Erano ormai ore che giravano nelle gallerie di Omega e non
avevano ancora incontrato anima viva a eccezione di lucertole
giganti e enormi fossili a forma di dinosauro. A Rikku quel posto
non faceva paura nonostante l’acqua gocciolasse ininterrottamente
dalle pareti con un rumore inquietante e il buoi più totale in alcuni
punti delle gallerie.
La piccola Albhed invidiava molto Yuna che, nonostante fino a pochi
giorni prima fosse convinta di morire, aveva tirato avanti con
tenacia e fermezza. Lei non ci sarebbe mai riuscita, la invidiava per
questo, ma anche per quello che ormai era nato fra lei e il giocatore
di blitzball che lei aveva salvato. Il silenzio totale di quei corridoi facevano
nascere nella mente della ragazza pensieri bui e maligni, che desiderava
cancellare al più presto. Incontrarono un mostro, un mostro strano e informe
che le provocò Confusione. Rikku attaccava a casaccio, consapevole
di cosa faceva, ma senza il minimo controllo su sé stessa. In un momento
in cui fu di nuovo il suo turno si accorse che si stava voltando verso
Yuna e la colpiva, provocandole il K.O. Tidus però, svelto e pronto
aveva usato una Coda di fenice sull’invocatrice e subito dopo aveva
castato Esna all’Albhed. Rikku tornò in sé e lanciò una granpozione
alla cugina. Passarono pochi altri turni ed eliminarono il mostro, così
ricominciarono a camminare. Se prima l’attenzione di Rikku era concentrata
sull’acqua che scivolava sulle pareti, in quel momento pensava intensamente
a un’altra cosa: quando lei era confusa e aveva colpito Yuna aveva
sentito una strana sensazione molto simile alla gioia esploderle
nel petto, esultanza. Di seguito a questo, le nacque una domanda
che forse temeva più di qualsiasi altra cosa: lei odiava Yuna?
Poi un mostro, più forte degli altri.
Con un colpo eliminò Yuna. Con quello successivo Tidus e con
l’ultimo lei. I tre ragazzi si ritrovarono all’ultimo Save point: era
scomparso il ricordo delle ultime battaglie e con loro i pensieri
formulati da Rikku.