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Autore: Michelle Verace    09/10/2013    15 recensioni
Stati Uniti d'America, Washington, Seattle, 2014.
Kevin ha diciannove anni, è stato bocciato tre volte e non è un genio incompreso.
Tra donne, feste e alcool, quando l'unico obiettivo della sua vita è realizzare il suo più grande sogno di diventare attore, non avrebbe mai immaginato di innamorarsi di Michelle, sedici anni, che potrebbe già essere all’ultimo anno di liceo. Perché lei non è come tutte le altre: molto più che intelligente, è stata sottoposta a un test che ha scientificamente dimostrato che il suo quoziente intellettivo è nettamente superiore a quello della maggior parte del genere umano. Ma quello che entrambi non sanno è che una setta di scienziati, decisa a rivoluzionare la razza umana attraverso macchinari ultratecnologici capaci di trasmettere gli impulsi nervosi da un cervello a un altro e di duplicarli all'interno di uno stesso organismo, è seriamente intenzionata a ucciderla e ad eliminare dalla faccia della terra tutti quelli come lei, i geni, per creare un mondo senza differenze.
Kevin si ritroverà ad affrontare forze più grandi di lui e inimmaginabili pericoli, per proteggere la ragazza che ama.
Anche a costo della sua stessa vita.
[LA STORIA VERRA' RISCRITTA COMPLETAMENTE E PUBBLICATA CON UN NUOVO TITOLO]
Genere: Azione, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'DC Enterprise'
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D u o   C e r e b r a











 
«Il genio purtroppo non parla
per bocca sua.
Il genio lascia qualche traccia di zampetta
come la lepre sulla neve.»
– Eugenio Montale –














 
P r e f a z i o n e










Ugo Ojetti disse: “Il genio senza ingegno è una barca senza remi”.
D’accordo, lo so, quello che ho detto è stupido.
Magari, se vi avessi citato ─ che so ─ qualche big come Einstein, mi avreste preso davvero sul serio. Perché quale adolescente della mia, della vostra età conoscerebbe uno come Ugo Ojetti? Io no di certo, ho soltanto copiato una frase che ho letto su Wikipedia.
Ma non divaghiamo.
Mi hanno bocciato tre volte al terzo anno di liceo. Genio incompreso? Di sicuro i miei professori se ne sarebbero accorti se così fosse stato. Odio la scuola e tutto ciò che abbia a che fare con lo studio.
Perciò, niente di anormale fin qui.
E se vi dicessi che la mia ragazza ha un quoziente intellettivo che non si era mai visto prima? Un quoziente intellettivo che potrebbe competere con i più grandi scienziati mai esistiti?
La faccenda comincerebbe a complicarsi.
Mettiamo anche che un gruppo di pazzi abbia inventato una macchina che possa trasmettere gli impulsi nervosi da un cervello all’altro. Che possa perfino duplicarli all’interno di uno stesso organismo. Roba tosta, eh?
La faccenda si complicherebbe ulteriormente.
La faccenda è complicata.
Vogliono ucciderla. Vogliono il suo cervello. Vogliono uccidere tutti loro. Vogliono tutti i loro cervelli. Vogliono creare un mondo senza imperfezioni. Vogliono rivoluzionare la razza umana.
Un uomo con due cervelli. Due uomini. Tre uomini. Quattro uomini. Cinque uomini. Sei uomini.
Setteottonovedieciundicidodicitrediciquattordiciquindicised─.
Uomini. Umani. Umani dappertutto. Umani che non esistono più.
E quando tutti i geni saranno morti, e quando ogni uomo e ogni donna avrà due cervelli e non ci saranno più differenze, e quando la nostra razza sarà la più forte dell’universo e di tutti gli universi: ecco, quello sarà il momento in cui ricorderemo ogni singola vita che è stata spazzata via.
Alla fine rimarremo in mille. In cento. In dieci. In uno. Gli umani morirebbero. L’ultima scintilla si spegnerebbe. Estinti, saremmo. Non saremmo più niente.
Ma non posso permetterlo. Io devo proteggerla. Lei deve vivere.






«Navigherò io al posto tuo.» Le mie labbra sfiorano le sue. «Tu sarai i miei occhi. Io sarò la tua armatura.»
«Ti uccideranno.»
«Non se li uccido prima io.»












Note d’autore:
Scrivere questo “angolino”, questo minuscolo spazio dove scrivere, presentarmi in tutto il mio (non) splendore, è perfino più difficile e complicato della storia stessa. Storia che ho, specifico, ideato proprio oggi. Non so bene, quindi, come si articolerà veramente; alcuni punti non sono ancora chiari, ma ho deciso di “buttarmi” nella mischia e cimentarmi con un’originale (la prima!) fantascientifica, romantica e, perché no?, forse anche un po' fantasy. Non so neanche io quale sia il genere giusto al quale associarla (y), perché di certo si sa, almeno io so, che molti elementi non ancora noti della FIC non esistono davvero e/o non possono mai verificarsi.
Ad ogni modo: i geni. Il primo che vi viene in mente? Albert Einstein. Probabilmente è anche l’ultimo del secolo scorso e corrente. Nonostante, però, io non sia molto ferrata in materia – sono soltanto un’adolescente! – sono sempre rimasta affascinata da tutte quelle persone che hanno capacità straordinarie e che molto spesso vengono… emarginate dalla maggior parte della gente. Un mio stesso compagno di classe, che tutti chiamano “genio”, sebbene non lo sia realmente, soltanto perché ama studiare (in particolare la matematica) è di solito lasciato solo, come se non fosse degno della compagnia altrui. Usciti da questa parentesi che non vi interessa: dal primo capitolo in poi conoscerete meglio i personaggi, e in particolare il protagonista che, per chi non lo avesse capito, non è un genio.

Ci terrei a ringraziare Jess Graphic per il banner! E' davvero stupendo!
Ultima cosa: So che ormai nessuno recensisce più. Pur essendomi iscritta soltanto oggi, ho sentito tramite un passaparola su Facebook che molti se ne lamentavano ma… non so ancora bene come funziona il sito, né scrivo da molto… e, se ci fosse un’anima pia disposta a farmi notare errori di punteggiatura o di grammatica, spero sia ben disposta a farmelo sapere. Non importa dove. Anche privatamente, sul mio profilo Facebook o sul mio Ask. Sono aperta a tutto (y) e non pretendo niente. Solo aiuto.
Aiutoaiutoaiutoaiuto
Sono matta, lo so.

 
Vostra imminenza immonosa (?),
Michelle Vérace
   
 
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