te!" sembrava davvero irritata Helen, quando parlava così all'amica. 
Ma alla fine non erano mai arrabbiate con Selene, perché sapevano come era fatta, a stare buona a casa non ci riusciva mai. Amava uscire, fare qualunque cosa che non implicasse il rimanere ferma, chiusa in una stanza. E in un modo o nell'altro riusciva a coinvolgerle sempre le sue amiche, che ne avessero voglia o meno...

"Ahhh! Ci voleva questa mattinata al museo! Amo troppo stare in mezzo a questi quadri, a queste sculture maestose! Profumano di qualcosa di meraviglioso. Quando sto qui mi entra nei polmoni tutta quest'arte... Grazie ragazze per avermi accompagnata! Siete fantastiche!" affermò con un sorriso a trentadue denti Selene.
"Certo che hai una bella faccia tosta! Ci hai costrette tu a venire qui, altrimenti noi saremmo ancora abbracciate ai nostri cuscini, nel mondo dei sogni!" rispose Janet tra lo stupito e il divertito.
"Va bene, ma ora basta! Sapete solo lagnarvi, ringraziatemi perché vi tengo attive! Piuttosto sbrighiamoci e andiamo di corsa al Classico, che ho promesso a Emy e Daisy che saremmo andate a prenderle all'uscita di scuola!"

Avevano appena parcheggiato la macchina, ed erano andate verso il cortile del Liceo Classico a cercare le due amiche.
Erano sicuramente già uscite da scuola, le lezioni erano finite da cinque minuti abbondanti.
Selene aveva visto Emy a dieci passi da lei, era curva di spalle, sistemava qualcosa nello zaino.
Accanto a lei c'era anche Aaron, un altro dei loro amici, e Selene sentì un po' di agitazione. Era da un po' che si era accorta di quanto la affascinava quel ragazzo. Ma alla fine era solo una cotta, una stupida cotta come tutte le altre.

"Ehi, amore!" gridò, per attirare l'attenzione dell'amica.

E si girarono in due...
Sì, anche Aaron si girò. E si guardarono negli occhi, come non avevano mai fatto prima. Come se in quello sguardo fosse racchiuso tutto. Come se in quello sguardo ci fosse ciò che tutti chiamano "infinito".
"No, non è una cotta. Non questa volta." Pensarono nel medesimo istante Selene e Aaron. 
Avevano visto il loro futuro una negli occhi dell'altro.
E nessuno avrebbe mai più potuto dividere quei quattro occhi scuri, che si erano incontrati in quel giorno di settembre. 
Perché nessuno lo può dividere, l'infinito.
















Salve :)
Se siete arrivati fin qui, voglio rivolgervi un ENORME grazie per aver letto!
Come ho già detto, è la mia primissima storia. E non nego di essere un po' agitata.
Spero vi sia piaciuta! :)

Hekate.
  
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