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Autore: Daerea    13/10/2013    4 recensioni
Era bella. Ma anche fastidiosa, acida, scorbutica, schizzofrenica, esaurita, pazza, testarda, cocciuta, odiosa e, a volte, pure antipatica.
La sua principessa.
-Perché mi stai fissando?- gli puntò il mestolo contro e incominciò ad agitarlo contro di lui.
-Ti guardavo- rispose debolmente lui.
-E perché mai?-
-Perché sei solo mia-
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Raccolta di OS - Duncney
Hope you enjoy it :3
_Anon_
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan | Coppie: Duncan/Courtney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Hola a todos!
Per la miseria, in questi giorni sto postando davvero tanto!
Meglio così :)
Ed ecco qui la raccolta di OS su Duncan e Courtney che desidero postare da almeno tre anni
ma che non ho mai avuto le capacità o il tempo di scrivere come si deve.
Grazie mille a tutti quelli che hanno recensito precedentemente le mie storie
chi le ha messe fra le preferite e ricordate
o chi semplicemente ha letto in silenzio
Mi piacerebbe tanto farmi molti amici qui :)
Hope you enjoy 
_Anon_






 
Cupcakes





-Duncan, non vedi che cosi stai buttando tutto fuori dalla ciotola?-
Courtney urlò dall’altra parte della cucina dopo aver visto in che stato era stata ridotta.
I banconi erano completamente pieni di farina, le confezioni vuote degli ingredienti erano sparse per tutto il pavimento e al centro della stanza si trovava il disastro più totale.
Duncan stava immobile, sporco dalla testa ai piedi di farina e qualcosa di appiccicoso che sembrava tuorlo d’uovo, e la fissava stralunato. Come qualcuno appena colto in flagrante.
-Dovevi solo preparare l’impasto per i cupcakes, non far scoppiare la terza guerra mondiale-
Gli si avvicinò e, affettuosamente, gli tolse la farina dalla cresta che era diventata quasi completamente bianca. Non aveva mai visto una persona far tutto questo casino per preparare dei dolci.
-Senti principessa, io ci ho provato. Accontentati- disse accigliato lui, scostandola per continuare a pulirsi i vestiti da solo –Non puoi pretendere che io sia il boss delle torte!-
-Si, ma non pensavo che facessi esplodere la mia cucina!-
-Esplodere…. Che esagerata! Meglio dire “riarredata”- Duncan le prese in braccio e iniziò a fare il giro della stanza.
-Vedi, questo è il nuovo bancone raffinatamente ritinteggiato di un colore bianco innevato- parlò lui, imitando le voci dei presentatori dei programmi di arredamento che ogni tanto guardava Courteny –E questo- indicò il forno –E’ un pezzo unico, da collezione. Un magnifico forno con gli ingredienti fuori invece che dentro, così, per dare un’aria “da cotto e mangiato”. Una vera innovazione nel campo culinario-
-Basta Duncan, fammi scendere!- urlò la ragazza fra una risata e l’altra.
-Ma principessa, non ho ancora finito! Adesso arriva il bello!- attraversò tutta la cucina ed arrivò davanti al frigorifero –Ecco il pezzo forte! Il nuovo frigo ad alta definizione, decorato all’esterno con cibo così HD che sembra vero. Ops, è veramente vero-

La lasciò giù. Courtney non la smetteva più di ridere.
Quanto odiava Duncan quando faceva l’idiota in quel modo. Un numero di volte che non è umanamente possibile contare. Si rendeva solo ridicolo.
Peccato che, in quel momento, non poteva non pensare a quanto potesse essere attraente con quel grembiulino allacciato male che cadeva da un lato.
Gliel’aveva regalato sua nonna per Natale due anni prima. Contando che sopra c’era scritto Girls Are Hot Like The Kitchen’s Fire, a Duncan stava a pennello. Si, sua nonna faceva sempre dei magnifici regali.
-Dai, mettiamo a posto questo macello- gli disse, afferrando la scopa dall’angolo e lanciandogliela addosso.
Duncan iniziò a spazzare la farina dal pavimento, mentre Courteny ripuliva i banconi e buttava le confezioni vuote. Ci avevano impiegato meno del previso. Il ragazzo tirò un sospirò di sollievo, mentre la ragazza lo guardò in cagnesco.
Praticamente tutto il lavoro l’aveva fatto lei. Ma ci era abituata.
Ad un certo punto, Duncan si fermò e si appoggiò al tavolino. Prese un fazzoletto e si asciugò la fronte.
-Non dirmi che sei già stanco? Dovresti essere l’uomo di casa, figuriamoci…- parlò Courteny spazientita, girandosi verso il suo fidanzato –Almeno hai finito la tua parte?-
Ma lui non la stava ascoltando. La stava invece fissando da capo a piede da almeno cinque minuti e non riusciva a staccarle gli occhi di dosso.

