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Autore: SakuraAshe    07/04/2008    4 recensioni
Alcuni di voi sapranno che questo è un capitolo extra che si inserisce dall'altra mia fic...da cui prende il nome...il sottotitolo rappresenta la situzione di Roy...nel buio..essendo in coma...la one shot parla delle sensazioni di Edward durante il coma di Roy...per la lettura non credo serva aver letto tutta la fic...ma potrei sempre sbagliarmi. Edward si era svegliato all’improvviso, era su un letto, non si ricordava di essere andato a dormire, cosa era successo? Si guardò attorno spaesato, era in una stanza che infondeva un immenso calore,il Sole filtrava vorace, saziandosi dell’oscurità della stanza. Non riconosceva il luogo in cui si trovava, ma la cosa non gli importava poi molto. Dopo un primo momento di smarrimento aveva ricordato tutto...buona lettura
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Maes Hughes, Roy Mustang
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ecco qua come promesso…ho fatto alla svelta vero?...spero non sia un schifezza…come ho detto non è importante per la trama principale...ma penso sia bello capire meglio in che contesto si inserisce…bene…buona lettura, ci troviamo alla fine…sperando che ci siate ancora…
Declaimers:i personaggi appartengono alla sensei HIROMU ARAKAWA
Capitolo extra
One month in the dark
Edward si era svegliato all’improvviso, era su un letto, non si ricordava di essere andato a dormire, cosa era successo?
Si guardò attorno spaesato, era in una stanza che infondeva un immenso calore,il Sole filtrava vorace, saziandosi dell’oscurità della stanza.
Non riconosceva il luogo in cui si trovava, ma la cosa non gli importava poi molto.
Dopo un primo momento di smarrimento aveva ricordato tutto, si ricordava il motivo per cui si sentiva così stanco, e perché il suo corpo non aveva voglia di eseguire i compiti che il suo cervello gli dettava, si ricordava cos’era successo a Roy.
In un flash rivide tutta la scena,la missione che doveva essere semplice, la sua cattura, il salvataggio di Roy,una fitta allo stomaco lo obbligò a fermarsi.
Roy a terra insanguinato, bloccato sotto un pezzo di soffitto,il dolore, la rabbia, le lacrime, e il sorriso di Roy prima di pronunciare il suo nome con dolcezza e svenire schiacciato dal peso delle ferite.
Un’altra fitta, più forte fu seguita da un inizio di nausea.
La corsa fino all’ospedale, l’estenuante attesa, la morbosa voglia che tutto non fosse mai accaduto, e poi la speranza dettata da un medico che lo aveva informato che Roy era vivo, e l’amarezza di una nuova scoperta più dolorosa della precedente.
Roy era in coma.
Edward non riuscì più a trattenere il conato, mentre rimetteva sul pavimento del cibo inesistente ricominciò a piangere.
Affaticato dallo sforzo si risedette tra le lenzuola candide e urlò il suo dolore.
Si addormentò tra le lacrime.
- è solo colpa mia…-

Edward si ridestò due ore dopo, gli occhi erano gonfi e gli facevano male, sentiva ancora la nausea, ma decise di non darle retta.
-forza Edward, questa è solo una colpa in più che si aggiunge al carico…ora alzati e ricomincia a camminare…rimanere a piangere per il senso di colpa non ti si addice-
Non era convinto nemmeno lui di ciò che pensava, ma decise ugualmente di lasciar perdere i sentimenti che sentiva, e accantonarli in un angolo del cuore, ci avrebbe pensato più avanti.
Con un immenso sforzo si sedette sul letto, guardò in basso verso il pavimento, era stato pulito, senza pensarci due volte scese facendo toccare i piedi nudi, con la fredda superficie.
Solo in quel momento si accorse si non avere addosso i suoi soliti abiti, si guardò attorno, per poi scorgerli su una sedia. Si cambiò in fretta, notando che sulla sedia faceva bella mostra anche il suo soprabito, lo guardò interrogativo.
-strano, non lo avevo portato con me, è estate infondo.. qualcuno deve essere andato nel mio appartamento a prenderlo-
Lo prese in mano con fare apatico, e all’improvviso, benché fosse estate venne attraversato da un brivido,indossò il soprabito senza indugiare, e decise di scoprire chi lo aveva aiutato.
Uscì dalla camera e con passo leggero si avviò verso il piano inferiore.
Da esso provenivano molte voci che discutevano sommessamente, non appena arrivò vicino alla stanza da cui provenivano attese un attimo in ascolto.

