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Autore: Lullaby 99    12/10/2013    5 recensioni
Kagome Higurashi, appartenente ad una famiglia di avvocati e poliziotti, una ragazza solare e vivace:
InuYasha Kumo, adottato e cresciuto in casa di uno dei criminali piu` pericolosi del Giappone, dopo la misteriosa scomparsa della madre all' eta`di sette anni.
[...]
- Tu? Ancora tu? - chiese attonita fissando il ragazzo che l'aveva costretta a salire nella jeep.
Non poteva certo scordarsi che aveva passato una notte mezza nuda, completamente fradicia e con lui che non perdeva l'occasione di metterla a disagio con le sue battutine fuori luogo.
- Fammi scendere ... subito! - urlo`disperata.
- Certo, sono sicuro che gli animali del bosco non aspettano altro se non divorarti, non credi? Ma sei libera di scegliere - ghigno`.
Beh, in effetti non aveva molte possibilita ...
[...]
BuOnA LeTTuRa! ^^
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hello people!
Si`sono proprio io ... LullabySunshine!
No, non ho cambiato nickname, ho proprio dovuto cambiare account! Purtroppo quello vecchio si e`inesorabilmente bloccato e non mi funziona piu` TT.TT {me molto affranta}
Ho aspettato ben un mese, sperando sempre che per qualche motivo si "risvegliasse", ma niente ... e cosi`dopo dubbi e domande ho deciso che era il caso di famene uno nuovo ...
soprattutto perche`non volevo abbandonare le storie. Chiedo scusa a tutti per non aver recensito le vostre meravigliose storie, che davvero, stanno diventando sempre piu` belle di capitolo
in capitolo e vi assicuro che ho letto comunque per quel che potevo ... e ora provvedero` a recuperare il tempo perduto.
Un' altra nota, ribadisco, questa e` la tanto richiesta long-fic di "Un giorno indimenticabile", e chiedo ulteriormente scusa se ho impiegato tanto per pubblicare la storia, ma il fatto e` che oltre ad essersi bloccato l' account, avevo scritto meta` capitolo che cosi` per magia -.- Puff! Si era cancellato e ho dovuto riscroverlo di nuovo ... ma si puo`essere cosi`sfortunati T.T 
Beh, spero di non deludere le vostre aspettative, sara`una storia piena di misteri, intrecci e tanta azione e ovviamente tanto amore tra i nostri protagonisti :)
Ora non vi annoio ulteriormente e vio lascio alla lettura del capitolo sperando di rubarvi qualche emozione :D
BuOnA Lettura ^^







 
InuYasha

Capitolo : 1



 
Lei, figlia di una famiglia di poliziotti e avvocati.
Lui, da una famiglia di criminali professionisti.
Famiglie diverse, eppure i loro ideali sull' amore cosi`simili ...
Lei : Prima vista, cuore a mille, io amo anche solo il pensiero dell' amore!
Lui : Il piu` grande errore della vita, ecco cos' e` l'amore!
Lei : Il mio amore? Un principe azzurro!
Lui : Il mio amore? Vuoi morire per caso?
Beh, due persone che hanno pensieri che s' incontrano a tal punto,
e se fossero loro due ad incontrarsi?
 


 

... Nella Tela Del Ragno ...










