Incomprensioni
– Atto 3
Si
avvicinò di più a lei
- Che stai
facendo! – ma era troppo tardi per
protestare, Derek l’aveva imprigionata mettendo le sue
braccia sul tronco. –
lasciami andare. – gli disse seria - il suo cuore
accelerò, era troppo vicino per
i suoi gusti, si sentiva mancare l’aria, trattenne il respiro
pur di non
sfiorarlo.
-rispondimi
– le ordinò il ragazzo facendosi sempre
più vicino
-se non ti
rispondo che farai? - cercò di sembrare
sicura di sè anche se in realtà si sentiva
agitatissima.
-mi
avvicinerò ancora e …- parve pensarci un istante
- …ti bacerò. – le disse
riappropriandosi del contatto visivo.
“ma
non ha senso tutto
questo! Lui mi odia, perché dovrebbe baciarmi!”
-no che non lo
farai! –
ribatté titubante lei.
-siamo fidanzati dopotutto, è un mio
diritto
poter baciare la mia fidanzata
– la
sbeffeggiò lui.
-Se io non voglio tu
non lo farai, e poi tu mi odi, questo non ha senso…
–
Derek si
avvicinò
lentamente al suo volto, pochi centimetri separavano le loro labbra,
pareva
davvero intenzionato a baciarla.
Odette non sapeva cosa fare, era paralizzata, avrebbe dovuto
concedergli quel
contatto con lei? Il loro primo contatto, in quel modo?
Poi
d’un tratto si
ricordò una cosa, una cosa che lui e Bromley avevano detto.
- Come fai a
sapere che
lo so? – Per un momento Odette abbandonò qualsiasi
emozione stesse iniziando a
provare ricordandosi chi era la persona che aveva davanti.
- Me lo ha
comunicato
mia madre quest’inverno. –
-
perché non mi hai mai
detto niente? Avresti potuto dirmelo! – lo sgridò
lei costringendolo a
lasciarla andare. A quanto pareva i ruoli si erano invertiti.
- SI! Avrei
potuto! E
allora? –
- E allora? Ti
sembra corretto
nei miei confronti? Tu l’hai praticamente sempre saputo, ed
io invece… -
- Avresti
preferito
saperlo prima? – era sul punto di gridarle, ma
perché non voleva capire nulla?
Perché era così ottusa?
- Si avrei
preferito
saperlo! –
- certo,
immagina se io
fossi venuto da te quando avevi 9 anni e ti avessi detto “
ciao Odette? Bella
estate vero? Lo sai che da grandi ci dovremo sposare anche se non ci
sopportiamo? Oh, stanno servendo il succo di frutta e i biscotti,
andiamo a
fare merenda!” –
Odette lo
guardò carica
di risentimento, non sapeva cosa ribattere.
Derek si
scompigliò i
capelli nervosamente e poi continuò. – credimi,
è stato meglio così. Hai potuto
passare un infanzia più serena rispetto alla mia. Ogni volta
che ti guardavo
durante le nostre estati forzate pensavo: “dovrò
sposare quella bambina un
giorno”.
Odette strinse i
pugni,
sentì Falada poco lontano da lei sbuffare, anche lei aveva
sentito che c’era
tensione nell’aria.
- Tu non hai
idea di
quanto detestavo vederti, se tu non fossi mai nata o se fossi stato un
ragazzo,
tutto questo non sarebbe mai successo. Ma poi ho iniziato a crescere e
a
capire, che se anche tu non fossi nata ci sarebbe stato un altro
accordo e
un'altra principessa. –
Odette stava per
dargli
uno schiaffo, si fermò a mezz’aria, aveva gli
occhi colmi di lacrime. Gli
lanciò il libro addosso e corse verso il suo cavallo.
Montò Falada con una
velocità strabiliante e partì al galoppo verso il
castello. Nessuno le aveva
mai detto così tante cose brutte in una volta, e anche se si
era promessa che
non avrebbe mai permesso a nessuno di vederla piangere non era riuscita
a
trattenersi quando Derek le aveva confessato il motivo del suo odio, il
suo
desiderio che lei non fosse mai nata.
Derek rimase
impalato
al centro della radura, non riusciva a capire cosa fosse successo, ogni
volta
che iniziavano a parlare finivano per litigare e poi lei…
lei aveva iniziato a
piangere, un pianto silenzioso quasi trattenuto che lo aveva fatto
sentire più
meschino di cento insulti.
Avrebbe
preferito
sentirla urlargli che lo odiava, vederla reagire come facevano quando
erano
piccoli, ma l’unica cosa che non si aspettava era il suo
completo silenzio.
Aveva alzato una mano ma poi sembrava averci ripensato, non voleva
neppure toccarlo.
Gli lanciò quel libriccino e poi scomparve sul suo cavallo
all’interno del
bosco.
Derek era
rimasto da
solo nella radura, raccolse il libro caduto di fianco a lui –
La belle et la
Béte – Gliel’avrebbe restituito una
volta tornato al castello.