“Edward non si è ancora svegliato… è rimasto proprio sconvolto dall’accaduto” un sospiro, Edward riconobbe all’istante la voce di Havoc.
“si sente in colpa per quello che è successo” la voce sicura e risoluta del Tenente Hawkeye trafisse il cuore di Edward
-sono così trasparente?-
“non saprei, infondo non è colpa sua…non ha mica chiesto lui a quell’uomo di tentare di ucciderlo per utilizzarlo come contenitore per quel “Dante”*, e tanto meno ha chiesto lui a Roy di buttarsi sotto quel pezzo di soffitto, non vedo come possa sentirsi in colpa, ma conoscendo Ed si è sicuramente addossato questa colpa…è da lui addossarsi colpe che non gli appartengono” Hughes aveva parlato lentamente,si sentiva che stava soffrendo molto pure lui.
“credete che il giovane Edward Elric si riprenderà?” la voce del maggiore Armstrong rifletteva tutta le preoccupazione che si era impossessata di lui.
“secondo me rimarrà in quello stato catatonico finché l’ex Colonnello Mustang non si risveglierà” Breda intervenne per la prima volta nella discussione facendo sospirare tutti i presenti, come faceva ad essere sicuro che Mustang si sarebbe risvegliato?
“per me invece prenderà in mano la situazione…e come ha sempre fatto comincerà a lottare per riportare tutto come prima” Maes sembrava sicuro di ciò che aveva appena detto, e scrutò il volto dei colleghi per vedere se qualcuno la pensasse diversamente.
“ha ragione Tenente Colonnello Hughes, Edward non è tipo da lasciarsi schiacciare dal dolore non per sempre per lo meno, sono convinta che riuscirà ad alzarsi sulle proprie gambe e ricominciare a vivere…infondo il Generale di Brigata Mustang non è mica morto…sono sicura che si sveglierà” tutti i presenti guardarono Riza e annuirono, aveva ragione.

Edward aveva ascoltato tutto da dietro il muro.
-hanno molta fiducia in me…ma questa volta il dolore è più profondo, non so perché, sento che questo è un dolore differente…a cui non so dare un nome…-
“Edo-kun ti sei alzato..”
Una voce femminile lo aveva riscosso dai suoi pensieri, facendoli infine capire a casa di chi si trovasse.
Glacier lo osservava apprensiva, ma non aggiunse altro, non appena vide gli occhi rossi e stanchi del Full Metal.

Non appena avevano sentito la voce di Glacier constatare che Edward si era alzato, tutti i presenti si erano fondati sull’uscio della porta, rischiando di rimanere schiacciati dal Maggiore Armstrong. Però quando se lo trovarono davanti nessuno riuscì a dire nulla.

Edward osservava con occhi spenti tutti i suoi amici, che erano corsi a vederlo.
-ora però non mi va di parlare con loro-
Con un sospiro si voltò verso Glacier
“mi dispiace per il disturbo che le ho arrecato, ora vado a casa..”
“non se ne parla nemmeno..”
I presenti rimasero sconvolti, tutto si sarebbero aspettati tranne che la dolce e gentile Glacier si scaldasse tanto
“…Edo-kun, mi dispiace, in questo momento non vuoi nessuno che ti disturbi ti capisco, ma stare da solo ad arrovellarti il cervello non servirà a far svegliare il Generale di Brigata Mustang quindi insisto perché tu rimanga qui da noi…almeno per un po’ “
Il tono duro che Glacier aveva utilizzato per tutta la frase si era smorzato, fino a risultare dolce alla fine, quando aveva concesso a Edward una parvenza di scelta che non aveva.
- nemmeno io me la sento di rimanere solo..-
“la ringrazio signora Glacier, accetterò il suo invito, ma non più di un paio di giorni”
Un sorriso si allargò sul viso della donna, che annuì soddisfatta
“Edo-kun avrai fame, vieni, ti preparo qualche cosa” disse incamminandosi già verso la cucina
Edward non ebbe il tempo di dirle che non aveva fame, che ella era già sparita dietro la porta dalle stanza, e così decise di seguirla, rivolgendo un lieve cenno verso i colleghi che ancora lo stavano guardando.
Di comune accordo decisero di chiudere lì le discussioni per quella giornata, e se ne andarono tutti.