Ci troviamo lungo un' autostrada con destinazione Tokyo, capitale del Giappone.
Il sole stava lentamente scomparendo dietro le verdi valli, tingendo di arancio il cielo estivo. Nonostante fossimo appena ai primi giorni di giugno, il caldo era gia' insopportabile, ma piacevole al tempo stesso. Gli uccelli sembravano in festa per quell' improvviso sbalzo di temperatura, a tal punto che interi stormi giungevano dall'emisfero australe, dove a poco avvrebbe preso sopravvento un gelido inverno.
Le gigantesche fronde degli alberi centenari sparsi per i campi intorno alla strada ondeggiavano cullate al ritmo del vento tiepido che rasserenava l'atmosfera, regalando un po' d' ombra ai contadini intenti a lavorare sodo nonostante fosse ormai giornata inoltrata. Le luci delle casette in lontananza in cima ai piccoli colli risplendevano assieme al tramondo, mentre del fumo denso e grigiastro scaturiva dai vari camini.
Le auto sfrecciavano a velocita' inimmaginabili mentre le ruote rodevano l'asfalto leggermente inumidito dall' afoso clima.
Tra queste, una in particolare ci interessa. Una semplice decapottabile rossa in cui viaggiavano tre ragazze che conosceremo tra poco.
Alla guida c'era una ragazza intorno ai ventidue anni, alta, magra, carnagione leggermente abbronzanta, insomma, una bella giovanotta. Si porto` gli occhiali
da sole con riflessi ramati tra i capelli castani raccolti in un' alta coda di cavallo, permettendo ai suoi occhi color caffe` di godersi la luce rossastra della serata.
Accanto a lei se ne stava beatamente rannicchiata una ragazza di si e no diciott' anni, da poco compiuti, nonostante il carattere fosse ancora ancorato
ad un lato infantile e gioioso. Mugugnava ogni tanto qualcosa nel sonno infastidita dai suoi stessi capelli corvini a causa della forte brezza provocata dalla velocita`
dell' autovettura.
Dietro a loro se ne stava comodamente seduta con le gambe poggiate sul sedile vuoto accanto a lei un'altra giovine di ventun' anni abbondanti.
Il suo sguardo era posato sulle pagine di un romanzo d'amore ormai da un pezzo, intenta a fantasticare sul suo contenuto. Era come se dipingesse la storia , 
perché ti porta a vedere le scene come se fossero reali, come se stessero avvenendo davvero davanti ai tuoi occhi. (*) 
Una mente creativa, non c'e` che dire. Si strofino` un occhio con la mano libera e sbattendo piu` volte le vivaci iridi d`argento per la stanchezza, dovuto probabilmente al troppo leggere e anche magari perche` cullata dal viaggio. 
La mora rallento` all' improvviso la corsa dell' auto e l' apposto` su un lato della strada.
Quello strano ed inaspettato cambiamento fece svegliare la ragazza che fin'ora se ne stava beata nel mondo dei suoi sogni. Si alzo` mugugnando e stiracchiandosi 
per poi strofinarsi gli occhi cercando di riacquistare un po' della sua perduta lucidita'. Non ebbe molto successo, visto che si sentiva ancora mezz'intontita.
<< Cosa succede Sango-chan? >> chiese con la voce ancora impastata dal sonno e guardandosi intorno cercando di orientarsi.
In tutta risposta la mora si lascio` cadere pesantemente sul sedile sorspirando stancamente. Sentiva tutte le articolazioni delle braccia e del collo indolenzite
a causa della troppo stare al volante.
<< Perche`ci siamo fermati? >> tento` di nuovo la corvina passandosi la mano tra i capelli cercando di riordinarli almeno in parte.
Senti` un altro lungo sospiro seccato da parte della ragazza. 
<< Perche`abbiamo bucato una ruota Rin, ecco perche! >> rispose affranta inclinando la testa da una parte facendo una smorfia infastidita. Ci mancava giusto quello!
Poi pero`giro`il volto verso la corvina e la guardo`con occhi da cucciola ai quale pero` l'altra degluti`. Mai fidarsi di Sango guando fa cosi`, mai!
<< Non e`che potresti scendere e chiedere gentilmente un passaggio? >> chiese incrociando le gambe sopra il sedile mentre faceva scroccare le ossa del collo.
<< Sono troppo stanca per scendere. >> disse infine guardandola nuovamente col solito sguardo. Rin quasi sospiro`sollevata. Poteva andarle peggio!
Annui`lievemente e, ancora un po` barcollante, scese dall' auto. Preferi` seguire l'esempio di Sango e si striracchio` a dovere per riprendersi un po' da suo stato di 
mezz' addormentata. Si mise sul bordo della strada, stando attenta a non superare la striscia ... ci mancava solo che la tirassero sotto!
Fece cenno a varie macchine di fermarsi, che da perfette persone crudeli, non la degnarono nemmeno. Si stufo` ben presto di starsene impuntanta sulla strada
come un palo e decise che era meglio "chiamare i soccorsi".
Possibile che tra tutta quella gente, nessuno avesse pieta` per delle povere ed indifese fanciulle in difficolta`?
Beh, forse indifese non tanto ... e se per questo nemmeno povere!
S' avvicino` a Sango e la scuote` leggermente con una mano visto che si era praticamente addormentata nel lasso di cinque minuti.
<< Sango-chan? >> la richiamo` per la terza volta e questa volta lei scatto a sedere guardandosi intorno disorientata.
<< D-dove siamo? >> chiese ingenuamente grattandosi la nuca. Rin scosse la testa sospirando.
" Possibile che si sia addormentata cosi` profondamente in meno di cinque minuti? " si chiese mentalmente.
<< Siamo in mezzo all' autostrada Sango, con una ruota bucata e neanche un maledetto si e` degnato di fermarsi! >> grido` leggermente non per la rabbia, ma semplicemente perche` altrimenti la mora non avrebbe recepito il messaggio visto che era ancora in preda al sonno. Infatti la vide illuminarsi di getto.
<< Waaah! >> grido` striracchiandosi e massagiandosi delicatamente le tempie. Rin si mise pazientemente ad aspettare guardandola di sottecchi.
<< Ok, ci sono. >> le comunico`riprendendosi del tutto. Si rimise lentamente le scarpe che si era tolta per facilatarsi e si diede una veloce sistemata ai capelli.
<< Oh, su! Sbrigati Miss Lolita! >> le disse Rin che ormai si stava stancando di aspettare i suoi comodi. La ragazza la guardo`innocentemente per poi fare una faccia finta-offesa.
<< Sai benissimo che lei non ci dara`una mano fino a che non avra`finito il suo benedetto libro, percio`dovremo cavarcela noi due, da sole. >> tento`ancora la corvina cercando 
di motivarla a scendere finalmente giu`dall'auto. Infatti la vide aprire lo sportello ed uscire per posare finalmente i suoi piedi sull' asfalto grigiastro. Punto`i tacchi sul bordo della
strada, cercando di mettersi nella posizione piu' provocante possibile, anche se non era proprio tipico di Sango fare certe cose, ma si sa, a mali estremi, estremi rimedi.
<< Ora, tesoro, t'insegno l'arte della seduzione. >> le disse mettendosi una mano sul fianco e mentre con l'altra si portava un ciuffo dietro le orecchie facendo ondeggiare la lunga
coda castana. Rin inclino`la testa da un lato con fare interrogativo. Seduzione. Una parola estranea al suo vocabolario talmente semplice e casto. Per lei che ancora poteva essere paragonata ad una bambina, quelle cose non erano certo il suo forte, oltre che ad essere completamente fuori dal suo interesse personale a riguardo.
<< Ah, comunque ... >> la richiamo` la mora attirando nuovamente la sua attenzione.
<< Indovina un po' a quanti siamo con Abi-chan? >> le chiese sbuffando solo all' insopportabile pensiero. Rin si mise un dito sotto il mento con fare pensieroso.
<< Vediamo , quindici forse? >> domando`ingenuamente cercando di scorgere il suo viso mentre era intenta a scrutare la strada dinanzi a loro.
<< Nah, molto peggio. >> disse la mora girandosi verso di lei dimenticandosi il motivo per cui si trovava li`. Mise entrambe le mani sui fianchi mentre la sua espressione mutava
in una quasi scandalizzata.
<< Venticinque fidanzati in due mesi Rin! Ti rendi conto? >> chiese portandosi una mano alla fronte pensando alla loro amica, se cosi`si puo`dire. Rin dal canto suo era diventata
tutta rossa per l'imbarazzo e Sango la guardo`con fare interrogativo.
<< V-venticinque findanzati in due mesi?! E vuol dire che loro hanno anche ... cioe` ... hanno fatto ... >> cerco`di dire diventando di un' inspiegabile color arcobaleno.
<< Si` Rin, avvranno fatto anche quello, ma non e`questione che ci riguarda. >> disse atteggiandosi da grande saggia incrociando le braccia al petto.
La corvina sembro`tornare lentamente al suo colorito normale e decise di fare la tanto fatidica domanda a Sango, visto che ormai erano entrate nell' argomento.
<< E tu Sa-chan? >> chiese ingenuamente incrociando le braccia dietro la schiena. 
<< I-io cosa? >> domando`a sua volta lei, gia` consapevole di dove lei voleva andare a parare.
<< Si`, insomma, a te non piace proprio nessuno? >> chiese ancora ben sapendo quanto la mora cercasse di sfuggire a certi argomenti. Gli interessi di Sango erano ben altro che
i ragazzuoli dell' Universita`. Ovvero lo sport, infatti sapeva giocare a pallavolo, basket, calcio e hockey. Cosa impressionante per una ragazza, soprattutto poi se li pratica anche bene questi sport. I ragazzi per lei non esistevano lontanamente nonostante non perdesse un' occasione per attirarli. Diceva che si divertiva a vederli schiacciati sotto il peso 
del genere femminile. Diciamo che era un po' diffidente nei loro confronti, parecchio diffidente.
<< Rin, te l' ho gia`detto e lo ripeto, non m' interessano! >> disse voltandosi dall' altra parte per non farle vedere il rossore che iniziava a tingere le sue guancie.
La ragazza intanto era cascata nel suo mondo infantile, pieno di sogni e speranze.
<< Non vorresti anche tu trovare il tuo principe azzurro? >> chiese mettendosi le mani sulle guance con aria sognante. Sango scosse la testa, conscia che ormai la sua amica era partita con l' immaginazione.
<< Rin, quante volte ti ho detto che queste cose "vissero per sempre felici e contenti" accadono solo nelle favole?! >> la riprese voltandosi verso di lei cercando di contagiarla con la sua maturita`, cosa piuttosto vana si potrebbe dire. 
<< E anche il principe azzurro o amore a prima vista o addirittura che tutta la vita fili liscia come l' olio, nella realta` sarebbe praticamente impossibile. >> disse ancora mettendosi una mano tra i capelli scostandoli leggermente. Una persona razionale, non c'e`che dire.
<< E poi ti ricordo che certi discorsi devi farli a lei non a me. >> farfuglio`indicando la ragazza ancora intenta a leggere.
<< Quella che crede in queste cose fantasiose come il "vero" amore, e`lei. >> disse infine riposizionando le mani suoi fianchi. Rin scrollo`le spalle.
Paralare con Sango di certe cose era impossibile! Lei pero`non riusciva proprio a capire perche`non tutti riuscissero a sognare, a lei piaceva moltissimo quell' attivita`,
anzi si potrebbe dire che era il suo hobby preferito.
<< Ne sei proprio sicura? >> chiese la voce della ragazza ancora seduta, che si era finalmente decisa a parlare. Questo significava che aveva finito il suo benedetto libro.
Si alzo`e si stiracchio`a dovere, cercando di svegliare i muscoli spenti. Si porto` anche lei gli occhiali da sole neri come la pece tra i capelli del medesimo colore - come facesse
a leggere con quelli poi, restava un mistero - per poi passarsi una mano tra di essi facendoli ondeggiare accarezzati dalla brezza. Sango e Rin la raggiunsero appoggiandosi allo
sportello della macchina.
<< Certamente, Kagome. >> disse decisa la mora. Kagome, cosi`si chiamava la ragazza, la guardo` negli occhi avvicinandosi. Il suo sguardo era cosi` profondo che 
Sango degluti`leggermente. 
<< Sai, non puoi mai sapere cosa ti riserva la vita, che cosa sarebbe secondo te un mondo senza amore? >> chiese intensificando lo sguardo.
<< Un mondo ... senza amore? >> ripete`confusa la mora.
<< Esatto, Sango, un mondo privo d'amore sarebbe un mondo pieno di odio, ma anche un mondo pieno di sentimenti brutti puo`diventare meraviglioso con l'amore. >>
disse ritranendo il suo sguardo, per sollievo di Sango. Rin annui`felice. Almeno qualcuno la pensava come lei.
<< Ma ovviamente per capire questo, dovresti essere innamorata. >> sorrise mettendosi le mani sui fianchi fieramente. Sango gonfio`le guance arrossendo nuovamente.
Era inutile discutere con loro due!
<< Ora pero`abbiamo altro a cui pensare. >> annuncio` saltando giu`senza neanche aprire lo sportello. I tacchi batterono striduli al suolo. Aveva un equilibrio incredibile quella
ragazza. Si sistemo` velocemente le pieghe della gonna azzurra che le copriva tre quarti di coscia. Rin e Sango gridarono un "Alleluia!" mentalmente.
Scruto`la strada con il suo sguardo argentato illuminato dal bagliore del tramonto che vi faceva contrasto. Mise le mani sui fianchi innaspando un po' d'aria, anche se forse
non era delle migliori. Le altre due intanto erano ancora poggiate allo sportello dell'auto e la guardavano con le braccia incrociate, curiose di scoprire cose le passava dalla mente.
Videro una jeep con a bordo quattro ragazzi fermarsi dinanzi alla corvina e subito si accese un barlume di speranza negli occhi di Sango. 
D'altro canto Kagome aveva incrociato le braccia al petto indifferente.
<< Heila`bellezze, un passaggio? >> chiese il ragazzo al volante maliziosamente sporgendosi un po' troppo secondo i gusti di Kagome, verso di lei.  La ragazza accenno`ad un sorriso finto per poi voltarsi dall' altra parte.
<< No, grazie. >> rispose secca con grande disaccordo della mora. Rin scrollo`le spalle indecisa sul da farsi. Li senti`sbuffare per poi udire il rombo di un motore che man mano
s' allontanava. Apri`un occhio solo per vedere la reazione di Sango, che come previsto la guardava con rimprovero.
<< E ora? Cosa pensi di fare? >> chiese sospirando la mora guardandosi intorno. Kagome sorrise orgogliosa.
<< Ci vuole ben altro per mettere fuori gioco una Higurashi! >> disse fiera battendosi una mano sul petto mentre l' altra cingeva il fianco. S' avvicino`al volante estraendone
le chiavi sotto lo sguardo curioso di Rin. Si diresse poi verso il baule aprendolo e tirandone fuori una ruota di scorta e una valigetta con gli attrezzi.
<< Non vorra` mica ... ? >> sussuro`la corvina a Sango incredula che annui`come se l' avesse visto gia`tante  volte.
Fece rotolare la ruota fino al punto X e inginocchiandosi accanto ad essa. Mise il crick (*) sotto la ruota con l'aiuto di Sango per poi proseguire da sola.
Svito` i bulloni col procedimento a stella, ovvero partendo da uno a caso per poi togliere sempre quello opposto, e tiro`con facilita`fuori la ruota togliendola.
Al suo posto vi mise quella di scorta appena presa e rifece lo stesso procedimento riavvitando i bulloni. Infine tolse il crick e si lascio` cadere pesantemente sull' asfalto.
<< Visto? Non era poi cosi`difficile no? >> domando`ansimando leggermente. Sango la guardo`per un lungo istante per poi scoppiare a riderle in faccia.
<< Hey! >> la riprese Kagome un po' offesa. 
<< Scusami ma ... ahahah ... ma ti sei vista? >> disse tra una risata e l'altra. Lei si tocco`la faccia confusa e quando`ritiro`la mano la ritrovo`sporca di calcare.
Evidentemente si doveva essere sporcata mentre tentava di sostituire la ruota. Anche Rin rise alla sua espressione stralunata coperta da una polvere grigiastra.
Sango le porse un fazzoletto col quale lei pote`finalmente pulirsi il viso tirandosi su.
<< Davvero incredibile. >> mormoro`Rin ancora colpita dall' inaspettata azione della ragazza.
<< Non stupirti per cosi` poco, essendo di una famiglia di poliziotti, questo e`il minimo che lei sappia fare. >> le sorrise Sango intuendo in suoi pensieri. Lei la guardo` per 
un istante per poi rimuginare su qualcosa. Se ci pensava, non conosceva molto o niente in particolare sulla famiglia di Kagome.
<< Sai, mi sono resa conto che io non la conosco nemmeno la  sua famiglia. >> disse alla mora che le tappo` la bocca in fretta facendole cenno di tagliare il discorso.
<< Non osare chiederglielo, se inizia a parlare della sua famiglia non la fermi piu`, credimi, e poi rimpiangerai di essere diventata nostra amica. >> le disse scuotendo la testa
ripensando allo sbaglio che aveva fatto lei quando l'aveva conosciuta.
<< Tremendo. >> sussurro`Rin fissandola incredula. 
<< Hey, voi! Si puo`sapere cosa state combinando? >> le richiamo`Kagome che gia`si era sistemata sull'auto. 
<< Assolutamente niente! Su, su. >> disse nervosamente Sango trascinando Rin a bordo. Questa volta sarebbe toccato a lei guidare, mentre la mora si sarebbe presa un meritato riposo sui sedili posteriori. 


