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Autore: Geilie    14/10/2013    4 recensioni
[Loki/Sigyn]
«Dolce Sigyn, siete tanto bella che il Sole stesso ha avuto vergogna di mostrarsi dinnanzi a voi.»
Prima bugia.
Io arrossisco, lui sorride.
Primo errore.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sigyn
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scritta durante la Drabble Night di compleanno organizzata per Maiwe e lady hawke il 09/10/13, con pacchetti di Trick.

PACCHETTO “ERNEST HEMINGWAY”
Fandom: Mitologia Norrena
Personaggi: Sigyn, Loki
Prompt: Evanescence - Field of Innocence
Parole: 273 (Word)
Note: non ne sono né convinta né soddisfatta, a dire il vero. Ero indecisa tra due momenti da poter narrare e alla fine potrei aver scelto quello sbagliato… Chi parla a Sigyn nei suoi ricordi (in corsivo) può essere sua madre, una balia o anche suo padre, o qualunque altro personaggio vogliate immaginare. Anche più d’uno. Io ho immaginato una voce di donna, comunque. Il colore dei capelli di Loki è un omaggio a Emme, ed è a lei e a Lady che la storia è dedicata: d'altronde, una promessa è una promessa. <3



Uneven

Un primo passo verso di lui, un primo passo verso il destino.

Ricorda, Sigyn: non fidarti mai, non credere mai e non pensare di conoscere le risposte.
Ricorda chi stai sposando, Sigyn, ricorda che colui che chiamerai “marito” è il Signore della Menzogna.

Tutto profumava di fiori, nei miei sogni. Non possono mancare i fiori a un matrimonio. Non possono mancare i simboli di purezza, pensavo, i simboli di fertilità.
Qui tutto è pietra. Pietra e gelo, e Sόl ha scelto di non donarci i suoi auguri e ha guidato il suo carro lontano, dove nessun raggio possa splendere su di noi.

Ricorda, Sigyn: se non potrai amarlo, dimentica di possedere un cuore. Hai un cuore così tenero, bimba mia, come un bocciolo di rosa. Non lasciare che sanguini per te, fa’ che divenga nero e muoia piano, piuttosto. Non lasciare che lui lo veda e lo imprigioni nei suoi occhi.

Un passo, e un altro, e un altro ancora. I suoi capelli sono rossi, le sue vesti sontuose, i suoi occhi trasparenti come ruscelli d’alta montagna. Quanto male si può celare dietro uno sguardo tanto limpido? Quante catene?
Ricorda, Sigyn: non fidarti mai…
Non fidarti. Non credere. Non convincerti di nulla, perché nulla è certo. Con lui, nulla è certo…
«Dolce Sigyn, siete tanto bella che il Sole stesso ha avuto vergogna di mostrarsi dinnanzi a voi.»
Prima bugia.
Io arrossisco, lui sorride.
Primo errore.
«Vi ringrazio, mio signore…»
L’incanto dei suoi occhi, quei suoi occhi troppo limpidi, mi ha già afferrata.
«Mi sarai sempre fedele, Sigyn, non è vero?»
«Sì, mio signore. Sempre.»
Ed è troppo tardi per imparare a mentire.
  
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