CAPITOLO 1

Lasciatemi parlare

Ho una storia da raccontare.

In terra di Grecia c’è, ben nascosto

Un tempio, sopra un’erta collina posto.

Dedicato in amore e gloria

Ad Atena, Dea della giustizia e della vittoria.

Con santi guerrieri

Nei tempi più neri

La Divinità

Ha difeso l’umanità

E nell’era moderna

Tornata è sulla terra

Per difenderci da venti di guerra

Da nuovi Santi aiutata

Atena la pace, ha riportata.

Devo però dire

Per farvi capire

Che la Dea si è, stavolta, sbagliata,

In una ragazza capricciosa e viziata

Si è incarnata .

Vive in una villa in Giappone

Fra lussi e trine passa tutte le sue ore

Circondata dai Santi sopraffini

I cinque bronzini

Un giorno d’inverno, la divina fanciulla

Che da fare non aveva nulla

Stanca della vita oziosa

Si disse “Per distrarmi, devo far qualcosa.”

Chiamò a sé i suoi cinque cavalieri

I più prodi, i più fieri

“ Cari ragazzi, a me fedeli

Mi affliggono problemi assai seri.

Di un segretario avrei bisogno,

L’ho sognato stanotte, in un sogno.

Ma decidere non so

Chi mio segretario farò.”

Seiya tossicchiò

Di un passo avanzò.

“Preoccuparti non puoi,

Scegli uno di noi!”

La Dea sobbalzò

E scandalizzata, lo guardò.

“ Miei prodi eroi,

Non voglio uno di voi.

Non sapete neppure la tabellina.

Sareste la mia rovina!

Per un simile lavoro

Ho bisogno di un santo d’oro!

Che abbia intelligenza

Ma anche intuito ed avvenenza.

Che sappia ben parlare

e, all’occorrenza, anche ballare.

C’è solo un però, che decidere non so

Non mi rimane che una cosa da fare

Sul vostro giudizio contare.

Alle dodici case andate

Guardate,chiedete,giudicate.

Studiate ogni indizio

Che vi sappia dare buon giudizio.”

Il santo cinese

Si inchinò a più riprese

“ Mia Dea generosa,

Lasciami dire una cosa,

Molto tempo ci dovrai dare

Se ben dovremo giudicare.

Per scegliere il migliore

Saran poche dodici ore

La Dea sospirò-

Il naso si grattò.

Pensò e ripensò

“ Ragione, tu hai, Dragone

Concedervi,dovrò, molte ore.

Facciamo così,

Facciamo da oggi a martedì.

E ora andate

e col mio segretario tornate.”

Ciò detto

Prese un fazzoletto

La Divina fanciulla

Ed anche se non le importava nulla,

Congedare i suoi santi , doveva

Questo l’etichetta imponeva.

Ma prima il naso soffiò

Poi con la manina, li salutò.

Ed al pari di umili galoppini

Eccoli partire i cinque Bronzini.