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Autore: lullublu    10/10/2013    0 recensioni
Pensieri di Aomine riguardo Kagami
Spoiler 232
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Daiki Aomine, Taiga Kagami
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Telepatia Da quando era stato battuto, Aomine provava una certa gelosia nei confronti di Kagami.
Ma questo sentimento non derivava dalla propria sconfitta, la quale, anzi, in un certo senso gli aveva fatto piacere, perchè era riuscita a liberarlo dal peso schiacciante della sua forza.
Piuttosto, non voleva che Kagami si facesse sconfiggere da altri avversari, anche perchè, così avrebbe messo in discussione anche il valore di Aomine.
Quindi aveva deciso di aiutare Kagami, a modo suo.
Non sempre, ma quando il rosso riusciva ad arrivare non troppo stanco dopo i massacranti allenamenti con la sua squadra, si recava al campetto per allenarsi con lui.
L'aiuto che Daiki poteva dare al rosso, derivava dal modo in cui riusciva facilmente a capirlo.
Poteva vedere le preoccupazioni, le motivazioni ed i suoi pensieri dietro ad ogni mossa.
Ogni sguardo gli trapelava informazioni che nessun altro avrebbe recepito.
Era come un libro aperto per lui.
Se ne era accorto dalla loro seconda partita, da quando aveva avuto uno 'scontro mentale' col ragazzo.
La loro era una sorta di telepatia.
Una delle cose fondamentali che era riuscito a comprendere di Taiga, riguardava il modo in cui entrava in trance agonistica.
Glielo spiegò, pensando che fosse utile per lui saperlo, anche se non v'era certezza che avrebbe funzionato.
Il giorno della finale della winter cup, Aomine non potè fare a meno di recarsi a vedere la partita.
Semtì una forte empatia nel vedere quei ragazzi, nel vedere Tetsu, nel vedere Lui.
Era come se un pezzo di sè fosse in quel campo.
Erano stati rivali, ed ora si poteva dire quasi che fossero amici, ma in realtà, fin dall'inizio, erano il negativo ed il positivo di una stessa fotografia.
Sì, Taiga rappresentava tutto ciò che Aomine avrebbe potuto essere, e lì, in quello stadio colmo di gente, sentì la propria presenza in campo attraverso lui.
La partita cominciò, e dopo nemmeno due minuti il rosso  entrò in zone.
Aomine sorrise soddisfatto, come un padre che guarda giocare il proprio figlio e pensa
questo è il mio ragazzo.
  
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