Anime & Manga > Blue Dragon
Segui la storia  |       
Autore: Triskell Nyx    13/10/2013    1 recensioni
una ragazza del mondo reale da cinque anni è stregata da un cartone: blue dragon.
un giorno per un caso fortuito viene catapultata in quel mondo e può realizzare il suo sogno di vivere delle belle avventure insieme ai suoi amici. contemporaneamente scoprirà che nemmeno in quel luogo è tutto rose e fiori e si ritroverà a cercare di risolvere i quesiti che la tormentavano già dall'altra parte dello schermo.
è la mia prima fanfiction, per favore siate clementi e aiutatemi a migliorare.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Rieccomi! mi aspettavate?
tutti: no.
ok... TT-TT
no, scherzi a parte, vi lascio al capitolo, che spero vi interesserà di più che le mie scemate a inizio pagina.
grazie come sempre a chi ha recensito e anche ai miei lettori silenziosi. un bacio!!
PS, so che il capitolo è un po' deprimente... ma mi è uscito così!
Buona lettura,
Cla



-Ecco, tieni- mi dice Kluke, porgendomi una tazza di cioccolata.
Questa bevanda è universale!
Mi guardo intorno. Dante è vicino a me, Kluke e Androphov sono abbracciati e Jiro è appostato all’entrata del nostro rifugio.
Dopo esserci lasciati alle spalle la cittadina Minotauro ha viaggiato per almeno mezz'ora prima che Jiro avvistasse questa grotta, dove ci siamo fermati.
Nessuno parla.
Le gocce che scendono dalle stallattiti compongono una melodia macabra, e mentre cadono la mia mente viene invasa dai flash-back dei miei incubi e degli eventi negativi che mi sono successi da quando sono arrivata..
Plick.
Intorno a me non vedo altro che tenebra, soffocante e opprimente; provo a muovermi, ma sono bloccata da qualcosa.
Plick.
All'improvviso riesco a distinguere qualcosa, ma non è per niente rassicurante; un pugnale, bianco come l'avorio, che sembra quasi emanare luce propria. Ma è una luce fredda, crudele, proprio come la risata che proviene da qualche parte, nell'ombra.
Plick.
Il pugnale mi si infilza nella gamba sinistra; cado sull'unico sasso appuntito nel raggio di miglia con la gamba sinistra.
Plick.
Il pugnale mi incide il braccio; l'insettone mi lacera il braccio.
Plick.
Il pugnale mi striscia sull'altro braccio; un soldato mi colpisce all'altro braccio con la spada.
Plick.
Il pugnale mi scorre sui palmi; mi ferisco i palmi per fermare la spada in caduta libera su di me.
Plick.
Il pugnale mi buca la pancia; non riesco a fermare del tutto la spada che cade su di me e mi ferisco alla pancia.
Plick.
Il pugnale passa sulla mia cute; la pietra scagliata dal pesano mi colpisce nello stesso punto.
Plick.
La mano che mi torturava posa il pugnale e mi porge una coppa piena del mio sangue.
Abbasso istintivamente lo sguardo verso la tazza di cioccolata che ho in mano.
E, solo per un istante, il marrone si confonde davanti ai miei occhi fino a diventare rosso.
E per me diventa troppo.
Forse perché la notte insonne mi ha reso insopportabilmente emotiva, forse perché l'incontro ravvicinato con la morte mi ha scosso più di quanto pensassi, forse perché il colpo in testa mi ha destabilizzato, ma semplicemente per me tutto questo è troppo.
Inarco un braccio e con un tiro degno del miglior lanciatore di baseball che esista mando la tazza a infrangersi contro la parete rocciosa dall'altra parte della caverna.
Al suono della tazza che si rompe sembra interrompersi anche la magia prodotta dalle gocce, e tutti sobbalzano girandosi a guardare i cocci, per poi girarsi verso di me.
-Ehi...- mormora Dante passandomi un braccio attorno alle spalle.
Io mi appoggio a lui, senza minimamente pensare alla scena del bacio di stamattina. Non dopo i fatti del villaggio. Ho avuto l'ennesima prova dei pericoli di questo mondo oggi, e non è stata la parte in cui la spada scendeva verso di me quando ho avuto più paura, bensì quando quel soldato, messo alle strette, ha sparato a Dante.
Eppure non riesco ad odiarlo, questo mondo. Non ci riuscirò mai. È come se dovessi odiare casa mia.
Prendo un respiro profondo. -Scusa per la tazza, Kluke-
-Oh... non fa niente. oggi non è stata proprio la giornata di shopping che tutti sognano- risponde lei.
-Sei quasi morta- mormora Jiro con la solita schiettezza.
Io abbasso lo sguardo e per un attimo mi torna in mente quell'occhiata colma di terrore che mi ha rivolto quando pensava che sarei morta davvero. Lo pensavo anche io dopotutto.
