La
mia finta sorellina
Capitolo
1 - Segni particolari: Bellissimo! -
Camminava
spedito verso casa sua. Le vie della città si stavano riempiendo di gente. I
suoi capelli rossi venivano dolcemente accarezzati dal vento. Gli occhi dorati
fissi davanti a se.
-
Oh mio dio! Hai visto com'è bello? - esclamò una donna, rivolta a un'amica,
osservando il giovane ragazzo rosso.
-
Si bellissimo! - mormorò svenevole l'amica della prima donna
Il
ragazzo quasi non ci fece caso. Ormai era abituato agli sguardi delle donne.
Sapeva perfettamente di essere bellissimo. Apollo Fudo, 29 anni, scrittore di
libri gialli alle prime armi. Capelli rossi corti e ribelli, occhi dorati, pelle
ambrata e una cicatrice a X sulla guancia destra; il fisico asciutto e scultoreo
era messo in evidenza dalla maglietta aderente nera abbinata a dei jeans scuri e
scarpe da ginnastica.
In
breve arrivò a casa sua: un palazzo antico ristrutturato di recente. Abitava al
terzo piano in un appartamento non molto grande, ma carino. Entrò in casa e un
profumo intenso di menta lo accolse. Era troppo forte per i suoi gusti; aveva un
olfatto talmente sensibile che gli odori troppo forti gli davano fastidio.
-
Oh amore sei tornato! - esclamò una voce giuliva dalla cucina.
-
Ciao Cintia. - rispose lui sedendosi sul divano rosso della sala. Era una stanza
abbastanza grande che comprendeva un divano in stoffa rosso a tre posti con
davanti un tavolino in vetro, una credenza e un grosso mobile in legno con
incastonata una tv al plasma. A sinistra del divano, invece, si trova un'ampia
porta-finestra con tende rosso-trasparenti.
Una
donna sui 30 anni comparve in sala. Aveva capelli cortini castani, occhi azzurro
scuro e un fisico magro. Cintia Van Rouge, la sua attuale fidanzata. Stavano
insieme da circa quattro mesi. Lei era dolce e gentile e una vegetariana
convinta. Un vero dramma per un " cannibale " come lui! In casa
mangiava solo frutta e verdura, ma quando usciva passava ore intere da Roky
Grill, locale gestito dal suo amico Pierre Vieira, dove facevano le migliori
bistecche al sangue della città. Ovviamente Cintia non sapeva niente e non era
nemmeno a conoscenza delle sue scappatelle molto frequenti con altre donne...
-
Tesoro mio... - lo chiamò smielosa Cintia mentre lui alzava gli occhi al cielo:
dio non la sopportava più! Doveva mollarla immediatamente!!!
-
Dimmi Cintia. -
-
Credo che io e te stiamo molto bene insieme... - cominciò quella - ... e allora
ho pensato: perchè non sposarci? -
Apollo
sbarrò gli occhi e sbiancò.
-
Tesoro tutto bene? - gli chiese la donna con la sua solita voce da gallina.
Apollo la guardò ancora scioccato e disse: - Puoi aspettare un momento? - le
chiese prima di uscire a grandi passi dalla casa. Salì i gradini di corsa e due
alla volta e in un baleno si trovò al quarto piano. Arrivò davanti ad una
porta e suonò insistentemente il campanello finche questa non venne aperta
mostrando una biondina, sui diciotto anni, in pigiama, con gli occhi azzurri
assonnati e i capelli spettinati.
-
Che cavolo vuoi a quest'ora? - chiese la ragazza - E' l'alba! -
-
Veramente sono le 11 di mattina! - le fece notare Apollo
-
Dettagli! Allora che vuoi? -
-
Silvia ... - iniziò il rosso poggiandole le mani sulle spalle esili e
guardandola serio: - ...ho assoluto bisogno di te! - La ragazza arrossì. Non si
sarebbe mai aspettata delle parole del genere da lui.
-
Oh Apollo .... - la mente della ragazza stava già volando a chissà quali mete
quando il ragazzo continuò
-
Silvia, devi farmi da finta sorella! - decretò il rosso, mentre Silvia vedeva i
suoi sogni frantumarsi, come al solito.
La
bionda alzò un sopraciglio infastidita. Ecco ci risiamo, pensò. Spostò le
mani di Apollo dalle sue spalle e gli chiuse la porta in faccia.
-
Emmm ... Era un sì? - chiese il rosso
-
Si era un sì! - sbottò irata Silvia dall'altra parte della porta.
-
Grazie Silvy ti adoro!!! ^_____^ - dopo averla ringraziata, Apollo tornò a casa
sua. Doveva dire a Cintia della sua "sorellina".
aaaaaaaaaaaa
Silvia
sospirò. Accidenti a quello stupido! Ma perchè non si accorgeva di lei? Gli
andava bene solo per fargli da finta sorella e far scappare le donne che
volevano sposarlo. Uffi!, pensò, negli ultimi sei mesi aveva dovuto fargli da
finta sorella per almeno dieci volte! Ma non poteva darsi una calmata? Anche da
quando stava con Cintia aveva dovuto vestire i panni di sorella di Apollo Fudo.
Provava quasi pena per quella donna e per tutte quelle che avevano la sfortuna
di capitare nelle grinfie del rosso, perchè lui non era affatto fedele. Appena
gli si presentava l'occasione andava con una e non gli importava gran chè se
era fidanzato o no... Sospirò di nuovo. Gli avrebbe retto il gioco, di nuovo.
Ma prima o poi lui sarebbe caduto ai suoi piedi, parola di Silvia De Alisia!
Fine
1° capitolo
()Apollo
[]Apollonius
Ok
ragazzi questa fanfic non era prevista, ma ieri ero a scuola e invece che
seguire, come al solito ho fatto altro!^ __^ (E ne va pure fiera…) [Pazzesco
vero?] Zitti voi! [Io posso parlare quanto mi pare tanto non mi metti mai nelle
tue fic. ] Bè caro Apy-nius potrei decidere di farti fare una bella e
lunghissima lemon con Tomuccio! ^^ [O.O ] (Mi sa che l’hai seccato! Non si
muove più! ] E’ impossibile, lui è già morto! ^__^ Bene ragazzi per questa
fic mi sono ispirata a un film che ho visto migliaia di volte e che di solito lo
propongono d’estate, ovvero “Segni particolari: bellissimo” che è anche
il titolo del primo capitolo. Bene gente ora vi lasciamo (Anche perché dobbiamo
rianimare Apollonius) *__* Io gli faccio la respirazione bocca a bocca se vuoi!
( ç__ç Ma ero io il tuo preferito! ) Lo sei sempre Apy! ^^ Ciao a tutti! (A
presto!^^) [@_____@]