Era bella. Ma anche fastidiosa, acida, scorbutica, schizzofrenica, esaurita, pazza, testarda, cocciuta, odiosa e, a volte, pure antipatica.
La sua principessa.
-Perché mi stai fissando?- gli puntò il mestolo contro e incominciò ad agitarlo contro di lui.
-Ti guardavo- rispose debolmente lui.
-E perché mai?-
-Perché sei solo mia- le si avvicino e la abbracciò. Le mise una mano fra i capelli e incominciò a carezzarle la nuca, mentre con l’altra la stringeva a se.
-Duncan….- Non poteva crederci. Mister Duro non era poi così duro.
Era magnifico però sentire i loro corpi attaccati in quel modo. Si trasmettevano calore e aderivano perfettamente fra loro, come se fossero nati per far parte l’uno dell’altro.
Era uno di quei pochi momenti in cui poteva apprezzare il suo lato dolce.
I pochi momenti in cui lui le dimostrava il suo affetto. Senza insultarla, istigarla, stuzzicarla o farla arrabbiare. In quegli instanti vorrebbe tanto rifilargli tanti di quei calci.
-Sai, sei come i miei cupcakes- gli disse, dandogli un bacio.
-Acido, spappolato al muro, spacciato o, addirittura, disastrato?- Duncan assunse un’espressione divertita –No, perché i tuoi amati dolcetti non se la spassano tanto bene in questo momento..- lanciò uno sguardo alla cucina e poi alla sua ragazza.
-Non intendevo questo! Sei odioso, quando cerco di dirti una cosa carina, ecco che arrivi te a fare le solite battutine sarcastiche!-
Raggiunse la sedia e ci si accasciò sopra, offesa. Incrociò le braccia sul tavolo e vi ci affondò la testa, continuando a farfugliare qualcosa di incomprensibile.
-Eddai,su! Courtney non fare la bambina!- le si avvicinò e le appoggiò le mani sulle spalle.
-Senti, ho davvero apprezzato il tuo discorso, davvero. Sono felice che provi queste cose per me….-
La ragazza alzò la testa.
-Piantala di dire stupidaggini e baciami- gli afferrò il viso e lo baciò con passione. Lui rimase sorpreso in un primo momento, ma ci volle un secondo prima che iniziasse a ricambiare molto volentieri.

Passò così quel pomeriggio.
Prepararono almeno venti cupcakes e cominciarono a mangiarli stesi sul letto.
La luce del tardo pomeriggio li illuminava di un arancio caldo e accompagnava le risate che uscivano dalle loro bocche.
Ogni tanto, si scambiavano qualche tenero bacio. Oppure si tiravano la glassa dei dolcetti sul viso.
-Allora, dimmi perché sono come uno dei tuoi stupidi dolci- replicò Duncan ad un certo punto.
Courtney si alzò dal suo petto e raggiunse i suoi occhi.
-Perché, a volte, per quanto tu ci provi, possono venire male. Bruciacchiati o addirittura cattivi. Ma lo scopo è farli venire dolci. E tu lo sei quando vuoi, poche volte, ma pur sempre buone-
In quel momento, la baciò. E rimasero lì per tutta la serata, a divertirsi come due bambini quando la mamma prepara i biscotti al cioccolato.
L’amore non era mai stato così dolce.
Dolce come i Cupcakes.
 
  
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