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Autore: Amor31    14/10/2013    3 recensioni
Lluvia, Gray e un pranzo non riuscito.
Sembra un normale battibecco tra innamorati, ma la realtà è molto più dura di quanto non si pensi.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Lluvia, Lucy Heartphilia, Lyon Bastia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’altro Gray

-Gray! Gray!-.
Nessuna risposta. Sembrava sparito dalla circolazione. Di nuovo.
-Perché non aspetta mai Lluvia? Dove si sarà cacciato?-.
La maga della Pioggia, vagamente invecchiata e con il volto segnato dalle prime rughe, varcò la soglia di casa ed uscì in giardino, senza smettere di guardarsi intorno.
-Gray!-, chiamò più forte, pur non ricevendo alcun segno di vita.
“Ci risiamo”, pensò, sconsolata. “Lluvia deve aver fatto anche questa volta qualcosa che all’amato Gray-sama non è piaciuta affatto. Però avrebbe potuto anche evitare di scappare in quel modo…”.
Sospirò con aria afflitta e s’incamminò per le vie di Magnolia, alla disperata ricerca del ragazzo. Si fermò nei pressi di alcuni pub, sperando di trovarlo seduto in compagnia di qualche amico, e dei pochi negozi ancora aperti. D’altra parte era ora di pranzo e non le sarebbe stato facile incontrare qualcuno che si fosse imbattuto in Gray.
-Ehi, Lluvia-, si sentì chiamare alle spalle all’improvviso. -Non dovresti essere a casa con tuo marito e tuo figlio?-.
La maga si voltò, sorpresa: alla sua sinistra, seduta ad un tavolo coperto da un ampio ombrellone, se ne stava Lucy, la sua eterna amica-nemica. La bionda in quel momento era sola e si godeva in tutta tranquillità una bella coppa di gelato alla vaniglia.
-Salve, ex rivale in amore-, sottolineò Lluvia, avvicinandosi all’altra.
-Come mai te ne vai in giro con quel grembiule?-, le chiese la maga stellare, indicando con la punta del cucchiaino il suo curioso abbigliamento.
-Stavo preparando il pranzo-.
-E invece…?-.
-Gray è scappato via un’altra volta-.
Lucy abbassò lo sguardo sul proprio gelato e sorrise.
-Per caso lo hai visto? Devo riportarlo a casa, altrimenti la minestra non sarà più buona-.
-Ma Lluvia, siamo nel pieno dell’estate! Come puoi pensare che a Gray piaccia mangiare un cibo bollente?-.
-Sbagli, rivale in amore-, la fermò l’altra. -L’ho lasciata raffreddare. A Gray-sama piace tanto il gelo-, disse, con un’espressione trasognata.
-Sì, beh… Non vorrei sbagliare, ma mi è parso di vederlo correre alla Gilda. Prova lì-.
-Grazie, Lucy. Grazie-.
Senza aggiungere altro, Lluvia si diresse verso Fairy Tail, lì dove aveva trascorso gli anni più belli della propria vita. Nonostante adesso la situazione fosse migliorata rispetto al passato, la donna non poteva fare a meno di ricordare le mille avventure affrontate al fianco dei propri compagni.
“Il tempo trascorre troppo velocemente”, pensò, raggiungendo l’ingresso della Gilda ed entrando. “Ma certe cose non cambiano mai”, concluse, ascoltando i soliti schiamazzi e avvistando immediatamente Gray in compagnia di Levy ad un tavolo.
-Che ti dicevo? Devi tornare a casa-, stava dicendo in quel momento la minuta McGarden.
-No. La minestra non la mangio neanche con l’influenza!-.
-Mio dolce Gray-sama, finalmente ti ho trovato-, sbottò Lluvia, mettendosi le mani sui fianchi in un gesto alquanto autoritario. -Perché sei venuto qui?-.
-Quante volte te lo devo dire che non mi piace la tua cucina? Sono cresciuto con i pranzi e le cene di Mirajane, non con la tua sbobba!-.
-Ah!-, esclamò la maga della Pioggia, sentendosi svenire. -Preferisci quella donna a me?-.
-Sì, certo. Voglio la carne, non quell’intruglio di verdure bollite!-.
-Allora Lluvia preparerà un buonissimo stufato di…-.
-No, basta! Fammi mangiare in Gilda, ti prego! Tu vai a casa; io tornerò più tardi, va bene? Per favore, non iniziare a piangere!-.
Effettivamente la donna aveva già pronte le lacrime. Ormai si era accorta dell’infallibilità di quel metodo e così, convinta che Gray ci avrebbe ripensato, aveva ricordato l’evento più triste della sua vita per rendere i propri occhi vagamente lucidi, come se irritati dal pianto.
-Smettila, adesso. Vai da papà e mangia con lui: scommetto che l’hai lasciato da solo, pur di venirmi a riprendere, vero?-.
Lluvia tirò su con il naso: -Allora… Non verrai con me?-.
-Te lo ripeto per l’ultima volta: no. Dopo pranzo andrò ad allenarmi con Natsu, che ha promesso di farmi diventare il più forte guerriero della Gilda dopo di lui. Se vuoi, aspettami dopo cena. Ciao, mamma; a stasera-, la salutò.
Rimasta senza parole, Lluvia gli diede le spalle e uscì lentamente, non prima di essersi girata un’ultima volta a guardare il figlio poco più che quindicenne. Vide Mirajane avvicinarglisi con un vassoio su cui era poggiato un piatto fumante e, notata l’espressione felice del ragazzo, decise di andare davvero a casa: non avrebbe potuto sopportare un istante di più quella scena che le faceva stringere il cuore.
-Allora? Gray era alla Gilda?-, le chiese Lucy, vedendola passare di nuovo per strada.
-Sì-.
-Ma perché non è con te?-.
