-Allora ragazzi,
ultime raccomandazioni…-disse Clarissa rivolta ai figli quindicenni della sua
migliore amica.
-Ancora????-chiesero
in coro Bill e Tom Kaulitz.
-Ragazzi!- li ammonì
Simone.
-Dicevo…vi lascio
Jessi perché mi fido di voi che siete ragazzi responsabili; io e la mamma
staremo via solo 3 giorni…
-Lo sappiamo-
risposero sempre in coro i gemelli.
-E…?
-E dobbiamo stare
attenti affinché non le accada niente…
-Ha delle abitudini
particolari, lei..- cominciò Clarissa apprensiva, ma Bill la bloccò.
-Conosciamo bene
Jessi! Per noi è come una sorellina e sta sempre con noi, quindi sappiamo quali
sono le sue abitudini!
-Vai tanquilla Mamma…Io
tono brava…e Bobo e Toto tono tanto timpatici…- disse una bimbetta di 5 anni
spuntando da dietro le lunghe gambe di Bill.
-Tu comportati bene mi
raccomando e non fare impazzire questi poveri ragazzi!
-Ragazzi noi
andiamo…mi raccomando…- disse Simone.
Le due donne baciarono
i figli e se ne andarono.
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-Hey scriccioletta,
che ti va di fare?? – chiese Tom
piegandosi sulle ginocchia per poter essere all’a della bambina.
Il ragazzo era il
classico duro, ribelle e indipendente, ma se c’era qualcuno davanti al quale si
scioglieva e per il quale stravedeva, quel qualcuno era proprio Jessi.
Anche Bill la adorava
e insieme al fratello gliele passava tutte.
-Voio andare a
mangiare un zelato tutto al cioccolato!
-Vada per il
gelato!-esclamò il moro sorridendo.
La presero per mano
uno da un lato e uno dall’altro e insieme andarono alla gelateria.
Mangiarono dei gelati
enormi e alla fine la piccola, tutta soddisfatta e con una specie di maschera
di cioccolata che le copriva il viso dal naso in giù, scese dalla sedia sulla
quale era seduta e cominciò a tirare entrambi i ragazzi per le maniche delle
rispettive magliette.
-Mi portate al parcogiochi?-
chiese supplichevole.
-Aspetta terremoto che
hai tutto il muso sporco di gelato!- rise Tom prendendo un fazzoletto e
pulendola delicatamente.
Lei si dimenava tutta
impaziente.
-Ok ok tono
pulitittima ora! Andiamo al parco giochi?
-D’accordo!- rispose
Bill e i trio si diresse verso la meta scelta da Jessi.
Passarono tutto il
pomeriggio li, e anche i gemelli si divertirono: quella bambina riusciva a
farli tornare di nuovo piccoli!
Stanchi morti, alla
fine tornarono a casa; mangiarono e poi decisero che era l’ora di andare a
dormire.
La bambina a causa
della stanchezza era docile come un agnellino e senza protestare, una volta
poggiata la testa sul cuscino, si addormentò.
Si svegliò nel cuore
della notte piangendo disperatamente e facendo spaventare i gemelli.
-Cosa c’è piccola??-
le chiese Bill stringendola tra le magre braccia.
Lei si strinse forte
al ragazzo e tra le lacrime disse: -Ho ttognato che tu e Toto andavate via e mi lasciavate tola…che non
tornavate più!
Bill la strinse ancora
di più.
-Tesoro noi siamo qui!
Non ti lasceremo mai! Te lo prometto!
Bill aveva sempre avuto questo difetto…prometteva, prometteva troppo...
Quei tre giorni
trascorsero tranquillamente e i gemelli continuavano ad adorare quella piccola
peste.
Quando le madri tornarono
la bambina raccontò loro come aveva trascorso quei giorni e ogni volta che parlava dei gemelli gli
occhi le si illuminavano.
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Passarono i mesi e un
giorno, Jessi non lo avrebbe mai più dimenticato, la madre tornò a casa e
guardandola seria le disse:
-Amore mio…devo dirti
una cosa..
-Mamma, perchè Toto e
Bobo non tono venuti ieri qui a giocare con me?- chiese lei che non la stava
minimamente ascoltando.
-Tesoro ascoltami…Bill
e Tom sono dovuti partire…per lavorare…loro sono musicisti lo sai?- disse lei
cercando di rendere la cosa meno brutta di quanto in realtà non fosse.
Gli occhi della
bambina si riempirono di lacrime.
-Ma perchè?? Perchè
non mi hanno talutato?? Perchè tono andati via??- urlò tra le lacrime e i
singhiozzi.
-Non volevano che tu
soffrissi…e pensavano che così sarebbe stato meno doloroso…
-Bill è un bugiardo!!
Mi aveva prometto che tarebbe rimatto sempre con me! Aveva prometto! E’ tolo un
bugiardo! Non gliene impotta niente di me!
Erano passati ormai dieci anni e Jessi ricordava ancora con chiarezza quel giorno…