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Autore: Tragic_Poetry    04/04/2008    2 recensioni
Mescolate un idiota psicopatico, un biondino schizzato, un tatuato con manie omicide e un povero pazzo col piercing in mezzo agli occhi; aggiungete 5 primedonne direttamente dal New Jersey, agitate bene e... da gustare FREDDO!
Genere: Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bert McCracken, Jeph Howard
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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QUINNY

QUINNY

 

“McCracken svegliati, Jeph e mia madre stanno arrivando!”.

“ mmmm” lo sentii girarsi nel letto, accanto a me. Accidenti, perché dovesse dormire sempre a casa mia nei periodi di pausa, non lo capirò mai…

“mio dio ma cosa sei, un fottutissimo cammello?! Guarda, hai sbavato dappertutto!!” sospirai, strattonandogli il cuscino e facendogli sbattere la testa contro la barra di ferro che c’era tra i nostri due letti (che mi aveva obbligato ad unire per la sua paura del buio…).

“AHI!! Accidenti a te Allman!!” si tirò su a sedere, massaggiandosi la testa. “ uuh tua madre e Jeph? Insieme?” biascicò con la bocca impastata.

“ sì, insieme… sai hanno deciso di sposarsi e io farò la damigella… idiota muoviti a vestirti!! Abbiamo un aereo da prendere!!” mi diede un coppino ‘scherzoso’ dietro la testa e scoppiò a ridere nella sua solita risata fragorosa e travolgente. Poi come se niente fosse, si alzò raccogliendo i jeans da terra.

Lo osservavo muoversi per la mia stanza in cerca della sua solita birra mattutina, quando mi venne in mente la prima volta che lo vidi, quel piovoso venerdì pomeriggio di quasi 9 anni fa… mio dio era passato così tanto tempo… ricordo ancora il suo passo malfermo sulle scale dell’ ingresso della scuola, completamente bagnate dalla pioggia che cadeva ininterrottamente da ormai una settimana; il mio sguardo interrogativo quando si infilò sotto il mio ombrello rosso, sorridendomi, col suo solito sorriso inquietante.

“sono Bert!” mi disse, prendendomi a braccetto e trascinandomi verso casa sua. “beh non posso tornare a casa a piedi! hai idea di quanto stia piovendo?!” mi apostrofò di fronte alla mia espressione perplessa, scoppiando a ridere un attimo dopo. “sei così carino!” continuò, dandomi un bacio sulla guancia, già da bambino aveva quella stupida abitudine di baciare tutti… insomma, da quel giorno restammo inseparabili. sempre insieme a bere, ubriacarci, e fare cavolate su cavolate.

“Quinny!!” strizzai gli occhi e tornai coi piedi per terra, o meglio, col sedere per terra, dato che quel simpaticone del mio collega mi aveva appena spinto giù dal letto. “insomma! Mi ascolti?!” scossi la testa.

“ma certo!” mi fissò per qualche interminabile secondo.

“e cosa stavo dicendo? Dai avanti dimmelo!” cercai di assumere un espressione indignata.

“non mi credi! Ooh fantastico, avanti, fuori da casa mia!!”

“aaaah non mi freghi Allman, sei un pessimo attore!!” mi trascinò sul letto, prendendomi per un braccio e cominciò a farmi il solletico.

“no Bert ti prego la pancia no!! Bert!!! Per favoreee!! bastaaa!!” lo supplicai, schiacciato dal suo incredibile peso.

“Devi ammettere le tue colpe Allman!! Avanti!! Chiedi perdono al tuo signore!!”

“ McCracken sei ridicolo!! Non sei il signore di un bel cazzo di nessuno!!” ci bloccammo istantaneamente appena sentimmo il campanello. Da sotto il suo sedere riuscii a dire “deve essere Jeph”

“o tua madre!”

“o mia madre…Bert ti prego sto soffocando!” niente, non si mosse di un centimetro. “Bert!! Devo aprire la porta!!” silenzio. “BERT alzatiii non respiro!!” ancora niente. “Robert McCracken faresti meglio ad alzarti, altrimenti-“

“oooh altrimenti cosa, Allman?!” cominciò a sghignazzare, agitando il suo grosso sederone sulla mia faccia.

“Hey Bert! E Quinny dov’è?!” riconobbi la voce di Jeph da sotto il culone di Bert.

“ Jeph sono qui sotto!” tentai di dire, ma mi uscii solo un misero urletto soffocato.

Dopo circa 4 ore di silenzio scoppiarono a ridere tutti e due e finalmente il nostro cantante si spostò dalla mia cassa toracica.

“dai ragazzi dobbiamo andare! Branden ci sta aspettando in macchina!” jeph allargò le braccia, mentre Bert si osservava rapito l’unghia del pollice della mano…

“ma Jeph io devo salutare la mia mamma!!” cominciai, cercando di impietosirlo con la mia faccia da cucciolo, cosa che mi riusciva benissimo. Dopo un attimo di esitazione Jeph fece un sospiro.

“e va beeeeene… per sta volta te lo concedo, ma l’aereo parte tra 3 ore, quindi vedi di sbrigarti. Tu con tua madre e tu” indicò Bert “tu a vestirti… santo cielo McCracken sei ancora in mutande?!” esclamò indignato. L’altro gli regalò uno dei suoi noti sorrisi inquietanti e si recò in cucina a prendersi un’altra birra, grattandosi allegramente una chiappa.

Jeph sospirò ancora sconsolato e si sedette sul mio letto.

“ma come devo fare con voi?! Senza di me questa band sarebbe completamente allo sbando!”

“aww povero piccolo Howard” gli misi un braccio attorno al collo e gli diedi un bacetto sulla guancia “supererai anche questa!”

“già… quando non dovrò più farvi da babysitter…”

“già!” 

 

  
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