-Deve allenarsi con tuo marito. Non ha tempo né per me, né per suo padre-.
Trascinando i piedi e oppressa da mille ricordi infausti, Lluvia proseguì oltre, senza salutare Lucy. Aveva soltanto voglia di rientrare in casa e piangere nella propria stanza, lontano da sguardi indiscreti; soltanto un’altra volta si era sentita triste come in quel momento.
-Ah, eccoti-, la accolse il marito pochi minuti dopo, sentendo aprire e richiudere la porta di casa. -Dov’è il nostro ometto?-, le domandò preoccupato, mentre il sorriso che aveva sulle labbra svaniva all’improvviso.
-È rimasto a Fairy Tail-, spiegò brevemente la donna.
-Come mai? Non mi sembra opportuno che decida di andarsene nel bel mezzo del pranzo…-.
-Desidera mangiare con i suoi amici. Gray-sama odia il cibo che preparo io-.
Non riuscì a resistere all’impulso di dar sfogo alla propria tristezza: in un attimo lo sguardo le si velò di lacrime, che non tardarono a cadere a terra.
-Lluvia, ti prego…-.
-È mio figlio, ma non mi sopporta. È tutto come allora-, balbettò, la voce spezzata dal pianto.
-Vieni qui-.
Il marito le si avvicinò e con delicatezza la strinse tra le braccia, facendole appoggiare la testa contro il proprio petto.
-Lyon, pensi che Lluvia sia una persona sbagliata?-, domandò.
-Non dire assurdità-, la consolò l’uomo, cullandola. -Sei la donna più in gamba che io abbia mai incontrato. Una donna che ne ha passate tante, ma non si è mai arresa di fronte alle avversità-.
-Ma è colpa mia se mio figlio non mi vuole bene… Perché ce l’ha tanto con me? Qualsiasi cosa io faccia, Gray si ribella. Gli assomiglia tanto…-.
Una nuova ondata di lacrime si riversò sulla giacca di Lyon, che, con cuore pesante, accarezzò la chioma della moglie per tentare di calmarla, pur sapendo che a nulla sarebbe valso quel gesto.
D’altronde, le cose non sarebbero cambiate.
Il mago sapeva bene che il matrimonio con Lluvia non era stato certo suggerito da una passione corrisposta. Era accaduto tutto molto in fretta, dopo la morte del suo amico d’infanzia.
Gray.
Quel nome lo avrebbe perseguitato finché sarebbe vissuto.
Lluvia non avrebbe mai dimenticato il suo primo, vero ed unico amore. Lo testimoniava il fatto che avesse insistito nel chiamare così perfino il suo adorato primogenito.
Il figlio suo e di Lyon.
Il figlio che tanto spaventosamente ricordava loro l’originale Gray, sia per l’attitudine alla magia di Ghiaccio sia per l’atteggiamento tenuto nei confronti dei suoi stessi genitori, in particolare quando si parlava di Lluvia.
-Andrò a prenderlo io. Non ci si comporta così-.
-No!-, lo bloccò la moglie, aggrappandosi con maggior forza alla giacca ormai umida. -Più tardi si allenerà con Natsu… Ha quindici anni, ma sembra davvero determinato a diventare il più forte della Gilda-.
Quelle due frasi rappresentarono una pugnalata per Lyon.
-Ma io sono suo padre-, affermò con irruenza, -io mi occupo della sua istruzione. Come può imparare a padroneggiare il Ghiaccio, se combatte con un Dragon Slayer di Fuoco?-.
-Mi fido di Natsu-, disse con voce flebile Lluvia. -Lui e Gray erano una squadra imbattibile-.
Altre lacrime si aggiunsero alle precedenti, continuando a tormentare le menti dei due sposi. Qualsiasi parola o gesto sarebbe stato completamente inutile.
Avevano creduto di potersi ricostruire una vita lontano dalle macerie dei loro cuori, ma si erano sbagliati di grosso.
La tragedia che anni prima si era consumata nella grande guerra contro Zeref aveva tolto loro la possibilità di vivere come avrebbero davvero voluto; nonostante fossero passati quasi due decenni, né Lluvia né Lyon riuscivano ancora a darsi pace. La scomparsa di Gray aveva portato via l’uomo amato alla ragazza e il miglior amico al mago di Ghiaccio, unendo i due superstiti con un doppio filo che era stato definitivamente annodato con il matrimonio.
E quando era nato il loro primo ed unico figlio, la coppia non aveva avuto dubbi su quale sarebbe stato il nome da dargli.
Gray era tornato.
Ma in quel bimbo c’era molto più che un semplice appellativo.
C’era l’amore di una ragazza che non era mai stata apertamente corrisposta, che aveva sperato fino alla fine di poter realizzare il suo sogno fatto di puro romanticismo; c’era l’affetto di un giovane che non aveva goduto fino in fondo della compagnia del suo amico.
Il nuovo Gray avrebbe sopperito a quelle mancanze.
Sarebbe stato amato fino alla follia dalla propria madre, ricambiandola; sarebbe stato il confidente del padre, il rivale da battere e da educare allo stesso tempo.
Peccato che le cose non sarebbero andate così.
Gray Bastia non era Gray Fullbuster.
Non lo era e non lo sarebbe mai stato.
Per quanto i genitori riscontrassero delle somiglianze, il ragazzo si rifiutava di essere il sostituto del suo predecessore.
Non voleva essere una brutta copia dell’originale.
Desiderava essere semplicemente se stesso.
Solo quando Lluvia e Lyon sarebbero stati in grado di capire ed accettare questa realtà il ragazzo avrebbe fatto ritorno.
Fino ad allora, sarebbe rimasto sempre l’altro Gray.
 
