Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Nightingale63    13/10/2013    1 recensioni
Badboy!Blaine si è trasferito al McKinley. Curiosità e coraggio: sono abbastanza forti in Kurt per superare la paura verso il nuovo ragazzo? E Blaine sembra avere molte, beh, abilità insolite, come una casa degli specchi in cui niente è come sembra . Con le New Direction, i Warbler e Cooper. Buon divertimento!
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Note dell'autrice: Buon divertimento! Questa sarà una storia con più personaggi,umida come la brezza di una notte di mezza estate, sviluppi imprevisti come in vecchie montagne russe di legno inclusa una visita alla casa degli specchi, dove l'illusione regna sovrana (e il romanticismo può qualche volta diventare erotico).

Questa storia è in po' AU, ma il Mckinley è principalmente lo stesso così come la Dalton. Rating giallo eventualmente arancione per il linguaggio e le situazioni.

Glee non mi appartiene, così come marche o canzoni che possono saltare fuori!


“Si, Rachel, sono qui. Ci vediamo nella stanza del coro” Kurt riagganciò di colpo il telefono. Mi piacerebbe davvero andare più veloce se non mi assillassi! Borbottò fra se. Si, lui era in ritardo (aveva controllato l'ora) di ben tre minuti, ma che diavolo! Il primo giorno del suo penultimo anno,e sì, era colpito dall'entusiasmo di Rachel, ma perchè doveva obbligarlo ad alzarsi così presto?

Il suo telefono vibrò ancora nella borsa mentre camminava per i corridoi del liceo McKinley. Ti ho portato un caffe! Sorrise al messaggio, e decise che avrebbe perdonato Rachel per averlo convocato. Era quasi arrivato quando venne improvvisamente riportato alla realtà dalle sue fantasticherie con un violento spintone che lo mandò contro gli armadietti.

“Ancora gay, Hummel? Che diavolo hai addosso, il profumo di tua nonna?”Non aspettando nessuna risposta Karofsky se ne andò via tranquillamente ghignando mentre Kurt si accasciava per terra.

Dannazione! Kurt pensava che si sarebbe ricordato cosa gli facevano provare quegli spintoni, ma il ricordo non si avvicinava neanche lontanamente a quanto fosse dolorosi gli originali. Chiuse gli occhi, respirò profondamente e li riaprì per la sorpresa quando sentì la sua spalla fare leggermente male.

“Hey! Va tutto bene?”

Kurt scosse la testa e prese la mano che gli veniva offerta per ringraziare...... uno straniero. “ Uh, grazie. Starò bene.” Lo guardò e fu abbastanza sicuro che non lo avesse mai visto in giro. Non era di certo qualcuno da cui aspettarsi una mano: chiunque questo tipo fosse nei suoi stretti jeans neri con una maglia anch'essa nera di un gruppo black rock (chi diavolo erano i Freelance Whales?), stivali da motociclista, pesanti catene che penzolavano dai suoi jeans, una vecchia giacca, con i capelli ingellati. Sembrava più spaventoso di Puckerman.

“Bene, a dopo!” Lo straniero fece uno splendido sorriso a Kurt, e poi si voltò per andare nella direzione opposta lungo il corridoio.

“Si. A dopo!” sussurrò Kurt. Sorrise alla ritirata del ragazzo misterioso. Gli aveva a malapena visto il viso. Desiderò aver guardato il suo volto piuttosto che come era vestito.

“Kurt, sbrigati, Il tuo caffè sta diventando freddo!” Rachel si affrettò lungo il corridoio, alla ricerca di Kurt, impaziente di iniziare la riunione. “Artie, Mike e Tina sono già lá!” Rachel si fermò a guardare Kurt notando lo sguardo un po' stordito. Non si vedevano evidenti segni di granita, le sopracciglia aggrottate, mentre cercava di capire cosa avesse il suo amico. "Dov'è Finn?"

Kurt era arrivato dalla stessa sua parte, mentre Rachel si aggrappava al suo braccio portandolo nella stanza del coro.”Rachel” lei lo guardò aprendo la porta “conosco la strada, lo sai. Non mi devi portare in giro come se tu fossi una sorta di cane per non vedenti!” Stava per fare del sarcasmo su Finn che non viveva nella sua tasca posteriore quando Rachel gli porse una tazza del Lima Bean. Ne bevve un po', puro paradiso, guardò Rachel e la vide con gli occhi che le brillavano. Finn era apparso dietro di loro, "Mi dispiace, Rachel, non ho scuse. E grazie mille per avermi preso questo."


Kurt era contento di trovare Mike nella classe di inglese avanzato insieme a lui. Era l'ora prima della pausa pranzo così potevano andarci insieme, questo significava che non doveva andare da solo al tavolo del Glee club in caffetteria. Avevano chiacchierato sulla lista di libri che dovevano leggere, si liberarono del loro pranzo (a nessuno di loro piace il cibo della scuola) e aspettarono gli altri ad un tavolo fuori.

