The Diary of a Self-defeating
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13/10/2013
Caro Diario,
anche oggi, come tutti i giorni, David mi ha insultata dicendomi ‘sei un cesso’ ormai ci sono abituata… grazie a lui sono lo zimbello della scuola, mi hai umiliata davanti a tutti buttandomi addosso delle uova, cosa dovrei fare? Sembra che si diverta a farmi del male… appunto, anche io mi sono fatta del male oggi…Dio mio, non ce la faccio più… la mia vita è una merda, a cosa penso? Al suicidio. I miei cazzo di genitori non fanno altro che dirmi ‘sei una delusione’ ‘era meglio se non nascevi’
..piango…ormai faccio solo quello… oggi ho preso le lamette e ho fatto un taglio più profondo del solito… volevo provare il brivido di perdere più sangue del solito…ormai sono così magra che mi faccio schifo da sola…. A scuola mi chiamano ‘la problematica’…
Hanno ragione, sono anoressica e autolesionista… non ho nessuno…. Sono sola, completamente sola. Spesso mi chiedo a cosa sia servita la mia nascita…a nulla, solo a incasinare la vita dei miei genitori.
Mi è appena arrivato un messaggio…
*Hey Lovato, ti ho mai detto che sei una merda?*
David. Volevo cambiare numero, ma non avevo il coraggio di dire a mia madre che un pezzo di merda mi insultava anche tramite messaggi… cosa avrebbe pensato? Lei non si è mai minimamente preoccupata di me, delle condizioni del mio corpo…nulla.
Mi odio, sto cadendo in depressione… non servo su questo pianeta…
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La ragazza aprì il cassetto del suo comodino, prese le lamette che usava quando la tristezza si impossessava di lei e se le ficcò nel braccio… sorrise, un sorriso triste e ironico allo stesso tempo… il sangue cominciò a zampillare dal braccio, la ragazza cadde a terra con un tonfo, mentre sembrava stesse affogando nel suo stesso sangue. La sua tristezza era finita, era libera.