-Diciamo che ho avuto giornate migliori- sdrammatizzo, e a Dante scappa uno sbuffo interpretabile come una risatina. Faccio un sorriso a mezza bocca anche io, prima di tornare seria.
Faccio scorrere lo sguardo sulle facce dei miei amici: Kluke, Androphov, Jiro.
Sono seri come me.
-Ragazzi, cosa sta succedendo?-
Ecco, ho sganciato la bomba.
Kluke si fa un po' pallida. -Cosa intendi?-
Trattengo uno sbuffo.
-Andiamo, non sottovalutare la mia intelligenza. Cosa è successo in quel villaggio? So che voi lo sapete, gli sguardi che vi siete scambiati quando eravate su Minotauro erano abbastanza eloquenti-
-Te ne sei accorta- constata Androphov. Faccio un cenno affermativo con il capo, mentre Dante assume un cipiglio corrucciato.
Non mi stupisce che se non ne sia accorto, io ho notato quelle occhiate solo perchè erano indirizzate a Jiro e io ero appoggiata a lui.
Alla fine è Androphov a rompere il silenzio. -Ambra... quando ci avete raccontato dei vostri problemi noi evocatori abbiamo deciso di comune accordo di non dirvi nulla. Abbiamo pensato che aveste già abbastanza problemi per conto vostro senza aggiungerci anche questo. Quindi... sei davvero sicura di volerlo sapere?-
-Quando sono arrivata sono quasi morta a causa di un insetto gigante che voleva mangiarmi. Ho dovuto ferire un bandito che non aveva intenzioni molto caste nei miei confronti. Ho dovuto ferire delle persone di nuovo oggi, per difendere gli abitanti di quel paese, e di nuovo sono quasi morta. Le persone per le quali sono quasi morta mi hanno ringraziato con una sassata. Quindi, si... sono abbastanza sicura di volerlo sapere-
-Tu, Dante?- chiede Jiro, lasciandomi sorpresa. È la prima volta che Jiro si rivolge al mio amico chiamandolo per nome, e con un tono che resenta la cortesia.
-Anche io sono sicuro- risponde Dante, senza l’ombra di un dubbio.
-Allora ve lo spiegheremo- si decide Kluke.
Androphov annuisce, grave.
-Bene, allora...-
-Se permettete, spiego io- lo interrompe Jiro, abbandonando l'ingresso della caverna dove si era appostato e sedendosi davanti a me. Gli altri evocatori non ribattono, dandogli così il loro silenzioso consenso.
Jiro chiude gli occhi un attimo, e io so che quando li riaprirà ci sparerà i fatti nudi e crudi, senza giri di parole, perché lui è fatto così.
E infatti le mie aspettative non vengono deluse. Jiro apre gli occhi.
-Sta per scoppiare una nuova guerra.-
A queste parole il mio cuore manca un battito.
-Un'altra?-
Tre guerre in cinque anni. La gente non fa in tempo a riprendersi da quella precedente che si trova catapultata in un nuovo girone.
-Un'altra- conferma Jiro, guardandomi negli occhi.
LORO non fanno in tempo a riprendersi da quella precedente che si trovano catapultati in un nuovo girone.
-Cosa è successo questa volta? Quali sono le cause? Chi sono i nemici?- non posso impedirmi di chiedergli.
Jiro fa una faccia del tipo "se eviti di interrompermi te lo spiego" e riprende a parlare.
-Il quadro generale non è chiaro neanche a noi. È iniziato tutto... sei mesi fa.
Era l'anniversario della fondazione del nuovo regno, e si festeggiava la fine del terzo anno di pace. La festa si estendeva a tutti gli angoli del regno, e noi evocatori per l'occasione eravamo al palazzo principale insieme a Primula, Conrad e Loghi-
-In questi ultimi tre anni noi evocatori non siamo stati divisi come nei due precedenti- lo interrompe Kluke -dopo aver risolto le faccende con Noi e gli altri draghi abbiamo deciso di ricominciare a girare per il regno insieme... come quando c'era Zola, insomma-
-Solo che questa volta non c'era Zola e mi ero aggiunto io- precisa Androphov.
-Comunque- continua Jiro, con una nota di irritazione per essere stato interrotto -per gli anniversari andavamo sempre a trovare Primula al palazzo principale, come anche Loghi e Condrad, che nel resto dell'anno amministravano i loro feudi...-
-Quindi adesso quei due aiutano Primula a governare il regno?- non ho chiesto nulla fin ora, ma adesso la curiosità è stata troppo forte.
-Si. Primula è pur sempre una bambina, e comunque questo regno è troppo grande perché si possa pensare che qualcuno lo governi da solo.
