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Autore: TiffSally    15/10/2013    1 recensioni
Thad è partito per il college e Sebastian è rimasto alla Dalton.
Gli manca il suo ragazzo e così ha deciso di scrivergli delle lettere.
Lettere che non hanno chissà quale senso, ma hanno lo scopo di sfogarsi e di comunicare in una maniera tutta nuova quello che lui sente per Thad.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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A Violeta,
perché le lettere sono il mezzo migliore per esprimere
quello che a voce non riesci mai a dire.
O che io non riesco mai a dirti.
 


Dear Thad





Caro Thad,
è il primo giorno senza te.
E per ora va tutto bene. Almeno credo.
Ho pianto, anche se ti avevo promesso di non farlo. Ma il tuo letto era lì, vuoto e presto qualcun altro lo occuperà e non voglio avere nessuno intorno mentre passo il tempo qui, dove ci siamo innamorati, dove ci siamo messi insieme e dove per la prima volta ho fatto l'amore con qualcuno, perché di sesso ne ho fatto tanto, ma solo con te è stato diverso.
E poi il tuo profumo era sul mio cuscino e sulle mie lenzuola, che non ho voglia di lavare, perché sanno di noi e del saluto che ci siamo fatti amandoci su quel letto, così ho stretto il cuscino immaginandomi che fossi tu, ma ovviamente non aveva la tua consistenza. Non c'erano i tuoi capelli a solleticarmi il collo e a inebriarmi le narici. Né la tua pelle calda in grado di riscaldarmi anche quando siamo nudi sotto le coperte e fuori nevica.
Non ho potuto farne a meno, mi sono lasciato andare e ho versato qualche lacrima. Non tante, te lo giuro. Perché so che vuoi che siamo forti e che affrontiamo tutto questo da adulti, perché siamo noi, Sebastian e Thad, e  possiamo affrontarla.
Quindi mi sono asciugato gli occhi e mi sono messo a scriverti questa lettera. Perché so di non essere una persona molto romantica, sono più che altro fissato con il sesso, ma voglio che questo sia un modo per affrontare la lontananza, per ricordarti e ricordami che per quanto possa essere dura io ti amo e ci sei solo tu e ti puoi fidare di me. Più che altro serve a fidarmi di me stesso.

Non penso di riuscire a scrivertene una ogni giorno,  ma ne scriverò quando ne sentirò il bisogno e so che sarà molto spesso.

Ti amo, tuo Seb.

P.S. Non c'è bisogno che tu mi risponda, mi piace che la cosa sia unidirezionale, che sia una cosa solo per te.

 

 

*


Caro Thad,
è venerdì, anzi ormai è sabato mattina. È appena finito il tradizionale festino di inizio anno. Mi sono divertito e spero che anche il tuo primo week end a Chicago sia stato emozionante.
Ovviamente ti ho pensato, come non avrei potuto? Nemmeno volendo sarei riuscito a scacciarti dai miei pensieri avendo di fronte Nick e Jeff e altre coppiette che si sbaciucchiano. Ti avrei voluto qui, per andarcene dopo nemmeno metà festa per fiondarci nella nostra camera a farlo, per poi metterci a ridere ripensando a quello che avevano combinato gli altri, ubriachi fradici.

Ah mi è appena arrivato il tuo messaggio della buonanotte dove mi dici che speri io non mi sia ubriacato troppo. No Thad, non mi sono ubriacato, ho bevuto giusto una birra. Perché non mi va di ubriacarmi e stare male se poi non ci sei tu che mi tieni la fronte mentre vomito e che mi accarezzi le braccia e il petto, mentre mi passi un panno bagnato sulla fronte dicendomi con un sorriso che sono un idiota e che dovrei smetterla di bere così tanto e l'unica cosa che so dire io è che ti amo.

Ed è vero. Ti amo. Amo come ti prendi cura di me nonostante sia intrattabile quando sto male. E ora mi sta salendo un'incredibile malinconia perché vorrei che fossi qui con me sotto le coperte. Vorrei poterti stringere a me, la tua schiena contro il mio petto, mentre mi stringi una mano e la posizioni  all'altezza del tuo cuore, come fai sempre quando dormiamo insieme.

Quando sono diventato così sdolcinato? È colpa tua Harwood. Guarda in cosa mi hai trasformato, in un fidanzato tutto zucchero e miele. Bé in realtà no, solo un pochino. Ma va bene così.

Buonanotte amore, 
tuo Seb.

P.S. Ti amo.

P.P.S. Queste lettere saranno scritte da quella parte dolce di me (come hai potuto constatare) perché per fare il coglione arrapato ho le chiamate e gli appuntamenti su Skype.

 

 

*

 

Caro Thad,
mi manchi.

