11/10/2013
1 recensioniIf You Dare, Come A Little Closer
Se hai coraggio, allora avvicinati, Clint Barton. Uccidi gli spettri che hanno umiliato la tua mente, illuminala di vita con nuovi colori. Lascia che risplenda.Se hai coraggio, allora avvicinati, Clint Barton. Ricomincia a suonare la melodia fatta di respiri e battiti che hai osato interrompere bruscamente e addirittura coprire con il silenzio. Alza il volume, portalo al massimo: fa’ che il mondo sappia che sei sopravvissuto al peggiore dei massacri emotivi. Grida di non aver mollato, di essere rimasto.
Se hai coraggio, allora avvicinati, Clint Barton. Abbatti le barriere, distruggile, supera i confini. Infrangi le tue stesse leggi. Potresti avere il mondo ai tuoi piedi, essere invincibile. Per quale motivo non lo sei, Occhio di Falco?
Se hai coraggio, allora avvicinati, Clint Barton. Cos’è che ti manca, la vista? Non vedi chi hai davanti? E’ ciò che hai sempre voluto ti portassero indietro. Sposta quei piedi, Barton. Ti hanno concesso un miracolo, una seconda occasione, raccomandandosi di non sprecarla. Vorresti sentirti debitore nei loro confronti, ti alleggerirebbe la coscienza non considerare te stesso un ingrato.
Phil è lì, distante solo pochi metri. Se conduceste entrambi un’esistenza normale, non smetteresti di chiederti come diavolo possa essere possibile una cosa straordinaria come questa. Saresti felice.
La verità è che non smetti di chiederti perché diavolo abbiano mancato di rispetto a Coulson in questo modo, trapiantandolo in uno stupido robot. Trattieni a stento la furia che ti pervade: questo non è un miracolo come vorrebbero farti credere. Un miracolo dovrebbe accadere per mano del fato o di un’entità sovrannaturale. Un miracolo implica la sopravvivenza di una persona, non la sua trasformazione in una macchina.
Il tuo orgoglio vorrebbe convincerti che sarebbe meglio se Phil fosse ancora morto, seppellito da cumuli di terra.
“Ancora? Phil è morto”, ribadisci violentemente dentro di te, come se qualcuno potesse ascoltarti e capirti. Nessuno può farlo, Clint. Nessuno al di fuori di te può sradicare il dolore che hai inconsapevolmente cresciuto e rendere la tua anima un luogo sterile, in cui la sofferenza è proibita.
Quel maledetto orgoglio ti sta spingendo in una pericolosa spirale che sembra tu non voglia evitare. Ti piace sentirti forte e padrone di te stesso, vero? E allora perché tremi ed imponi al tuo corpo una stupidità mobilità?
Ammettilo: non desideri che stringerlo e baciare ogni centimetro della sua pelle, bruciare per il calore che essa emana. Chiamarlo signore e stuzzicarlo, giocare con lui. Perdersi nei suoi occhi e ritrovare la certezza di essere al sicuro, nel posto giusto.
Sapere – sentire – che non si tratta di un’illusione.
Ti mordi le labbra: non puoi farlo. Quella cosa non è Phil Coulson, non è il tuo nuovo punto di partenza né la tua ancora di salvezza. Non potrà mai esserlo per te. Sei irremovibile: ormai te ne sei fatto una ragione.
Se hai coraggio, allora avvicinati, Clint Barton, e confessa le tue vere intenzioni a chi con lo sguardo ti sta supplicando di amarlo. Non voltargli le spalle come se la responsabilità fosse sua. Non lasciarlo in preda alla tremenda convinzione di essere odiato da te. Phil si sta sforzando di sorridere, non capisce. Non ti dilania vedere quel sorriso forzato, addolorato?
Non lasciarlo così, Clint Barton. No. Nessuno dei due lo merita.
Se hai coraggio, ignora i tuoi pregiudizi e percorri la strada più faticosa: continuare ad amarlo.
Altrimenti smettila di guardarlo, distogli gli occhi da lui una volta per tutte. Sparisci, Clint. Non c’è spazio per gli ingrati in questa storia.