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Autore: Daerea    12/10/2013    6 recensioni
-Lo sai che ti odio?- Gwen si girò per quanto glielo consentiva la sua stretta. Da lì, riuscì a vedere i suoi magnifici occhi acquamarina che avevano assunto un nonsocchè di attraente. Riusciva ad essere magnifico anche il sabato sera, con un pigiama sgangherato che sembrava essere la divisa di un carcerato e il rimasugli della pizza vicino alla bocca.
-Oh si che lo so- le sussurrò –E tu lo sai che ho paura di perderti da quanto ti amo?-
Gwen spalancò gli occhi. Duncan che aveva paura di qualcosa?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Duncan, Gwen | Coppie: Duncan/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Che Zeus mi fulmini.... (?)
Io fan della Duncney da quattro anni che scrivo una Gwencan
Tra poco nevicherà con il sole.
Vabbè, tornando seri, ho voluto provare.
Mi ha sempre incuriosito provare a scrivere una storia del genere ed eccomi qui.
Vi prego, fan di questa coppia, non ammazzatemi :3
Ho cercato di essere più IC possibile e spero di esserci riuscita.
Insomma, ci tengo a fare bella figura la prima volta.
Fatemi sapere se vi è piacuto questo mio tentativo
Hope you enjoy 
_Anon_


 
 
I'm not scared, and you?




"La ragazza stava correndo affannosamente su per la collina.
Di sottofondo si potevano sentire le civette e una musica incalzante, ma allo stesso tempo inquietante che accompagnavano la sua fuga.
La scena si fermò e lei si girò a guardare chi la stava inseguendo. Si trovò davanti un omaccione con una grossa motosega in mano. Si piegò lentamente su di lei…
-Ultime parole, dolcezza?- sussurrò l’uomo tenendo l’arma a poca distanza da lei.
Silenzio. Il film riprense con le parti mutilate di lei che scendevano giù per la telecamera e divenne tutto nero, rimasero solo i titoli di coda."

 
-Oh, ma ti prego! Questo avrebbe dovuto spaventarmi?- Gwen si alzò velocemente dal divano e lanciò, ridendo, i pop corn contro il suo ragazzo.
–Eddai, neanche le mie lucertole avrebbero avuto paura!-
-Ehi, è l’unico film che sono riuscito a prenotare, perciò zitta e accontentanti- le disse Duncan prima di afferrarla e costringerla a tornare sul loro comodo giaciglio. –Non è colpa mia se quelli spaventosi erano già finiti-
Le cominciò a fare il solletico e i cuscini caddero insieme alle coperte. La televisone trasmetteva ancora la musica dei titoli di coda, ma le risate dei due ragazzi ne coprivano completamente il rumore.
-Smettila Duncan!- cercò di dire lei –Non riesco più a respirare!-
Il punk si staccò da lei, ma la inchiodò al divano tenendole ben stretti i polsi.
-Ultime parole, dolcezza?- parlò lui, imitando la voce dell’attore. Più che la rauca voce del film, quella di Duncan sembrava più quella di un bambino che vuole sembrare adulto.
-Oh, è questo il meglio che sai fare?- Gwen lo sbeffeggiò un po’. Sapeva quanto odiava essere preso in giro ed era questo che la divertiva così tanto.
-Non eri tu quella che una volta mi ha dato del sexy stallone e magnifico attore?- assunse un’aria superiore e ammiccò –Sarà stata un’altra, ma mi ricordavo che era minuta, bassina e con un carattere fastidioso… non eri forse tu?-
-Ah si? Sta a vedere- la ragazza si liberò dalla stretta e gli saltò addosso, facendolo cadere contro il mobile della televisione. Duncan rispose rinchiudendola fra le sue braccia.

-E il punk vince ancora! Oh si- disse divertito.
-Lo sai che ti odio?- Gwen si girò per quanto glielo consentiva la sua stretta. Da lì, riuscì a vedere i suoi magnifici occhi acquamarina che avevano assunto un nonsocchè di attraente. Riusciva ad essere magnifico anche il sabato sera, con un pigiama sgangherato che sembrava essere la divisa di un carcerato e il rimasugli della pizza vicino alla bocca.
-Oh si che lo so- le sussurrò –E tu lo sai che ho paura di perderti da quanto ti amo?-
Gwen spalancò gli occhi. Duncan che aveva paura di qualcosa? Doveva esserselo sognato perché non poteva essere reale. –Che intendi?-
-Intendo- imitò la sua voce stupefatta –che ho paura di non essere abbastanza per te. Ne abbiamo passate tante per stare insieme e ora voglio godermi ogni secondo. Anche quegli squallidi mentre mangiamo una pizza da due soldi e guardiamo un film scadente. Per una volta che sono veramente me stesso con qualcuno, per una volta che sono veramente felice, non voglio che il tempo passi. Vorrei rimanere tutta la vita bloccato qui, abbracciato a te.-
A Gwen vennero le lacrime. Lo amava così tanto. Aveva dovuto sopportare così tanto per stare con lui. Non le era rimasto più nessuno, ma non le importava se questo significava rimanere accanto a Duncan.

-Ti amo- ancora si stupiva di poter dire quelle due parole a qualcuno. Per tutta la vita era sempre stata emarginata e ora si sentiva così amata, così protetta che non riusciva crederci.
-Ma non mi odiavi cinque minuti fa? Il mio monologo è stato così bello da farti cambiare idea?-
-Si certo, come no- gli scoccò un bacio sulla guancia –Sei la cosa peggiore e migliore della mia vita-
-Da dove abbiamo tirato fuori tutto questo zucchero stasera?- Duncan la fece alzare e le prese la testa fra le mani –Mi farai venire la scioltina-
-Simpatico come sempre, eh?- fece per andarsene, ma lui la fermò e la baciò. Un bacio pieno di felicità e semplicità, niente di complicato, era la dimostrazione di quanto fossero fatti l’uno per l’altra. Due metà di uno stesso insieme. In completa sintonia.
-Ho paura di amarti perché è troppo bello- le disse Duncan fra un bacio e l’altro.
-Io non ho paura e te?-
  
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