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Autore: SkyFullOfStars_    09/10/2013    1 recensioni
Rachel e Santana sono felicemente sposate, vivono a New York, la città che hanno sempre sognato, e a rallegrare la loro vita ci pensano le loro due splendide bambine, Charlie e Demi.
Stanno per trascorrere il loro primo Natale insieme alla loro nuova famiglia e ai loro vecchi compagni del Glee. Cosa chiedere di più dalla vita?
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Rachel/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve popolo di EFP! Come potete notare, sono sempre quella rompiscatole di -RB, che anche stavolta ha deciso di partorire (it sounds wrong -.-) un'altra fanfiction :) La particolarità è che non sarò sola a scrivere, bensì ci sarà la mia amica Angela (<3) a farmi compagnia! (Esatto, dovrete sopportarmi per molto muahahahah...)
Non sappiamo ancora dirvi esattamente ogni quanti giorni (o anni, chissà xD) pubblicheremo un capitolo, ma vabbè...sono dettagli :P
Speriamo che vi piaccia e che ci seguirete con gusto!!               Baciiii 








1.At Christmas We Are All Good!

 















 
 
 
-Mamma, mamma, Demi ha mangiato tutti i biscottini per Babbo Natale!-
La voce squillante di Charlotte si diffuse per tutta la casa quella mattina.
La bambina correva veloce per tutte le stanze, continuando a gridare felice, fino a che non raggiunse la camera delle due ragazze, che sonnecchiavano abbracciate teneramente.
-Mmm, tesoro abbassa la voce…- mugugnò assonnata Santana, mentre stringeva  ancora di più a sé il corpo accaldato di Rachel.
-Sveglia!- insistette la bimba, che intanto si era già precipitata sul lettone delle due ragazze. Aveva cominciato a scuoterle in modo assillante, fino a farle svegliare.
-Che succede piccola?- biascicò una Rachel appena desta, intenta a stropicciarsi un occhio.
-Buongiorno mi amor.- bisbigliò l’ispanica all’orecchio di Rachel, suscitandole un piccolo brivido.
-Buongiorno a te.- rispose la flebile voce dell’ebraica, la quale si lasciò coccolare dalle morbide parole della ragazza.
La piccola Charlotte intanto zampettava euforica sul letto, costringendo le sue mamme a prestarle attenzione.
Nel frattempo un’altra figura saltellante fece irruzione nella camera, immergendosi nel vago profumo di cannella e di vaniglia che arieggiava lì.
-Mamma…Mi fa male la pancia ora!- trillò la brunetta sulla soglia della porta, con una manina poggiata sul ventre e con la faccia mezza imbronciata.
-Aw, piccola, veni qui tesoro!- la chiamò Rachel, facendola salire sul grande e morbido lettone.
-Te l’avevo detto di non mangiarle!- la rimproverò la sorellina, avendo come risposta una linguaccia.
-Ok, ora basta ragazze!- le richiamò Santana, liberandosi delle coperte e scendendo dal letto. Rachel intanto gemeva teneramente, quasi dispiaciuta che la sua ragazza l’avesse abbandonata lì sola soletta.
-Si va a fare colazione!- propose poi la mora, afferrando Demi e ponendosela in braccio. La bimba le si strinse fortemente al collo, poggiando la testolina sulla sua spalla e poi sospirò.
-Oh, qualcuno ha bisogno di coccole stamattina!- ironizzò Santana, iniziando a solleticare la bambina, che cominciò a divincolarsi impazzita, ridendo a crepapelle.
La ragazza la trasportò poi sul lettone, dove Rachel e Charlotte si unirono all’attacco, per poi abbracciarsi tutte insieme.
L’ebraica e la mora, tra le tante coccole, si ritrovarono una sopra l’altra, mentre le due bimbe ridacchiavano divertite. Il dolce sguardo di Santana andò a richiamare proprio quello della sua ragazza; un sorriso si distese sul viso di Rachel, il quale fu poi accarezzato amorevolmente dalle soffici dita color oro della bruna.
Di seguito il viso di Santana si fece sempre più vicino a quello della ragazza ebraica, fino a sfiorarle leggermente il naso e carezzandolo lievemente; Rachel adorava quel gesto: il loro primo bacio era stato preceduto da questo amabile gesto e poi le loro labbra si erano adagiate appassionatamente le une sulle altre. Era stato magico. Unico.
-Ho fame!- gridò la vocina di Demi, interrompendo quel dolce momento tra le ragazze.
-Piccola Sanny in miniatura!- la riprese Rachel, alzandosi con la schiena e poggiandola contro lo schienale del letto- non hai detto poco fa che avevi il mal di pancia?-
La piccolina, imbarazzata, abbassò leggermente la testa per poi alzare il viso ed assumere l’espressione più dolce che poteva. L’aria superba della ragazza fu sostituita improvvisamente da uno dei suoi soliti enormi sorrisi.
-Oh, ma come faccio a resistere ad un faccino del genere?- e l’abbracciò fortemente, trasportandola di nuovo giù sul suo cuscino.
-Va bene chicas, ora giù a fare colazione!- decise Santana, aiutando le piccole euforiche a scendere dal suo letto. Con due leggeri colpetti le inviò verso la porta e poi raggiunse Rachel, la quale sorrise di nuovo a vedere la sua ragazza tornare indietro da lei.
-Come vuole scendere lei, signorina?-
-Mmm, non lo so…Lei come preferisce?- le rispose il sorriso malizioso dell’ebraica.
All’improvviso, l’ispanica caricò tra le sue braccia la nanetta, permettendole di cingerle con una mano il collo ancora caldo e tenero e con l’altra di passargli sotto il braccio e avvolgerle la schiena. Il modo in cui si accucciò vicino al suo petto, fece ridacchiare Santana, che alla fine gli fece anche fare una leggera piroetta, girando su sé stessa. Raggiunse la soglia della porta ancora deliziata dalla dolcezza infinita di quel faccino appena assonnato che giaceva sul suo seno e poi, senza fatica e con attenzione, scese le scale.
 
