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Autore: Dave1994    13/10/2013    1 recensioni
Skyrim, poco prima della resurrezione dei draghi e del ritorno di Alduin.
Una terra immersa nel mistero e nella magia...talvolta così antichi da trascendere persino il tempo stesso.
Due universi che si incontrano,per ridipingere un passato sconosciuto e incredibile.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Il suo prigioniero ero fuggito e di lui non v'era nessuna traccia. Grigori era furioso di come nessuno sembrasse averlo visto nemmeno di sfuggita: come poteva un uomo uscire dalla città di Solitude senza farsi notare?

- E' semplicemente ASSURDO. - ruggì l'uomo sprizzando rabbia da tutti i pori e urtando con violenza un boccale di vetro adagiato alla sua sinistra sul tavolo, mandandolo ad infrangersi sul pavimento. Si alzò istintivamente dal tavolo e a gran voce convocò immediatamente il sottoposto di guardia alla porta, il quale lo guardò con aria esterrefatta.

- Voglio che mobilitiate ogni soldato che abbiamo in città e negli avamposti vicino all'Hjallmarch e al Pale! - sbraitò, con quella che forse poteva apparire ad occhi esperti una vena di paura e paranoia negli occhi. L'uomo davanti a lui annuì e corse via, mentre la donna dalla pelle scura di nome Fran lo osservava con fare distaccato e attese pazientemente che non ci fosse nessuno nei paraggi, prima di proferire parola.

- E ora cosa hai intenzione di fare? Gregorius non si lascerà catturare facilmente. -

- Lo so, non c'è bisogno che tu me lo dica – rispose Grigori, velenoso – ma con almeno un terzo della Legione Imperiale alle spalle, non c'è pericolo che possa sfuggirci di nuovo. -

- Ma se Tullius sapesse che abbiamo distaccato un reggimento per un solo uomo, anziché sopprimere la rivolta dei Manto della... -

- Tullius non lo verrà a sapere, infatti. Ho la tua parola? Qua ci stiamo giocando molto più della carriera, Fran. -

La donna rimase interdetta per qualche secondo, perdendosi negli occhi bui e senz'anima di Grigori e si chiese fin dove quell'individuo potesse spingersi per soddisfare la propria brama di potere.

- Sarà fatto. Nessuno saprà... -

All'improvviso la porta si aprì di colpo e un soldato fece il suo ingresso nella stanza, trafelato in volto e praticamente senza fiato. A Grigori ritornò in mente un fastidiosissimo deja vù e seccato pregò i Nove che anche quell'uomo non fosse foriero di brutte notizie.

- Per quale motivo ci interrompi, soldato? Non vedi che questa è una riunione... -

- Comandante! - latrò il soldato e sembrava avesse esaurito le parole adatte per esprimere l'intensissima emozione che avvertiva nel profondo del petto, un misto di meraviglia e incredulità – è qui! La Cavalleria Corazzata al gran completo! -

Fran strabuzzò gli occhi, semplicemente scioccata, mentre il suo collega si limitò ad impallidire profondamente.

- ...cosa? -

- L'Ottava Divisione dell'Impero è appena approdata al porto! -

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- Solitude, eh? Non siamo un po' troppo lontani? -

- Ha ragione, signore. Ma gli altri porti ci erano purtroppo preclusi per ragioni politiche... -

- Capisco. - rispose l'elfo al suo comandante in seconda, più interessato alla cura di un risvolto della manica del suo lungo abito nero che alla conversazione. Una volta che ebbe sistemato il tutto si ritenne soddisfatto del suo aspetto specchiandosi nell'acqua del mare alle sue spalle, piatta come una tavola. Intorno a lui un gran baccano creato dallo sferragliare di armi, corazze e attrezzature segnalava lo sbarco di centinaia di uomini, tutti adornati dell'effigie rosso scarlatta dell'Impero.

Eppure, chiunque guardandoli non li avrebbe mai scambiati per dei normali soldati. Si narravano storie tra i soldati sulla Cavalleria Corazzata e l'Ottava Divisione da ancora prima che fosse stilato il Concordato Oro Bianco, dai primi tentativi di sperimentazione di un'unità nuova mista composta dai migliori della Legione: tra discussioni, incomprensioni e cavilli legislativi aveva infine visto la luce un'organizzazione nuova, protesa verso la perfezione bellica e la ricerca tecnologica.

