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Autore: Lelusc    09/10/2013    3 recensioni
Stella è una normalissima ragazza dal passato un po' triste,ma il suo passato non centra,la storia parla del suo presente.
In un locale mentre sta per i fatti suoi...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Sono in piedi appoggiata ad una parete del locale più esclusivo della zona,indosso un abito preso ai saldi ma tanto carino che nessuno osa dirmi niente e bevo un drink con tanto di oliva infilzata, che comincia a darmi alla testa, ma a parte questo e la musica a palla, sto bene e mi diverto a guardare gli altri ragazzi che non conosco diversi.

“Ehi ciao”
ce l’hanno con me, mi volto.
Mi trovo davanti un ragazzo con i capelli corti e lisci color caramello e occhi verdi chiaro che mi guardano dolci e gioviali,mi pare d’averlo già visto da qualche parte,ma dove? Mi chiedo fissandolo.
“Tu sei Stella, vero?”
Alzo un sopracciglio.
“dimmi, che fai nella vita?”
Lo guardo sconcertata e mi porto una mano alla bocca per ridere sommessamente e non sguaiata.
“sai, quella battuta la fanno gli adulti, ed è vecchia”dico guardandolo divertita.
“ah, sì?”Chiede passandosi  la mano fra i capelli, imbarazzato.
“sì, ma non fa niente, come sai il mio nome?”

Mi guarda sorpreso.
“stiamo in classe insieme” dice come se lo dovessi sapere, infatti, lo dovrei sapere.
Faccio un lieve sorriso “ora tocca a me essere in imbarazzo” dico sorridendo.
 “Comunque sei?”Chiedo.
“Erik”
(ma certo, il cervellone della classe, gentile e di bell’aspetto, ma che stranamente non si vede mai con una ragazza. Ecco perché mi sembrava di conoscerlo, è famoso a scuola).
“Piacere di conoscerti, volevi chiedermi qualcosa?” (Forse sono troppo diretta)mi dico notando il suo disagio,quant’è  timido, che carino! Penso guardandolo con un sorriso.
“sì, ti ho visto tutta sola in un angolo e visto che anch’io sono solo, ho pensato, beh insomma vuoi ballare?”
Mi chiede mettendo da parte la timidezza e buttandosi.

Scoppio a ridere.
“va bene, mi sei simpatico, ma ti avverto, non sono molto brava”
“allora siamo in due”
Poso il drink sul bancone e lo seguo in mezzo alla pista, dove già ci sono altri ragazzi a ballare, molti da buoni amici, altri così attaccati da chiedermi se sia legale una cosa simile.
Già dai primi passi gli pesto un piede “scusa”dico guardandolo.
“Figurati, tanto fra poco ti pesto io un piede, stanne certa”dice sorridendomi.
“Allora, mi preparo”

Dopo il nostro primo ballo ne segue un altro quasi uguale. La musica è molto vivace, ma è lo stesso un ballo dolce, quasi un lento e sentire il calore e il tocco delle sue mani, posate dietro la schiena mi fa sentire a disagio, tanto da non riuscire a guardarlo negli occhi. Non sono mai stata così a stretto contatto con un ragazzo,soprattutto un ragazzo di cui si parla molto a scuola.
All’improvviso qualcuno passa fra le coppie sulla pista, m’intruppa e finisco addosso a Erik.
“tutto bene?” Mi chiede mentre sono ancora appoggiata con una guancia al suo torace.
Mi alzo di scatto.
“Sì, tutto bene grazie”.
“vieni, spostiamoci un pochino, non vorrei che ti spingessero di nuovo”mi dice indietreggiando.

All’improvviso sento vibrare, faccio un salto e trattengo una risata quando mi ricordo del cellulare, me ne ero completamente dimenticata.
Lo tiro fuori dalla tasca e rispondo.
“Si,chi è?”
“Pronto, Stella, dove sei?”
“In un locale zia,che c’è?”Dico ad alta voce per sovrastare la musica.
“vieni a casa, ho bisogno di te”
“arrivo”dico, attacco e infilo il cellulare nella tasca degli Jeans e alzo lo sguardo verso Erik che mi guarda e sicuramente a già capito.
“scusa Erik, mia zia mi ha chiamato, devo andare a casa”
“Va bene” dice lasciandomi il braccio con cui mi tiene, è bastato un attimo ed è diventato naturale sentire il suo tocco delicato, tanto da non farci più caso.
“Allora ci vediamo domani a scuola”
Mi sorride felice e sollevato.
“sì, certo”mi dice con sguardo dolce.

Allora ciao, dico e senza distogliere gli occhi dai suoi, incerta, comincio a voltarmi, infine gli do le spalle e mi dirigo all’uscita del locale.
  
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