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Autore: cuddlemejustin    09/10/2013    1 recensioni
"Unlock The Secret"
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Key
“Unlock the secret”


1.

(LILY)

“Non fu uno, ma ben due, i proiettili che mi tagliarono la visuale quella sera.
Tutto ciò che avrei dovuto fare, era semplicemente attraversare neanche un isolato per raggiungere casa della mia migliore amica.. e invece fu tutto quello che non riuscì a fare.
La scena era solo a un paio di metri di distanza da me.. c’era quest’uomo o meglio, un ragazzo, era.. era incappucciato, era vestito completamente di nero, guanti inclusi.
Io.. io stavo camminando, avevo le cuffie alle orecchie e non appena alzai lo sguardo dal mio cellulare, i proiettili si erano appena schiantati contro il corpo di quella donna.
Sentì solo i miei battiti aumentare, le gambe tremare.. o meglio, tutto tremare.. non c’era.. non c’era parte del mio corpo che non tremasse.
Rimasi scioccata, a bocca aperta, in silenzio, avrei voluto urlare ma non trovavo la forza di farlo, la paura si era impossessata di me.. vidi il braccio di quel ragazzo soffermarsi in aria con la pistola puntata verso il corpo di quella donna, che ormai si trovava stesa a terra, rimase in quella posizione per circa 1 o 2 minuti.. ma.. lui non si era ancora accorto di me, si avvicinò lentamente alla donna, rimase a fissarla qualche minuto, le girò attorno, poi si soffermò nuovamente di fronte al suo corpo.. puntò la pistola e.. un.. un altro proiettile le attraversò il corpo, mi venne istintivo lasciar la presa dal mio telefono, facendolo così cadere a terra e.. ed è a quel punto, che il ragazzo si voltò di scatto verso di me, non riuscì a vedere il suo viso, solo.. i suoi occhi.. li ricordo come se li vedessi ogni giorno, mi sembra di vederli tuttora ovunque..

Beh.. lui non appena mi vide, spalancò gli occhi, sembrò preoccupato per un attimo, mentre io rimasi paralizzata, i miei muscoli erano completamente gelati come il sangue, credevo davvero che quelli sarebbero stati i miei ultimi minuti di vita.. ci guardammo in quel modo per qualche secondo, dopodiché, con un movimento veloce mise la sua pistola nella parte posteriore dei suoi pantaloni, sfiorò con lo sguardo nuovamente la donna a terra, poi tornò subito a me, portò un dito all’altezza del suo naso come per zittirmi e subito dopo lo spostò verso il suo collo e tracciò una linea retta verso la gola.. eh, sì.. il messaggio mi era sembrato piuttosto chiaro.. annuì inconsciamente e subito dopo, il ragazzo si allontanò dalla donna e iniziò a correre, lui scappò via ed io rimasi lì a guardarlo finché non scomparve.

Quando non lo vidi più, mi lasciai cadere a terra.. sbattei le ginocchia con forza e ricordo che mi resi conto solo a quel punto che avevo il viso colmo di lacrime.. io.. non mi accorsi neanche di star piangendo.
Credevo e speravo con tutto il cuore che fosse soltanto un incubo e cercai così in ogni modo di svegliarmi, ma mi resi conto che era solo e pura realtà, quando un rantolo sofferente attirò la mia attenzione.
Scattai nella direzione da cui esso proveniva e mi accorsi che proveniva dalla donna stesa a terra, capì che probabilmente non fosse ancora morta, così mi alzai e corsi verso di lei, m’inginocchiai accanto al suo corpo, la guardai, la sua espressione era sofferente, ma..”


Mi zittì abbassando lo sguardo.

“Ma ?”

“Oh, ehm.. nulla, scusi.. io.. io credo di aver finito.” dissi scuotendo la testa all’inizio della frase.

“D’accordo, per me va bene così, vostro onore, signorina Sanders, può andare.” mi fece un cenno con la testa, accennando a un sorriso che specchiai, per poi alzarmi.

“Un momento, scusi vostro onore, io avrei ancora qualche domanda per la signorina Sanders.” il giudice annuì, così mi risedetti, mentre l’avvocato si avvicinò.

“Signorina Sanders, per quanto per il suo avvocato sia tutto chiaro, come lei ben sa, manca la fine al suo racconto.. perciò perché non continua dal punto in cui si è fermata.”

