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Autore: Osage_No_Onna    13/10/2013    3 recensioni
Una One-Shot sulla famiglia Tron scritta con il sottofondo della magnifica canzone "Uninstall" di Chiaki Ishikawa (date le somiglianze che solo io potevo trovarci °-°).
Spero vi piaccia!
-Puff
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Byron Arclight/Tron, Christopher Arclight/ Five, Michael Arclight/ Three, Thomas Arclight/ Four
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fallen’s Hymn

 
Canzone consigliata per la lettura: "Unistall" di Chiaki Ishikawa (Full version)
 
 
“Ano toki saikou no REAL ga mukou kara ai ni kita nowa
bokura no sonzai wa konna ni tanjun dato warai ni kitanda
mimi wo fusaidemo ryoute wo surinukeru shinjitsu ni madou yo
hosoi karada no doko ni chikara wo irete tateba ii?”


Da quando Byron era tornato da un’ altra dimensione, e vi era ritornato sottoforma di Tron, per i tre fratelli Arclight la vita era cambiata radicalmente. I loro ideali, la loro felicità, la serenità erano stati spazzati via per far subentrare la vendetta nei loro cuori. Persero tutto, persino la loro identità, rimpiazzata dai nomi dei numeri; e furono costretti a cedere le loro anime in cambio del controllo di una potente Carta Numero e il potere dello stemma.
Ormai non erano che pedine di un gioco crudele.
A nessuno dei tre era mai andata giù quella situazione, ma si erano sentiti in dovere di ubbidire.
Perché, nonostante tutto, Tron era loro padre.
E i bravi figli ubbidivano sempre ai loro genitori, no?

 "UNINSTALL 
UNINSTALL
kono hoshi no musuu no chiri no hitotsu dato
ima no boku niwa rikai dekinai
UNINSTALL 
UNINSTALL
osore wo shiranai senshi no youni
furumau shikanai 
UNINSTALL”


E così, Michael era diventato Three. Non era più il bambino sempre gentile e sorridente, ma un Number Hunter e come tale doveva essere spietato.
Ma la crudeltà non rientrava nella sua natura.
Era stato difficile per lui, che come gli altri sentiva la mancanza del padre gentile che era stato Byron, ma aveva dovuto imparare a mandare giù la delusione e lo sconforto e fare finta che tutto andasse
sempre per il verso giusto.
Non sempre, però, è facile assorbire le delusioni. E così lui, a casa di Yuma, vedendolo accapigliarsi
con la sorella e con i ricordi della propria infanzia bene impressa, aveva perso la testa.
Con il potenziamento dei suoi poteri la rabbia si era impossessata di lui.
Non che ce l’ avesse con il duellante dagli occhi cremisi in particolare: voleva far sì che il sorriso
sulle labbra dei suoi familiari potesse rifiorire.
Aveva fallito.
Ma aveva riposto le sue speranze nelle mani di una persona speciale, se lo sentiva.


 
“Bokura no muishiki wa katte ni togisumasarete-iku you da
BED no shita no rinkaku no nai kehai ni
kono me ga hiraku toki wa kokoro nado nakute
nanimokamo kowashite shimau hageshisa dake
shizuka ni kiete-yuku kisetsu mo erabenai to iu no nara...”


Thomas aveva assunto invece l’ identità di Four. Campione d’ Oriente, con il suo Fanservice era praticamente imbattibile. Sempre alla ricerca di un modo per farsi notare, accomodante e ammodo in apparenza, durante i Duelli crudele mietitore di speranze.
Ma tutta quella durezza era solo un modo per chiedere affetto, lo sentiva. Tron lo maltrattava perché
lui non “strisciava ai suoi piedi come facevano i suoi fratelli”, ma in fondo IV era quello che soffriva di
più. Aveva pensato che, portando dei risultati soddisfacenti al più presto, quel piccolo tiranno
avrebbe cambiato atteggiamento, ma alla fine lui non era che un pedone mosso dalla volontà
altrui, senza la minima utilità.
E solo gli dei sapevano quanto stava male per questo.