-Pancakes! Pancakes!- gridava gioiosa Charlie mentre saltellava per l’enorme cucina.
Le risate felici delle due mamme si diffusero in tutta la stanza mentre scendevano gli scalini della casa.
-Eccoci qua, madmoiselle!- ironizzò Santana, liberando Rachel dalla sua presa stretta e decisa.
-Posso ringraziarla come si deve, mon amour?-
Lo sguardo malizioso dell’ispanica incrociò quello dell’ebraica, spingendola ad avvicinarsi furtivamente alla sua dolce ragazza, nel frattempo che le due bimbe  si erano distratte recuperando delle forchette.
Le morbide labbra di Rachel premettero su quelle umide della brunetta, stampandole un zuccheroso bacio mattutino. L’altra ragazza ricambiò e poi le donò il sorriso più luminoso che avesse mai fatto in vita sua.
-Mamma! Ho fame!- ripeté Demi piombando nel poco spazio tra le due ragazze.
Rachel rise e poi accarezzò la testolina castana che le arrivava fino al ventre.
-Agli ordini, signorina!-
In un batter d’occhio, l’ebraica si ritrovò ai fornelli per preparare la colazione alle sue bimbe super affamate. L’ispanica si sedette insieme alle piccole, che intanto iniziarono a chiacchierare animatamente; questo era un risveglio tipico a casa Lopez-Berry.
Rachel era solita a cucinare, poiché Santana era una vera frana ai fornelli; anche se aveva amato quella volta in cui aveva ordinato all’ebraica di dargli lezioni di cucina… Se lo ricordava ancora come se fosse ieri: erano a casa di Rachel, sole solette…Si erano lanciate mille sguardi accattivanti, ma Santana cercava sempre di evitarli prontamente.
Non era più riuscita a fare finta di niente quando, nel suo essere impacciata, aveva fatto cadere del latte a terra e poi ci era quasi caduta sopra, ma il braccio deciso di Rachel gli aveva fatto da sostegno e l’aveva presa al volo e poi se l’era ritrovata a pochi centimetri da sé.
Era stata la vicinanza più bella che avesse mai avuto.
-Tesoruccio, dov’è la farina?- la richiamò la sua ragazza, scostandola dai suoi dolci pensieri.
-Lì sopra.- le rispose la mora indicandole una mensola poco sopra la sua testa.
Rachel al guardò impotente ed imbarazzata, afferrando l’idea di non poterci arrivare per via della sua scarsa altezza. Rivolse un tenero sguardo da cucciola abbattuta all’ispanica, intraprendendo anche un labbruccio, fino a che non costrinse la moretta a raggiungerla in pochi passi veloci.
-Cosa faresti senza di me?- e le schioccò un grosso bacio sulla guancia lievemente arrossata.
Poi si sporse con facilità verso la mensola ed in pochi secondi porse il pacco di farina nelle morbide mani della sua ragazza.
Il visino imbronciato di Rachel scaturì una lieve risata divertita da parte della brunetta, per poi concludere con un sorrisetto piuttosto strano.
-Cosa?- la interrogò l’altra, sospettosa.
All’improvviso Santana prelevò veloce il pacco dalle sue mani e lo aprì di scatto, tirò fuori una manciata di farina e si gustò una Rachel che correva via, perfettamente al corrente delle sue intenzioni.
-No, no, ferma!-
-Dove scappa, Mrs. Rachel Berry?-
Intanto Charlie e sua sorella ridacchiavano divertite, spettatrici di quell’insolito spettacolo.
-Si! Lotta con la farina!- gridò Demi, iniziando a correre intorno al tavolo per raggiungere Santana e recuperare un mucchio di quella farina.
Charlie si accostò a Rachel, la quale nel frattempo emetteva deliziosi gridolini e cercava di non cadere nelle grinfie della sua ragazza.
-Presa!- gridò soddisfatta la piccola castana, sorreggendo tra le sue minute braccia le sottili gambe di Rachel, che tentava di dimenarsi voracemente.