****
“Lo
odio. Parlarmi in
quel modo… Farsi così vicino e minacciarmi di
baciarmi poi subito dopo
confessare che desiderava che non fossi mai nata…
” – Odette era sul suo letto
che rimuginava sugli avvenimenti successi quel pomeriggio, aveva pianto molto una
volta tornata in
camera sua, ma non per Derek, a quello ormai si era abituata. Non
avrebbe mai
pensato che sentirsi dire che tutto sarebbe stato meglio senza di lei
le
avrebbe fatto così male; un conto era pensarlo nella propria
testa, un altro
era dirlo a voce alta. – “Non volevo che mi vedesse
piangere.” Si asciugò le
lacrime ripensando al suo libro preferito, si sentiva come la
protagonista
quando veniva a scoprire che il padrone del castello era
quell’orribile e
crudele bestia. “Che rabbia, gli ho anche tirato addosso il
mio libro
preferito, spero che non si sia sciupato … o
peggio… Magari per dispetto può
averlo strappato! O magari l’ha buttato in un laghetto! Oh
no, devo andare a
riprendermelo immediatamente” – si alzò
rapidamente, si diede una rapida
sistemata cercando di convincersi che in fondo non si vedeva poi molto
che
aveva pianto… poi uscì.
-chi
è? – rispose la
voce dietro la porta.
-Voglio il mio
libro – disse
l’altra voce
-ah, bene, la
principessa tira libri è tornata… - Derek si
avvicinò alla porta e le aprì.
-non voglio
entrare,
voglio il mio libro –
disse lei
rimanendo sulla soglia.
Derek la
guardò, aveva
gli occhi velati di pianto e da quando le aveva aperto aveva fatto di
tutto per
evitare il suo sguardo, pensò a quanto le era costato venire
sin lì.
-entra dentro
non fare
la stupida – richiuse la porta dietro di lei. Odette non
sapeva il motivo ma obbedì
a Derek come se fosse stato un ordine.
La giovane
fanciulla
bionda fece qualche passo – tieni – le porse il
libro Derek dopo una prima
esitazione.
- te
l’avrei riportato
più tardi – aggiunse lui.
- Temevo che per
dispetto l’avessi potuto strappare. Povero libro …
- disse esaminandolo. Non
era stata una buona mossa lanciarlo in quel modo, poteva sgualcirsi o
rovinarsi.
-Com’è
che ogni volta
che noi due iniziamo a parlare finiamo per litigare…? Io
volevo solo essere
gentile – concluse.
Finalmente la
ragazza
sollevò lo sguardo e Derek potè fissarla negli
occhi – Hai una strana idea di
gentilezza visto che volevi baciarmi contro la mia volontà
– il suo sguardo si
fece penetrante, lo voleva mortificare, ma sapeva che ci sarebbe voluto
ben
altro per scalfire quel ragazzo di fronte a lei. Si sedette sul letto
tenendo
in grembo il libro mentre lui in piedi la guardava.
- mi hai
bloccata in
quel modo, poi hai iniziato a dire tutte quelle cose cattive - fece una
pausa
studiando il suo atteggiamento. Poi, inaspettatamente le uscirono
parole di
bocca che non avrebbe voluto dirgli – Nemmeno per una volta
mi è passata per la
mente l’idea che se tu non ci fossi mai stato io sarei stata
meglio. Nemmeno
una. –
Derek rimase
colpito
dalle sue parole. Ma la ragazza non aveva finito – Sono tante
le esperienze che
dovremo fare insieme, ma Non voglio ricevere il mio primo bacio
così. – ebbene
l’aveva detto. Aveva dato voce ai suoi pensieri
più intimi, ma adesso che si
era esposta così tanto era diventata fragile, qualunque
presa in giro da parte sua
l’avrebbe ferita ancora.
Derek si sedette
sul
letto, più precisamente vicino a lei – dovrai
comunque riceverlo da me,
rassegnati. – lo disse quasi dispiaciuto, come se si stesse quasi scusando con lei di dover essere
lui quel ragazzo con cui lei non solo doveva scambiare il primo bacio
ma anche
tutti quelli che sarebbero venuti dopo.
La sua risposta
la
lasciò interdetta. Odette lo guardò con gli occhi
lucidi – e ti pareva quello
il modo? – disse con un fil di voce.
-Mi avevi
provocato,
stavo solo giocando un po’ – si difese
Lei rimase in
silenzio.
-Hai detto che
per te
non ero un uomo! – il suo tono di voce divenne caldo
e… profondo.
Odette si
ritrovò a
rimproverarsi per quello che gli aveva detto, effettivamente era stata
un po’
troppo cattiva persino per lui. Quando le aveva chiesto se ai suoi
occhi lui
non era un uomo sembrava tenerci molto alla sua risposta.
-Tu hai detto
che sono
un maschiaccio – rispose lei dopo aver riflettuto.
-tu, -
continuò Derek –
mi hai dato dell’immaturo e stupido, non appena ci siamo
incontrati. Io volevo
portarti in un posto carino, ma la verità è che
riesci sempre a rovinare tutto!
– si mise le mani fra i lisci capelli castani, si
alzò dal letto e andò verso
la finestra; aveva lo sguardo perso nel vuoto assorto nei pensieri.
- Beh mi
dispiace di
essere nata e di averti rovinato tutto! A
quest’ora saresti stato molto più felice senza di
me, lo hai detto tu stesso.
Beh mai dire mai, potrebbe darsi che un giorno il tuo desiderio si
avveri. –
Arrabbiata e ferita si diresse verso la porta
- e poi tu che
fai il
gentile con me? Chissà a quale sporco ricatto ti ha
costretto la regina, o
forse era il debito di qualche scommessa persa con Bromley? -
s’avvicinò alla
porta e fece per andarsene, in quell’istante Derek
parlò.
- ti sbagli.
Questa
volta volevo davvero fare qualcosa di carino per te. –
Odette si
bloccò,
l’aveva detto con una voce talmente malinconica che se non
l’avesse conosciuto
da tanto tempo avrebbe detto che quel ragazzo in
quel momento si sentiva ferito. Ignorò le sue
sensazioni, aprì
la porta ed uscì.