“UNINSTALL 
UNINSTALL
bokura no kawari ga inai nara
futsuu ni nagareteta ano nichijou wo
UNINSTALL 
UNINSTALL
kono te de owarasetaku naru
nanimo warui koto jyanai 
UNINSTALL”


V, o Five, era Christopher, il primogenito. Aveva perso quell’ aria protettiva da “fratello maggiore”
e il sorriso rassicurante e gentile che lo caratterizzava diventando ligio e serio, quasi algido.
Da primo della famiglia, non tollerava che gli si mancasse di rispetto ed era un pilastro, una base per
tutti. Fu il primo a giurare vendetta contro il Dottor Faker non appena scoprì che era lui il responsabile
della scomparsa di suo padre ed arrivò persino a maltrattare Kaito, quello che una volta era stato
suo allievo.  
Lo conosceva molto bene e poteva prevedere ogni sua mossa, ma gli era sconosciuto il fatto che il
primogenito dei Tenjo possedesse “Messaggio in bottiglia”, la carta che aveva portato alla sua
sconfitta.
E, in quell’ occasione, gli argini si ruppero.
Con le lacrime agli occhi espresse di fronte al suo ex- alunno e a Yuma tutto quello che aveva
provato. Anche lui, come tutti gli altri, era debole.
E se la cieca obbedienza non aveva portato risultati, non poteva essere poi così male un fallimento.
 
“UNINSTALL 
UNINSTALL
kono hoshi no musuu no chiri no hitotsu dato
ima no boku niwa rikai dekinai
UNINSTALL 
UNINSTALL
osore wo shiranai senshi no youni
furumau shikanai 
UNINSTALL”
Le parole di quel ragazzino l’ avevano davvero stufato. Chi si credeva di essere per fargli la predica a quel modo? Sapeva ben lui cosa poteva o non poteva fare!
Ma, al momento della sconfitta, la Verità gli era apparsa davanti nuda e cruda.
Lui, che credeva di essere un Burattinaio, in realtà non era stato altro che un burattino.
Il burattino della Rabbia e della Vendetta, che come il fiele gli avevano corroso l’ anima portandolo a trascurare i sentimenti dei suoi tre figli.
La lealtà del figlio di Kazuma lo aveva lasciato senza fiato e l’ aveva portato al pentimento, all’ espiazione dei peccati.
Mentre restituiva tutte le anime che aveva “collezionato” alle rispettive vittime, gli tornarono alla mente tutti i momenti felici ormai passati e un pensiero che precedentemente non lo aveva minimamente sfiorato gli balenò nella mente come un raggio di luce squarcia l’ oscurità.
“L’ odio non potrà mai scacciare via altro odio”.
 L’ aveva capito solo alla fine.


Angolo dell' Autrice
Rieccomi con un' altra delle mie magnifiche(?!?) one-shot. Era da un pezzo che volevo scriverla, ma ci sono riuscita solo adesso... E neanche troppo bene, direi! La solita sensazione di fare schifo mi attanaglia, sigh sigh.
Help me. Aiuto. Au seccors. Bastonatemi se volete.
Ho subito trovato magnifica questa canzone, ed altrettanto velocemente ho trovato dei collegamenti con gli Arclight, i miei "antagonisti" preferiti.
Per intenderci, non sono i classici cattivi della serie "IOO VOGLIO CONQUISTARE IL MONDO!", ma hanno una ragione profonda (?) che li spinge ad agire in maniera sbagliata. Una causa davvero nobile.
Poveri fanciulli.
*VI mi dice di piantarla perché così sembro ridicola*
Questa è una delle mie fic scritte di getto, quindi vi chiedo di segnalarmi eventuali errori e, ovviamente, di rcensire!
Sperando che non vi sia venuto un infarto prima!
See you!
-Puff 

 
   
 
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