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Autore: addictedtomuse    15/10/2013    2 recensioni
Lo conosco da dieci anni e ancora non riesco a capire certi suoi comportamenti.
Sono certo che quel bambino viziato del mio migliore amico mi farà diventare matto un giorno!
E' come se ci stesse provando con me!
Okay forse sto già mostrando segni di follia...
Non voglio perderlo, ma devo dirgli quello che provo veramente, se non lo confesso, sono certo questa cosa finirà per inghiottirmi...
Genere: Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Desclaimer: I muse non mi appartengono (che peccato), non ci guadagno niente a scrivere questa 'cosa' e lo faccio solo per divertimento.

 

Sono tornata con una nuova storia!
Premetto che il titolo è quello di una canzone degli Arctic Monkeys per cui ho una grandissima fissa momentanea. Se non l' avete ancora ascoltata, ve la consiglio vivamente!
Mi sono trasformata, ancora una volta, in quel poveretto di Dom...
Il BellDom c'è, tanto!!
Okay, questo capitolo è a tratti demenziale (o così dovrebbe essere), ma fidatevi che le cose serie (e le cose fluffose) arriveranno... SPOILER!
Vi lascio in pace che è meglio, buona lettura!



 

***

L' ultima canzone è Bliss giusto? Oddio non mi ricordo più!
E se sbaglio? Quel nanetto potrebbe farmi del male attraverso metodi che non riesco neanche ad immaginare, dovrebbe partecipare ad un corso di controllo della rabbia o qualcosa del genere, o bersi una tazza di camomilla più spesso.
Il metodo “fai del male al tuo migliore amico” non funziona, dovrebbe averlo capito!
Dopo l' ultimo maledetto incidente poi, per il quale non mi ha nemmeno chiesto scusa quel pezzente!
Ehi un momento, devo partire con la canzone!
Dovrei fare un corso per aumentare il livello di attenzione, ma esisterà un corso così?
Dooooooommm, concentrati!

Per fortuna non ho sbagliato, anche questa volta mi sono risparmiato una chitarra sulla testa e anche questa volta quel nanetto si è buttato tra le mie braccia a fine canzone. Almeno, a me piace vederla così.
Ora una bella doccia è quello che ci vuole, poi magari un' uscita al pub con quei cazzoni sarebbe la fine ideale di questa lunga giornata.

***

“Ma avevate detto di vederci per l' una!” dico io
“Idiota che non sei altro, avevamo detto mezzanotte e mezza” ribatte scocciato Tom,
“Noi ci siamo preparati in fretta e furia per poi aspettarti per mezz' ora qui come dei coglioni” dice Matt
“Cosa devo fare per farmi perdonare?” dico io, con tono rassegnato
“Ma è ovvio Dommie, ogni dieci minuti di ritardo equivale ad un giro, tu ne hai fatti trenta, quindi paghi tre giri per tutti” ribatte Chris, contento di aver concluso per la prima volta nella sua vita un calcolo matematico.
Io annuisco e penso già al mio povero portafoglio svuotato da quei tre.

Arriviamo al pub, beviamo e scherziamo come sempre, qualche volta veniamo pure riconosciuti dalla gente e questo mi fa molto piacere.
Ad un certo punto sento uno strattone, poi un altro, è Matt, ubriaco fradicio che mi sta dicedo che io dovrei ripagare le riparazioni della sua chitarra perchè si è rotta sulla mia batteria, e le riparazioni della mia batteria dovrei pagarle comunque io perchè la batteria è mia, e il fatto che l' abbia rotta la sua chitarra è irrilevante.
Tanto alla fine pagherò io entrambi, come ho sempre fatto e come sempre farò. Matt doveva fare il politico!
Dopo aver finito questo complesso ragionamento però, com'è chiaro che sia, il solito Matt ubriaco casca fragorosamente dalla sedia e si distende sul pavimento perchè gli gira la testa.
Succede sempre così, lui si ubriaca, si sente male e a turno uno di noi deve badare a lui come solo un amorevole tata sa fare. E a chi tocca questa volta? Al sottoscritto ovvio!
La scusa del 'ma sei tu il suo migliore amico' funziona sempre, Chris e Tom lo sanno benissimo, purtroppo per me.

Lo trascino a forza in macchina, visto che il signorino non si degna di fare il ben che minimo sforzo di camminare e ci rechiamo all' hotel.
Abbiamo le stanze comunicanti, quindi lascio aperta la porta centrale in modo tale da percepire gli eventuali movimenti 'sospetti' di Matt. Si sa, ho il sonno fin troppo leggero io!