Hughes dopo aver salutato gli amici andò verso la cucina, dove si trovava Edward insieme a sua moglie, si sorprese non poco quando appoggiata all’uscio della porta che la nascondeva per metà trovò Elicia intenta ad osservare Edward, titubante sull’entrare o meno nella stanza
Senza dire nulla sorpresa la bimba prendendola in braccio, e la strinse forte, in quella situazione Edward non era l’unico a stare male.
Lui aveva rischiato di perdere un collega, un amico, un fratello, ma doveva dimostrarsi forte, un’altra persona con il morale a pezzi non serviva in quella situazione, lui era adulto doveva dare il buon esempio.
Pensava a questo mentre stringeva la figlia, che non aveva detto nulla, e piangeva sommessamente.
Dopo essersi calmato con un sorriso lasciò andare Elicia che ricambiando il gesto corse verso la madre.

Glacier era stata gentile, aveva preparato da mangiare solo per lui, ed era stata abbastanza accorta da servirgli un porzione esigua di cibo dicendogli
“mangia almeno questo, lo so che hai lo stomaco chiuso, ma lasciarsi morire di fame non è mai un soluzione”
Così si era ritrovato controvoglia a spiluccare il cibo offertigli, mentre la donna gli dava le spalle intenta a cucinare altre pietanze.
All’improvviso l’attenzione di Edward fu attratta dalla piccola figura di Elicia che correva dalla madre, e si ritrovò a sorridere.
Poco dopo sentì una leggera stretta sulla spalla sinistra, non serviva che si voltasse per capire che Hughes lo stava consolando con quel gesto.
“Edward domani io vado da Roy, se vuoi puoi venire con me…”
Maes aveva tentato, sperava che il dolore non gli impedisse di stare accanto a roy, sapeva che se qualcuno tra loro poteva essere di qualche aiuto al Taisa quello poteva essere Edward, e sperò che egli lo capisse.

Edward si girò lo sguardo verso l’uomo.
-non mi farà per niente bene rivedere il Taisa…-
“…va bene..”
Persino Edward si era stupito della risposta completamente in discordanza con quello che aveva pensato, e notò che la stessa cosa era avvenuta a Hughes che lo osservava con la bocca leggermente aperta.
“ ho voglia di rivedere il Taisa” se lo sentiva era quello che realmente voleva.

Roy era stato messo in una stanza singola, siccome era un ufficiale dell’esercito, ma non per questo le regole erano cambiate,gli orari delle visite erano brevi, e non potevano entrare più di due persone per volta aveva suggerito il medico,fatto sta che di comune accordo si era deciso di fare dei turni cosicché tutti potessero passare almeno un’ora con il Taisa, visto che era il tempo massimo che era stato concesso per il permesso temporaneo che tutta la squadra di Roy si era fatta dare, per potergli stare vicino.
Edward era appena arrivato, era il quinto giorno di seguito che andava a trovare Roy, e quel giorno aveva deciso di portargli dei fiori, giusto per rallegrare l’ambiente, non appena entrò, si sentì raggelare, si ricordava di quando era andato a trovarlo la prima volta
- c’è mancato poco che svenissi addosso al Tenente Colonnello Hughes-

Scosse la testa per togliersi quei dolorosi pensieri, e si avvicinò al letto di Roy, con in mano un vaso già riempito d’acqua, lo guardò, aveva molte ferite sul corpo, ma si rimarginavano in fretta, era alimentato attraverso una flebo, e sembrava tranquillo come se potesse svegliarsi da un momento all’altro,Edward ebbe un fitta al cuore, mise i fiori nel vaso, prese un sedia, l’avvicinò al letto e cominciò a parlare con roy, sperando che la sua voce lo aiutasse
“salve Taisa…”
-come se potesse rispondermi-
“la vedo bene..”
-frase di circostanza..-
“le ho portato dei fiori…per rallegrare un po’ l’ambiente..”
-ok Ed… prendi un respiro… sei diventato pazzo-
“sa…sta guarendo in fretta”
-Edward smettila…ti stai facendo solo più male-
Un attimo di silenzio, edward comincia a piangere sommessamente e appoggia la testa sulle braccia incrociate sul letto del Taisa
“mi dispiace Taisa…lei… lei mi ha protetto ed ora è in queste condizioni…la prego…si svegli…si arrabbi con me…tutti sono troppo gentili…la prego…voglio qualcuno che mi guardi con odio per ciò che le ho fatto…voglio…soffrire per alleviare le sue pene…la prego...vorrei essere io al suo posto”

Non c’era giorno che non passasse che Edward non piangeva al capezzale di roy, si sfogava così, e stava un po’ meglio, gridava all’ex Colonnello di svegliarsi e punirlo, era il suo modo di punirsi.