L'imperatrice resta comunque Primula, e Loghi e Condrad devono sottostare a lei, ma sono come dei re nella parte di terreno loro affidata- mi spiega Jiro -ma tornando a noi. Come ti dicevo quella sera eravamo riuniti lì, a fare comodamente festa...-
-Io ballavo con Androphov, Bouquet con Shu, Primula parlava con suo nonno, Marumaro a tratti assaltatava il banchetto e a tratti le fanciulle, Jiro faceva lo scapolo d'oro al suo solito...- ricorda Kluke con un sorriso.
-Il generale parlava con Condrad, mentre Delphinium era al suo solito in un angolo- le da corda Androphov.
-È stata la serata più bella che abbiamo avuto negli ultimi sei mesi- dice Jiro lasciandosi sfuggire un sorriso a fior di labbra per tornare subito serio -La mattina dopo è arrivato un dispaccio che comunicava che, mentre noi eravamo lì a ridere e festeggiare, quella sera erano stati distrutti sette villaggi in varie parti del regno. Non ci sono stati sopravvissuti-
Trattengo il fiato dall’orrore e sento Dante avere la mia stessa reazione.
-Da allora la situazione è peggiorata. Nonostante gli sforzi dei soldati gli assalti ai villaggi continuavano, senza nessun motivo o schema apparente-
-Primula ha chiesto anche a noi di rimetterci in gioco per la difesa del regno- interviene nuovamente Androphov -Ha chiesto aiuto a chiunque potesse darne. La situazione era disperata, nessuno sapeva che pesci pigliare...-
-Le altre volte almeno sapevamo contro chi dovevamo combattere. Questa volta invece non avevamo neanche l'ombra di un indizio. Ed era dannatamente difficile, se non impossibile, combattere un nemico che non si sa chi sia- dice Kluke, triste.
-Ma... state usando il passsato. Adesso avete un qualche indizio?- chiedo, notando il particolare ed aggrappandomi a questa piccola speranza. Magari adesso la situazione non è più così disastrosa.
-Non proprio. Però, giusto due mesi fa... a una di queste... incursioni, diciamo, nei vilaggi... è sopravvissuta una persona-
-E questo è un bene, no? Vi avrà pur detto qualcosa-
-Infatti... ma ha potuto riferirci solo una cosa, perchè non si ricordava altro dell’attacco se non un singolo particolare.-
All’improvviso sento il bisogno di deglutire, ma non ho più saliva. Non so perchè, ma questo particolare mi spaventa. Anche se non ho idea di cosa possa essere, la sua stessa esistenza mi spaventa, così, per principio.
“Non essere patetica” mi dico “un’informazione è già una cosa positiva”.
Gli sguardi ombrosi degli evocatori però non mi rassicurano per niente. Dante stringe la presa sulla mia spalla fino a quasi farmi male; a quanto pare ha la mia stessa sensazione.
-Q...quale, Jiro?- trovo il coraggio di chiedere. È una cosa vigliacca, lo so, ma per un attimo desidero aver rifiutato di ascoltare questa storia.
-Gli uomini che hanno distrutto quel villaggio... e di conseguenza si pensa anche i precedenti... erano evocatori di ombre-
Deglutisco di nuovo a vuoto, mentre la brutta sensazione dentro di me cresce.
-Bhe, ma questo non vuol dire niente... giusto?- chiedo di nuovo, inguaribilmente ottimista come sempre.
É sbalorditiva la stupidità dell'ottimismo.
-Dopo la fine dell’ultima guerra... le ombre nere sono cadute in disuso. E si è smesso di creare ombre artificiali- dice Kluke in poco più di un sussurro.
-Il generale ha già dovuto lasciare il suo posto a capo del feudo- continua Androphov -e Condrad e Primula fanno veramente fatica a contenere il malcontento popolare, visto che continuano a sostenere la nostra innocenza-
-Non è possibile...- mormoro. A fianco a me anche Dante deglutisce.
-Il popolo ha paura.- riprende Jiro –e noi evocatori siamo gli unici sospettabili. Non conta più che siamo stati noi a combattere per la salvezza del mondo al loro fianco nelle ultime due guerre. Non conta più quante volte li abbiamo salvati o potremo salvarli, come avete visto con i vostri occhi oggi. Riversare il loro odio e la loro paura su di noi è la loro risposta a tutta questa situazione-
-No...- mormoro, capendo dove vuole andare a parare. Non continuare Jiro, non farlo.
- Il termine che ho usato prima, guerra... forse è inappropriato. Ci vogliono già tutti morti, e non possiamo fare altro che scappare e non farci riconoscere, se vogliamo trovare prove per la nostra innocenza-
-No...- fermati ti prego, non dirlo.
-Si. Ci sarà una caccia all’uomo. Noi contro la popolazione di un intero regno.-
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Blue Dragon / Vai alla pagina dell'autore: Triskell Nyx