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Autore: claudineclaudette_    07/04/2008    4 recensioni
Il mio nome è Yuri diventerò una guerriera! Il mio maestro…. Ma cominciamo dall’inizio!
La storia di una giovane che cerca di andare contro i pregiudizi della società in cui vive per riuscire a realizzare il suo sogno.
Dico solo un nome: Sephiroth! ...e una parola: Commenti! Perchè più commenti rendono gli autori più felici!
p.s. Lei non è una Mary Sue :p promesso!
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sephiroth
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Altro contesto
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02. Safer

 

Fu la luce dell'alba a svegliarmi, colpendo gli occhi.

Mi alzai lentamente, attenta a non ferirmi di nuovo colpendo la roccia.

Guardai il cielo rendendomi conto che il sole non era sorto da molto tempo. L'uomo vestito di nero dormiva ancora al mio fianco. Sorrisi, persa nei miei pensieri.

Mi domandai cosa fare, se provare a svegliarlo, ma alla fine lasciai che dormisse. Dopotutto nemmeno io avrei gradito essere svegliata da qualcuno che non avevo mai visto in vita mia.

Sopprimendo a fatica uno sbadiglio mi avventurai di nuovo nel bosco, alla ricerca della fonte che avevo trovato la notte prima. Non pensai nemmeno per un attimo che mi sarei potuta perdere una seconda volta, privandomi così dell'unico punto di riferimento che avevo: lo sperone di roccia.

Praticamente non stavo pensando a nulla, come se volessi posticipare il più possibile il momento in cui l'avrei dovuto fare. Mi limitavo a mettere un piede davanti all'altro, ripercorrendo gli indefinibili sentieri della notte appena trascorsa.

Giunta davanti a quella splendente polla limpidissima mi lasciai sfuggire un sospiro di sollievo. Forse il mio senso nell'orientamento non era così disastroso, dopotutto.

Sbadigliando un'altra volta, cominciai a sciogliere i nodi del kimono, che si erano già in parte allentati mentre dormivo. Srotolai la fascia che mi stringeva la vita, i cuscinetti, la fascia intorno al seno e li depositai ordinatamente lì accanto.

Un leggero soffio di vento mi fece rabbrividire, convincendomi a immergermi nell'acqua della polla. Fredda ma non insopportabile. Essa mi provoco comunque un nuovo brivido lungo la schiena.

Nonostante tutto mi sentivo molto meglio, più a mio agio. Era molto rilassante, dopotutto, e socchiusi gli occhi per un istante.

Forse mi addormentai per qualche minuto. Quando mi risvegliai con un sussulto tremavo e specchiatami nello specchio d'acqua notai distintamente il blu sulle mie labbra.

Uscii esitante dalla sorgente strofinandomi le braccia con le mani, poi mi scrollai l'acqua di dosso come fanno i cani. Mi era bastato alzarmi in piedi per recuperare i pochi gradi persi e mi sentii subito meglio.

Dopo qualche minuto però mi tornò in mente l'avvenente uomo che avevo lasciato addormentato. Che si fosse svegliato? In parte contavo su di lui per il mio ritorno a casa perciò avrei trovato veramente irritante se al mio ritorno lui fosse già scomparso.

Indossata solo la prima parte del kimono e la fascia in vita, legai i capelli con un pezzo di corda e imboccai l'ormai familiare sentiero. La disposizione degli alberi, le rocce e i rami spezzati... ormai non mi sarei più persa percorrendo quel tratto di strada.

Quando arrivai ansimavo lievemente. Dopotutto la strada era tutta in salita.

Subito i miei occhi saettarono verso lo sperone di roccia, controllando se l'uomo era ancora lì mentre distrattamente mi domandavo perché me la prendevo tanto per lui.

Ma era ancora lì. Dormiva.

- Come fa a non essersi ancora svegliato? - mi accucciai accanto a lui. - Ehi! Dico a te...hai intenzione di aprire gli occhi o hai deciso di svegliarti direttamente domani mattina?

Nessun movimento.

Forse però aveva aperto gli occhi: non potevo vederlo dato che mi dava le spalle.

Lo afferrai per un braccio e lo girai. Niente, dormiva!

Manco fosse in coma...

- Ehi tu! Svegliati! - esclamai scuotendolo. - Svegliati!!