Erano passate ben tre ore da quando le nostre amiche si erano rimesse in viaggio e ovviamente Kagome non aveva fatto altro che parlare ogni sacrosanto secondo,
facendo disperare la povera Rin mentre Sango se ne stava con le cuffie appiccicate alle orecchie, pur di non sentire la sua voce. 
"Quasi quasi, era meglio quando leggeva, decisamente. " penso`Rin sconsolata. Non potevano pero`negare che la loro amica era unica e insostituibile. 
Il sole era ormai calato quasi completamente, solo una flebile striscia rossastra colorava l'orrizzonte ormai scoperto da qualsiasi montagna, chiaro segno che stavano entrando in 
citta`. Kagome sembro` finalmente riscuotersi dal suo parlare non-stop.
<< Oh Kami! E`gia`sera inoltrata! >> disse guardandosi intorno resasi conto del cambiamento. A Rin scese controvoglia un enorme gocciolone. 
<< Ah, ma quanto chiaccherate? >> chiese giustificandosi col fatto che a suo parere loro l'avevano distratta continuando a parlare. 
<< Gia`, noi parliamo molto vero? >> domando`ironica a sua volta la corvina alludendo al fatto che l'unica che aveva "chiaccherato" in tutto quel lasso di tempo era solo lei.
<< Appunto. >> rispose Kagome, dando per verita`quelle parole. Sango vedendo finalmente le labbra della ragazza chiuse mentre ammirava il cielo, si tolse le cuffiette.
" Oh, sia ringraziato il cielo! Finalmente! " si disse quasi commossa. Ovviamente, aveva parlato troppo presto.
<< Rin, lo sai qui a destra c'e`un posto fantastico, un giorno ti ci porto! Non puoi perdetelo! >> ricomincio`iniziando a descrivere la zona. 




[Hotel]

Siamo arrivati ad un Hotel, dove a breve le nostre ragazze giungeranno, ma nel frattempo, vediamo un po' che succede qui.
Al piano terra, ovvero poco piu`in la`dell'ingresso interno, vi era il ristorante dove dei musicisti classici si esibivano per intrattenere il pubblico.
Un uomo vestito accuratamente in uno smoking nero annuncio`qualcosa al suo pubblico.
<< Signore e Signori, come vi ho gia`detto, stasera avremo con noi un gruppo esotico, specialmente da Osaka, che si esibira` qui per noi. >> disse alzando dei mormorii sorpresi
nella folla seduta ai tavoli.
<< Saranno qui a breve e si esibiranno subito dopo questa performance, vi auguro buon proseguimento di serata. >> concluse prima di dileguarsi dal piccolo palco, lasciando
spazio a un uomo al pianoforte, che subito inizio`a suonare una melodia lenta e dolce, accompagnato da un violino.