 
 


Angolo dell’Autrice
Salve a tutti i coraggiosi che non hanno chiuso questa fiction dopo essere arrivati a metà lettura ^^
Dunque... Vi prego di non linciarmi per quanto scritto qui sopra.
Ammetto che inizialmente sarebbe dovuta essere una FlashFic abbastanza fluffosa (?), ma alla fine ha prevalso la drammaticità dell’angst. Perdonatemi, se potete.
So già che mi attirerò le ire dell’intero Fandom, ma l’idea di una Lluvia/Lyon tragica mi è venuta così all’improvviso che dovevo scriverci su, nonostante non li shippi affatto, anzi.
Ma il punto, direte voi, è: perché il vero Gray muore?
Eh, bella domanda! Pensare che lo amo profondamente <3
Diciamo pure che, secondo mio modesto parere, l’ossessione/amore che Lluvia prova per il bel Fullbuster la potrebbe tranquillamente portare a chiamare un figlio come il suo innamorato. Quindi mi sono lasciata andare all’ispirazione e, soprattutto, alla sperimentazione.
Mi auguro che quantomeno questa OS sia originale. In ogni caso, grazie con tutto il cuore di aver letto questa storia.
Alla prossima (meglio se Jerza, visto che con le altre coppie combino guai come in questo caso ‘^^),
 
Amor31
   
 
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