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Autore: Hana S    13/10/2013    1 recensioni
Tanti anni fa, il pifferaio, sentendosi preso in giro e umiliato, decise di condurre i bambini di Hamelin con se. Li nascose e cancellò i loro ricordi, ma ...
Dal testo:
«Lui vuole vederti, per via di quel tuo sogno …» il gelo calò sui due. Quel sogno, tanto ricorrente da diventar matti: una grande città, tanti bambini che si comportavano stranamente e una musica melodiosa che cancellava ogni pensiero.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anna sedeva sul muretto che delimitava il suo orto e fissava lontano. Amava il vento fra i capelli, il canto degli uccellini e il sole sulla pelle. I suoi capelli neri e ondulati volteggiavano nell’aria, indossava una camicia bianca ed una lunga gonna verde, invece ai piedi non portava niente, le pelle bianca quasi rifletteva la luce del sole; molti la consideravano una bella ragazza, la ‘ragazza dagli occhi viola’.

«Ciao Anna!» un ragazzo poco più grande di lei si avvicinava sorreggendosi sulle sue stampelle, compagne di vita fin dalla nascita.

«Ciao Richard, tutto bene?» il bel sorriso del ragazzo fu una risposta più che eloquente.

«Lui vuole vederti, per via di quel tuo sogno …» il gelo calò sui due. Quel sogno, tanto ricorrente da diventar matti: una grande città, tanti bambini che si comportavano stranamente e una musica melodiosa che cancellava ogni pensiero.

I due camminavano lentamente verso la casa del loro benefattore, l’uomo che anni prima aveva accolto molti bambini orfani e aveva dato loro un posto in cui vivere.

«Richard …» la ragazza decise di rompere il silenzio «… ti sei mai chiesto cosa ci sia oltre le montagne?»

«Non sono ne domande da fare, ne pensieri giusti! Viviamo felici qui, ciò che c’è fuori dalla valle non interessa a nessuno!» il ragazzo era stranamente turbato dalle parole dell’amica.

«Sai, non ricordo la mia vita prima di arrivare qui, è una strana sensazione …»

«Probabilmente era molto brutta e preferiamo non ricordarcene!» la ragazza guardò l’amico camminare poco più avanti di lei, arrancava a fatica per la salita; chissà cosa aveva passato “Forse è turbato dai miei discorsi, non vorrei avergli fatto tornare alla mente spiacevoli ricordi …” Anna decise di cambiare discorso.

«Sai, ho imparato un nuovo pezzo con la fisarmonica, un giorno te lo farò sentire!» cercò di essere allegra e scacciare i brutti pensieri dal suo amico, però sortì solo un accenno di sorriso dal viso del ragazzo.

«Richard, Anna siete arrivati!» un uomo vestito con una calza maglia gialla e rossa, come la maglia, andò incontro ai due. Indossava un cappello rosso con una bela piuma colorata, capelli gli ricadevano sulle spalle e il viso era segnato da qualche ruga “È cambiato molto dalla prima volta che ci incontrammo!” .

Anna si fermò di colpo, portò le mani alla testa «Chi sono? …» si domandò in preda al panico, nella sua mente c’erano molte persone che camminavano per le vie della città del suo sogno, quando un ragazzo alto e dai capelli neri le si avvicinò …

«Sorellina, cosa fai qui! Devi rientrare, sai che è pieno di ratti!»

«Will, è vero che un signore libererà la città dai topi?»

«Così dice … voglio proprio vedere come se la cava, sono in molti a non crederci»

«Will …» la ragazza scoppiò in lacrime, la testa le girò e perse i sensi.

 Era di nuovo in quella città, camminava per le strade semi deserte.

«Dov’è mio figlio?» una donna in lacrime correva guardandosi intorno, superò Anna e svanì.

«La mia bambina …» da un vicolo bui uscì un uomo che si guardava in giro, come non sapesse in che luogo si trovava « … l’ha portata via » entrato in un altro vicolo, anche questa figura svanì.

«Anna …» la ragazza si voltò, seduto sui gradini di una casa c’era il ragazzo di prima.

«Cosa c’è?»

Lui la guardò «Ti prego, torna da me sorellina, mi manchi …»

«Scusa, ma non mi ricordo di te» il ragazzo si alzò e le andò incontro, le mise le mani sulle spalle e la guardò dritto negli occhi.

«Sono io, Will. Ti prego, torna da me, Anna. Mi manchi …» detto questo la abbracciò «… ti ho cercato dappertutto, ma non ti ho trovato. Lui vi ha portato via …»

«Chi?»

«Quell’uomo» il ragazzo indicò qualcuno dietro di lei. Anna ora era sola nel buio, ma non riusciva a voltarsi, sentiva una musica e urla di gioia dei bambini. Ma non poteva vederli.

«Anna, vieni con me …» qualcuno prese la sua mano e la trascinò via.

Quando aprì gli occhi, era sdraiata nella casa del pifferaio.

«Vedo che stai meglio, sono felice» la ragazza si mise a sedere fissando il pavimento.

«Hamelin …»

L’uomo trasalì «Come?»

«La mia città, il posto da cui mi hai portato via!» furiosa si scagliò contro l’uomo, afferrandolo per il collo della maglia «La mia famiglia è la! Portami indietro»

«Richard! Fermala» si sentì qualcosa cadere sul pavimento e poi due braccia afferrarono la ragazza e la strinsero. Anna si voltò leggermente e vide le stampelle dell’amico per terra.

«Richard, tu non potresti camminare senza di loro!»

«Da quando vivo qui non ne ho più avuto bisogno! È solo una farsa … Detesto chiunque voglia tornare in quella sudicia città! Se nasci storpio di guardano dall’alto in basso, e ti mettono sempre da parte»

«Mi dispiace Anna …» l’uomo prese il suo piffero e si mise davanti alla ragazza «… ma è già successo altre volte che tu recuperassi la memoria, sei quasi riuscita a convincere anche altri. Ma ora non farai più del male a nessuno»

«Sei tu che hai fatto del male a noi ed alle nostre famiglie!»

«Voglio solo un mondo pacifico, dove nessuno mente e approfitta degli altri …» suonò una malinconica melodia e la ragazza iniziò a perdere i sensi.

«Perché anche tu … Richard …» detto questo, tacque.

«Come spiegheremo la sua scomparsa?» domandò il ragazzo. L’uomo si limitò ad indicare il suo strumento e i due scoppiarono in una macabra risata.

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Immersa nel silenzio di una foresta, su di un altare di legno bianco intagliato con motivi floreali, coperta da una teca di vetro giaceva il corpo di una fanciulla. Incantevole, in un lungo abito bianco e tra le sue mani un bouquet di rose rosse.

«Qui non ci farai più del male!» Richard prese le sue stampelle e si allontanò nella foresta.

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Un anziano camminava su di un sentiero di montagna con il nipote, quando sentì una stretta al cuore.

«Nonno Will, cosa ti succede?»

«Anna …»

 

Note:

Ciao a tutti, questa storia l’ho scritta dopo aver visto il cortometraggio della Disney “Il pifferaio magico”. Ed ho cercato di mantenermi all’atmosfera cupa della fiaba originale, vorrei sapere cosa ne pensate (chiunque la leggerà). A presto :D

  
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