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Autore: Coty    11/10/2013    0 recensioni
Era una mattina come le altre il pullman era arrivato in ritardo o forse, qualcuno era stato troppo lento a fare i 500 metri dalla fermata alla classe..
Le cadde un dannato libro sul piede e come ragazza molto educata imprecò, ma quando alzò gli occhi al cielo in segno di protesta, lo vide,vide un ragazzo alto moro che varcava la soglia, un ragazzo con un aria familiare forse troppo che la lasciò spiazzata, un ricordo, poi un altro, un altro ancora..
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Da qualche parte vicino a Milano nel ventunesimo secolo.

Erano ormai 3 mesi che Jennifer era entrata a far parte della 3°B LSU, aveva cambiato indirizzo per un semplice motivo: odiava la profe di matematica, un motivo stupido? Questo potete andarlo dire a lei, che in men che non si dica aveva abbandonato lo scientifico.. senza  tanti problemi per giunta!  Scelta che per certa gente potrebbe essere di immensa difficoltà per lei era stata facile come addentare un panino alla nutella.  

Strana? non posso giudicare ma questa è la sua storia.

 Per chi non lo sapesse l’ LSU(scienze umane) è quella scuola usata come rifugio dai fuggiaschi dei licei come classico/scientifico, che prima di provarla la considerano di quarta segata ma è in realta’ è una scuola che forse ti insegna a vivere e soprattutto a star al mondo, piu’ di qualunque altra.

Eh si, Jennifer e Sara erano da poco in questo nuovo mondo ma si sentivano gia’ da tempo parte di quella fantastica famiglia formata da 19 femmine e due ‘’Uomini’’.. uomini.. meglio non ripeterlo perchè rischierei di farmela addosso dalle risate.

Le materie erano normali.. se uno studiava, anche Dante risultava facile, professori ottimi nessuno stronzo all’ orizzonte.. tutto filava liscio come l’ olio e tra scherzi e ore infinite erano gia passati tre mesi.

Sembra una banale storia di una semplice liceale, ma che liceale.. mettetevi comodi e orecchie ben aperte se credevate di averle viste tutte,  state pronti che presto vi ricrederete.

Era una mattina come le altre il pullman era arrivato in ritardo o forse, qualcuno era stato troppo lento a fare i 500 metri dalla fermata alla classe, ma non divaghiamo;  
 come sempre la nostra Jen passava dalla tanto amata vicepreside, che ormai attendeva con ansia il suo arrivo  10 minuti buoni dopo l’ orario, gia’ con la penna nera in mano e sempre con le stesse parole, ‘’non si arriva in ritardo su ora vai’’ poteva anche usare il registratore tanto non aggiungeva mai una mezza parola in piu’.

 La ritardataria come sempre saliva le scale, finalmente arrivava al terzo piano, si piazzava davanti alla porta della sua classe e si stampava un sorrisone a 32 denti, guardava le sue compagne e scoppiava a ridere insieme a quelle svitate delle sue amiche e alla stremata professoressa di italiano che ormai ci aveva rinunciato, ormai non iniziavano piu’ a far lezione prime delle 8.15. Un occhiataccia e via un'altra ora di italiano della settimana.

Il primo cambio dell’ ora del 12 novembre sarebbe passata alla storia, Gaia aveva una notiziona cosi si sarebbe rivelata solo  in seguito.. ma lei era comunque eccitata al massimo;  suo cugino Francesco sarebbe entrato a far parte della classe, si era appena trasferito da Roma e quel giorno sarebbe arrivato.

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Jen stava sistemando i libri di psicologia nell’ armadio di metallo che faceva un casino assordante, quando Gabriele il bidello piu’ bello che il mondo
avesse mai visto piombo’ in classe annunciando che il pivello, era li.

-ragazzuole belle, vi presento Francesco Gasparri, trattatemelo bene non vorrei mai che sclerasse prima di natale siamo intesi? E non innamoratevene subito!-

Sapeva sempre come scherzare e tutte gli facevano il filo da tempo , solo una ragazza intenta con una pila di libri che continuavano a cadere, non aveva prestato minimamente attenzione a tutto cio’.
Le cadde un dannato libro sul piede e come ragazza molto educata imprecò, ma quando alzò gli occhi al cielo in segno di protesta, lo vide,vide un ragazzo alto moro che varcava la soglia, un ragazzo con un aria familiare forse troppo che la lasciò spiazzata, un ricordo, poi un altro, un altro ancora..

La sua faccia non passo’ di certo  inosservata come quella del nuovo arrivato d’ altronde, ma nessuno penso’ di chiedere spiegazioni, anche perche’ Gaia corse ad abbracciare il suo  bel cuginetto e come un disco inizio’ a raccontare tutto quello che poteva venirle in mente su di lui, ma proprio tutto eh!

Jen si era seduta a gambe incrociate guardando con aria di sfida quei 500 libri che doveva riordinare, iniziava a pentirsi di aver allagato il bagno, sembrava di essere all’ asilo ma quella scuola era tanto speciale appunto per quello. In piu’ preferiva metterci piu’ tempo perche' voleva cercare di capire perché doveva succedere a lei, perche quel ‘’coso’’ doveva essere li, perche il suo passato doveva per forza tornare?

 Ma questo sua strategia non doveva essere poi cosi brillante perche' il grande Prof di Psico la chiamo’ cambiandole punizione. Avrebbe dovuto far fare il giro dell’ istituto a quel bulletto appena arrivato, non sapeva cosa voleva il professore, ma la sua richiesta era un colpo basso anzi sotto 0, avrebbe preferito ordinare miliardi di libri piuttosto che girovagare per la scuola con lui, con lui… il suo Ex.


Innanzitututto saluto tutti i futuri lettori di questa mia creazione, non so che obrobrio sia uscito e sinceramente non so manco come mi sia venuto in mente, ma oggi ho deciso di iscrivermi a efp, e la mia prima storia, spero non sia l' ultima, intanto spero che con questo capitolo vi abbia colpito e che siate cosi gentili di dirmi che ne pensate. anche le critiche sono ben accette anzi, scrivo perchè mi piace e quindi devo imparare al meglio!
ora non voglio dilungarmi e buona lettura!!
un saluto da un 15enne un po svitata!! <3
  
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