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Autore: LuciaDeetz    13/10/2013    2 recensioni
Ti amo più della mia vita, Pepper, ed è per questo che non riesco a dormire, perché ti amo così tanto che non voglio sprecare un solo attimo senza di te e mi maledico di aver sprecato davvero tantissimi attimi senza di te.
One-shot ambientata durante gli eventi di The Avengers poco prima che un esercito alieno invada il pianeta terrestre. Solamente i Vendicatori e lo SHIELD sono a conoscenza dell'imminente minaccia, e Tony Stark fatica a prendere sonno al pensiero che quella possa essere l'ultima buonanotte che potrà augurare alla sua amata.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Pepper Potts, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Yet I know as I gaze 
at my young love beside me, 
the morning is just a few hours away
Wednesday Morning, 3AM ~ Simon & Garfunkel

 
Tony Stark giace sul letto e contempla assorto il ventilatore a soffitto sopra la sua testa. Seguendo una linea immaginaria, fa scivolare gli occhi sulla vetrata che dà sul panorama newyorkese, avvolto in quel momento nel buio di un cielo senza stelle e disseminato di luci artificiali come tante capocchie di spillo. Vede in lontananza la sponda orientale dell'East River, seminascosta dal connubio di grattacieli, e segue con lo sguardo il faretto intermittente di uno yacht di passaggio sulle acque scure, finché la piccola nave non si inabissa nel paesaggio circostante e sul fiume non torna la quiete.
Avverte sul braccio steso i respiri tiepidi della compagna Pepper, addormentata accanto a lui e ignara del turbamento che gli impedisce di prendere sonno. Si gira sul fianco sinistro fino a incontrare il viso della donna. I deboli raggi della luna donano dei riflessi argentei alla sua chioma scarmigliata e alla pelle distesa del viso. Tony tende una mano, giocherellando con una ciocca ribelle che sistema poi dolcemente dietro l'orecchio di lei. Le ammira il petto che si alza e si abbassa a intervalli regolari da sotto la candica canotta senza maniche, dopodiché sale con gli occhi fino a incontrare le sue labbra dischiuse e le palpebre rilassate.
Si avvicina di più alla donna e, badando a che il tocco sia il più delicato possibile per non svegliarla, poggia la mano callosa sulla sua piccola e dalle dita affusolate. Ora Tony le è talmente vicino che può vedere ogni dettaglio del suo grazioso viso, dal più piccolo foruncolo, nascosto di giorno da una generosa dose di fondotinta, alla più piccola lentiggine, e può avvertire il fiato caldo di lei sfiorare le sue labbra. Esitante fa scorrere le dita sul braccio della compagna, salendo fino all'incavo del collo e poi ancora più su, fino alla guancia, dove si ferma a lasciare alcune carezze con piccoli movimenti circolari del pollice.
Poi, d'un tratto, Tony sente il corpo esile della compagna agitarsi piano piano sotto le coperte. La donna sbatte le palpebre una, due, tre volte, mentre tenta di mettere a fuoco la visione davanti a sé. Tony, intanto, continua distratto a carezzarle la guancia, tutta la sua attenzione concentrata sul paio di occhi color del mare che lo fissano ora con curiosità e confusione.
«Tony...» mormora la compagna, le sopracciglia aggrottate.
Lui le posa l'indice davanti alle labbra, cercando di dissuaderla dal pronunciare altre parole, ma il piccolo gesto sortisce l'effetto contrario.
«Tony, c'è qualcosa che non va? Che ore sono?» chiede lei, preoccupata, mentre si puntella su un gomito e fa per alzarsi.
Il miliardario la osserva con un sospiro e scuote il capo per tranquillizzarla, appoggiandole la mano su un fianco. «Va tutto bene, Pepper» le dice, imponendosi di non lasciare trapelare alcuna nota d'inquietudine dalla voce. «Sono le tre del mattino. Torna a dormire, manca ancora molto all'alba.»
Ma Pepper lo conosce troppo bene per lasciarsi ingannare da quel tono tranquillo, e ripete la domanda aspettandosi una risposta veritiera.
«Andiamo, Pepper,» le mormora allora Tony, un po' frustrato, a pochi centimetri dalle labbra «non c'è nulla che non va. Per una volta Morfeo non vuole accogliermi subito fra le sue braccia, tutto qui.»
Si pente subito di essere sbottato in quel modo, poiché bastano quelle poche parole a mettere in allarme la donna, ora del tutto sveglia, e a farle accendere la lampada sul comodino. «C'è qualcosa che ti turba, Tony» osserva girandosi verso di lui. Poi, in una sottile nota di biasimo, aggiunge: «C'è forse qualcosa che devi dirmi?»