Fuori intanto arrivo` una grossa auto bianca con specchietti abbondantemente neri. Dai sue sedili anteriori scesero due ragazzi alti e piuttosto allenati, il primo un ragazzo umano mentre il secondo era un particolare demone lupo, vestiti pero`in un modo alquanto strano. Il primo indossava un kimono nero mentre i capelli erano avvolti in uno strano turbante del medesimo colore, lasciandopero`sfuggire qualche ciuffo castano e ribelle. Gli occhi di un bel blu oltremare , vispi e allegri, si guardavano furtivi intorno, quasi allarmati, in cerca di qualsiasi movimento sospetto. Il secondo invece indossava un kimono bianco e anche lui come il primo aveva questo strano turbante grigiastro. Il suo sguardo colo9r cielo addocchiava vigile l'ingresso dell' hotel dinanzi al quale si erano fermati. Entrambi i ragazzi pero`indossavano anche dei baffi, finti se osservati da un occhio attento e qualche neo un po' troppo sporgente, ovviamente non vero, travestiva completamente il loro vero aspetto. Un' altra figura si fece spazio dallo sportello posteriore dell' enorme auto immacolata.
Era avvolto in una specie di kariginu di un colore particolarmente accesso, un rosso scarlatto. Anch' esso portava in testa uno di quei famosi turbanti, in cui i suoi lunghi capelli
corvini erano accuratamente raccolti, quasi cercasse di nasconderli da occhi indiscreti. Anche il suo viso era circondato da una leggera barba finta, che si mescolava col violaceo
profondo dei  suoi occhi misteriosi e accattivanti. Adesso, chiunque si chiederebbe, come mai un vestiario talmente variopinto?
Prima di dileguarsi, il ragazzo " in nero " diede un' occhiata al grande baule dell' autovettura. Era cosi`divertente vedere quei stolti umani dimenarsi per liberarsi dalle corde
che erano minuziosamente strette intorno alle caviglie e ai polsi delle mani, quasi ad assumere delle sfumature bluastre. Come se non bastasse erano anche imbavagliati.
Beh, potevano stare certi che non sarebbero scappati, soprattutto viste le loro condizioni. Appunto, i loro abiti erano stati "cortesemente presi in prestito" dai tre ragazzi
che ora si accingevano ad entrare nel locale, e ovviamente andare in giro in bianceria, non era proprio il massimo. Un ottimo stratagemma, fingersi dei comuni musicisti
esotici per intrufolarsi nella mischia senza essere riconosciuti. Giustamente, per un piano infallibile, era necessario oltremodo di munirsi di qualche banale strumento musicali,
come un semplice clarinetto in ottone.
Entrarono silenziosamente nell' atrio d' ingresso, come dei leoni nella savana che seguono i movimenti della loro preda. 
Arrivati al ristorante dove avrebbero svolto il loro lavoretto, i due piu`giovani si sedettero ad un tavolino appartartato rispetto al resto della sala, ad un cenno del loro
capo che invece cercava con gli occhi la sua succulenta preda.