Santana, senza attendere, le rovesciò addosso la sua manciata di farina così da renderla più bianca di un mimo.
-Signorina Lopez, questa me la paga! Ed anche lei, señorita Demi!- le minacciò l’ebraica invano, poiché a malapena riusciva a parlare per la pioggia di farina che le scendeva sui capelli.
Ribellandosi, riuscì a rubare il pacchetto dalle mani bronzee della sua ragazza e, insieme alla sua complice, si vendicò divertita, spruzzando soddisfatta ben due manciate di farina sui corpi ridacchianti di Santana e Demi.
-Ah! No me gusta! No me gusta!- ridacchiò l’ispanica, lasciando gesticolare il suo indice in segno di minaccia.
Rachel le fece la linguaccia, ma non fece in tempo a proseguire le smorfie di vittoria, poiché si ritrovò fortemente circondata dalla morbide braccia di Santana che l’aveva afferrata da dietro ed ora aveva il suo viso perfettamente appoggiato nell’incavo tra la sua faccia ed il suo collo.
-Io ho ancora fame però!- continuò la bimba affamata, saltellando per sottolineare quell’affermazione.
I visi delle due ragazze, poco prima agganciati tra loro grazie agli sguardi, ora la osservavano sorridenti, mentre la brunetta accarezzava dolcemente la pancia di Rachel, non avendo la minima intenzione di lasciarsela scappare.
-Hai ragione tesoro, ora ti preparerò i pancakes più buoni del mondo!- e passò una mano dietro la nuca della mora, sfiorandole la pelle ancora morbida.
Detto questo Santana dovette lasciare la presa dalla sua nanetta ebraica e così si andò nuovamente a sedere al tavolo, anche se ancora tutta infarinata.
In pochi minuti Rachel si presentò davanti al tavolo con un vassoio pieno zeppo di pancakes, proprio come una perfetta cuoca professionista.
Le bimbe urlarono felici e si avventarono su quelle frittelle, come se non mangiassero da una settimana.
Santana le aiutò a fargliele mangiare, imboccandole un po’. Quanto adorava farlo?
-Mmm, direi che le mie piccole pulci sono affamate oggi!- dedusse poi, mentre donava un piccolo bacio sulla guancia di Charlie e poi su quella di Demi.
Il sorriso della sua ragazza le si fece vicino, accompagnata da un’enorme tazza di caffè, che le porse amorevolmente.
Poi l’ispanica gli fece cenno di adagiarsi sulle sue gambe, toccandosi le cosce appena scoperte dalla vestaglia. Rachel le sorrise teneramente e poi le ubbidì, lasciandosi trasportare dal braccio della mora che la poggiava sul suo corpo.
-Allora bimbe, visto che siamo nel periodo natalizio, che ne dite se dopo ci intrufoliamo in qualche negozio per fare acquisti?!- propose l’ebraica, eccitata dalla sua stessa idea.
-Si! Non vedo l’ora!- esclamò Charlie.
-Anch’io!- la proseguì la sorella.
-Ma, mamma,- continuò Demi rivolgendosi a Santana, che le sorrise interessata.
-Hai già pensati ad un regalo per mamma Rachel?-
-Claro que si! Ma…- disse guardando la ragazza seduta su di lei.
-Voglio che sia una sorpresa.-
Il visino della castana gli regalò una dolce smorfia di gratitudine e poi si dissolve, prendendo un pancake dall’ampio vassoio davanti a lei, imboccandola.
-Beh, anche io ho un regalo per te. Ma lo riceverai solo il giorno di Natale.- l’avvisò Rachel, mugugnando difficilmente dopo aver dato un morso alla sua frittella.
L’ispanica, di risposta, indossò un’espressione imbronciata per poi scatenare una risatina collettiva che echeggiò allegramente in tutta la stanza.

 
  
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