Nda: La storia è ambientata a metà della 4 stagione, quando tutti sono ancora in cerca della cura e il legame d’asservimento tra Damon ed Elena è ancora forte.
Il titolo, così come l’ultimo rigo, sono tratti dalla canzone Human dei Civil Twilight.

Sei rimasto a guardare da lontano quello che attorno a te stava accadendo.
Fremi di rabbia perché sai che non puoi fare niente.
Sei stato immobile e continui a esserlo, lasciando che scorra la sabbia dentro quella clessidra e che il tempo svolga il suo compito.

Te la sei lasciata scivolare tra le dita come la seta, come i suoi sottili capelli castani.
Hai gettato le armi fin troppo in fretta: dov'è andata tutta la tua determinazione? La tua combattività? Il tuo amore per lei?

Sono sepolti nel tuo cuore, nascosti sotto il rovo di spine che hai lasciato crescere.
La vedi felice assieme a lui e questo puoi impararlo ad accettare.
Ami perfino il modo in cui lei lo ama.

Damon.
Se non fosse mai tornato, avresti ancora Elena tra le tue braccia.
Se non fosse mai tornato, non sarebbero neanche successe tante altre cose: a quest’ora probabilmente Elena starebbe vivendo ancora innocentemente nel suo mondo… e tu non avresti un fratello.

Damon.
Fino a che punto puoi chiamare "fratello" chi entra silenziosamente nella tua vita per poi scombussolarla, uscendone con un gran fracasso?

Il suo sguardo l’hai saputo riconoscere, l’avevi già visto altre volte nel passato.
Damon guardava in quel modo soltanto Katherine.
E ora dedica quello sguardo soltanto a Elena.

Davanti ai tuoi occhi, il loro odio è diventato lentamente amore.

Credi al destino, credi a ciò che ti ha riservato la vita, a ciò che l'eternità vuole offrirti.
Dalla tua faccia impassibile e lo sguardo indifferente, sembra quasi che tu sia riuscito a dimenticare già tutto, ad accettarlo. E ti sei lasciato aiutare da Rebekah.

Io però so cosa c'è dietro questa maschera di ghiaccio che usi per nasconderti.
Speranza. Il novantanove per cento dei tuoi sogni è aggrappato alla misera speranza di curare Elena.
Paura. Il novantanove per cento dei tuoi incubi è aggrappato alla dannata paura di non riaverla.

La cura.
Speri che con quella tutti i tuoi problemi si risolvano, come se fosse una pozione magica.
Speri che quel maledetto legame di asservimento, quel filo sottile che li unisce, si spezzi per sempre e che Elena si accorga di essere stata soltanto vittima di qualcosa di troppo grande da combattere.
Vuoi che si renda conto che non è reale l'amore che prova per Damon, vuoi che capisca che tu sei ciò che è giusto per lei.

Cosa ne sarà di tuo fratello poi?
Lui ha già accettato altre volte di perdere Elena.
Lui è consapevole del fatto che l'asservimento la rende sua con l'inganno e sai quanto soffra di ciò: vorrebbe essere amato senza limiti, senza barriere, senza vincoli da mettere in discussione.
Ma a Damon non importa neanche di un amore fasullo: lei gli basta, indipendentemente dal modo in cui la può avere. E per questo non vuole trovarla questa maledetta cura.

Tu però non sei mai stato come Damon.
Non sei abbastanza masochista da accettare un amore forzato dal sovrannaturale, né abbastanza egoista da prenderti ciò che adesso è di tuo fratello, anche se lui non ha esitato a rubarti la tua unica ragione di vita. O di morte.

Eppure non riesci a odiarlo se ama ancora una volta la tua stessa ragazza.

Cosa sei diventato ora?
Uno spettatore non protagonista del loro mondo.
Soltanto una cornice, non il pittore della loro vita.

Questo è uno dei miei "esperimenti" in seconda persona. Sinceramente, li amo! Soprattutto per adattarli ai pensieri di Stefan sempre così malinconici e smielati xD Anche se non è detto che non mi venga in mente di farne fare uno anche a Damon! xD
Il mio primo esperimento è qui, se siete interessati: Io la amo
Beh, non c'è bisogno di nessun chiarimento, ho fatto dire a Stefan tutto quello che secondo me lui prova: un odio/affetto verso suo fratello che gli ha rubato la ragazza!
Spero vi sia piaciuta, gradirei vostri pareri!
Baci ;)