"Ho detto che non devi toccare la mia roba!" Le loro teste scattarono sentendo una voce piena di rabbia a pochi tavoli di distanza, sul bordo esterno del cortile recintato, Kurt ha riconosciuto il ragazzo che gridava: lo sconosciuto di questa mattina.

“Hey, scusami è stato un errore, è tutto a posto? La mia borsa era vicino alla tua, scusami!” Mike ha riconosciuto il ragazzo che si era spostato velocemente, Justin Mara, che frequentava il suo stesso corso di biologia AP*.

“Forse dovremmo differenziale un po', stronzo!” Justin guardò con paura come il ragazzo ha gettato qualcosa contro di lui , Kurt e Mike rimasero sconcertati nel sentire il tonfo di un coltello lanciato con grande forza verso la borsa, proprio di fronte al petto di Justin.

Kurt guardava la scena terrorizzato. Le granite e gli spintoni erano avvenimenti di routine al McKinley, come l' occasionale viaggio in un cassonetto. Ma i coltelli? Non aveva mai visto nessuno in questa scuola con uno di quelli, per non parlare di tutte le persone che avevano visto come fosse uscito di testa in quel modo. I giocatori erano seduti al tavolo vicino a dove Justin era rimasto in piedi, con le bocche spalancate, mentre il ragazzo era fuggito senza aggiungere altro. Si allontanarono un po' nello stesso momento in cui il teppista si sedette al tavolo accanto a loro, nello stesso posto che Justin aveva appena lasciato libero.

Finn e Brittany si sedettero vicino a Kurt mentre Mike si sporgeva dicendo “Vado a cercare Justin, ci becchiamo dopo Kurt.”

“Tutto ok, Kurt? Non sembri, um, stare bene.” Finn guardò accigliato Mike andarsene.

“Bene, sto bene. Non hai visto niente, vero?”Kurt lanciò un'occhiata dove il nuovo ragazzo stava tranquillamente mangiando il suo pranzo. Voleva davvero vederlo meglio, ma riportò il suo sguardo verso Finn.

“No, cosa mi sono perso?”

“Porcellana!”

Kurt si voltò, sospirando, pronto a vedere che cosa volesse questa volta la coach Sue Sylvester. Il primo incontro del Glee era andato come lui si aspettava, il professore Shue aveva idee strane per far in modo che si aggiungessero nuovi membri, Rachel voleva cominciare a scegliere i testi per le Provinciali (e, naturalmente, erano canzoni scelte da lei ); non avevano cantato molto il primo giorno. Era stanco, pronto a tornare a casa, assetato, e aveva caldo.

“Si?”

“Spero che riconsidererai la tua pessima decisione dell'anno scorso! Sai di voler tornare!”

Kurt scosse la testa. "Ah, Coach Sylvester, a proposito, il mio nome è Kurt, e penso di dire di no a quello che posso solo supporre sia il suo invito a riunirsi alle Cheerios."

Gli occhi di Sue si assottigliarono mentre considerava l'adolescente di fronte a lei. "Stai facendo un errore, porcellana, ma sono sicuro che tornerai. Ho dei numeri programmati per te, e sai che li amerai" Lei sorrise a Kurt. "Vai da Becky per riprendere le tue misure, sembra che tu sia cresciuto dallo scorso anno."

Kurt alzò gli occhi. Sapeva le sue misure a memoria, come avrebbe potuto, altrimenti, creare il proprio outfit? Non avrebbe lasciato che la miniatura della coach mettesse un solo nastro sul suo corpo! Infatti, si era goduto alcuni aspetti positivi dell'essere un Cheerios, ma non aveva davvero tempo per questo. Sorrise a Sue dolcemente. "Arrivederci coach."

Gli vennero quasi i brividi a vedere la frustazione della coach mentre si allontanava da lei.


Il Glee finì più tardi rispetto gli allenamenti, così si diresse verso la sua amata Navigator nel parcheggio quasi deserto. Kurt voleva tornare a casa presto , farsi una reidratazione, e magari vedere le repliche di Project Runway.

"Bella macchina." Kurt sbiancò a vedere il nuovo ragazzo che si era avvicinato improvvisamente alle sue spalle.

"Grazie." Non aveva idea di cosa dire, e questo gli seccò la gola all'istante, notando che era completamente solo con questo ragazzo - che era bello, era stato anche amichevole , quella mattina, e poi si era rivelato un essere pazzo lanciatore di coltelli a pranzo.

"Tutto bene?" Il ragazzo lo guardava con preoccupazione. Kurt si rilassò un po'. Di certo non aveva l'aspetto di essere una minaccia, per ora.

"Sì! Sto bene!" Perché era qui? Kurt decise di provare a parlare con lui come se fosse un qualsiasi altro nuovo studente. Ed era contento di avere una scusa per guardare il volto del ragazzo. "Il mio nome è Kurt."