Ciò nonostante, tutti loro conoscevano i membri della Divisione con un altro nome, conferitogli dopo anni di oscuri misfatti e sanguinosi sviluppi.

Gli Inquisitori avevano lasciato Cyrodiil, la capitale dell'Impero, per sbarcare a Solitude un giorno come tutti gli altri.

Non poteva per certo essere una visita di cortesia, e questo fu compreso all'unisono da tutti le persone che assistettero a quell'evento così fuori dal comune.

- Preparate subito i cavalli – parlò nuovamente l'elfo, scrutando lontano verso l'orizzonte – ne abbiamo di strada da fare. Se le informazioni in nostro possesso sono esatte, la nostra direzione è la rovina Dwemer conosciuta come Alftand. Non appena saremo lì voglio una quarantena istantanea e la zona dev'essere sigillata nel raggio di una lega almeno. Intesi? -

- Sissignore. -

- E tenete lontani quelli dell'Accademia di Winterhold dal sito. Non voglio intrusioni di nessuna natura. -

L'Inquisitore congedò con un cenno il suo corpo militare privato e questi si allontanarono, alla ricerca dei loro cavalli. Senza soste e spingendo i cavalli alla massima velocità sarebbero potuti giungere alle porte di Winterhold entro poco più di mezza giornata di dura marcia: notò l'efficienza delle sue truppe e i primi incursori della sezione esplorativa già lanciati verso le porte della città. Sarebbero stati i primi e si sarebbero tenuti costantemente in contatto con lui tramite piccioni viaggiatori.

L'elfo fece per salire in sella al cavallo più vicino, quando vide un uomo e una donna accorrere a gran velocità verso di lui. Sbuffò, pronto all'ennesima seccatura di quella giornata.

- Cosa significa tutto questo?! - ruggì l'uomo e Fenyarel, l'Inquisitore, notò che portava indosso lo stemma della Legione. Calcolò il numero di fiamme cremisi e dedusse che questi era un Comandante di media rilevanza, senza curarsene più di tanto.

- E così voi dovete essere Grigori, eh? - rispose l'elfo, squadrandolo dall'alto in basso – giù a Cyrodiil abbiamo ricevuto la vostra missiva. -

- Di cosa state parlando, per la miseria? -

- Mi riferisco alla vostra segnalazione su un luogo situato nella regione di Winterhold, una rovina nanica nota come Alftand. Siamo interessati a fare un sopralluogo il più in fretta possibile. -

- Per quale motivo?! - domandò la donna dalla pelle scura e Fenyarel rimase impassibile come il mare alle sue spalle, senza tradire alcuna emozione.

- Informazioni riservate. Per migliorare l'efficienza delle operazioni di terra assumo il comando di ogni singolo soldato della Legione presente in questa città, da qui a tempo indeterminato. Voglio inoltre che tutte le unità stanziate qui siano spostate al luogo interessato... -

- La smetta di dare ordini! - ruggì Grigori, avvicinandosi pericolosamente all'elfo ammantato di nero – chi sei tu per dare ordini a me? -

Fenyarel avanzò a sua volta fino a fronteggiare l'uomo, sovrastandolo di diversi centimetri: Grigori avvertì irradiarsi da lui una pericolosa aura di minaccia e provò improvvisamente una strana nota di paura nel cuore.

- Il mio nome è informazione riservata. Sono a capo dell'Ottava Divisione e abbiamo interesse nel presidiare le rovine di Alftand fino a che non ci riterremo soddisfatti. Rispondo solamente all'Imperatore in persona... -

- ...perciò ti suggerisco di farti da parte e avvisare tutti gli uomini sotto il comando che sono passati a me...proprio adesso. -

Grigori non trovò le parole giuste per ribattere e l'elfo lo batté sul tempo, voltandogli le spalle e salendo in sella al suo cavallo.

Fenyarel si lanciò al galoppo, intenzionato a quantomeno precedere di qualche ora il corpo esplorativo della Divisione. Amava arrivare per primo quando le cose cominciavano a farsi interessanti.

  
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