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Autore: Clara_Oswin    14/10/2013    1 recensioni
La storia è ambientata durante il percorso di crescita dei protagonisti, che vuole in qualche modo giustificare quell'innamoramento in maniera più graduale e non durante 6 secondi di clip.
TRAMA: Odette all'età di quindici anni viene a conoscenza del patto stipulato da suo padre Re Guglielmo e la regina Uberta e che per il bene dei loro regni dovrà sposare quel bambino smorfioso con cui è costretta a trascorrere tutte le estati. Poco a poco i due cambieranno il loro modo di vedersi e cresceranno insieme, non mancheranno i litigi e le incomprensioni e perché no... anche una terza figura che metterà alla prova il vero amore dei due con un triangolo d'amore per nulla scontato!
Spero di avervi incuriosito un pò ;)
AGGIUNTI NUOVI CAPITOLI COME ATTI .5 INTERMEDI
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek, Odette
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Incomprensioni – Atto 3

Si avvicinò di più a lei

- Che stai facendo! – ma era troppo tardi per protestare, Derek l’aveva imprigionata mettendo le sue braccia sul tronco. – lasciami andare. – gli disse seria - il suo cuore accelerò, era troppo vicino per i suoi gusti, si sentiva mancare l’aria, trattenne il respiro pur di non sfiorarlo.

-rispondimi – le ordinò il ragazzo facendosi sempre più vicino

-se non ti rispondo che farai? - cercò di sembrare sicura di sè anche se in realtà si sentiva agitatissima.

-mi avvicinerò ancora e …- parve pensarci un istante - …ti bacerò. – le disse riappropriandosi del contatto visivo.

“ma non ha senso tutto questo! Lui mi odia, perché dovrebbe baciarmi!”

-no che non lo farai! – ribatté titubante lei.

-siamo fidanzati dopotutto, è un mio diritto poter baciare la mia fidanzata – la sbeffeggiò lui.

-Se io non voglio tu non lo farai, e poi tu mi odi, questo non ha senso… –

Derek si avvicinò lentamente al suo volto, pochi centimetri separavano le loro labbra, pareva davvero intenzionato a baciarla. Odette non sapeva cosa fare, era paralizzata, avrebbe dovuto concedergli quel contatto con lei? Il loro primo contatto, in quel modo?

Poi d’un tratto si ricordò una cosa, una cosa che lui e Bromley avevano detto.

- Come fai a sapere che lo so? – Per un momento Odette abbandonò qualsiasi emozione stesse iniziando a provare ricordandosi chi era la persona che aveva davanti.

- Me lo ha comunicato mia madre quest’inverno. –

- perché non mi hai mai detto niente? Avresti potuto dirmelo! – lo sgridò lei costringendolo a lasciarla andare. A quanto pareva i ruoli si erano invertiti.

- SI! Avrei potuto! E allora? –

- E allora? Ti sembra corretto nei miei confronti? Tu l’hai praticamente sempre saputo, ed io invece… -

- Avresti preferito saperlo prima? – era sul punto di gridarle, ma perché non voleva capire nulla? Perché era così ottusa?

- Si avrei preferito saperlo! –

- certo, immagina se io fossi venuto da te quando avevi 9 anni e ti avessi detto “ ciao Odette? Bella estate vero? Lo sai che da grandi ci dovremo sposare anche se non ci sopportiamo? Oh, stanno servendo il succo di frutta e i biscotti, andiamo a fare merenda!” –

Odette lo guardò carica di risentimento, non sapeva cosa ribattere.

Derek si scompigliò i capelli nervosamente e poi continuò. – credimi, è stato meglio così. Hai potuto passare un infanzia più serena rispetto alla mia. Ogni volta che ti guardavo durante le nostre estati forzate pensavo: “dovrò sposare quella bambina un giorno”.

Odette strinse i pugni, sentì Falada poco lontano da lei sbuffare, anche lei aveva sentito che c’era tensione nell’aria.

- Tu non hai idea di quanto detestavo vederti, se tu non fossi mai nata o se fossi stato un ragazzo, tutto questo non sarebbe mai successo. Ma poi ho iniziato a crescere e a capire, che se anche tu non fossi nata ci sarebbe stato un altro accordo e un'altra principessa. –

Odette stava per dargli uno schiaffo, si fermò a mezz’aria, aveva gli occhi colmi di lacrime. Gli lanciò il libro addosso e corse verso il suo cavallo. Montò Falada con una velocità strabiliante e partì al galoppo verso il castello. Nessuno le aveva mai detto così tante cose brutte in una volta, e anche se si era promessa che non avrebbe mai permesso a nessuno di vederla piangere non era riuscita a trattenersi quando Derek le aveva confessato il motivo del suo odio, il suo desiderio che lei non fosse mai nata.

Derek rimase impalato al centro della radura, non riusciva a capire cosa fosse successo, ogni volta che iniziavano a parlare finivano per litigare e poi lei… lei aveva iniziato a piangere, un pianto silenzioso quasi trattenuto che lo aveva fatto sentire più meschino di cento insulti.

Avrebbe preferito sentirla urlargli che lo odiava, vederla reagire come facevano quando erano piccoli, ma l’unica cosa che non si aspettava era il suo completo silenzio. Aveva alzato una mano ma poi sembrava averci ripensato, non voleva neppure toccarlo. Gli lanciò quel libriccino e poi scomparve sul suo cavallo all’interno del bosco.

Derek era rimasto da solo nella radura, raccolse il libro caduto di fianco a lui – La belle et la Béte – Gliel’avrebbe restituito una volta tornato al castello.