L' auto scarlatta termino`finalmente la sua corsa parcheggiando dinanzi al portone del hotel.
<< Stanotte ci fermeremo qui, ordini del nonno. >> annuncio`Kagome scendendo per prima. Si riferiva ovviamente al proprio adorato, adoratissimo nonnino che le aveva fatto 
solo i Kami sanno quante raccomandazioni su dove e come passare la notte.
<< Domani mattina ripartiremo per Tokyo, ok? >> chiese gia`consapevole della risposta. La citta`non era particolarmente lontana da quel luogo, ma la sua famiglia l'aveva
praticamente costretta a non viaggiare durante le ore dopo il tramonto, e cosi`, eccoci qui. Sango e Rin scesero a loro volta esauste per il viaggio, non vedendo l'ora di 
divorarsi qualcosa. Delle guardie li`appostate salutarono cordialmente la ragazza, essendo venuta gia`molte volte in passato con suo nonno in quel posto, e presero i loro
bagagli occupandosi di recapitarli integri alle loro stanze. In quel momento squillo`il cellulare e Kagome fece cenno alle sue amiche di proseguire, mentre lei cercava 
affanosamente di tirare fuori l'aggeggino. 
<< Pronto? >> disse di getto appena lo ebbe tra le mani.
<< Kagome? Stai bene? >> chiese una voce dolce e leggermente preoccupata, che subito riconnobbe e non pote`fare a meno di sorridere.
<< Ah-ah, certo mamma. >> rispose addentrandosi a sua volta verso l'ingresso dell' edificio.
<< Menomale. Comunque, senti, siete nell' hotel come vi aveva detto il nonno vero? >> chiese con fare apprensivo dall' altra parte del cavo. Kagome sospiro`.
Sua mamma era una persona iper-protettiva nei confronti della sua famiglia, soprattutto verso di lei. Diceva che una ragazza della sua eta`doveva stare sempre attenta a questo e a quello. Da una parte Kagome adorava questo suo modo di fare che rendeva sua madre presente nella sua vita nonostante fosse lontana per l' Universita`, d' altro canto
pero`, a volte, poteva essere veramente invadente e particolarmente "sul collo" per le minime cose.
<< Si`, mamma. >> rispose varcando la soglia del ristorante dove a poco avrebbe messo a tacere i topi che urlavano nel suo stomaco.
<< E senti, torna presto, ho in mente un sacco di cose per te. >> disse con tono elettrizzato la donna. Lei e la sua fissa per il matrimonio. Voleva a tutti i costi vederla
nell' abito da sposa al piu`presto e ovviamente non perdeva l'occasione di parlarne con Kagome, che da parte sua rifiutava categoricamente.
<< Passa qui! >> grido`una voce tra la cornetta, abbastanza forte perche`Kagome possa recepirla. Quella era sicuramente la sua adoratissima nonnina. Incredibile quanta differenza ci fosse tra sua madre e sua nonna paterna. La mamma era una donna dolce e apprensiva, ma tradizionale e parecchio casta per certi argomenti, mentre sua nonna era l' esatto opposto, dolce e apprensiva si`, ma una nonna di ultima generazione, altamente moderna. Per la ragazza era piu`un' amica che una nonna. Una fantastica amica a cui poteva confidare  tutto.
<< Oh, tesoro, non ascoltarla, figurati che si e`gia`messa a cercarti un ragazzo adatto, ma tuo nonno ha esplicitamente detto che sarai tu a sceglie il tuo compagnio di vita,
     nel frattempo, ci pensero`io a togliere queste strane idee dalla testa di tua madre! >> disse la donna ridacchiando. Kagome senti` un " Ehi! " offeso da parte della madre e non pote` fare a meno di trattenere un risatina divertita. Vide con la coda dell' occhio le sue amiche farle cenno di venire a tavola, ormai impazienti di mettere qualcosa sotto i denti. Fece segno con la mano di aspettarla.
<< Nonna, dammi qualche suggerimento! >> disse la corvina eccitata alludendo alle caratteristiche che questo agoniato Mr. Perfect dovrebbe avere.
<< Guarda, trova un ragazzo come quello che ho trovato io. >> comincio`sua nonna ripensando al primo incontro con suo nonno, come diceva lei avvenuto sotto un albero di 
pesche, in piena primavera. Kagome allungo`le orecchie piu`che pote`per non perdersi una sola parola pronunciata dalle sue labbra.
Talmente era assorta nel suo ascolto che non noto` una figura che veniva lentamente nella sua direzione guardandosi distrattamente intorno.
<< Guardandolo potrai percepire la sensazione del tempo fermarsi. >> continuo` la donna regalandole tutta la sua matura esperienza. 
La figura intanto s' avvicinava sempre di piu`e nessuno dei due sembrava essersi accorto della presenza reciproca. La sagoma fece scivolare tra le sue mani un clarinetto in 
ottone, mentre avanzava cercando la sagoma di un uomo che quella sera sarebbe diventato la sua "preda".
<< Potrai dimenticare tutto il resto, il giorno e la notte, potrai dimenticare tutto e tutti, potrai arrivare perfino a dimenticare noi. >> concluse la nonnina ridendo.
<< No! >> disse Kagome punta sul vivo. Mai e poi mai avrebbe potuto dimenticare la propria famiglia.
<< Il mio tempo non si ferma per nessuno! >> disse continuando a camminare incurante della gente che la circondava. 
Non riusci`nemmeno ad alzare lo sguardo che, nel bel mezzo del ristorante, ando` a sbattere contro qualcuno di possente. La botta le fece cadere il cellulare dalle mani, che fini`
rovinosamente a terra. Impreco`mentalmente contro la propria sbadataggine e alla persona che le era venuta incontro. 
<< Ehi! Cerca di stare atten ... >> si blocco` deglutendo. Due occhi la fissavano in modo a dir poco ambiguo. Sembravano andare a fuoco nonostante fossero del medesimo 
colore dell' oscurita`piu`fitta. Quello sguardo cosi`tagliente, cosi`penetrante, sembrava perforarla. Si sentiva praticamente immobilizzata da quel viola scuro, misterioso,
quasi la incitava a scoprire i segreti che si celavano dietro ad essi e poi, non era solo quella strana sfumatura tra una viola e un nero profondo, era proprio il suo sguardo,
cosi`particolare, cosi` ... indescrivibile. Non riusciva nemmeno a trovare le parole per descriverlo. Un mare in tempesta forse? Oppure un turbulento e scoppiettante fuoco
in propagazione? O addirittura una gelida bufera che sembrava volerla sommergere? Non seppe darvi nessuna spiegazione. Le emozioni in quei occhi sembravano passare alla 
velocita`della luce, talmente erano rapide. E poi quel suo strano modo di vestire ... un rosso scarlatto che ti abbagliava gli occhi e le sue mani avvolte intorno ad un clarinetto ...
un musicista forse?
Si distolse solo quando lo vide squadrarla con indifferenza e voltarsi prima di proseguire. Kagome fece un' espressione un po`confusa scrollando le spalle.
Si accorse solo allora che il telefono le era scivolato dalle dita e s' affretto`a raccoglierlo.
<< Pronto? Ehi Kagome, ci sei? Pronto? >> ripeteva insistentemente la voce di sua nonna.
<< S-si`scusami, mi ero ... distratta. >>
<< Ah, ok. Beh, stai attenta e buona notte, tesoro. >> concluse sua nonna dolcemente.
<< Buona notte. >> rispose sorridendo Kagome prima di riattacare e accomodarsi al tavolino dove le sue amiche gia`non ce la facevano piu`ad aspettarla.
<< Oh, finalmente sei arrivata! >> si lamento` Sango mentre si sistemava un ciuffo ribelle di capelli.
<< Scusate, era una telefonata da casa. >> si giustifico`Kagome scrollando le spalle. 
<< Kagome, ti dispiacerebbe ordinare qualcosa, io non ci capisco niente in questo menu`>> disse a sua volta Rin porgendoglielo. Era da ben dieci minuti che cercava di capirci
qualcosa, anche se inutilmente.
<< Preferenze? >> chiese la corvina.
<< Qualsiasi cosa, basta che sia buona. >> risposero in coro le due, chiaro segno che ormai non ce la facevano piu`ad aspettare. L' attenzione di Sango pero`si sposto` su dei
strani ragazzi che erano vestiti in modo particolarmente strano e se ne stavano appartati in un angolino del locale.
<< Chi e`quella strana gente? >> chiese a bassa voce alle ragazze indicandoli. Kagome li guardo` e subito si sorprese nel vedere che erano vestiti come quello strano tipo di prima,
e non solo, lui era proprio seduto li`, e proprio di fronte a lei, se cosi`si puo`dire, visto che era dall' altra parte della stanza.
<< Sono musicisti, musica popolare credo. >> disse con non curanza, alludendo al loro modo di vestire. Senti`Sango sbuffare.
<< Musica popolare? Questa e`musica. >> disse indicando il pianoforte che riproduceva una piacevole melodia.
<< Una musica di classe. >> concluse bevendo un sorso d'acqua.
<< Classe? Io non ce la vedo questa tua classe, anzi direi che mi sta venedo sonno. >> ribatte`Rin sbadigliando. Sango scosse la testa. Ecco che tornava di nuovo una bambina.
<< A pensarci bene, e`piuttosto noioso. >> intervenne` Kagome facendo una smorfia con disappunto di Sango.
<< Se entro un minuto non la smette, lo fermo io! >> disse guardando lo schermo del cellulare per controllare l'ora.




Intanto al tavolo dei nostri musicisti erano in atto tutt'altri discorsi.
<< Miroku, hai detto tu di travestirci da musicisti, ma dimentichi che non sappiamo suonare! >> disse a bassa voce il ragazzo vestito di bianco a quello in nero, ovvero a Miroku.
<< Non siamo mica venuti per suonare Koga! Dobbiame solo trascinare quell' uomo e dileguarci.>> rispose con tono altrettanto basso.
L' attenzione del ragazzo vestito di rosso intanto era intenta sulla figura di un uomo che parlava con qualcuno per poi ritirarsi su una poltrona al piano superiore del ristorante.
<< Io vado. >> disse semplicemente prima di alzarsi e fare le scale a sua volta.
Vide un cameriere versargli dello champagne e l'uomo fece anche per prenderlo ma lui lo precedette, lasciando la sua mano a mezz' aria. Goshinki, cosi`si chiamava l'uomo
dalla folta capigliatura corvina, lo guardo` tra l'interrogativo e il truce. Si sedette sulla poltrona davanti a lui accavallando le gambe ed assaggiando un sorso dello champagne, senza mai distogliere lo sguardo dalla sua preda, che muoveva rapidamente gli occhi in cerca di spiegazioni. 
<< Chi sei? >> chiese Goshinki senza peli sulla lingua. Il ragazzo non rispose alla sua domanda, in compenso tiro`fuori dalla manica del suo kariginu una pistola nera, posizionandola al centro del tavola, ovviamente puntata verso l' uomo, e leggermente nascosta dal vaso che ornava il tavolo, percorrendone lentamente la superficie.
<< Chiunque tu sia, sai almeno con chi ti sei messo contro? >> disse convinto l'uomo per nulla intimorito. Per la seconda volta lo sguardo del ragazzo non fece una piega, anzi` accenno`ad un ghigno divertito.
<< Posso buttarti dentro in due minuti, e poi davanti a tutta questa gente non potrai nemmeno trascinarmi via e  nemmeno usare la tua pistola, e poi si puo`sapere chi diavolo
sei? >> continuo`l'uomo alzando un sopracciglio. Il ghigno del ragazzo s'allargo`ulteriormente. Poggio`il calice in vetro sul tavolino dinanzi a se`con disinvoltura. Gli bastava soltanto il suo nome per intimorire le persone, nulla piu`. 
<<  InuYasha, InuYasha Kumo. >> disse mettendo un gomito sul bracciolo della poltrona, sicuro che con quelle semplici parole l' avrebbe stravolto. Un bel vantaggio, non c'e` che dire. Vide l'espressione sicura e beffarda dell' uomo svanire, al posto suo si faceva largo un viso smorto. Stava impallidendo a vista d'occhio e cio`non fece che compiacere il ragazzo, che aumento` il proprio ghigno.
<< I-InuYasha Kumo? >> chiese l' uomo retoricamente con un filo di voce. Poteva lui essere il figlio di Naraku Kumo, uno dei criminali piu`pericolosi e potenti del Giappone?
Se cosi`fosse, si potrebbe dire che era parecchio nei guai ...
<< Oh, ma come siamo persipicaci ... >> scherzo`InuYasha vedendo il suo volto sconvolto. E pensare che fino a poco fa lo stava "minacciando" ... poveretto, in che guaio si era cacciato quell' uomo, anche se tanto, l' avrebbe rapito comunque. Riprese tra le mani il calice facendone roteare il liquido, seguendolo attentamente con lo sguardo. Glielo
porse indietro. Vide chiaramente Goshinki deglutire e, con una mano tremante, accolse il bicchiere. 
<< Andiamo. >> disse InuYasha prima di recuperare la sua arma ed alzarsi lentamente dalla morbida poltrona. L' uomo lo segui`senza fiatare, ormai arresosi davanti all' evidenza. 
" Bah, che seccatura. " penso`il ragazzo. Nemmeno l'adrenalina del suo lavoro poteva provare. Di solito durante un rapimento, la vittima non ti seguiva come un cagnolino bastonato ... anzi ... e invece quelle mezze cartucce si spaventavano anche solo nel sentire il suo nome. Tutte le volte la stessa storia. In ogni caso era e rimaneva comunque un 
criminale.



