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Autore: f9v5    11/10/2013    6 recensioni
[Team Sonic moment]
Una situazione di perfetta "normalità" per il Team Sonic. Perché questi tre insieme sono troppo... troppo... troppo loro.
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-Maledetto riccio blu, perché lo hai fatto?- tuonò l’echidna all'indirizzo dell’amico.
Questi, per tutta risposta, cominciò a parlare in falsetto per deriderlo -Oh, grazie Sonic per avermi portato qui per accertarti che io stessi bene dopo che mi hai trovato svenuto.-
Poi riprese a parlare normale, ma col sorrisetto arrogante sempre stampato in faccia -Ecco cosa avresti dovuto dirmi.-
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Knuckles the Echidna, Miles Tails Prower, Sonic the Hedgehog
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uno dei sintomi dell'arrivo di un esaurimento nervoso è la convinzione che il proprio lavoro sia tremendamente importante. Se fossi un medico, prescriverei una vacanza a tutti i pazienti che considerano importante il loro lavoro. 
                                                      (Bertrand Russell)
 
-Allora, Tails, dici che si riprenderà?- chiese Sonic the Hedgehog, non lasciando trasparire neanche il minimo accenno di preoccupazione.
Tutt’al più nel suo sguardo si leggeva solo curiosità insieme ad un misto di saccenteria e boria.
Il volpino intanto continuava a verificare lo stato del suo paziente, trasmettendo la massima serietà che, come al solito, metteva in tutto quello che faceva.
-Direi che non è stato nulla di grave, si tratta solo di un lieve capogiro causato da un eccessivo carico di stress.- spiegò il ragazzino con professionalità.
Sonic, dal canto suo, alzò le spalle con disinteresse, come ha dire che se l’aspettava.
Fu a quel punto che Knuckles riaprì gli occhi e si rialzò dal divano in cui era stato adagiato.
-Devo tornare ad Angel Island e fare la guardia al Master Eme… OUCH!- non riuscì a terminare la frase che Sonic, ignorando gli sbraiti folli del rosso, lo colpì in testa con una chiave inglese, fregandosene delle conseguenze che sarebbero potute scaturire da una sua quasi certa reazione… tanto erano a casa di Tails.
-Maledetto riccio blu, perché lo hai fatto?- tuonò l’echidna all’indirizzo dell’amico.
Questi, per tutta risposta, cominciò a parlare in falsetto per deriderlo -Oh, grazie Sonic per avermi portato qui per accertarti che io stessi bene dopo che mi hai trovato svenuto.-
Poi riprese a parlare normale, ma col sorrisetto arrogante sempre stampato in faccia -Ecco cosa avresti dovuto dirmi.-
Tails non vide di buon occhio quella situazione, Knuckles stava già sgranchendosi le nocche.
Decise di intervenire per evitare al suo migliore amico (e alla sua casa) una miriade di danni irreparabili che avrebbero richiesto una miriade di tempo per essere aggiustati.
-Andiamo, Knuckles, in fondo l’ha fatto per il tuo bene.- alzò le mani per scusarsi a nome del blu, perché sapeva che quell’ultimo non l’avrebbe mai fatto.
-Tsk, solo perché devo tornare al mio lavoro, o te le avrei suonate.- fece per dirigersi verso la porta ma Sonic, rapido, gli sbarrò la strada.
-Niente da fare, bello, perché se sei ridotto in questo stato è proprio a causa del tuo “lavoro”… e poi devo proprio dirtelo, il tuo lavoro è una vera noia, ti pagassero almeno.- il riccio giustificò la sua “azione di sbarramento”, per poi mettersi a criticarlo.
Knuckles dal canto suo fu preso da un tic nervoso all’occhio sinistro.
Quel bastardo aveva osato dire che sorvegliare il Master Emerald era una noia?!
-Tu, razza di incosciente idiota, lo sai che cosa hai appena detto?- chiese in tono accusatorio.
-Che stai mandando allegramente la tua vita a farselo mettere in quel posto perché non riesci a staccarti da un sasso troppo cresciuto. Il concetto è questo amico: non hai uno straccio di vita sociale e il tuo livello di stress, come Tails mi ha precedentemente detto, è altissimo. In breve, stacca un po’ la spina!- recitò saccente Sonic, sperando di convincere quel fanatico del Master Emerald a darsi una regolata.
Peccato che Knuckles fosse fissato col suo ruolo di guardiano come Sonic lo era col correre, pensò Tails; facendo due più due, il ragazzino capì subito che l’echidna non si sarebbe piegato di fronte alla quella pseudo-ramanzina, il fatto poi che provenisse dalle labbra di Sonic era un ulteriore incentivo per ignorarla.
-Custodire il Master Emerald è un compito troppo importante per essere trascurato.- replicò rabbiosamente il rosso.
Tails cercò allora di spiegargli meglio la situazione.
-Knuckles, non intendiamo mettere in dubbio il tuo lavoro, ma non puoi pensare che sia così importante da trascurare te stesso; è giusto che ti riposi un po’.- provò  farlo ragionare il più piccolo del trio, peccato che ormai il più grande non lo stesse ascoltando più, occupato a sclerare, parlando di tutte le minacce che avrebbero potuto attentare alla sicurezza della gemma gigante, sparando anche cose assurde come possibili invasioni aliene o visite della finanza.
Sonic, per fortuna, reagì tempestivamente, prima che la follia di Knuckles raggiungesse livelli critici: un calcio nelle parti basse e un’altra chiave inglese sulla testa, ma stavolta più forte rispetto alla prima.
-Ma era necessario tramortirlo?- chiese Tails confuso.
Sonic alzò le spalle sbuffando lievemente -Le alternative che avevo in mente erano tre: rifilargli un purgante, farlo deportare o chiamare il manicomio, ma si sarebbe vendicato se avessi applicato una delle tre.-
Certo, perché colpirlo nelle parti intime con un calcio e poi con una chiave inglese in testa non erano motivazioni buone per avercela con lui, pensò il volpino sarcasticamente.
-Allora Scheggia, qualche suggerimento per evitare che raggiunga pietosi livelli di sclero?- chiese Sonic, malcelando la voglia che aveva di vedere Knuckles in preda ad una crisi isterica… cioè, peggiore di quelle che aveva di solito.
Tails ci ragionò su, poi una lampadina gli si accese in testa.
 