“Io.. ho già ripetuto queste cose così tante volte..” “Non conta affatto quante volte lei le abbia ripetute, c’è un processo in corso e lei sta accusando il mio cliente di omicidio, è quindi tenuta a raccontare la sua versione ogni volta che le viene chiesto.” mi disse con tono severo.
Scossi la testa e portai lo sguardo tra il pubblico, individuai subito Chanel, la mia migliore amica.. lei fece una smorfia alle spalle dell’avvocato, accennai un sorriso mentre scoppiai a ridere al mio interno e dopo un sospiro, riaffondai nei ricordi..

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“Tu non hai idea di quanto odio quel sono il più fighetto del mondo Johnson l’avvocato delle cause perse, signori e signore.” Scoppiai a ridere alla battuta di Chanel.

“Oh, avanti, Chan, lo sa tutta Stratford che lo odi per.. beh, per la storia con tua madre.”

“Sì, esatto.. e tu cara, mia migliore amica, potresti anche evitare di ricordarmelo.. sai quanto ha sofferto mia madre per colpa di quel.. ah.” fece un verso scuotendo la testa.

“Hey, sì, scusami, hai ragione.. è solo che tutta questa storia è così pesante.. non vedo l’ora che finisca tutto.” Annuì sorridendo e mi strinse in un abbraccio.

“Allora, quand’è che diranno se il sexy killer è colpevole o no ?”

“Sexy killer ?! C’è qualcuno a cui tu non dia un soprannome ?”

“Tesoro, ci conosciamo praticamente da quando siamo nate, vuoi davvero che ti risponda ?”

Rimasi in silenzio qualche minuto.. “Nah.” “Eh, brava !”

“Comunque, non lo so, sembra un processo infinto, non appena finiranno, mi chiameranno e comunicheranno il verdetto, sono troppo stanca per aspettare in quella sala da brivido che finiscano con tutti gli interrogatori.” Chanel annuì, mentre ci dirigemmo verso la caffetteria.

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“Okay, la ringrazio avvocato. Sì, finalmente è finita. Ok, d’accordo. Buona giornata.”

“Allora ?! Che ha detto ?! Com’è andata ?!” chiese ansiosa Chanel stringendo il suo cappuccino tra le mani.

Feci un lungo sospiro.. “Colpevole. E’ finita finalmente !” entrambe sorridemmo felici, brindando con i nostri caffè.

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“Chan, sto andando a prendere il carica batterie in camera, pensi di poter controllare la pizza nel forno senza mandarmi a fuoco la cucina ?!”

“Ti odio quando fai così ! E’ successo solo una volta !”

“Una volta in questo mese ! Non puoi avere l’alzheimer a soli diciott’anni !” urlai, salendo le scale.

“Ti amo anch’io !” mi urlò di rimando. Sorrisi.

Entrai in camera mia, mi diressi verso il letto e staccai dalla presa la spina del mio carica batterie.

Lo sguardò mi scivolò inconsciamente su un scatolina rossa al centro del mio letto. Non ricordavo di aver lasciato quella scatola lì.. o meglio, mettendo a fuoco sempre di più la scatola, mi resi conto di non averla mai vista.. optai così per un regalo di mia mamma, così sorrisi e mi sedetti sul letto, prendendo la scatola in mano.

Sfilai il fiocchetto dorato e aprì delicatamente la scatolina. La lasciai cadere non appena vidi una piccola pistola argentata all’interno, fu la prima cosa che vidi, la guardai per qualche minuto, pensando che se fosse stato un regalo di mia mamma, sarebbe stato davvero di pessimo gusto.

Misi poi la mano all’interno della scatola e afferrai la catenina, la tirai su fino a far svolazzare la pistola a forma di ciondolo a mezz’aria.

Guardai nuovamente nella scatolina e vidi che c’era un biglietto all’interno. Posai la collana con il ciondolo sul letto e presi il biglietto, lo aprì..

 
“Bang ! Bang ! Bang ! Focalizza l’obbiettivo, mantieni i nervi saldi, resta concentrato e premi con la giusta forza il grilletto. Sono le basi, Lily. Credevo che vederlo una volta, ti bastasse per imparare, ma a quanto pare, ti ho sopravvalutata. Hai sbagliato mira, tesoro ed è per questo che ti ringrazio, spero che il mio regalino ti piaccia, a presto.”
 
