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Autore: Alice_BlackBloodyRabbit    11/10/2013    3 recensioni
“Non mi importa cosa sei, non mi è mai importato, ora come allora.”
One Shot introspettiva su Alice.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alice
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oz.
Era davvero lui?
 
 
Alice si teneva la testa, in uno stato di totale confusione, mentre camminava a qualche passo di distanza dagli altri, in quei corridoi petrosi che li avrebbero condotti a villa Baskerville. Ma lei, era veramente pronta? Più volte aveva rassicurato Oz negli ultimi tempi, dichiarando apertamente di volerlo seguire in qualsiasi decisione, ed ora, si stavano dirigendo a proteggere il loro passato. Quel passato che lui non voleva cambiare, quel passato che lei non voleva dimenticare. Si, perché nonostante tutte le sofferenze, l’agonia e la distruzione interiore, tutto ciò che aveva fatto parte di quel passato, li aveva portati a quel presente. Al loro presente. Ed il loro presente era un dato di fatto, erano insieme, ovunque andassero si sostenevano, qualsiasi cosa succedesse. Ma cosa sarebbe accaduto ora?
Alice ed Oz, non si erano ancora parlati, di quello che lei aveva ricordato, di quello che lui aveva visto nella sua memoria.  Chissà cosa pensava lui ora, chissà se le cose sarebbero cambiate, se il loro rapporto sarebbe cambiato. Lei glielo voleva dire, e prima o poi ne avrebbe avuto l’occasione, di pararsi davanti a lui, guardarlo dritto negli occhi, con orgoglio e serietà e dichiarare, sicura di sé:
“Non mi importa cosa sei, non mi è mai importato, ora come allora.”
Anche se forse, pensava, le sarebbero cadute delle lacrime traditrici dagli occhi, perché dire quelle parole, le faceva tornare in mente troppi dolori.  Lui era stato il suo unico compagno, la sua unica ancora di speranza, il suo unico vero affetto da bambina. Quella “cosa piccola piccola” , per lei era tutto, per lei era la vita, e difatti, aveva donato la sua vita, pur di non doverlo vedere soffrire, pur di non sentire più dentro al cuore la sua disperazione.  E dopo un secolo.. dopo cento anni.. si era ritrovata nel mezzo dell’oscurità in cui era caduta dopo aver perso tutto ciò che aveva, e lo avevo rivisto. Lo aveva rincontrato. Lei non lo sapeva allora chi fosse lui, stava solo seguendo l’istinto nato nel suo cuore, ma più stava insieme a lui, più dentro di sé si rendeva conto che c’era qualcosa di più, qualcosa che le sfuggiva, qualcosa per cui non avrebbe mai voluto perderlo, per nulla al mondo. E le parole di quel ragazzino che le aveva fatto rivedere la luce la rassicuravano, e ripetere quel nome.. “Oz” , Le riempiva il cuore. Quel nome che aveva gridato, sussurrato, sbraitato, desiderato, lacrimato.
“Non m’importa che forma tu abbia.. che i tuoi occhi siano verdi.. o rossi, io in quegli occhi vedo sempre la stessa anima. Non m’importa se perdi il controllo.. e con esso perdi anche te stesso.. io sarò lì a fermarti, e a consolarti. Non m’importa se avrai altre mille cose a cui pensare ora che non appartieni più solo a me, nei miei pensieri sarai sempre il mio unico compagno.”
Questo Alice continuava a ripetersi nella mente, mentre le pupille ambrate le luccicavano, e il suo sguardo restava chinato verso il terreno, a fissarsi i piedi, che procedevano, un passo dopo l’altro. Un altro passo, un altro ancora, e se qualcosa l’avesse fatta cadere, lei si sarebbe rialzata. E se qualcosa avesse fatto cadere Oz, lei gli avrebbe teso con orgoglio la mano. Si, con orgoglio, quell’orgoglio che al momento le impediva di comunicare tutti quei pensieri al destinatario, quell’orgoglio costruito per la propria protezione.
Forse non si sarebbero mai liberati, di quelle catene dell’agonia senza fine, che li legava fin dall’inizio, ma proprio in quelle catene, che distruggevano ogni cosa, che imprigionavano, che portavano l’oscurità dalle quale erano nate, in quelle stesse catene, erano nati e cresciuti dei sentimenti. In essi, Alice aveva trovato la sua libertà, la libertà di scegliere di vivere per qualcuno, di soffrire, e di sorridere.
 
“Go on.. Go on.. Vai avanti.”
Qualsiasi cosa fosse successa in quella villa, ora lei era determinata ad affrontarla.
  
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