Aveva ricominciato timidamente a sorridere, con Roy solamente con Roy, parlava tanto con lui, gli portava fiori, era il suo modo di espiare le sue colpe, e man mano che passavano i giorni sentiva che dare attenzioni al Taisa, diventava sempre più una gioia che un dovere.

“Al…le ferite del Taisa sono guarite quasi del tutto, il medico è molto soddisfatto, anche io lo vedo bene, quando si sveglierà però avrà il suo daffare per tornare in sesto..ma sono sicuro che tornerà anche meglio di prima...”
“Nii-san?”
“Si fratellino?”
Era una delle tante chiamate che Alphonse e Edward si scambiavano da quando era avvenuto l’incidente, Edward non voleva che il fratello tornasse, ma il suo sostegno era importante perciò lo chiamava ogni giorno, e man mano che i giorni passavano Alphonse aveva notato che il fratello parlava sempre più gioiosamente, per quanto potesse essere gioiosa quella situazione, del Generale di Brigata e si era insospettito..
“fratellone, è più di mezz’ora che mi parli del Taisa…sembra quasi che ti sia innamorato…”
L’aveva detto più per scherzo che per altro, per invogliare il fratello a cambiare discorso
“lo so Al, è da poco che l’ho capito, mi sono innamorato del Taisa, anzi forse lo sono sempre stato”
Alphonse rimase scioccato

“salve Taisa, oggi con me c’è anche il Tenente Colonnello Hughes”
Edward era entrato nella stanza seguito da Maes che lo guardava stranito, non appena aveva messo piede nella stanza, aveva cambiato completamente atteggiamento, e gli era sembrato di scorgere addirittura un sorriso, quel sorriso che da tre settimane circa non vedeva comparire sul volto del Full Metal.
Aveva messo i fiori nel bel vaso sul comodino e si era seduto tranquillamente sul letto di fianco a Roy, prendendo in mano un libro già iniziato
“ Taisa, leggeremo più tardi il libro sicuramente il Tenente Colonnello vorrà parlare un po’ con lei”
E dicendo questo si era voltato verso Hughes che ancora non ci capiva un tubo di quello che gli stava accadendo davanti agli occhi
“Edward…cosa ti è successo?”
Ed fissò i suoi occhi dorati in quelli dell’uomo che aveva di fronte, sembrava che non capisse
“insomma…dieci minuti fa eri sull’orlo delle lacrime… ora ti comporti come una ragazzina con il suo amo…” si era fermato di colpo nel vedere edward sobbalzare quando aveva intuito la continuazione della frase
“Edward ti sei innamorato di Roy?”
Ed guardò con dolcezza l’ex Colonnello
“si, lo scoperto man mano che i giorni passavano, prima provavo dolore perché sentivo dentro di me di essere la causa dell’accaduto, poi pian piano che lo accudivo, sentivo di fare qualche cosa che desideravo fare anche dopo che lui si sarà svegliato, sono sicuro che si sveglierà, sentivo il desiderio di essere felice per lui, di essere importante per lui, di volerlo avere accanto in ogni momento, così pian piano ho capito, quel sentimento che rendeva differente il mio dolore era l’amore che provavo per il Taisa, nulla di meno, così un giorno ho capito di volergli bene, e il giorno dopo che lo amavo, è stato un cosa molto tranquilla…”
Hughes di certo non si aspettava una dichiarazione in piena regola, ma doveva aspettarselo, infondo anche Glacier si era insospettita quando edward le aveva chiesto come ci si sentiva da innamorati, e quando aveva capito di amare l’attuale marito, ma non pensava di certo a quello.
“e non sei sconvolto?”
Edward si era girato nuovamente verso di lui
“No, come le ho detto, non è stata una cosa improvvisa, l’ho capito piano piano, e ho avuto tutto il tempo di realizzare che era un uomo quello che desideravo abbracciare e non lasciare più, la cosa non mi turba”
Il Tenente Colonnello era basito, non solo edward aveva preso la situazione con calma e sangue freddo, ma ammetteva tranquillamente una cosa che per un adulto poteva essere devastante
“Edward, non ti preoccupi della gente, di cosa penseranno del tuo amore?”
La domanda gli era sorta spontanea,aveva accantonato lo stupore iniziale, e aveva subito pensato praticamente, se Edward amava Roy significava che questi ,una volta svegliato avrebbe avuto un piacevole sorpresa, e ne sarebbe rimasto distrutto se poi Edward si fosse tirato indietro, lui voleva fare sul serio, glielo aveva detto chiaro e tondo quando gli aveva confidato di aver capito di amare Edward.
Era normale voler fare delle accurate indagini.

