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Autore: September_39    13/10/2013    2 recensioni
Aria di campeggio in casa Anderson-Smythe.
La perfetta conclusione della luna di miele è un'avventura fra le montagne?
Blaine è convinto di sì...
Seblaine Sunday! Seblaine Prompted!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Seblaine Sundays'
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“Questa è l’ultima volta che mi faccio trascinare dalle tue assurde e malsane idee!” 
Sebastian è fuori di sé.
Non fa altro che camminare avanti e indietro in quel poco spazio disponibile, il che praticamente equivale a continuare a girare su sé stesso.
“Andiamo amore calmati, non fare sempre il melodrammatico. Guarda in che splendido posto ti ho portato!” sorride Blaine indicando con un cenno la finestra alle sue spalle, seriamente convinto delle sue parole.
Da settimane progetta quella gita e da anni la desidera: niente può rovinarla, nemmeno il solito malumore di suoi marito.
“Mi piacerebbe molto riuscire ad apprezzare questo posto Blaine, anzi, mi piacerebbe anche solo riuscire a vedere dove siamo. Non so se te ne sei accorto ma piove talmente tanto che sembra di stare in una lavatrice!”
Con un cenno stizzito e alzando appena la voce, Sebastian guarda attraverso la finestra cercando di distinguere qualcosa fra la pioggia senza sosta: niente, solo grigio, oscurità e tanta tanta acqua.
Sembra solo ieri che quegli occhioni incredibilmente ipnotizzanti di Blaine riuscivano a strappargli quel tanto agognato ‘sì’ e, per quanto si possa pensare di due novelli sposi, non si tratta di quello all’altare.
Per mesi hanno progettato quel viaggio di nozze nei minimi dettagli, preoccupandosi più di quello che della cerimonia stessa perché già sapevano che quella sarebbe stata solo una formalità; loro sono una famiglia da tempo, sono un ‘noi’ da anni, niente e nessuno potrà mai infrangere quella certezza.
Sebastian ne è sempre stato convinto, è lo è anche adesso nonostante la voglia di strangolare suo marito sia sempre più forte: come accidenti ha fatto a farsi convincere a terminare la loro luna di miele fra le montagne?
“Oh Sebastian ti prego, ho sempre desiderato dormire sotto le stelle in un sacco a pelo abbracciato all’amore della mia vita. Sarà la conclusione romantica perfetta per la nostra perfetta luna di miele” 
Così aveva detto Blaine per convincerlo dopo avergli esposto la sua idea di terminare il loro viaggio in Italia con un paio di giorni sulle montagne Trentine, e lui, come sempre, si era lasciato convincere da quelle suppliche, lo sguardo tenero e qualche promessa piccante.
“Avevi promesso di non lamentarti” lo rimbecca Blaine sorseggiando il suo té caldo come niente fosse. Lui è felice di essere lì; non gli importa niente di aver dovuto correre sotto la pioggia per raggiungere il rifugio e di dover aspettare che il temporale finisca per rimettersi in marcia. E’ con suo marito, l’uomo più straordinario della terra, in uno dei posti più magici del mondo; non sarà certo un po’ di pioggia a rovinare il suo buonumore.
“E tu mi avevi promesso del sesso estremo ad alta quota, mi sembra che siamo in due ad infrangere la parola data!”
Sospirando esausto, Sebastian torna a sedersi accanto a Blaine e si passa una mano fra i capelli. Quel continuo ticchettio sul vetro lo sta facendo impazzire, per non parlare poi di quel tremendo maglione di lana che ha addosso; è stato molto gentile da parte del proprietario di quella baracca prestargli qualcosa con cui cambiarsi visto che i loro vestiti sono bagnati fradici, però quel maglione punge da morire!
Forse sarebbe meglio una bronchite.
Blaine si accoccola al suo petto, stringendosi a lui fino a che le braccia di suo marito lo avvolgono come sempre e già solo per quello Blaine sa che non è davvero arrabbiato.
“C’è ancora tempo per mantenere tutte le promesse che ti ho fatto. Devi solo avere pazienza, appena la pioggia finirà si avvererà ogni cosa”
“Se mai finirà” borbotta Sebastian scontroso, nascondendo il viso fra i ricci del ragazzo fra le sue braccia.
“Finirà presto, fidati”




