Shark

Prologo.

Le prime vittime

Sulle spiagge candide di Toronto, una coppia di fidanzati è sdraiata sul bagnasciuga.
Contemplano il cielo stellato, cosa alquanto rara, per vivere in città futuristica come quella.
Il ragazzo biondo ha tra le braccia la sua dolce amata, che sorride a quel contatto.
-Ehi, Geoff?-
-Che c’è piccola?-
-Ti andrebbe di fare una nuotata?-
-Come no! Andiamo!-
La ragazza dai capelli color oro si libera dell’abbraccio ed entra nell’acqua cristallina.
A ruota la segue il fidanzato, con un sorriso a trentadue denti.
L’acqua è leggermente fredda, ma i due piccioncini s’abituano subito.
Geoff, appena raggiunto la fidanzata, la circonda con le braccia.
-AH! Geoff! Mi hai spaventato!-
-Dai, lo sai che non l’avrei mai fatto di proposito, tu sei la mia piccipicci!-
-Oh, e tue sei il mio dolce patatino!-
Dice la ragazza, prima d’avvinghiarsi sul suo amato.
-Ti amo tanto!-
aggiunge poco.
-Anche io!-
urla il ragazzo, prima d’appropriarsi delle labbra della fidanzata.
Non si è mai vista una coppia più amorevole di loro due, oh almeno, è quello che dicono tutti i conoscenti dei fidanzatini.
Appena finiscono l’ossigeno, il texano, anche se avrebbe preferito il contrario, si stacca dalla
Fidanzata.
-Bridgette! Che ne dici se ci facciamo una nuotata fino alla boa laggiù? Giusto per rinfrescarci un po’…-
Dice tutto d’un fiato Geoff, indicando la boa galleggiante a poche tese da loro due.
-Si certo!-
Esclama la ragazza, contenta per la trovata del fidanzato.
Ridendo come due bambini di tre anni, raggiunsero in pochi attimi il loro punto di riferimento, aggrappandosi ad esso.
L’amorevole coppia non può sapere quello si trova al di sotto dei loro corpi.
No, per niente.
Ma se fossero più attenti, noterebbero la gigantesca pinna dorsale scura che avanza minacciosamente verso i loro corpi.
-Ah! Geoff! Sei stato ancora tu?-
-A far cosa Bridgette?-
-Qualcosa, o meglio, Qualcuno, mi ha sfiorato il fondoschiena!-
Urla la sedicenne, volendo estorcere la verità al fidanzato.
-Tranquilla piccola! Sarà stato un banco di pesci…-
la ragazza, convinta, sorride.
-Mh.. Si, hai ragione-
aggiunge troppo in fretta la ragazza, sentendo un dolore atroce alle gamb.
-AHHHH!-
-Tesoro che c’è?-
-QUALCOSA MI HA MORSO!-
urla a squarciagola Bridgette, cercando come sostegno la boa.
-Dai, sarà stato un pesce innoc… Oddio!-
Esclama il texano, notando la pozza di sangue che si propaga pian piano verso di esso.
-BRIDGETTE! SCAPPA!-
-NON CI RIESCO, NON CI RIESCO!-
Gridava gemendo fortemente l’adolescente, piangendo dal dolore.
-SI CHE CE LA FA… AAAAAH!-
Il biondino non riesce nemmeno a completare la frase, che l’animale assassino gli addenta la testa, compiendo un salto mozzafiato.
-GEOFF! NOOO!-
Urla la sedicenne, con il viso bagnato dalle lacrime.
E’ sola.
No, non proprio.
Lei si ritrova al largo, ferita, e con il cuore a pezzi.
Sa che non riuscirà a tornare viva sulla spiaggia in cui neanche venti minuti fa stava sdraiata con il fidanzato.
Tanto vale che si lascia andare tra le braccia dell’assassino.
Oh meglio, pinne.
Si sgancia dalla boa, imprecando dal dolore.
Non riesce a contare nemmeno dieci secondi che l’animale la uccide, in un solo boccone.
Il mare è calmo, di un colore rosso sgargiante, che fa aumentare l’appetito alla bestia.
Le parti molli dei due innamorati tendono a portali a riva, lì, dove la corrente prosegue.
Lo squalo sa che la guerra per la sopravvivenza è appena iniziata.
E sa che non sarà un giochetto.

Angolo dell’autrice:
SSSSSIIIIAAAOOO!
Ed eccomi qui, con un’altra fic!
E i nostri cari Geoff e Bridgette sono morti!
Urrà!
Ops, non lo stavo facendo in pubblico?
Vero?
A be’, la storia è dedicata a biberon, che ha sempre voluto sapere la trama dello squalo, eccoti accontentata ^^
Ci sono delle diversità, tipo, è solo la ragazza che muore, perché il tipo era troppo ubriaco nel film (La dimostrazione sul perché si deve bere! SU RAGAZZI!!! :P)
Vi saluto,
maty345