"Blaine. Blaine Anderson." Kurt vide il suo viso accendersi con un sorriso. E quegli occhi - aveva gli occhi color nocciola incorniciati da lunghe ciglia, con le sopracciglia triangolari nere. Perché, si chiese Kurt, aveva un aspetto dannatamente divertito? Se gli avesse fatto qualcosa di divertente? Come fa qualcuno con un orribile gusto in fatto di moda sembrare così attraente?

"Sei nuovo qui, non è vero?" riuscì a dire, congratulandosi con se stesso per non aver sbagliato a pronunciare le parole.

"Già," disse Blaine. "Mi sono trasferito qui questa estate. Sono al terzo anno".

Beh, Kurt pensò, questa conversazione stava andando sorprendentemente bene. Se si può chiamare normale avere una conversazione con un ragazzo vestito da motociclista gotico che lancia i coltelli quando si arrabbia. In qualche modo non si sentiva come se fosse in pericolo, e un parte della sua mente si chiese perché si sentisse così. "Sono anch'io al terzo anno." Brillante, Kurt, pensò tra sé e sé. Doveva esser passato un po' di tempo, perchè notò che Blaine aveva iniziato a parlare di nuovo.

"Beh, Kurt. E' bello associare un nome alla tua faccia. Ci vediamo in giro!" Detto questo, Blaine annuì in modo amichevole in direzione di Kurt e si diresse verso la sua moto parcheggiata più lontano.

"Giusto! Ci vediamo domani. Credo." Kurt lo guardò allontanarsi per un momento prima di tirare fuori le chiavi. Dannazione! Forse quei pantaloni erano un disastro della moda. Ma non su di lui, in ogni caso. OK! pensò, basta! Non voglio nemmeno sapere che cosa sarebbe accaduto se mi avesse visto mentre gli fissavo quei jeans stretti!


Blaine entrò nel vialetto della piccola casa in cui lui e sua madre si erano trasferiti in un paio di settimane prima. La famiglia di sua madre si era offerta di ospitarli, ma lei aveva gentilmente rifiutato, preferendo invece trasferirsi in una nuova casa un paio di settimane prima dell'inizio del semestre. Era più piccola di quella in cui vivevano, ma gli piaceva di più: quando i suoi genitori alternavano litigi a periodi di freddo disagio, era difficile stare in giro per casa. Aveva odiato l'idea del loro divorzio, ma non poteva fare a meno di notare che sua madre in realtà sembrava più rilassata ora.

Entrando nella sua camera, lasciò la sua borsa da una parte e sparse i suoi vestiti in quello che sua madre avrebbe descritto come il modo più disordinato possibile: giacca, camicia, calze, catene, che si dispersero in tutta la stanza. Però sistemò con cura i suoi coltelli e le fondine, lasciandole sul comodino. Non rimpianse di non aver mangiato a pranzo: fece per un attimo una smorfia, riflettendo che era stato un buon investimento . Il tavolo pieno di giocatori? Non avevano detto una parola, tra cui il Neanderthal che aveva spinto quel ragazzo verso l' armadietto quella mattina.

Blaine si sfilò i calzini sudati, lasciandoli senza troppe cerimonie sul pavimento, mentre raggiungeva la doccia. Aveva aspettato, dopo la scuola, tanto tempo e aveva pensato che lo avesse perso di vista, ma era stato felice di scoprire che non era successo: era rimasto per assicurarsi che il bel ragazzo della mattina arrivasse in macchina senza subire altri atti di bullismo. Kurt. Sembrava nervoso, ma quando aveva finalmente sorriso - wow. Blaine fece un appunto mentale di chiedere di lui a Justin più tardi quella sera.



*In America, le classi di AP sono Advanced Placement, ovvero le classi di livello universitario insegnato al liceo. Alla fine dell'anno scolastico, lo studente prende un test standardizzato, che è classificato su una scala 1-5 (5 è il massimo). La maggior parte delle università richiedono un punteggio di 3 o più a contare questo per crediti universitari acquisiti.


Note del'autrice: Allora, badboy!Blaine ... consideratela un introduzione, cari lettori. Vi aggiornerò di presto, e sono accettate tutte le risposte, i commenti, la speculazione ...

Note della traduttrice: Buon giorno e buona domenica a tutti! Alla fine la puntata più triste e straziente è arrivata, non so voi ma ho pianto sin dall'inizio, e sentire la voce rotta di tutto il cast mi ha rattristato parecchio! Cory e Finn resteranno per sempre nel nostro cuore....
Dopo il saluto a Cory passiamo alla storia, questa è la prima volta che traduco, devo ringraziare infinitamente la mia beta LaFe_10 che mi ha dato consigli sulla traduzione, ha risposto alle mie domande e ai miei dubbi!

Il link al capitolo originale è questo qui e qui c'è l'account dell'autrice.
Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto e se volete commentate!
Baci

 

 

 

 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Nightingale63