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Autore: Madcap    03/04/2008    3 recensioni
Gli Shinigami esistono.
È bastato questo, è bastata una sciocca credenza popolare per sciogliere quella maschera bianca come la cera e impassibile.
Che delusione.
Ha reso folli di paura quegli occhi così ostinatamente impenetrabili.
Ti stupisci di te stesso.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli Shinigami esistono

*** Piccola premessa: questa “incursione” nella mente di L è scaturita guardando uno dei primi episodi dell’anime, in cui all’ipotesi che dietro Kira potesse esserci un dio della morte, L appare decisamente spaventato. Vederlo così dopo che è stato presentato sempre perfettamente calmo e posato, rasentando l’apatia, è stato praticamente un colpo… Ho provato quindi a immaginare qualche suo pensiero, provando a calarmi nei suoi panni e a interpretare cosa gli frullasse nella mente (per eventuali imprecisioni o strafalcioni sulla trama, è bene che sappiate che non ho ancora terminato di seguire la storia, per cui mi scuso in anticipo!)… a voi i commenti ^^ ***

Gli Shinigami esistono.

È bastato questo, è bastata una sciocca credenza popolare per sciogliere quella maschera bianca come la cera e impassibile.

Che delusione.

Ha reso folli di paura quegli occhi così ostinatamente impenetrabili.

Ti stupisci di te stesso.

Non hai mai avuto paura di morire, L, perché razionalmente, chi avrebbe mai potuto trovarti?

Adesso, l’unica cosa di cui è piena la tua mente razionale è la paura.

Paura folle,

Paura cieca,

Insensata

Paralizzante

Sì, ci avevi pensato; ma anche se Kira avesse dovuto ucciderti, in fondo cos’era per te la morte, cos’è sempre stata?

La morte, L, non era altro che una leggera seccatura, un imprevisto che non ti permetteva di continuare a giocare con i cattivi, uno scherzo da cui passano prima o poi tutti.

Se c’è la morte d’altronde, non ci sei tu e allora… perché preoccuparsene?

Ma adesso –adesso esistono gli Shinigami, esiste un oltretomba, esiste un posto in cui tu sarai giudicato per la persona che sei, L, non per i casi che hai risolto, non per il nome che hai deciso di mostrare; non giudicheranno Ryuzaki né nessun altro, solo te, L.

Tutta una vita che hai creato come un covo inespugnabile, una casa confortevole in cui nessuno può entrare, in cui nessuno può ferirti –perché nessuno vuole entrare nel tuo covo, nessun essere umano- la giudicheranno loro.

Puoi morire persino tu, L, e dove te ne andrai?

Dove andrà a finire la tua anima?

Chi mai ti vorrà; quale luogo accetterà un’anima pallida, malaticcia, priva di sentimenti, fredda come se non avesse mai provato calore umano?

La paura è un sentimento paralizzante.

Te ne sorprendi, è sempre diversa, sempre peggiore da come la si ricordi.

Ti passano davanti in un baleno, tutte le cose di cui hai temuto, tutti quei dolori e quei timori che hai allontanato da te –ma mai superati, i tuoi spettri che sembrano abitare sulla tua pelle, sotto ai tuoi occhi; e che dimorano in realtà in una stanza isolata della mente, addormentati insieme a tutto ciò che non è frutto della logica e di un ragionamento.

Ti tornano in mente tutti i bambini che osservavi giocare, troppo timido per unirti a loro;

Maledetto, troppo intelligente, lo avevi capito subito che non ti avrebbero fatto giocare con loro.

Squallidamente glielo chiedesti lo stesso, squallidamente ti facesti guardare con pietà dai più grandi: Quella stupida natura umana non ti aveva fatto rassegnare.

E per la prima volta provasti cos’è l’odio, L, che è un’emozione diversa dalla tristezza e dalla solitudine.

L’odio brucia, brucia forte, ha un potere distruttivo per l’anima.

L’odio non era riservato a nessuno dei bambini, e non l’hai riservato per nessun uomo in particolare.

Tu lo sai benissimo, L, che odi te.

Odi la tua natura umana, la odi perché ti impedisce di essere qualcos’altro, qualcosa che da qualche parte nel mondo ha una casa…

Odi profondamente la tua natura umana, così insufficiente, così diversa da quella dei tutti gli altri, così inadatta al calore –così… desiderosa di quel calore!

Fa soffrire, la natura umana.

La amavi, profondamente.

La ami ancora, L.

La ami, e hai paura di perdere la tua anima umana, perché esistono gli Shinigami, esiste qualcun altro che ti può portare via la tua vita, la scintilla umana.