“del giudizio della gente non me ne è mai importato un tubo, se non riescono ad accettare il mio amore, chi se ne frega, io di certo non rinuncerò ad amarlo, anche se so che lui non mi ricambierà mai”
Maes quasi gli scoppiò a ridere in faccia, povero Edward non sapeva quanto si stava sbagliando, lui non sapeva.
Eh no, non sapeva di tutte quelle povere piante carbonizzate per dissipare i dubbi che attanagliavano l’ex Colonnello da quando si era scoperto a sospirare per Edward
Eh no, non sapeva delle sbronze colossali che il Generale di Brigata prendeva ogni fine settimana perché ancora il suo fagiolino non si decideva a tornare
Eh no, non sapeva delle lunghe lettere stracciate in cui Roy esprimeva tutti i suoi sentimenti
Eh no, non sapeva della risolutezza che Roy aveva avuto, quando gli aveva fatto venire un mezzo infarto prima di dirgli che si era innamorato del Full Metal
Eh no, lui non sapeva molte cose
Ma non sarebbe stato di certo lui a dirgliele.

Edward deglutì a vuoto un paio di volte.
Stringeva convulsamente i pugni.
Alla fine però si era deciso, fece un passo avanti e cominciò
“ciao Roy..”
Un sospiro
-visto non era poi così difficile-

*Flash back*
Il giorno prima
“Edward, ma se hai capito di amarlo, perché ti ostini a dargli del lei, e a chiamarlo Taisa, chiamalo per nome, a lui non dispiacerà..”
Dopo due buoni minuti Maes aveva di nuovo parlato.
Il ragionamento non faceva una piega, e Edward arrossì un po’, non voleva ammetterlo
“dai prova non è difficile credimi” lo canzonò l’altro
Edward arrossì ancora di più
“dai prova, forza digli “ciao Roy” vedrai tutto dopo sarà più facile” Hughes si stava decisamente divertendo a mettere in difficoltà Edward, finché il più giovane cedette
“ e va bene, mi vergogno, non ci riesco”
Detto questo aveva dato una veloce carezza al volto del Taisa si era alzato e se ne era andato rosso come un peperone, lasciando l’uomo molto sorpreso.
*fine flash back*

“…ho brutte notizie”
- quando mai da circa un mese le notizie sono state buone-
“non te ne ho mai parlato prima, ma ora mi sembra il caso, purtroppo..”
Si interruppe, stava per pianger, era da tempo che non piangeva come prima, e ora stava ricominciando, si sentiva debole
“…quell’uomo, è sparito nel nulla, non riesco a trovarlo, lo so che te l’ho promesso, ma non c’è nessuna traccia, vorrei davvero averlo trovato..”
Le lacrime avevano cominciato a cadere sul lenzuolo di Roy
“..persino i furti sono ricominciati, Roy, mi dispiace, sono un completo disastro”
Edward aveva appoggiato il viso sulla spalla del superiore, cercando un calore che lo calmasse, sembrava che nemmeno quello funzionasse.
“Roy, perdonami”
Il dolore era tornato prepotente