****

“Lo odio. Parlarmi in quel modo… Farsi così vicino e minacciarmi di baciarmi poi subito dopo confessare che desiderava che non fossi mai nata… ” – Odette era sul suo letto che rimuginava sugli avvenimenti successi quel pomeriggio,  aveva pianto molto una volta tornata in camera sua, ma non per Derek, a quello ormai si era abituata. Non avrebbe mai pensato che sentirsi dire che tutto sarebbe stato meglio senza di lei le avrebbe fatto così male; un conto era pensarlo nella propria testa, un altro era dirlo a voce alta. – “Non volevo che mi vedesse piangere.” Si asciugò le lacrime ripensando al suo libro preferito, si sentiva come la protagonista quando veniva a scoprire che il padrone del castello era quell’orribile e crudele bestia. “Che rabbia, gli ho anche tirato addosso il mio libro preferito, spero che non si sia sciupato … o peggio… Magari per dispetto può averlo strappato! O magari l’ha buttato in un laghetto! Oh no, devo andare a riprendermelo immediatamente” – si alzò rapidamente, si diede una rapida sistemata cercando di convincersi che in fondo non si vedeva poi molto che aveva pianto… poi uscì.

 

 

-chi è? – rispose la voce dietro la porta.

-Voglio il mio libro – disse l’altra voce

-ah, bene, la principessa tira libri è tornata… - Derek si avvicinò alla porta e le aprì.

-non voglio entrare, voglio il mio libro – disse lei rimanendo sulla soglia.

Derek la guardò, aveva gli occhi velati di pianto e da quando le aveva aperto aveva fatto di tutto per evitare il suo sguardo, pensò a quanto le era costato venire sin lì.

-entra dentro non fare la stupida – richiuse la porta dietro di lei. Odette non sapeva il motivo ma obbedì a Derek come se fosse stato un ordine.

La giovane fanciulla bionda fece qualche passo – tieni – le porse il libro Derek dopo una prima esitazione.

- te l’avrei riportato più tardi – aggiunse lui.

- Temevo che per dispetto l’avessi potuto strappare. Povero libro … - disse esaminandolo. Non era stata una buona mossa lanciarlo in quel modo, poteva sgualcirsi o rovinarsi.

-Com’è che ogni volta che noi due iniziamo a parlare finiamo per litigare…? Io volevo solo essere gentile – concluse.

Finalmente la ragazza sollevò lo sguardo e Derek potè fissarla negli occhi – Hai una strana idea di gentilezza visto che volevi baciarmi contro la mia volontà – il suo sguardo si fece penetrante, lo voleva mortificare, ma sapeva che ci sarebbe voluto ben altro per scalfire quel ragazzo di fronte a lei. Si sedette sul letto tenendo in grembo il libro mentre lui in piedi la guardava.

- mi hai bloccata in quel modo, poi hai iniziato a dire tutte quelle cose cattive - fece una pausa studiando il suo atteggiamento. Poi, inaspettatamente le uscirono parole di bocca che non avrebbe voluto dirgli – Nemmeno per una volta mi è passata per la mente l’idea che se tu non ci fossi mai stato io sarei stata meglio. Nemmeno una. –

Derek rimase colpito dalle sue parole. Ma la ragazza non aveva finito – Sono tante le esperienze che dovremo fare insieme, ma Non voglio ricevere il mio primo bacio così. – ebbene l’aveva detto. Aveva dato voce ai suoi pensieri più intimi, ma adesso che si era esposta così tanto era diventata fragile, qualunque presa in giro da parte sua l’avrebbe ferita ancora.

Derek si sedette sul letto, più precisamente vicino a lei – dovrai comunque riceverlo da me, rassegnati. – lo disse quasi dispiaciuto, come se si stesse quasi scusando con lei di dover essere lui quel ragazzo con cui lei non solo doveva scambiare il primo bacio ma anche tutti quelli che sarebbero venuti dopo.

La sua risposta la lasciò interdetta. Odette lo guardò con gli occhi lucidi – e ti pareva quello il modo? – disse con un fil di voce.

-Mi avevi provocato, stavo solo giocando un po’ – si difese

Lei rimase in silenzio.

-Hai detto che per te non ero un uomo! – il suo tono di voce divenne caldo e… profondo.

Odette si ritrovò a rimproverarsi per quello che gli aveva detto, effettivamente era stata un po’ troppo cattiva persino per lui. Quando le aveva chiesto se ai suoi occhi lui non era un uomo sembrava tenerci molto alla sua risposta.

-Tu hai detto che sono un maschiaccio – rispose lei dopo aver riflettuto.

-tu, - continuò Derek – mi hai dato dell’immaturo e stupido, non appena ci siamo incontrati. Io volevo portarti in un posto carino, ma la verità è che riesci sempre a rovinare tutto! – si mise le mani fra i lisci capelli castani, si alzò dal letto e andò verso la finestra; aveva lo sguardo perso nel vuoto assorto nei pensieri.

- Beh mi dispiace di essere nata e di averti rovinato tutto! A quest’ora saresti stato molto più felice senza di me, lo hai detto tu stesso. Beh mai dire mai, potrebbe darsi che un giorno il tuo desiderio si avveri. – Arrabbiata e ferita si diresse verso la porta

- e poi tu che fai il gentile con me? Chissà a quale sporco ricatto ti ha costretto la regina, o forse era il debito di qualche scommessa persa con Bromley? - s’avvicinò alla porta e fece per andarsene, in quell’istante Derek parlò.

- ti sbagli. Questa volta volevo davvero fare qualcosa di carino per te. –

Odette si bloccò, l’aveva detto con una voce talmente malinconica che se non l’avesse conosciuto da tanto tempo avrebbe detto che quel ragazzo in quel momento si sentiva ferito. Ignorò le sue sensazioni, aprì la porta ed uscì.

  
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