Kagome guardo`nuovamente il suo telefono e una scintilla si accese nei suoi occhi.
<< Basta! >> annuncio`battendo una mano sul tavolo. Sango e Rin la guardarono perplesse.
<< E`passato un minuto, io vado a fermare questa noia! >> disse alzandosi e partendo a passo spedito verso i due poveri musicisti. Le due ragazze si guardarono per un istante
per poi alzarsi in contemporanea.
<< Kagome, non essere sciocca, torniamo al tavolo! >> le sussurro`Sango afferrandola per un braccio, anche se lei se ne libero`senza problemi.
<< No, ormai ho deciso, vado li`e li fermo! >> disse nuovamente prima di riprendere la sua marcia. Rin sospiro` prima di seguirla.
<< Fermati Kagome! >> tento`di nuovo la mora, invano. 
In quello stesso momento InuYasha stava scendendo le scale affiancato da Goshinki. Volse un' occhiata furtiva a Miroku e Koga, che annuirono prima di alzarsi e raggiungerlo.
Intanto la corvina era giunta sul piccolo palco dove suonavano il pianista e la violinista.
<< Scusate l' interruzione. >> disse attirandolo la loro attenzione e non solo. Infatti tutta la sala la stava fissando, eccetto ovviamente i nostri criminali, che non potevano trovare momento migliore per svignarsela di nascosto.
<< Non vorrei essere scortese ma penso che tutti i presenti vorrebbero sentire i musicisti popolari. >>  continuo`Kagome girandosi verso il pubblico che esordi`felice applaudendo. InuYasha e company si fermarono esattamente al centro della sala. Goshinki quasi sospiro`di sollievo, forse poteva ancora salvarsi. Miroku e Koga invece gelarono
sul posto, mentre InuYasha la guardo`in un modo talmente freddo che in confronto il Polo Nord era caldo quanto la superficie solare.
" Dannata ragazzina! Ancora lei! " impreco`mentalmente mentre una vena pulsante gli appariva in fronte. Kagome si diresse verso di loro tutta sorridente incurante della 
situazione in cui si stava cacciando. 
<< Vi prego di salire sul palco. >> disse ampliando il proprio sorriso. La gente applaudi`di nuovo, sperando di potersi godere un po' di sana musica classica.
<< Ehm, ci dispiace ma oggi non possiamo proprio suonare o cantare. >> interveni`Miroku sfregandosi nervosamente le mani. Kagome alzo`un sopracciglio confusa.
<< Il fatto e`che oggi non mi sento molto bene ... coff! coff! (tosse) ... quindi dubito che potremo cantare e poi ... >> cerco` di dire guardandosi disperatamente intorno in cerca di una via d' uscita. 
<< E poi proprio oggi il nostro capo gruppo ha ritrovato un amico di vecchia data, guarda come sono incollati. >> interveni`Koga cercando di sembrare plausibile e beccandosi
un' occhiataccia torva da parte di InuYasha. I quattro fecero per andarsene in fretta e furia ma nuovamente Kagome li interrupe.
<< Allora, se non un' esibizione, che ne dite di suonarci almeno una volta il clarinetto? >> continuo` imperterrita la ragazza.
" Brutta ficcanaso! Fatti gli affari tuoi! " impreco`nuovamente InuYasha stringendo i pugni.
<< Glielo dica lei,  e`suo amico, forse le dara` ascolto. >> disse poi rivolgendosi all "amico", che in rimando delguti`.
" Magari fosse mio amico ... " si disse l'uomo sudando freddo.
<< Ma perche`e`cosi`nervoso? >> chiese poi notando il viso pallido di Goshinki. Preso dal terrore di essere scoperti, Koga la afferro`rudemente per un braccio fulminandola.
<< Lo vuoi capire si` o no che non possiamo intrattenerci?! >> disse quasi urlando, facendo piombare la sala nel silenzio. Ormai era convinto di averla messa in soggezione, ma cosi`non fu purtroppo per lui. Infatti Kagome si scanso`guardandolo truce.
<< Ma che cosa fai?! Non capisco, non volete suonare, non volete cantare, non volete restare, sapete, inizio a pensare che non siate nemmeno musicisti! >> disse scettica puntando le mani sui fianchi e squadrando il ragazzo di fronte a se`. La situazione per in nostri " teppisti " stava degenerando. Quella ragazzina era un po` troppo vivace per i loro gusti. InuYasha, capendo che ormai erano agli sgoccioli, passo`segretamente la pistola che teneva nella manica del proprio kariginu a Miroku che altrettanto cautamente la mise nel suo kimono. Koga in tanto dinanzi a loro stava iniziando a perdere seriamente la pazienza.
<< Senti, noi non ... >> cerco`di dire Koga, ma venne interrotto da una dolce melodia che si espanse nella sala. Si giro`, liberando la visuale anche a Kagome che gia`fremeva dalla
voglia di scoprire chi fosse l'arteficie di quella meravigliosa canzone. Ovviamente era InuYasha che elegantemente muoveva le sue soffici dita lungo lo strumento di ottone, che 
brillava di luce propria sotto il neon del lampadario al centro della sala, soffiando lentamente nell' apposita fessura e tenendo gli occhi chiusi. Li riapri`solo un istante facendo un cenno furtivo ai due ragazzi di uscire dal hotel prima che fosse troppo tardi, il che venne eseguito seduta stante. Kagome intanto era rimasta affascinata da quella dolce melodia, come tutti i presenti della sala che se la godevano in silenzio mentre continuavano a mangiare. Incrocio`le braccia dietro la schiena chiudendo gli occhi. Inconsciamente un sorriso le delineo`il viso, mentre spensierata era assorta in quella specie d' incantesimo. Intanto il ragazzo, approffittando della disattenzione della giovane, inizio` lentamente a camminare all'indietro verso l' uscita senza pero' smettere di suonare. Altrimenti, quella peste si sarebbe "svegliata", ed era meglio evitarla una volta per tutte. Faceva passi 
lenti e silenziosi, in modo da non distoglierla dal suo lungo sonno e solo quando riusci`a tastare la soglia della porta con il tallone, smise di suonare prima di sparire all' esterno, cosi` com' era venuto. 
Kagome pero`, quella sera si sentiva particolarmente allegra, e non appena alle sue orecchie non giunse piu`quella soave melodia riapri`gli occhi guardandosi intorno. Non ci mise molto a calcolare che molto probabilmente quell' individuo si sara`diretto all' esterno, visto che fremeva dalla voglia di svignarsela. Infatti non appena arrivo`fuori dall' ingresso dell hotel lo vide girato di spalle mentre si dirigeva verso il portone.
<< Ehi! >> grido`attirando la sua attenzione. InuYasha si fermo`di botto.
" Ti prego, fa che non sia di nuovo lei! " disse alzando gli occhi al cielo. Giro` appena il viso che la vide sbracciare sorridendo. Subito rigiro`il volto dinanzi a se stringendo i pugni, mentre un' altra vena pulsava sulla sua fronte.
" Ma allora e`una maledizione! " si disse nuovamente prima di ripartire a passo spedito ignorandola bellamente. 
<< Ehi tu! >> urlo` nuovamente la ragazza indispettita raggiungendolo velocemente con una corsa, ma rimanendo comunque alle sue spalle. Fece per gridare ancora ma qualcosa di luminoso le si poggio`sulla punta del naso. Istintivamente si arresto`, cercando di capire che cosa mai avesse fermato la sua corsa. 
Una lucciola. Ecco cos' era quella piccola lucina che rischiarava un minima parte della sua pelle. Fece per toccarla, ma cosi`com'era venuta, volo`via. Seguendola con lo sguardo
la vide raggiungere un vasto gruppo di lucciole che insieme illuminavano le folte chiome degli alberi che ondeggiavano al ritmo del vento. Ne rimase abbagliata, ma la mente la riporto`sui suoi precedenti pensieri. Si volto`verso il ragazzo che ormai aveva quasi raggiunto il portone, quindi con un passo svelto lo raggiunse nuovamente.
Lo fermo`questa volta afferrandolo per un braccio, costringendolo a voltarsi. La squadro`per un lungo istante fino a che lei non mise le mani sui fianchi.
<< Cosa pensavi? Che te ne saresto andato cosi`senza che nessuno si accorgesse di niente? >> chiese in tono di rimprovero. InuYasha penso`che forse erano stati smascherati, anche se era piuttosto improbabile.
<< Dammi almeno il tuo numero di telefono, cosi`potro`contattarti! >> gli disse estraendo il cellulare dalla taschina della gonna. 
<< Cosa? >> chiese InuYasha alzando un sopracciglio. Non c' erano dubbi ormai, quella ragazzina era completamente fuori di senno.
<< Sai, a dire il vero, ci sarebbe il matrimonio della mia migliore amica e vorrei che tu suonassi per lei, perche`lasciatelo dire, suoni divinamente! >> disse sorridendogli e cercando vivamente di convincerlo. Lui roteo`gli occhi al cielo esasperato. Figuriamoci se adesso si metteva a fare il musicista per matrimoni! Preferirebbe morire!
<< Torna dentro. >> disse freddo prima di voltarsi e dirigersi nuovamente verso il portone. Kagome pero`era decisa a non demordere, infatti lo segui` di nuovo.
<< Non andro` da nessuna parte finche`non mi dai almeno un tuo recapito! Ehi! Mi hai sentito? Ma cosa ti costa? >> disse continuando a seguirlo imperterrita.
<< Allora vorra`dire che verro`con te. >> dichiaro`cercando di convincerlo, anche se probabilmente erano tutte fandogne. Ormai erano quasi arrivati all' enorme arco che fingeva da portone all' hotel. 