C’era uno strano scarabocchio alla fine come firma.
 
Sentì il sangue gelarsi nelle vene, la stanza iniziò a girare, iniziai a sudare freddo..

“No.”

“Lils se non vuoi che ti mandi a fuoco la casa per la seconda volta questo mese, sbrigati !” sentì urlare Chanel dal fondo delle scale.

Tornai in me, presi il tutto e scesi giù.

Arrivai in cucina.

“Hey, guarda qua ?! Nessun accenno di bruciatura, pizza super pronta e nessun danno, andiamo, ora pretendo le tue scuse in tutte le lingue del mondo e dovrai anche farmi un regalo per farti perdonare..” “Chan..” cercai di interromperla ma senza riuscirci “Non cercare di montare scuse ora, mi hai ferita, non hai fiducia in me ! Per questo pretendo un regalo..” “Chan..” riprovai “Come.. quelle scarpe che abbiamo visto l’altro giorno, quelle con il tacco, rosse, hai presente ?!” “CHANEL !” sbottai.

Si zitti, guardandomi scioccata.

“Che ti prende ? Stai bene ?”

Mi avvicinai a lei e misi la scatola sull’isola della cucina, proprio di fronte a lei.

“Cos’è un regalo ?! Di tua mamma, scommetto !” “No, Chan, aprilo !” sbottai nuovamente, ripeté le stesse azioni.

Poi scosse la testa e aprì la scatola esplorando il tutto..

---

Eravamo sedute l’una di fronte all’altra in silenzio da almeno 10 minuti ormai..

“Ok.. cosa significa ?!” chiese rompendo il silenzio.

“Andiamo, è così ovvio ! Merda ! Ho fatto un casino !” dissi, alzandomi dallo sgabello, portai la mani dietro il collo massaggiandomelo.

“Lils sarà chiaro per te ! Ma non lo è affatto per me ! Cosa significa ?”

Mi voltai di scatto verso di lei, la vidi in piedi con il foglietto in mano e l’espressione preoccupata..

“Ho mandato in galera un innocente !” urlai quasi istericamente.

Sospirai pesantemente.. ammetterlo ad alta voce, faceva più male di quanto pensassi.

“Cosa ? Ma perché  ? Che diavolo dici ?! Quel tipo ha ucciso quella donna e ora sconterà la sua pena !”

“Chan, non capisci ?! Questo tipo mi ha depistata ! Ha depistato tutti ! Mi ha mandato indizi, tutto per sviarmi e farmi credere che fosse davvero quello che ora si trova in galera ad averla uccisa !”

“Cosa ? Ma che dici ?” “Lui mi ha osservata tutto questo tempo e mi ha indicato la via che voleva che seguissi e io l’ho seguita come una stupida !” mi risedetti portando le mani alla testa.

“No ! Non può essere ! Probabilmente sarà solo uno scherzo idiota di tuo fratello !” “No, non lo è.” dissi scuotendo la testa.

“Perché sei così convinta ? Insomma, è piuttosto strana e.. da brivido questa tua sicurezza !”

Rimasi qualche minuto in silenzio, fissando il vuoto.. “Terra chiama Lily !” vidi la mano di Chanel sventolarmi di fronte al viso “Non è il momento di perdersi in pensieri, avanti parla !”

“C’è una cosa.. che non ho mai raccontato a nessuno.. una cosa che è accaduta quella sera.” “La sera..” “Sì. Riguarda quella donna..” mi guardò confusa, facendomi cenno di continuare.

“Seguimi.” dissi alzandomi dallo sgabello. “Lils.. ma dove vai ?!” “Seguimi e basta, te lo mostro.” mi guardò di traverso ma poi si decise e mi seguì.

Salimmo le scale e raggiungemmo la mia stanza, Chanel mi seguì in silenzio, sembrò ogni secondo più confusa.

Mi sedetti sul letto, Chanel di fronte a me. Rovistai tra i cuscini e tirai fuori Joy, il mio orsacchiotto d’infanzia.

“Fai sul serio ?! Vuoi davvero giocare con Joy in questo momento ?!”

Roteai gli occhi e voltai Joy sulla schiena, c’era una zip, la tirai giù.. “Hey, da quand’è che c’è quella zip ?” alzai lo sguardo verso di lei e tirai fuori un ulteriore scatolina.