Tony tace. Gli vengono in mente alcune possibili scuse, che però scarta nel momento stesso del loro concepimento in quanto con Pepper non funzionerebbero. Si accorge di non riuscire a sostenere lo sguardo di lei e distoglie gli occhi con aria colpevole.
Perché non le ha detto nulla? Perché si ostina a non volerle dire nulla? La donna attende una risposta, paziente, ma Tony sa che se non si inventerà qualcosa al più presto gli arriverà una frecciata accusatoria di qualcosa che non ha fatto e che non farà mai, poiché si rende conto che il suo modo di fare del momento e i suoi movimenti e il suo parlare impacciato da cane pentito gridano all'adulterio da tutte le angolazioni. Che la donna pensi questo, che lui non sia in alcuna misura cambiato dall'inizio del loro altalenante rapporto, Tony non lo può sopportare, e cerca perciò di darle prova della sua buona fede.
«Ti amo» le sussurra infine, incrociando i suoi occhi azzurri.
Sebbene quella non sia la risposta che sta aspettando, la donna rimane per un momento spiazzata dalla completa sincerità di quell'affermazione, e Tony riprende a parlare colto da un'improvvisa frenesia. «Ti amo più della mia vita, Pepper, ed è per questo che non riesco a dormire, perché ti amo così tanto che non voglio sprecare un solo attimo senza di te e mi maledico di aver sprecato davvero tantissimi attimi senza di te.»
Se l'affermazione precedente ha avuto l'effetto di intenerirla, ora la donna appare scioccata. «Co-cosa...» balbetta, ma Tony la zittisce ancora, questa volta ponendo le labbra su quelle di lei schiuse dallo stupore, in un bacio leggero ma lungo tanto quanto la riserva d'ossigeno nei polmoni gli permette.
«Ti amo, non dubitarne mai» dice riprendendo fiato. La guarda negli occhi e si ritrova di nuovo preda di quella strana sensazione, di quel bisogno di lei, di stringerla a sé, di farle capire quanto lui tenga a lei prima che sia troppo tardi e di affondare il suo viso nei suoi capelli d'oro bronzeo e di viverla e di amarla come mai ha fatto. «Di non averti mai amato abbastanza, questa è la mia colpa.»
E prima che lei possa aggiungere qualcosa Tony concretizza il suo desiderio che ora è tanto forte da provocargli dolore, e la stringe deciso a sé con le braccia muscolose ed esperte, ponendo guancia contro guancia e inspirando quel profumo di shampoo e di bagnoschiuma al miele.
Avverte all'improvviso due mani delicate accarezzargli i capelli e cingerlo alla base del collo, e un secondo cuore battere all'impazzata sul reattore arc nel suo petto. Con delicatezza la trascina di nuovo giù sul materasso, sopra di lui, e le fa dono di un secondo lungo bacio, che stavolta viene ricompensato con un terzo bacio appassionato dalla donna che ora non appare più né allarmata né sbalordita ma che sembra condividere lo stesso bruciante desiderio.
Inebriato dalla visione di quel viso angelico e dal vortice di emozioni che lo sta travolgendo, Tony dipinge e imprime nella mente, come su un cavalletto incorporeo, ogni singolo particolare, ogni bacio ogni abbraccio ogni carezza, ogni più deliziosa imperfezione, poiché lui sa, al contrario di lei, che ogni momento è buono affinché giunga la tanto fatale chiamata alle armi a cui lui dovrà rispondere prontamente per restaurare l'ordine minacciato, e se necessario perire nell'intento, onde evitare che il mondo e la città e l'amata che tiene ora sotto di sé, quasi che così facendo la possa proteggere, cadano in ginocchio di un fanatico che gioca ad essere Dio.
Ma Tony vuole essere ricordato e ricordare, così allontana quei pensieri infausti dalla mente, e con le mani e gli occhi che lambiscono con insaziabilità il tesoro più caro che ha al mondo rinnova e dà nuovo vigore a quello scambio di effusioni, finché lui e lei, stremati e madidi d'amore, ancora l'uno nelle braccia dell'altra, si lasciano andare a un sonno profondo e senza sogni.

 
~fin~
 
E rieccomi con una nuova one-shot corta corta, ma carica di scintille!
Stavo ascoltando Wednesday Morning, 3AM di Simon & Garfunkel e all'improvviso mi è sorta l'ispirazione per questa storiella. Non ho altro da aggiungere se non che... è la prima volta che scrivo una fanfiction di genere fluff e spero di essere riuscita a creare qualcosa di batuffoloso e coccoloso. Durante tutta la stesura, la mia mente non ha fatto che deviare verso pensieri malinconici e/o nostalgici quindi mi scuso per eventuali contaminazioni!
Spero vi piaccia! :)
   
 
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