 

Mi cambio e mi metto il pigiama, per poi andare a letto, sono stanco morto e l' unica cosa che voglio è appoggiare la mia faccia su quel bel cuscino morbido che vedo davanti a me.
Le ultime parole famose.
Sento un Doooommmmmeeehhh sbiascicato provenire dalla stanza accanto, seguito da: “il pigiama, ho un problemino, mi aiuti?”
Al suono di quelle parole dio solo sa come ho fatto a non correre in quella stanza e a non buttare lui e il suo stupido pigiama giù dalla finestra.
Ma per fortuna sua (e del pigiama) e sfortuna mia, sono fin troppo paziente, così mi reco nella sua camera e trovo una scena al quanto buffa davanti ai miei occhi.
Matt con il braccio destro infilato nella parte destra dei pantaloni del pigiama, mentre il braccio sinistro è ancora incastrato nella giacca che indossava prima. La gamba sinistra è inficcata, non chiedetemi perchè, nella maglietta del pigiama, mentre quella destra si trova nella gamba sinistra dei pantaloni.
Ho troppo sonno persino per prenderlo in giro, già solo descrivere quello che ho davanti basta e avanza. Ormai mi sono rassegnato con lui.
Faccio un respiro profondo, mi sfrego le mani sugli occhi per evitare di addormentarmi in piedi, sono le 3 e mezza e io sono esausto, l' ultima cosa che voglio è mettere il pigiama ad un uomo di 24 anni, ma con un cervello di un bambino di 8, ma lo devo fare, è il mio migliore amico e non lo lascerei mai così in “difficoltà”, anche se sono seriamente convinto che se fosse lui al mio posto mi avrebbe volentieri lasciato in quella squallida posizione, dopo avermi fatto un servizio fotografico degno del miglior servizio di moda, che avrebbe puntualmente mostrato a tutto il mondo.

“Perchè devi sempre rendere le cose più complicate di quello che sono?” gli dico io mentre lo slego da quel garbuglio di abiti,
“Perchè se no che gusto ci sarebbe? Non ti saresti degnato di darmi una mano e io non avrei raggiunto il mio obbiettivo di non farti dormire” risponde lui molto più lucido di prima.
Non me la sento nemmeno di rispondergli, gli tolgo tutti i vestiti e gli metto il pigiama, sorbendomi pure le battutine maliziose e di poco gusto che solo un Matt mezzo ubriaco e nel cuore della notte può fare.
Mi reco in camera mia e dopo un buonanotte detto in modo molto disinteressato finalmente raggiungo il mio adorato letto.

Dormo tranquillo, fino a quando, alle 4 e mezza circa, non sento un rumore provenire dalla camera di Matt. Ci faccio poco conto, sarà dovuto andare in bagno o qualcosa del genere. Mi rimetto a dormire.
Passa qualche minuto e sento un rumore diverso da quello di prima, come se fossero dei passi, seguiti da una porta che si apre.
Inizio a preoccuparmi.
Mi giro per vedere cosa succede e mi trovo davanti un Matt assonnato che cammina in direzione del mio letto.
Sono un po' confuso, ma lo lascio fare. Avrà avuto un brutto sogno con protagonisti gli Zetas, un ragno e tutto il governo americano messo insieme.
Però entra nella mia stanza, resta fermo ai piedi del letto per qualche minuto e poi ritorna nella sua camera.
Sono ancora più perplesso di prima, ma ho ancora sonno e quindi mi rimetto a dormire, sperando che questa volta sia in pace.
Ma non è così.
Un' ora dopo circa sento una specie di fruscio, ma non gli do molto conto e ritorno tra le braccia del mio adorato morfeo.
Mi addormento profondamente.

Alle 11.30 mi sveglio.
Faccio un grande sbadiglio per poi notare una mano che mi circonda la vita. Quella la notte scorsa non c'era e non è mia!
Mi giro per vedere chi è il propretario e il mio sguarda cambia da confuso ad allibito a perplesso nel giro di cinque secondi.
Quel braccio è di Matt, che è steso vicino a me e mi sta abbracciando.
E io non me ne sono nemmeno reso conto fino a questo momento. La prima cosa che mi viene naturale fare è quella di saltare in piedi e urlargli conto, scelta che col senno di poi non si è rivelata la più utile.
“Ma che cazzo stai facendo??” gli chiedo in maniera poco cortese.
Nessuna risposta, solo uno sguardo che va dallo spaventato all' imbarazzato.
Il silenzio la fa da padrone per qualche secondo poi Matt si decide a parlare,
“Ecco io, ehm -indugia qualche secondo- ho avuto uno dei miei soliti incubi da bevuta di troppo e, ecco, mi servivi tu per cacciarlo via”
Ora sono perplesso!
“Matt, sei adulto e vaccinato e io non sono tua madre, queste cose con me non le puoi fare” ribadisco io con tono pacato.
Il suo sguardo è ancora più imbarazzato di prima.
“Scusami, mi dispiace, fa come se non fosse successo nulla ti prego. Ieri ero completamente fuori” mi risponde.
“In effetti eri abbastanza andato , ma che non ricapiti più, ti prego! E ora se mi fai il favore di scendere dal mio letto e ritornare nella tua stanza...”
gli dico io con un tono che tende all' inorridito.
Vedo Matt andarsene, abbastanza affranto, tornando nella sua camera.

M: 'Speriamo che se la sia bevuta la storia dell' incubo, per poco ieri notte non mi beccava.
Ora però come faccio a dirgli tutto? Dominic Howard io ti amo, detto così potrebbe andare.
Si ma quando glielo dico, dove, e se poi lui mi rifiuta? Se poi non mi vorrà più come amico? Se quelle cinque parole rovinassero la band? Perchè deve essere sempre tutto così difficile'...

 

NOTE: Il nuovo capitolo arriverà, non so quando, spero presto. Se sarò in ritardo date la colpa allo studio e ai miei professori! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi prego di commentare per farmi sapere come vi è sembrato.

Accetto volentieri le critiche costruttive :)

 

Alla prossima :D

  
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