 
 
Di nuovo ad Angel Island, finalmente.
Knuckles the echidna respirò a pieni polmoni l’aria fresca della sua isola volante.
Quei due scocciatori di Sonic e Tails avevano acconsentito, stranamente in modo troppo calmo, a lasciarlo andare e ora poteva di nuovo fare la guardia al Master Emerald senza troppe preoccupazioni.
-Knuckles…-
All’improvviso si levò altisonante una voce.
Knuckles mise i sensi all’erta cercando di capire da dove provenisse.
-Chi sei? Fatti vedere codardo!-
-Sono dietro di te.- annunciò placidamente.
Ma l’unica cosa che si presentò davanti agli occhi dell’echidna era la gemma che lui custodiva.
-Knuckles, sono io, il Master Emerald.-
-Ah, sei tu, stavo cominciando a temere di essere diventato pazzo.- sospirò tranquillo.
-Ascolta, devo comunicarti una notizia importante.- e qui il rosso drizzò le orecchie, pronto ad accogliere qualunque richiesta.
-Devi prenderti una settimana di vacanze… e prima che tu dica qualcosa, è un diritto non scritto dei guardiani: ogni anno hai diritto ad una settimana di ferie, almeno, ma se vuoi puoi prenderti anche un mese.-
Knuckles rimase scioccato da quell’ammissione, non poteva farlo.
-Ma… è il mio compito sorvegliarti. E anche volendo, dove dovrei andare in vacanza?-
-E CHE CAZZO NE SO IO, CERCATELO IL POSTO DI VILLEGGIATURA. SENTI, NON VUOI FAR VALERE QUESTO TUO DIRITTO, ALLORA TE LO ORDINO: PRENDETI DELLE FERIE, DIVERTITI E FATTI UNA VITA MINCHIONE!  Grazie per la tua attenzione, passo e chiudo.-
Knuckles rimase imbambolato per un paio di minuti, poi, come risvegliatosi da un sogno, fece un segno militare.
-Sissignore!- e lasciò Angel Island chiedendosi dove un sociopatico del suo calibro (onestamente, solo Shadow lo batte)potesse andare.
Intanto sull’isola, da dietro una delle colonne dell’altare dell’enorme gemma, uscirono due familiari figure: un riccio e una volpe.
-Hai visto Sonic?! Lo dicevo io che questo modulatore di voce ci sarebbe potuto tornare utile un giorno.- disse modestamente il piccolo genio.
-Già, così finalmente quel pirla si farà una fottuta vacanza lontano dallo stress e salverà quel poco di cervello che ha.- non c’è bisogno di dirvi chi aveva fatto finta di essere il Master Emerald.
Alla fine i due amici erano riusciti nel loro piano, non proprio in maniera ortodossa, ma comunque efficace.
-Ehm… e ora che facciamo?-
-Hm… andiamo a cercare Shadow, gli imitiamo la voce di Maria e lo facciamo uscire di testa. Eheheh, sarà uno spasso.-
-Non mi sembra molto educato nei suoi confronti… ma d’accordo. Se ci scopre provvederò a farti costruire la tomba.-
 
 
  
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