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Autore: Haterproof    08/10/2013    0 recensioni
Ormai lui aveva la sua vita e lei la sua, il pezzo di carta era stato strappato, e ognuno era volato nella sua direzione. Ma lei ricordava comunque, e sperava che ogni tanto lo facesse anche lui.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lei si era fidanzata. E il suo migliore amico dopo qualche giorno sarebbe partito. Non riusciva a pensare ad altro... Sapeva che le sarebbe mancato, che qualsiasi cosa sarebbe successa le sarebbe mancato un pezzo di lei, sempre. Sapeva che la lontananza era tanta, e che a sedici anni litigare era facile come strappare un pezzo di carta. Alla fine era partito. Non riusciva a togliersi dalla testa l'ultima immagine di lui che aveva. Stava allinizio della scala di Piazza di Spagna, con la maglietta che le aveva disegnato lei. E lei lo salutava dal fondo della scala, con il suo ragazzo. Non riusciva nemmeno a togliersi dalla testa il male che aveva potuto fargli in quel momento, perchč quando era partito le aveva dettoche si era innamorato di lei. Non poteva sopportarlo. Nascondeva il fatto che ci pensasse spesso, a lui, in un certo senso faceva finta che non esistesse, ma quasi ogni sera le tornavano alla mente tutti i momenti belli passati con lui, e quando stava sola pensava a quelli brutti... Avrebbe dato tutto pur di rivederlo e di parlarci. Ma ormai, la corda si era rotta. Ormai lui aveva la sua vita e lei la sua, il pezzo di carta era stato strappato, e ognuno era volato nella sua direzione. Ma lei ricordava comunque, e sperava che ogni tanto lo facesse anche lui.

Ricordava quando si erano conosciuti, erano piccoli piccoli. Al matrimonio di qualcuno, che sembravano due bambolotti in divisa. Si ricordava il primo pomeriggio con lui passato ai giardinetti a litigarsi l'altalena o il primo turno sullo scivolo. E poi si ricordava che erano cresciuti insieme. Si ricordava tutti i suoi look strani, e le risate che si faceva nel vedergli abbinare i pantaloni color senape alle magliette a righe rosse. Si ricordava la prima partita a Fifa insieme, e l'amore per la Roma che avevano, lei molto pių di lui. Si ricordava benissimo la prima canzone di Eminem a casa di lui, la prima volta che ascoltavano Rap, e si ricordava la passione per quel genere che era scoppiata. Si ricordava la prima cazza insieme, la prima sbronza, la prima vodka liscia. Aveva fatto tutto con lui, in ogni prima volta c'era stato. Si ricordava il primo abbraccio sincero di quando aveva pianto per la prima volta davanti a lui, e la prima carezza che le aveva dato... Gli erano venuti i brividi. Si ricordava della maglietta che gli aveva regalato al loro anniversario che lui sfoggiava sempre con tanto orgoglio. E soprattutto ricordava la prima notte che avevano dormito insieme, abbracciati per il freddo... Erano stati cosė un'oretta, poi avevano cominciato a ridere come pazzi, a fumare tutte le sigarette che avevano e ad andare in overdose di Coca Cola, per arrivare a mettere una coperta in balcone e stare li a fumare, a bere, e a parlare di tutto e di pių, era stata la serata migliore che aveva mai passato, si ricordava perfino il momento in cui ridevano da pazzi, e lui le prese il viso, la guardō negli occhi e le diede un bacino a stampo, per poi scoppiare a ridere entrambi per dire che quello sarebbe stato il loro saluto dell'amicizia. Lui era semplicemente la sua vita, ma da quando era partito era cambiato, era diventato quasi cattivo, le aveva detto cose che erano il simbolo di un odio represso per lei... Poteva solo pensare che avesse fatto cosi per rendere pių brusco il distacco, cosė da farle pensare che era solo un idiota... Per farle pensare che non sarebbe valsa la pena nemmeno di dire che gli mancava.

Ma a lei mancava eccome, e avrebbe voluto dirgli milioni di cose. Ma lui non lo avrebbe mai saputo. Non si sarebbero visti pių, sentiti pių... E ogni volta che ci pensava si sentiva morire dentro.

  
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