<< Non sto scherzando, vengo con te. >> disse continuando a camminare. Si rese conto pero`di averlo superato, infatti lui si era fermato all' improvviso. Non fece nemmeno a voltare il viso che lui la prese per un braccio sbattendola rudemente contro il muro dell 'arco. Kagome annaspava in un disperato tentativo di recepire aria, cosa vana visto che 
il ragazzo le teneva tappata la bocca nella morsa ferrea della sua mano. La schiaccio`ulteriormente col proprio corpo in modo che non fuggisse.
La ragazza intanto era nella confusione piu`totale. Il cuore le martellava furioso nel petto, mentre il suo corpo era imprigionato da quello del ragazzo, senza lasciarle via di fuga.
Cerco`varie volte inutilmente di spingerlo via con le sue braccia, ma era troppo forte per lei. Dovette pero`immobilizzarsi guando senti`un contatto freddo e sottile sul lato sinistro del collo. Con la cosa dell' occhio riusci` a scorgere solamente la lama affilata di un pugnale, che mirava inesorabilemente alla sua gola. Era un chiaro avvertimento che doveva fermarsi o sarebbe stato peggio per lei. Sentiva ormai le gocce di sudore scenderle lungo le tempie. Allora loro non erano dei musicisti, erano dei criminali, dei banditi!
Solo ora capiva il loro strano comportamento di volersi dileguare alla svelta, e lei stupidamente li aveva seguiti. In che guaio si era cacciata!
Era forse giunta la sua fine? Non poteva saperlo.
Lui intanto teneva gli occhi puntati su ogni suo singolo movimento. La vedeva muovere freneticamente gli occhi disperata, le sopracciglia leggermente corrugate le donavano un' espressione interrogatoria e spaventata al tempo stesso. Non poteva permettere che quell' insulsa ragazzina li scoprisse del tutto, non doveva! Se ora si trovava in quella situazione era solo colpa sua, sua e della sua insistenza!
Kagome sentiva i muscoli della mascella dolerle, a causa della disumana pressione che il ragazzo vi faceva con la mano. Anche la testa iniziava a girarle, per mancanza d' aria, mentre sentiva la lama percorrere lentamente la superficie del suo collo, senza pero` ferirlo, provocandole dei brividi al contatto gelato.
" Aiuto ... per favore ... qualcuno ... mi aiuti ... " prego`mentalmente mentre si sentiva sempre piu`incosciente.
<< Cosa stai facendo? >> grido`una voce accanto a lei. Forse qualcuno aveva accolto la sua richiesta, forse c' era ancora una speranza. Con la coda dell' occhio cerco`di scorgere l'interlocutore di quella voce, ma si senti`persa quando vide solo gli altri due ragazzi del gruppo, che intanto aveva imbavagliato e chiuso in macchina Goshinki, assicurandosi che non fuggisse per nessuna ragione al mondo. 
<< Senti, non hai mai ucciso nessuno fino ad ora, non credo sia il caso di diventare anche un assassino adesso. >> disse Miroku alzando un sopracciglio cercando di convincerlo.
InuYasha non distoglieva il suo sguardo da quello di Kagome, che invece cercava di evitarlo. 
<< Lasciarla sarebbe un errore, e io non commetto mai un errore. >> disse approfondento leggermente il contatto tra il pugnale e la nivea pelle della corvina, senza ancora intagliarla.
<< Hai ragione, se adesso la lasci, andra`sicuramente ad avvisare la polizia. >> interveni` Koga incrociando le braccia al petto con fare serio.
<< Nessuno fino ad oggi ci aveva scoperti. >> continuo`Miroku a sua volta scrutando la ragazza che intanto si sentiva sempre piu`debole ogni secondo che passava. 
Un' oscura certezza, che fino ad allora aveva cercato di reprimere, si fece largo nella sua mente. Loro l' avrebbero uccisa, loro volevano ucciderla! Senza nemmeno curarsi della sua vita e magari delle numerose persone che lascerebbe indietro. Chissa`quante volte avranno sprecato le scintille della vita senza curarsene minimente.
Una cosa pero`poteva dirla. Se l'avessero uccisa, potevano stare certi averla sulla  coscienza fino alla fine dei loro giorni.
<< Beh, non abbiamo alternative. >> disse nuovamente Koga prima di dileguarsi seguito poco dopo da Miroku. 
Il respiro di Kagome era particolarmente accaldato e ansimava ormai, non solo per la mancanza d'aria, ma anche per la paura che le stava divorando l'anima.
Avrebbe davvero fatto una fine cosi`atroce?
<< Qualche ultimo desiderio? >> chiese ghignando InuYasha vedendo la sua faccia sconvolta. Lei annui`per quel che riusci`. Senti`il peso della sua mano alleggerirsi mentre l'aria tornava a scorrere tra i suoi polmoni. Prese dei lunghi respiri cercando di riprendersi.
<< Io ... ecco ... io non voglio ... ti prego lasciami andare, ti scongiuro. >> cerco`di dire in preda all' ansia che ormai incombeva sul suo animo tormentato.
<< Non diro`niente a nessuno, non potrei nemmeno visto che non vi conosco, ma ti prego ... lasciatemi andare, per favore. >> disse mentre sentiva gli occhi inumidirsi.
<< Hai finito? >> chiese lui con indifferenza, chiaro segno che la sua richiesta non era stata accolta. Non pote`fare a meno che annuire, lasciandosi in balia della consapevolezza che niente ormai poteva salvarla da quel destino crudele.
" No ... non voglio! "
Torno`a tapparle la bocca esercitando la stessa forza di prima, con la differenza che questa volta Kagome sentiva la lama del pugnale entrare nella pelle del suo collo, sul lato sinistro. Chiuse con forza gli occhi, sia per il dolore, sia perche`non voleva vedere la faccia di colui che la stava per uccidere prima di morire. Provo`un dolore lancinante, e non riusci` a trattenere una lacrima che scese lungo la sua rosea guancia. Il pugnale intanto si stava macchiando del suo rosso e succulento sangue, cio` non fece che compiacere il ragazzo. Almeno quella sua missione in fondo, era stata leggermente piu' elettrizzante delle altre.
Forse la ragazza che aveva di fronte sarebbe morta tra le sue stesse braccia, o forse no, in fondo non aveva mai ucciso nessuno fino ad allora. Quella ragazzina pero`, li aveva visti, e avrebbe anche potuto crearli dei problemi seri, anche se non li aveva visti in faccia. 
Kagome si lascio andare in un pianto silenzioso, senza trattenersi piu`. Non aveva senso ormai tenere le emozioni che provava dentro di se`, quindi le lascio` esplodere nel suo petto. Non poteva nemmeno urlare per la disperazione accidenti! 
Avrebbe almeno preferito rivedere almeno ancora una volta la sua carissima famiglia ... ma ormai, le speranze per lei erano vane.
Il collo le doleva terribilmente, la lama sembrava volerla perforarla mentre sentiva rivoli di sangue caldo scendere su di esso, fino a scivolare nell' incavo dei suoi seni.
Forse tra poco sarebbe anche svenuta. Meglio, almeno non avrebbe dovuto soffrire quella pena. Avrebbe sempre desiderato una morte veloce e senza dolore, ovviamente a vita inoltrata, ad esempio mentre dormiva ... e invece si ritrovava in quel pasticcio.
" Addio ... " fu l' ultima cosa che riusci`a pensare in quel momento. Se almeno si trovassero all 'uscita principale e non quella sul retro, magari le guardie l' avrebbero aiutata.
Riapri` a fatica un occhio solo. Rivide quello sguardo, freddo e autoritario, con una nota di malvagita`, con una  nota di supremazia. Fu l'ultima cosa che riusci`a vedere prima che la vista le si offuscasse e le forme dinanzi a lei iniziarono a sbiadire lentamente. Senti`il dolore attenuarsi contro la sua pelle, mentre riusciva a percepire a malapena le cose che accadevano intorno a lei dato che la testa le girava vorticosamente. Inoltre senti`anche quel contatto freddo allontanarsi da lei lentamente e la presa sul suo corpo e sulla bocca sparire. Forse stava morendo?
No ... era viva ... perche`distinse assottigliando gli occhi cercando di vedere, di nuovo il ragazzo davanti a lei prima di scivolare pesantemente contro il muro ansimando.
Lui la squadro` per vario tempo. Ormai quella ragazza non sarebbe piu`stata in grado di informare la polizia nello stato in cui era, e finche` si sarebbe ripresa, loro sarebbero stati molto lontano, irraggiungibili. Si volto`prima di sparire verso l' auto a passi felpati. Fisso`quella lama argentata colorata dal suo rosso sangue e non pote`fare a meno di ghignare.
Aveva un buon odore, davvero buono. Si tolse i turbante, che da troppo tempo gli stava danto fastidio, lasciando cadere sulla sua schiena una cascata di capelli corvini, che ondeggaivano ad ogni suo passo.
Kagome si sforzo`ancora una volta di intravedere qualcosa. Cerco`di girare il collo verso dove era sparito, ma una fitta la costrinse a gemere. Si tocco`la parte ferita e quando ritiro` la mano la ritrovo`imbrattata di rosso sangue, quasi a darle la nausea. Con la coda dell' occhio vide una figura vestita di rosso sparire lentamente nel buio della notte, confondendo la sua lunga chioma nera tra l'oscurita`. 
Poi il buio totale prese il sopravvento sulla sua mente e crollo` a terra esausta.
<< A-aiuto ... >> mormoro` prima di chiudere gli occhi, forse per sempre.