Cominciai a preoccuparmi. Che fosse davvero in coma o roba del genere? Non mi intendevo di medicina.

Benché in parte mi seccasse quella sua nudità, gli appoggiai la testa sul petto. Proprio sopra al cuore, per sentirne i battiti.

Tutumtutumtutum.

Erano velocissimi. Normalmente il cuore non batte così veloce nemmeno dopo una lunga corsa. Come poteva essere ancora sveglio?

- Su, è tutto posto... - mi dissi cercando di calmarmi.

Tornai a guardare il volto dell'uomo: immobile.

Sembrava morto, ma allora perché il cuore gli batteva a quel modo?

E se non respira?

Per accertarmene spostai l'attenzione sul viso dell'uomo, completamente nascosto dai lunghi capelli platinati. Glieli scostai freneticamente e mi avvicinai al suo viso: respirava.

Un istante dopo però rimasi quasi pietrificata.

L'uomo aveva spalancato gli occhi e solo in quel momento mi resi conto di un particolare che mi era sfuggito.

La sua pelle candida, i capelli bianchi e l'iride degli occhi di un azzurro così tenue da confondersi col bianco dell'occhio erano macchiati di un altro colore molto più aggressivo.

Era il rosso colore del sangue che gli ricopriva quasi tutta la faccia.

- Sei sveglio? - riuscii a gridargli. - Sei sveglio?! Non mi ero accorta fossi ferito!! Cosa faccio? Oddio, cosa faccio? - strillai totalmente in preda al panico.

Nel tentativo di alzarmi in piedi sbattei nuovamente la testa contro la roccia, procurandomi l'ennesimo taglio. Sentii scorrere lentamente un rivolo di sangue caldo dalla ferita.

Mi lasciai cadere di nuovo accanto all'uomo, tremando per l'angoscia.

Non accennava a tirarsi in piedi, ma mi afferrò un braccio con le lunghe dita sottili. Non avrei pensato potessero essere così forti: mi faceva male.

Guardai il mio braccio senza capire, poi mi tirò a sé. Senza sapere bene cosa fare, lasciai che mi trascinasse vicino al suo viso.

Spalancai gli occhi per la sorpresa e la confusione, in quel momento dovevano sembrare due immensi pozzi neri. Sentivo la mano che mi stringeva tremare per lo sforzo del gesto, così non opposi resistenza, assecondandolo.

L'uomo aprì la bocca avvicinandola al mio orecchio, ma dal principio emise solo qualche lieve gemito senza senso. Lo vidi chiudere gli occhi e trarre un profondo respiro prima di provare ancora. Alla fine riuscì a sussurrarmi una singola parola, con una voce più leggera di un alito di vento.

- Acqua - mi disse.

Poi mi lasciò andare con un gemito e rimase a osservarmi con un volto inespressivo.

Anche io lo fissai per un istante. Chissà qual era la sua storia. Me l'avrebbe mai raccontata?

Mi voltai e feci alcuni veloci passi verso il luogo dove sapevo trovare acqua. Fatto poco più di un metro però mi girai di nuovo verso l'uomo che continuava a guardarmi.

- Come ti chiami? - gli domandai. Adesso so che utilizzai il tono del ricatto, una particolare inflessione nella voce che significa "se vuoi da me un favore devi prima dirmelo". In realtà non avrei voluto ma le parole mi uscirono così da sole.

L'uomo accennò ad un sorriso ironico e mosse la bocca articolando una parola.

Non so come feci a sentire la sua risposta quando prima, a pochi centimetri dalla sua bocca avevo fatto fatica ad interpretare i suoi sussurri.

Disse: - Chiamami Safer.

 

Face to face with me!! XD

Nuovo capitolo! Finalmente dopo tanto tempo l'ho rimesso a nuovo....sì, perchè in realtà l'avevo già scritto settimane fa ma era proprio orribile!

Mi sto affezionando a questa storia e mi sto impegnando un po' più del solito scrivendola! Sarà perchè c'è Sephiroth fufufufu...

Va avanti molto lentamente, eh?

Tra l'altro notavo che è un genere un po' differente da quello che faccio di solito...di certo si discosta molto dalla linea dinamica che avevo seguito con Kasumi Megami!!

Che ne dite di Yuri? (In realtà non c'è ancora molto da dire...)

Non so, non riesco a giudicarla ancora questa storia... ^^

^Ayame^

   
 
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