E non aggrottare le sopracciglia, è così: mi manchi, puro e semplice.
È una mancanza strana però. Non è che ti penso tutto il giorno e il mio cuore si dilania perché non ci sei. Succede all'improvviso, così di punto in bianco, mi chiedo cosa stai facendo e vorrei poterti vedere perché il tuo volto inizia a perdere i contorni. Mi ricordo perfettamente le sensazioni, o per meglio dire le emozioni, che mi fai provare, ma il tuo viso mi appare sempre un po' più sfuocato. È come se fossi miope, ed è comica la cosa visto che ho 12/10 da entrambi gli occhi.

Comunque, tornando al discorso iniziale, mi manchi e l'ultima volta che ci siamo visti abbiamo passato troppo poco tempo insieme e non come avremmo dovuto, ma la colpa è solo mia.

Il problema è che ero così felice di vederti che era come se non ci fossimo mai allontanati e così mi sono comportato come se tutto fosse normale. Me e te insieme, in mezzo al mondo.
Non ho passato abbastanza tempo con te da solo, a stringerti e a dirti quanto ti amo. E senza che me ne accorgessi eravamo già in macchina verso la stazione e un secondo dopo ti stavo baciando sulla banchina infischiandomene di quelli che ci guardavano in cagnesco. Così ora mi ritrovo da solo con dei rimpianti, stupidi, ma non per questo meno dolorosi.

La prossima volta ti starò accanto come avrei dovuto fare fin da subito. Non ti staccherai da me tanto facilmente, a costo di rimanere chiusi in camera tua per tutta la mia permanenza. Mi basterà stare a letto con te che mi racconti delle tue avventure da matricola sventurata e io che fingo di ascoltarti – in realtà lo faccio davvero- mentre ti bacio ovunque per fare l'amore un'altra volta.

Sarò un po' come una cozza con il suo scoglio, dovrai implorarmi per lasciarti andare.

È una promessa.

Ti amo, S.

P.S. A dir la verità non ho altro da dirti ma mi piace che in ogni lettera ci sia un post scriptum.


 

*

 

Caro Thad,
ho trovato una tua felpa nel mio armadio.
A dir la verità l'ho nascosta nel mio armadio prima che tu partissi. Volevo un pezzo materiale, fisico, di te, qui con me. E quale cosa migliore se non una felpa che odora così intensamente di te?
Questa maglia non l'ho presa a caso, è quella che mi avevi prestato quella sera quamdo ero malato e troppo debole anche solo per andare in bagno, figuriamoci andare in lavanderia a fare il bucato. Tremavo a causa della febbre e non avevo altro che una leggera maglia a maniche corte.
In quel periodo ancora non stavamo insieme, a mala pena ci sopportavamo, ma dal tuo letto me la lanciasti intimandomi di indossarla e lo feci.
Nemmeno l'aspirina ebbe l'effetto calmante del tuo profumo che mi invadeva le narici. È stato da quel momento che ho capito che il tuo profumo è in grado di farmi addormentare.
Ecco perché ho scelto proprio quella, perché mi aiuta a combattere l'insonnia, quando non ci sei tu per farlo. Inoltre è larga e calda, proprio come i tuoi abbracci ed è la cosa che amo di più subito dopo di te.

Perché quando sono fra le tue braccia io mi sento a casa. Mi sento come se avessi finlamente trovato il mio posto nel mondo e non importa quanto una giornata possa fare schifo, le tue braccia saranno sempre lì ad accogliermi e a stringermi, donandomi quel calore di cui ho bisogno e che solo tu sai darmi. 
Dal primo momento che hai avvolto le braccia intorno alle mie spalle sei diventato indispensabile.
Quando ti ho baciato per la prima volta sei diventato una droga per me.

Dopo che abbiamo fatto l’amore per la prima volta ho capito che eri la cosa più importante e meravigliosa nella mia vita.

Mancano due settimane prima di rivederci, ti riporterò indietro la felpa, ma in cambio voglio un altro tuo indumento, del resto non vorrai mica che passi le notti sveglio, lo sai come divento se non dormo.

Mi manchi, ti amo.

S.

P.S. Probabilmente mi prestasti la felpa affinché smettessi di battere i denti dal freddo e smettessi di darti fastidio, ma in fondo spero e speravo che fosse perché ci tenevi un po' a me e alla mia salute.





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Io non lo so come mi vengono in mente certe idee, ma ha volte butto semplicemente sulla carta cose come queste e.. tadààà una raccolta di lettere un po' sdolcinate del nostro Sebastian, che però rimane pur sempre se stesso.
Non so quanti capitoli avrà questa raccolta, dipende quante lettere scriverò, per ora ne ho già altre due pronte e ogni capitolo sarà composto da almeno quattro.­
Quindi alla prossima. Tiff
  
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