 
A new story begins, 
but it will be able to bloom between the pitfalls of life,
this
Endless Love?
















(*) Era come se dipingesse la storia su una tela , 
      perché ti porta a vedere le scene come se fossero reali, come se stessero avvenendo davvero davanti ai tuoi occhi : questa frase mi e`rimasta particolarmente impressa e ho voluto scriverla *-*
Mi ricordo ancora ( sono passati gia` tre mesi ... aaah, che nostalgia xD) che nella prima recensione in assoluto che mi lascio`Aredhel92, mi avevi scritto proprio queste parole, bellissime a mio parere, e non sono riuscita alla tentazione di riscriverla, spero non ti dispiaccia ^^



(*) crick: è un attrezzo che serve a sollevare un autoveicolo per permettere la sostituzione di una ruota o per effettuare altri lavori di manutenzione.
















Angolo Autrice :


Allora, che ve ne pare? 
Sinceramente non sono molto convinta di questo primo capitolo, ma lascio a voi le redini della sua sorte XD
Avrei pubblicarlo ieri ma tra le preparazioni per il mio compleanno, si` oggi e` il mio compleanno *^*, non sono riuscita proprio a trovare il tempo... :D
Spero comunque che sia stato soddisfaciente e non deludente ... :D
Premetto che l' atmosfera della storia non sara`cosi`lugrube xD Affatto!
Un' altra cosa, InuYasha in questa storia sara`un mezzo demone in realta`, ho solo sfruttato la sua notte di novilunio, cosi` per Kagome sara`piu`difficile smascherarlo xD
Me leggermente sadica xD ( Non e` colpa mia! E` il virus di Yasha 26 che  mi sta infettando! XD) 
Scherzi a parte, come vi e` sembrato? Sarei felicissima se mi lasciaste un commentino-ino-ino ^^
Anche critiche se volete ... va benissimo ^_^
Un' ultima cosa, mi serve un vostro parere ...
Cosa mi dite di fare con Destiny? Insomma io ci sono molto affezionata essendo la mia prima storia, ma non posso certo ri-pubblicare tutti i capitoli da capo ... non avrebbe molto senso, ma se li riassumo in una specie di prologo, perderebbe tutto il suo significato ... aiuto! Non so cosa fare! T.T
Aiutatemi voi!! ^^
Grazie in anticipo a coloro che leggeranno e magari se recensiranno ^_^


alla proxxima

Baci, by Lullaby 99 <3 <3 <3
(Ho dovuto anche cambiare nick sigh T.T)


Ultimissima cosa xD
Che vi pare della copertina?
E` la prima che faccio ^^


P.S.
Mi siete mancati tutti quanti in questo lunghissimo mese ^^
Spero che la scuola sia iniziata bene per tutti :D
  
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