Affetti, non ne hai mai avuti.

Solo alla tua vita ti sei affezionato, ti sei legato morbosamente a quell’unico segno di appartenenza che riconoscesti in te.

Perché sei un uomo, sei un umano, L, e nonostante tutto, questa certezza ti basta per sentirti tranquillo, per allontanare il freddo dal cuore.

Sei un genio, L, e lo sai.

Hai capito subito che non avresti mai trovato affetti e amici negli uomini; e allora hai scelto la tua vita, hai scelto la tua anima come unico conforto.

Hai scelto l’anima, perché ti appartiene, è tua di diritto: nessuno può strappare un’anima.

Avrebbe dovuto estinguersi con te, avrebbe dovuto cessare di esistere con te, per sempre, finalmente nella quiete!

L’estinzione di sé, la pace, quell’oceano piatto di pace… quanto lo hai desiderato!

Angoscia.

Adesso c’è solo il mare in tempesta, un cupo mare in tempesta.

Ti riempie di angoscia il pensiero che qualcun altro possa prendersi la tua anima e giudicarla –da bambino, non vuoi che il tuo unico conforto ti sia allontanato! –da adulto, sai che dovunque andrai sarà uguale, sai che non avrai mai davvero pace se non nella certezza (nella speranza) che cesserai di esistere, per sempre.

Hai una paura maledetta.

Una paura che ti raggela e sembra invadere tutte quelle facoltà razionali di cui hai sempre avuto il più totale controllo.

Hai paura, come quando eri bambino.

Ti senti tradito –adesso dalla tua cara ragione –allora da una persona che credevi ti amasse.

Lui era lì, l’unico che ti sorridesse sempre e comunque, l’unico che ti sistemava i capelli e i vestiti, Lui, che aveva sempre una parola gentile, che ti comprava i dolci quando stavi male; lui che eri arrivato a ringraziare con tutto il tuo cuore, che consideravi tuo padre.

Ti ha tradito, L.

È stato il primo a tradirti, il primo e l’unico di cui ti importasse.

Era per lui che sentivi di essere umano anche tu –ma lo presentisti subito, quando lo vedesti di spalle, sussurrare a quell’uomo sconosciuto.

“Sei un genio, L.

Sei in grado di capire alla perfezione gli uomini e le loro azioni.”

Eri contento di sentirglielo dire: sorridevi, mentre lo spiavi.

E poi il sorriso si spense,

Gli occhi si spensero

Per sempre.

Incredulo fissavi l’unica scena che non avresti mai creduto possibile.

Aveva la voce fredda, non sorrideva di sicuro.

Un genio, è una persona.

Ma una macchina per scovare i criminali, uno strumento in grado di rendere la polizia invincibile, un computer –non è umano!

Se persino lui ti considerava così, come potevi essere una persona?

Quel dubbio infantile, sopito ma mai scomparso, ti attanaglia, ti terrorizza ancora una volta.

E se scoprissi che gli Shinigami non sanno che farsene di te?

E se scoprissi che gli Shinigami non possono giudicarti?

Se scoprissi di non essere umano, cosa ti resterebbe?

È del tutto irrazionale, è impossibile che tu non sia umano.

Ma se esistono gli Shinigami…

Non guardasti mai più Watari con un sorriso, non avesti mai più uno sguardo vivo.

Lo guardasti freddamente, mentre già crescevano le spine attorno al tuo cuore, e lo chiudevano e lo proteggevano.

Non sei una macchina, sei un genio. Sei una persona.

Una persona, un essere umano, una persona! –te lo ripetevi di continuo, quando avevi paura, la notte, quando eri un bambino solo.

Sei il genio, L Lawliet, e sarai solo, come quella solitaria lettera che ti fa da nome.

Sarai solo davanti alla morte, sarai spaventato.

Ma apri gli occhi, ora, L, non sei più un bambino, e rialzati.

Respingila, quella fottuta paura, e razionalmente cerca di spiegarti cosa sia uno Shinigami.

E sorridi -intimamente stai già sorridendo come mai prima.

La paura è umana, questa paura che, lo sai, adesso ti sarà compagna; questa paura ti rende perfettamente umano, ti rende a pieno titolo una persona, L, ti rende vivo, persino per gli Shinigami.

Sei vivo: non esiste ragione migliore per continuare a lottare e per morire.

Te lo ripeti adesso che sei solo, adesso che chini il capo e sorridi a te stesso senza che loro ti vedano.

  
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