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Autore: Gloria Bennet    11/10/2013    5 recensioni
I pensieri di Bonnie nelle prime puntate della quinta stagione.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bonnie Bennett, Matt Donovan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Solo un abbraccio




 

 

Tre mesi e poco più.

Ormai hai smesso di contare i giorni trascorsi da anima morta.

Non appartieni più al mondo dei vivi, eppure non riesci a smettere di vivere attraverso gli occhi degli altri. Hai solo diciotto anni, non saresti dovuta morire. Avresti dovuto fare così tante cose, avresti dovuto realizzare tutti i tuoi sogni, invece quello che ti resta è l'invisibile.

Un'illusione di vita resa possibile dalla comunicazione con Jeremy.

Ma ti basta? E' questo che ti basta per sentirti viva?

No.

Appena sei morta, hai provato a sistemare tutto ciò che restava da essere sistemato, non hai voluto lasciare niente di 'irrisolto' ai tuoi amici. Hai voluto rendere tutto più semplice per loro, ma non per te.

Quando sei scomparsa per davvero dalla loro vita, almeno fisicamente, hai iniziato a contare il tempo trascorso come un'anima viaggiatrice, dispersa, eppure sempre nello stesso luogo.

Mystic Falls. Con la tua famiglia, i tuoi amici.

Con Jeremy.

Ti sei sentita più viva che mai grazie a lui, ti sei sentita persino fortunata di poter ancora restare in contatto con loro, grazie a lui. Ma, anche quella sensazione labile, sta per scomparire, lasciando il posto a un vuoto. Un vuoto nel petto che ti lacera da dentro. Un vuoto che hai cercato di assopire, di celare dietro sorrisi e parole che non sentivi veramente, ma che hai pronunciato lo stesso.

Hai sorriso. Hai gioito dei lati positivi dell'essere invisibile, dell'essere morta.

Eppure, dopo tre mesi, neanche quelli ti sembrano più così tanto positivi.

Non capisci come hai fatto a sopravvivere per tre mesi e poco più, (non) vivendo così.

 

E poi, tutto è cambiato. In un istante. Come un fulmine in una notte serena.

Silas è tornato, Silas ha ucciso tuo padre davanti ai tuoi occhi. Tu non hai potuto fare niente, come avresti potuto quando sei solo un cadavere che finge di avere ancora una vita?

Tu non hai più poteri. E, nel momento in cui hai urlato con tutto il fiato che avevi, nessuno ti ha sentito. Solo l'eco del tuo urlo ti ha circondata fino a colpirti in pieno petto.

Non sei caduta, non sei crollata. Sei andata da tuo padre, l'hai raggiunto e sei rimasta con lui fino al suo ultimo respiro, sperando ti vedesse, ti toccasse.

Non vieni più toccata da tre mesi e poco più. Non senti più il calore umano.

Il calore di un abbraccio, di una stretta di mano. Lo senti dentro, ma questo non basta a sentirlo fuori, sulla pelle. Come avresti voluto sentire la mano di tuo padre stringere la tua in quegli ultimi momenti, prima che il sipario della notte calasse su di voi. Come avresti voluto abbracciare Jeremy tutte le volte in cui ti ha protetta e ha tenuto segreta la tua morte.

Hai cercato di essere felice per quello che ti restava, per quello che ancora avevi.

La morte di tuo padre ha cambiato tutto.

Hai resistito, hai sofferto dentro. Insomma, ti eri abituata a non andare più al bagno, a non dormire, a non mangiare, a non abbracciare chi ami, ti saresti anche abituata alla sua assenza. Non è mai stato tanto presente. Eppure, nel momento in cui Matt ti ha vista e ha scoperto il tuo segreto qualcosa si è rivelato in quella voragine nel tuo petto. Negli occhi del tuo migliore amico hai visto quello che non potevi vedere negli occhi di Jeremy. Lo stupore, l'incredulità, l'ingiustizia per qualcosa che non sarebbe dovuto accadere. Hai visto la verità dentro ai suoi occhi. Hai visto che non è giusto, non lo è mai stato. E, soprattutto, hai avuto la consapevolezza di esserti trattenuta per tre mesi e poco più.

Di aver represso tutto quello che avresti voluto avere, sentire, provare.

Un semplice abbraccio, solo un abbraccio.

Perché hai dovuto aspettare tre mesi per riceverlo? Perché hai dovuto capire che non era giusto che fosse così, solo quando le braccia di Matt ti hanno avvolta nel loro caldo contatto?

Solo in quel momento, hai capito quanto ti fosse mancato il contatto umano.

Il calore umano.

Quanto ti fosse mancato parlare con lui, con una persona viva.

Con una persona che ti ama e non ha nulla a che fare con il mondo dei morti, il mondo delle ombre, il mondo della fine. Quel mondo di cui ormai fai parte.

E non puoi reprimere ancora quella voragine, non puoi fingere che vada tutto bene.

Non puoi fingere che non esista vuoto nel tuo petto a impedirti di respirare.

Non puoi respirare, ma vorresti farlo.

Ti manca, proprio come tutto il resto. Proprio come ogni singola cosa che potevi fare quando eri ancora viva. Non lo sei più, da tre mesi e poco più.

E fa schifo, fa dannatamente schifo.

E fa male, fa così tanto male.

Perché non puoi fare niente per evitarlo e ora quel dolore che hai represso ti sta travolgendo, ti sta sconvolgendo. Piangi, piangi e piangi ancora.

 

E ora, Matt se ne andrà, lasciandoti sola.

E ora, quell'abbraccio resterà solo un ricordo destinato a non ripetersi più.

Proprio come la tua vita, ormai terminata.

Lo guardi allontanarsi.

Senti quell'abbraccio come il fantasma di un ricordo.

Ti tieni le spalle con le tue braccia, sperando di simulare un contatto che non c'è più.

Non funziona.

Ti addentri nel folto degli alberi, solo allora ti accorgi di quanto faccia freddo.

Fuori e dentro di te.

C'è solo freddo, quel freddo che sa di morte e di mancati abbracci.




A/N

In queste prime due puntate, è stata dura trattenere le lacrime per Bonnie. In questa puntata, soprattutto, ho trovato che il momento con Matt fosse di una profondità e dolcezza estrema. Sono felice che, almeno da lui, abbia potuto ricevere quell'abbraccio che avrei tanto voluto darle io!

Spero che apprezzerete questa OS,
intanto auguro una buonanotte a tutti :*
Un bacio,
Gloria

 

   
 
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