L'inizio della seconda vita.

Mi guardai le mani, impotente di fare e dire qualsiasi cosa.
Sono morta.
Lacrime fredde scesero lungo le mie guance e un sorriso mi disegnò il volto.
"Cosa ci fai qui a sorridere? Sei morta, ragazzina." Mi richiamò una voce forte e acuta. Io alzai lo sguardo appannato che si aggiustò appena chiusi e riaprì le palpebre.
"Lo so, io...per qualche strano motivo mi sento felice per questo." Di quell'uomo lì, davanti a me riuscivo a vedere solo metà viso, praticamente solo il suo sorriso. Riuscivo anche a vedere dei lunghi capelli bianchi e una veste lunga, bianca anch'essa. Era una visione stupenda.
"Ti propongo un'idea. Sei troppo giovane per incontrare il paradiso e morire definitivamente, quindi ti dò una missione. Io ti riporto in vita e tu diventerai l'angelo custode di qualcuno sulla terra e dovrai proteggerlo ad ogni costo, anche a quello di morire. Il tuo protetto sarà la cosa più importante della tua vita. Vivrai solo per lui o lei. Dovrai camuffarti, combattere e potrai fare quel che vuoi, tutto. Anche fare cattive azioni, ma sappi, per questo premio c'è una pena. Piano piano ricorderai del tuo passato da viva nella prima vita e appariranno piano piano sul tuo corpo le cicatrici che ti sei provocata con quelle stesse mani." Indicò le mie bianche mani, facendomi rabbrividire.
Che vita avevo prima? Cosa facevo? Perchè sono morta?
Mi ritrovai a pensare mentre il vecchio reiniziò a parlare.
"Questo è il patto che ti propongo." Finì lui.
"Ci sto." Dissi soltanto, serrando i pugni.
"Bene. E sappi che un patto con Dio va mantenuto. Tu diventerai un angelo custode, Lucy Hearthfilia. Preparati per la tua seconda vita." Detto questo tra le sue mani apparve una luce azzurrina e me la lanciò contro, a quel contatto svenni.

*

Mi risvegliai su un comodo letto, la testa mi scoppiava. Misi una mano sulla fronte e mi alzai, mantenendomi al muro vicino al letto.
Un sogno?
Mi ritrovai a pensare mentre mi incamminavo verso una porta di quella piccola casa. La aprì e capì immediatamente che era il bagno. Mi appoggiai al lavandino e mi guardai allo specchio.
No, non era un sogno.
Pensai ancora osservando dallo specchio le mie ali. Avevo le ali, cavoli. Ero diventata davvero quello che aveva detto quel vecchio?
Ora che ci penso..aveva detto: "E sappi che il patto con Dio và mantenuto."
Sbarrai gli occhi al ricordo di quelle parole e le lacrime, stavolta calde, mi solcarono il viso freddo e bianco.
"No.." Sussurrai, lasciandomi cadere a terra sulle ginocchia.
"Io..ero morta.." Sussurrai ancora, piangendo più forte.
Non ricordo con precisione quanto tempo passai a piangere lì terra, come una depressa.
Ma io ero depressa.
Improvvisamente sentì un suono, come una campanella, e capì che stavano suonando alla porta. Chi poteva essere?
"Dovrai camuffarti, combattere e potrai fare quel che vuoi, tutto."
Mi vennero in mente le parole di..Dio -si mi fa strano ancora oggi dirlo- e velocemente pensai ad una ragazza con capelli corti e scuri, occhiali e abiti grigi, neri e larghi.
Andai ad aprire la porta e davanti a me c'era una ragazza sorridente, dai capelli di un rosso accesso ed era bellissima. Mi sorrideva.
"Ciao." Disse agitando la mano, con voce calma.
"Emh..ciao." Dissi timidamente. Io non ero una ragazza timidi ma tutto questo faceva parte del camuffamento.
"Io mi chiamo Erza Scarlet, piacere! Sono la tua vicina. Ho saputo che ti saresti trasferita stamattina e quindi ti ho dato tempo per sistemarti, quindi sono venuta a presentarmi ora." Disse velocemente, a volte inciampando sulle parole, facendomi sorridere.
"Oh, ti ringrazio del pensiero! Io sono Lucy, Lucy Hearthfilia. Se vuoi..puoi accomodarti." Dissi, sempre timidamente.
"Scusa ma ho un impegno, mi devo vedere con i miei amici. Se vuoi, puoi venire con noi!" Propose.
"Oh..ecco..mi farebbe molto piacere, davvero ma..io non conosco nessuno e quindi-" Fui interrotta dalla voce della ragazza.
"Non ti preoccupare! Sono tutti simpatici e mal che vada ce ne staremo noi ragazze per conto nostro." Fece spallucce.
Mal che vada?
"Allora ok..a-a-a che ora dobbiamo vederci?" Domandai balbettando.
"Alle 8 e mezza ti vengo a bussare, così andiamo insieme. Mi raccomando!" Sorrise, io ricambiai e dopo esserci salutate chiusi la porta dietro di me e mi lasciai scivolare fino a terra, tirando fuori un sospiro di sollievo. Entrare nei panni di un'altra persona non era facile.
Ma perchè no? Infondo non so neanche come ero di carattere prima.
Mi ritrovai a pensare.
Non so neanche chi è il mio "protetto", questa potrebbe essere l'occasione giusta per scoprire chi è. E se è quell'Erza?
Ci pensai su e poi mi convinsi di vedere come passava la serata. Rivolsi uno sguardo deciso e determinato alla finestra che era a qualche metro di distanza da me e, dopo essermi alzata, andai a prepararmi per la prima serata della seconda vita.