E Blaine stranamente ha ragione.
Smette di piovere in meno di mezz’ora e finalmente possono rimettersi in marcia sotto uno splendido sole. In lontananza si può ammirare anche l’arcobaleno e Sebastian è costretto ad ammettere che sì, forse ne è valsa la pena.
Ma poi il sole inizia a tramontare, la fame a farsi sentire e quindi i novelli sposi decidono che è giunta l’ora di accamparsi, solo loro, le stelle e le barrette energetiche che sono avanzate. 
“Sei proprio sicuro di non voler arrivare al prossimo rifugio? Guardalo Blaine si vede da qui! In meno di dieci minuti saremo là, al caldo, in un vero letto e con un tetto sopra la testa” dice Sebastian con guardo supplicante, senza smettere di guardare quelle quattro mura di legno in lontananza che in questo momento gli sembrano una reggia.
Tutto pur di non dormire in quella tenda.
Ma Blaine è irremovibile; scuote la testa senza nemmeno dargli davvero retta e continua imperterrito a montare la sua tenda.
“Ti ho detto che avremmo dormito sotto le stelle ed è esattamente quello che faremo! E’ una serata stupenda Sebastian, non ci capiterà mai più di stare sotto un cielo così sereno. Ti prego lasciami fare”
Quando si volta per guardarlo con quei suoi occhioni spalancati e il labbro  imbronciato stretto fra i denti, Blaine sa già di aver vinto: è impossibile per Sebastian resistergli.
E infatti l’uomo sospira per la milionesima volta nella giornata, poi prende un respiro profondo e gli strappa di mano il martello.
“Meglio che punti io i chiodi altrimenti stanotte voliamo via” bofonchia scontroso, ricordando dell’orribile fine che hanno fatto i loro quadri che Blaine aveva voluto appendere da solo. Lui era l’unico superstite a poter raccontare quella triste e breve storia.


Niente può mettere di cattivo umore Blaine, nemmeno Sebastian che sminuisce le sue abilità.
Mentre l’altro maledice la tenda, i chiodi, il martello e tutto quello che gli sta intorno, il moro prepara la cena: stende una tovaglia a terra, accende la lanterna elettrica che ha comprato per l’occasione, accende il piccolo fornellino a gas per preparare qualcosa di caldo e svuota tutte le loro risorse di cibo rimaste.
Guarda il suo risultato, fiero di sé stesso e per un momento si sente di nuovo bambino; la sua mente torna a quei weekend in campeggio con Cooper e con il gruppo di Scout, lontano dalla città e dai genitori, solo loro e l’aria aperta.
Ma a Sebastian non dice niente, non è pronto per farsi prendere in giro per il suo foulard a scacchi. 
Non di nuovo.
“Amore! La cena è pronta” grida chiamando il marito, a pochi passi da lui vicino a una tenda parecchio instabile.
“Io lo odio questo affare!”
Sebastian getta a terra il martello e un pezzo di tenda che, evidentemente, non ha ancora scoperto come montare; poi esattamente come nei cartoni animati, si mette a saltarci sopra.
“Sebastian!” lo richiama Blaine incapace di trattenere una risata.
Gli si avvicina e lo trascina via prendendolo per mano, impedendogli per un soffio di mettersi a saltare anche su quella sottospecie di tenda che è riuscito a mettere in piedi. Ne hanno ancora bisogno per dormire.
“Lascia stare la tenda, la monto io dopo. Ora siediti e rilassati”
L’uomo sbuffa ma si lascia cadere a terra a gambe incrociate, con il marito a fianco che gli porge un piatto non ben identificato con pezzetti di frutta e merendine confezionate.
“Lo so che come cena non è un granché, soprattutto dopo quelle a cui ci siamo abituati nelle ultime settimane però... Sempre meglio che niente no?” dice Blaine mordendosi un labbro dispiaciuto, pentito delle sue incapacità organizzative che non gli hanno fatto calcolare pranzo e spuntini per il viaggio.
Ma a Sebastian non manca il cibo degli hotel a cinque stelle dove hanno cenato per tutta la luna di miele; forse un po’ gli manca avere una vera sedia e un vero tavolo, ma ha tutto quello di cui davvero ha bisogno: Blaine e il caffè.
“E’ perfetto così tigre. E poi... Fa anche questo parte dello spirito del campeggio no?” domanda con un sorriso, facendo brillare quella piccola luce di gioia negli occhi di suo marito.
Basta così poco per rendere Blaine felice, ed è la sensazione più bella del mondo.
Gli getta le braccia al collo Blaine, dimenticandosi della tenda, della cena e anche del cielo stellato sopra di loro. Bacia Sebastian con tutto l’amore che ha in corpo, trasmettendogli quell’enorme quantità di felicità che quel suo piccolo corpo è miracolosamente in grado di contenere.
“Ti amo Sebastian. Ti amo da morire” sussurra fra un bacio e l’altro, rotolando con lui sull’erba, stretto fra quelle braccia che lo fanno sentire sempre a casa, ovunque sia.
Anche sperduto fra le montagne italiane.
“Ti amo anche io Killer. E amo anche queste tue follie. Grazie per avermi convinto”
Finalmente sorride Sebastian, baciando Blaine sulla fronte dopo aver giocherellato con i suoi ricci.
Inaspettatamente, il moro sorride sornione e solleva le sopracciglia.
“Non c’è bisogno di fare il carino Sebastian, avrai comunque la tua notte folle all’aria aperta”


E fino all’alba, si dimenticarono di guardare le stelle.


 
  
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