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Autore: Quella che ama i Beatles    09/10/2013    1 recensioni
Alla fine si staccarono, ansanti, gli occhi negli occhi, gli sguardi che bruciavano.
- Ti amo. -
- Ti amo anch'io, idiota. -
- Lo so. - Rise appena. - Buon compleanno, Johnny. -

Dedicato a John Lennon per il suo compleanno. Auguri, idolo.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Lennon , Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole si affacciò timidamente alla finestra, penetrando facilmente le tende bianche di stoffa sottile, talmente semplici da essere anonime. I raggi inondarono la stanza che fino a poco prima era totalmente buia, battendo sulle palpebre di un ragazzo che dormiva profondamente, labbra socchiuse, respiro leggero. I secondi passarono lentamente e alla fine Paul McCartney corrugò appena le sopracciglia prima di spalancare la bocca in un grande sbadiglio e sollevare di un millimetro le palpebre, stropicciandosele come un bimbo. Si stiracchiò e si voltò: John Lennon ronfava pacifico al suo fianco, ignorando i suoi movimenti e la luce del sole che ormai invadeva prepotente la stanza d'albergo  
La bocca di Paul si curvò in un sorriso ampio, e quasi senza accorgersene poggiò la mano sul viso dell'amico - amante, fidanzato, lui era questo e molto di più - carezzandogli i capelli folti in movimenti lenti e delicati. Contemplò quel viso sereno, disteso, tranquillo, e si sentì invaso da una profonda pace, un sentimento che gli fece desiderare che momenti come quelli si protraessero in eterno. Cantare e suonare sul palco era stupendo, eccitante, lo rendeva euforico e gli pompava adrenalina in tutto il corpo, facendo scorrere il suo sangue più veloce, ma Paul sapeva, sentiva che era quella la vera felicità. Osservare il suo John accanto a sé che dormiva sereno come un bambino, il viso finalmente spoglio da ogni maschera, bello come una visione. 
Diede un'occhiata distratta al calendario e il suo sorriso si ampliò. Ma certo, era il nove ottobre. Il compleanno di John.
Nello stesso momento John contrasse appena le palpebre e corrugò le sopracciglia; si stava svegliando. Paul allora si rimise disteso in tutta fretta, dando le spalle a John, e chiuse gli occhi, facendo finta di dormire e scacciando a fatica il sorriso. Regolarizzò il respiro mentre sentiva John muoversi sempre di più; lo percepì mettersi a sedere, lo sentì sbadigliare più volte e grugnire qualcosa. 
Paul contò mentalmente i secondi.
Dopo esserne passati sette arrivò il momento che pregustava: John gli si accoccolò accanto, circondandogli il petto con il braccio e baciandogli più volte il collo. Paul reprimette un brivido.
- Buongiorno, dormiglione - sussurrò la voce roca di John al suo orecchio, e lui dovette trattenersi dal voltare la testa e baciarlo con tutta la passione che aveva. Sospirò profondamente e si girò appena, sprofondando metà della faccia nel cuscino. 
Sentì John ridacchiare.
- E dai, sveglia, McCartney - mormorò e la sua bocca si spostò sulla nuca di Paul. - Cristo, quanto dormi. E dire che tra noi due sono io il più pigro... - Continuò a baciargli la nuca, e Paul decise di mettere fine a quella messinscena. Si girò dal lato di John, socchiudendo appena gli occhi e facendo un finto sbadiglio fragoroso. 
- Altri cinque minuti, mamma - lo prese in giro, e dalla fessura nelle palpebre vide John sorridere.
- Non se ne parla - ribatté e si chinò a baciarlo. Bacio che finì decisamente prima di quanto Paul avrebbe voluto, ma John non era troppo tipo da coccole di prima mattina. - Sai che giorno è oggi? -
Paul reprimette un sorriso facendo un altro grosso sbadiglio. - No - bofonchiò.
- Avanti, dovresti saperlo. -
- Be', non lo so. -
- Che memoria - replicò John alzando gli occhi al cielo.
Paul sbuffò, fintamente annoiato. - John, sono le... - si voltò a controllare l'ora - otto del mattino, ho dormito sei ore in tutto e mi sento completamente rincoglionito. Quindi no, non so che giorno è oggi. -
John si scurì in volto. - E' il nove ottobre! - gli ricordò impaziente, e Paul dovette trattenere di nuovo un sorriso. Continuò invece a fissarlo con i grandi occhi verde scuro spalancati in un'espressione di perplessità - non sono poi tanto male come attore, pensò vagamente compiaciuto.
- E allora? - domandò.
John si rabbuiò ancora di più. - E allora niente - rispose brusco. - Io mi rimetto a dormire. -
Quindi si ridistese velocemente - Paul quasi cadde, quel letto singolo li conteneva a malapena - e si girò, dandogli le spalle.
Stavolta Paul non riuscì a trattenere una risatina. Si allungò su John, baciandogli la spalla e risalendo sul collo e sulla mascella; lui rimase immobile. 
- Secondo te potrei mai dimenticarmi il compleanno del mio ragazzo, idiota? - sussurrò con dolcezza, mordicchiandogli il lobo dell'orecchio.
- Sei uno stronzo - bofonchiò lui in tutta risposta. - E un cretino. -
Ma dicendo questo contemporaneamente si girò e le loro labbra si infransero le une contro le altre. Paul si aggrappò al viso di John, al suo collo, ai suoi capelli; brividi profondi lo scuotevano dall'interno della sua anima al tocco con quella bocca sottile e umida. Il mondo non esisteva, Los Angeles non esisteva, quel lussuoso albergo in cui sarebbero stati confinati fino al concerto di quella sera non esisteva; c'erano solo loro due, John e Paul, Paul e John, che si amavano in segreto quando avrebbero voluto urlarlo a tutti. Sentì un'emozione profonda sorgergli dal cuore, invaderlo, schiacciarlo con la sua potenza; e in quell'attimo Paul riuscì a percepire con ogni sua cellula il sentimento che provava per John Lennon.
Alla fine si staccarono, ansanti, gli occhi negli occhi, gli sguardi che bruciavano.
- Ti amo. -
- Ti amo anch'io, idiota. -
- Lo so. - Rise appena. - Buon compleanno, Johnny. -


 



*Angolo Autrice*
Ovvio che non potesse mancare il mio tributo e la mia dedica a John Lennon nel suo 73° compleanno, no? E dunque eccolo qua. One-Shot senza nessuna pretesa che mi è nata nella testa stamattina, tra una corsa al bagno per lavarmi i denti e i libri ficcati in fretta e furia nella cartella. E c'è da dire che finora non mi ero mai sognata di scrivere McLennon, né che tantomeno li avevo mai shippati in vita mia. Anche se forse mi sto convertendo a questo OTP - o mi convertirò a breve, LOL. Oh, e devo aggiungere che non ho idea se i Beatles erano in tour a Los Angeles il 9 ottobre del '65 o del '64, ma ho semplicemente scritto la prima città straniera che mi era venuta in mente... una piccola licenza artistica, insomma xD spero che non me ne vogliate!
Poi, vabbè, solite cose: spero che vi sia piaciuta questa cosina, recensite se volete ecc.ecc. xD arrivederci a tutti, e ancora Buon Compleanno, John Winston Lennon <3






   
 
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