“Ma che ?!” la zittì con un sospiro.. la scatolina era a chiusura digitale, ovvero, per aprila, dovevo premere il mio pollice sul piccolo display al centro che riconosceva solo la mia impronta digitale.

Premetti così il mio indice sul display e aprì la scatolina.

“Ma che diavolo ?!”

---

“Quando mi avvicinai a lei, il suo volto era molto sofferente, respirava a fatica, le usciva del sangue dalla bocca e si teneva stretta il petto. Io non avevo la più pallida idea di cosa fare..
“Chiamo subito un ambulanza, la prego, signora, rimanga con me, le prometto che presto starà bene.” non sapevo se avesse senso o fosse la giusta cosa da dire, ma fu tutto quello che riuscì a dire, ero completamente scioccata.
Composi il numero, vidi la mano della donna avvicinarsi al mio viso, voltai lo sguardo verso di lei e notai che mi osservava con gli occhi spalancati “Tu” non seppi cosa fare, rimasi solo lì a guardarla “Tu.. s-sei tu.” pensai che probabilmente il tempo per lei stesse scadendo e che quello fu il suo passaggio nell’aldilà.
“Tu sei la figlia di Mike Sanders.” a quelle parole, mollai la presa dal mio cellulare lasciandolo nuovamente cadere.. “C-come ?” “Sì, sei tu, Lily.” rimasi paralizzata “C-come.. come fa a sapere il mio nome e quello di mio padre ?” Tossì. “Ti ho trovata, sei tu.” “Cosa.. io-“ Tossì nuovamente, poi si mosse, cercai di fermarla ma senza risultati, prese la sua borsa con fatica e tirò fuori questa scatolina, me la porse, tentennai un po’ prima di afferrarla.
“N-non capisco io..” “Premi il tuo indice sul display.” mi disse accasciandosi nuovamente. Tremai facendo come mi disse. La scatola si aprì e vidi questa chiave, continuavo a non capire.. “Apparteneva a tua padre..” spalancai gli occhi. “Mio padre ? C-come fa lei a conoscere mio padre ?” continuò a tossire “Ho poco tempo.. non posso spiegart-“ tossì, chiuse gli occhi.. “No, no, no.. la prego, signora, rimanga con me, mi spieghi.. la prego..” dissi tra le lacrime, strattonandola.
Aprì stancamente gli occhi.. “Devi custodirla a costo della vita, Lily.” e dopo quelle parole il suo cuore cessò di battere."


Dopo alcuni minuti di silenzio, Chanel si decise a parlare.

“Questo.. è.. è assurdo.” Sospirai roteando gli occhi.

“Questa è semplicemente la realtà, Chan.” “Ma.. come può coincidere tutto ? Se.. se tu non fossi uscita per venire da me ? Non avresti mai visto nulla e quella donna non ti avrebbe dato la chiave.. è-“ “Credimi, non so neanch’io come sia possibile, sto ancora cercando una spiegazione a tutto questo.”

“Lily, no. Non può essere, quel tipo è in galera..” “Perché è stato incastrato !” la interruppi. “Da me in primis.” mormorai.

Chanel scosse la testa sospirando.. “Fino a poche ore fa era tutto finito, perché ora..” lasciò in sospeso la frase, strofinandosi il viso con le mani.

“Quella non era la fine” dissi seria, facendo alzare la testa a Chanel, mi fissò.. scossi la testa “Non è mai finita.”

Spostai lo sguardo, incrociando gli occhi preoccupati di Chanel.

E’ appena cominciata.”

---

(JUSTIN)

“Non m’importa se dovrai ricattare, torturare, ferire o uccidere.. voglio che trovi quella chiave.” Annuì e feci per andarmene.

“Portami quella chiave, Bieber !” sentì urlare mentre attraversavo il corridoio.

 

*******





Ciao !
Beh, prima di tutto GRAZIE se siete arrivate fino a qui !
E' la prima fanfiction che scrivo. Mi è venuta un'improvvisa ispirazione ed è uscito questo.. per come lo vedo nella mia mente al momento è un giallo, pieno di suspance e avventura.
Può piacere come no, perciò se non vedo interesse non continuo neanche, era giusto un tentativo così, quindi se siete arrivate fino a qui e volete che prosegua fatemelo sapere, altrimenti GRAZIE comunque.
Bye !


 
 
 
 
 

 
 
  
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