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Autore: KyaLock    10/10/2013    3 recensioni
[JongKey]
C'è un luogo, tra paradiso e inferno, indefinito e illimitato, testimone di una storia singolare.
Una storia che parla di proibizioni, regole infrante, sacrificio e amore.
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"Chiudi gli occhi" gli sussurra Jonghyun.
E Kibum lo fa, senza una parola.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Key
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Kibum!"
 
La voce rimbomba dentro quello spazio indefinito, si propaga per tutta la sua superficie.
Proviene da una figura che cammina con passi leggeri, nonostante l'andatura frettolosa.
Capelli bianchi, camicia bianca, pantaloni bianchi e un viso bello, particolare e unico.
Dietro la schiena ordinatamente ripiegate spuntano due ali bianche composte da soffici piume candide.
Il passo rallenta fino a fermarsi.
 
"Kibum!"
 Chiama di nuovo con decisione.
A questa nuova invocazione compare un leggero fumo nero che va a condensarsi formando una figura, per poi sparire quando questa diventa nitida.
 
“Eccomi. Perché mi hai chiamato Jonghyun?”
 
La voce proviene da due labbra dalla curva morbida, stampate su un viso che in quanto a bellezza non ha nulla da invidiare all’altro. Capelli neri che cadono sugli occhi sottili, giacca nera, pantaloni neri. Ma la sua bellezza è diversa, tentatrice e ingannatrice, sa di bugie e promesse non mantenute.
 
“Lo sai benissimo perché ti ho chiamato, altrimenti non mi avresti mai risposto” risponde Jonghyun, compiacendosi del sussulto che incrina la maschera di falsa tranquillità di Kibum.
L’angelo si avvicina ma ad ogni passo in avanti il demone davanti a lui ne compie uno indietro.
 
“Potrai ingannare gli stolti esseri umani con i tuoi subdoli trucchetti, ma sai perfettamente che non puoi mentire a me e soprattutto a te stesso. Avvicinati”
 
Kibum smette di indietreggiare, si ferma, lo guarda, Jonghyun si avvicina, sorride come solo lui sa fare.
Se solo potesse, il moro, si metterebbe a piangere, per la rabbia, la frustrazione e l’impotenza.
Jonghyun è lì vicino, a qualche decina di centimetri.
Kibum alza la mano, gli accarezza il volto, appena sopra le labbra, accanto al naso, ma è solo un attimo, il contatto brucia.
Probabilmente è l’unica cosa che provoca dolore fisico alle due entità.
 
“Non posso nemmeno toccarti. Cosa vuoi pretendere di fare, qui, adesso?”
 
“Forse niente che possa cambiare la situazione, ma qualcosa mi ha spinto a venire qua.”
 
Kibum sospira.
 
“Jonghyun. Se qualcuno ha voluto che nascessimo in mondi così lontani non vorrebbe che fossimo qui”
 
“Lontani forse si. Ma non poi così diversi… Lucifero non era forse il più bello degli angeli di Dio?”
 
“Esatto. Era. Ora è più di quanto lontano ci sia da un angelo”
 
“E cosa dovrei fare?” Jonghyun alza la voce, punta i suoi occhi su Kibum con decisione. “Stare lassù ad osservarti, impotente, così lontano ma allo stesso tempo così vicino. Per l’eternità. Non ci riesco.”
 
“Forse… “ mormora Kibum “il tempo potrebbe aiutare a lenire il dolore”
 
Jonghyun lo guarda, scuote la testa, alza le braccia tendendole verso il demone.
 
“Se non vuoi tutto questo puoi semplicemente andartene” gli dice mentre chiude le braccia intorno ai suoi fianchi, incurante del dolore che si propaga per la pelle a contatto con l’altro.
Mani, braccia e ora anche il petto bruciano per quel contatto fisico proibito, che in se per se non è altro che una dimostrazione d’amore.
Kibum non fugge, nonostante faccia male la dolcezza di quel gesto è più forte del dolore, così alza lui stesso le braccia e circonda il collo di Jonghyun, producendo altro insopportabile calore.
L'angelo lo stringe più forte.
 
"Sai cosa accadrà, Jonghyun,  vero?"
 
Anche il suo alito è bollente contro l'orecchio.
 
"Meglio pochi secondi così che un’eternità lontani"
 
Il respiro di entrambi si fa più pesante mentre sopportano al limite dell'estremo il fuoco che li sta consumando.
Dita leggere si infilano tra i capelli del moro.
 
"Chiudi gli occhi" gli sussurra Jonghyun.
 
E Kibum lo fa, senza una parola.
 
Sente l'angelo allontanarsi leggermente, la mano tra i capelli scende sulla guancia.
E nell'istante in cui le loro labbra si toccano, Jonghyun e Kibum, scompaiono, senza lasciare traccia.
Due creature così diverse, eppure legate, non erano contemplate in un disegno eterno più grande di loro.
Non potevano esistere così come il loro impossibile e folle amore.
 




Kya's corner:
Bhe che dire. Poche righe senza grandi pretese nate da una notte insonne dopo aver visto una fanart su tumblr. Oserei definirlo una sorta di esperimento.
Prima fic che pubblico in questo fandom non prima che scrivo ma questo non frena a nessuno xD
Vabbè non so che altro scrivere sinceramente. Spero che chi ha letto possa aver gradito :3
Alla prossima fic ^^ (che sarà tra moolto tempo)
Ps: scusate eventuali errori di ortografia/grammatica/distrazione, sono una gran sbadata ;w;
*Kya~
 
  
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