Quel giorno era decisamente un brutto giorno, splendeva il Sole, vero, ma nel cuore dei Edward si addensavano le nubi.
Un mese, era passato un mese preciso, e Roy non aveva dato segni di ripresa delle attività celebrali.
Quella notte Edward aveva pianto molto, sentiva che da quel momento in poi, più i giorni passavano più diminuiva la possibilità che roy si svegliasse, e questo gli trapassava il cuore.
Se poi ci si metteva anche quel stupido medico che lo chiamava nel suo ufficio, mentre lui voleva cento volte di più stare accanto al Taisa, la rabbia e la frustrazione diventavano ben visibili sul suo volto.
“signor Elric giusto?”
-domanda retorica, visto che mi avrà visto come minimo cento volte-
“si, mi ha fatto chiamare vero?”
L’uomo si risedette alla scrivania dopo che Edward gli strinse la mano che gli aveva offerto.
“l’ho chiamata per parlare delle condizioni del paziente...il Generale di Brigata Roy Mustang, infondo è passato un mese..”
-come se non lo sapessi-
Edward era irritato, il Comandante Supremo gli aveva concesso un’ora di permesso per vedere Roy, e quell’uomo gli stava facendo perdere tempo, infondo lo sapeva anche lui, che le condizioni non erano migliorate, e glielo leggeva anche sul viso, quindi perché trattenersi oltre.
“ieri abbiamo fatto degli esami approfonditi, e questi sono i risultati..”
Il medico gli porse un cartella con alcuni fogli che Edward prese e lesse malamente.
-crede veramente che io sappia cosa significano queste cose?-
“e quindi?”
Si stava davvero arrabbiando per la calma dell’uomo che aveva di fronte
“e quindi, io e i miei colleghi, siamo arrivati ad una spiacevole conclusione..”
Edward si sistemò meglio sulla scomoda sedia dell’ufficio, quel discorso prometteva anche peggio di quel che si era aspettato

“arrivati a questo punto, oramai crediamo che il paziente non si sveglierà più..”

Se il mondo poteva crollare nuovamente, e distruggere il fragile equilibrio che la mente di Edward aveva creato, quella frase aveva innescato il procedimento.

Non si ricordava da quanto tempo se ne stava lì, con la mano di Roy tra le sue, ricordava solo quella frase fastidiosa, e poi frammenti, ricordava di aver chiamato Hughes e alphonse, e di aver pianto come un bambino, per poi avvicinarsi a Roy, e tra le lacrime chiedergli perché gli stava facendo quel torto.
Non si sarebbe svegliato.

La prima volta Edward aveva perso un superiore, un amico, una guida, ora Edward aveva perso la persona che amava.

Tutti i pensieri che aveva avuto in quel mese gli affollavano la mente, oramai nulla aveva più importanza.

- due giorni, due stramaledettissimi giorni-
Edward aveva ricominciato a non mangiare, non che prima di quel giorno mangiasse normalmente, ma almeno ingurgitava qualche cosa in più dei primi tempi, ma ora, dopo la nuova rivelazione, non toccava quasi più cibo, il suo corpo andava avanti per la forza della disperazione, come se andare ogni giorno da roy, lo potesse nutrire meglio di qualsiasi pietanza.
Al quartier generale aveva incontrato i compagni che lo avevano guardato con compassione, in quel mese lo avevano visto cambiare rapidamente, ora, dopo quel nuovo dolore, Edward era solo l’ombra del ragazzo di prima, ed aveva solo 18 anni.

Anche quel giorno Edward compì gli stessi gesti.
Dopo essersi seduto, aveva accarezzato il viso dell’amato
“…sei bellissimo anche oggi Roy”
-lo sei sempre stato-
Ripeté nuovamente la promessa di trovare l’uomo che aveva distrutto il mondo di Roy e di conseguenza il suo.
E qualche cosa cambiò.

Il cuore sembrava aver smesso di battere quando aveva visto le palpebre dell’ex Colonnello tremare, non voleva illudere le sue speranze, non si era accorto che lo stava incoraggiando.

-si è svegliato…-
La gioia di un momento desiderato che non voleva arrivare

Un abbraccio sentire la gioia crescere ad una frase

“sono tornato per te”

Stringerlo, accarezzargli i capelli morbidi e setosi , quasi svenire dopo aver sentito pronunciare il suo nome dalle labbra del superiore

“Edward…”

Infondo ad Edward ora bastava così poco per dimenticare un mese d’angoscia e dolore, bastava che ci fosse lui.

Che ci fosse il suo Roy.

*Hughes come gli altri non sa che Dante è una donna quindi usa il maschile, non è un errore

Eccoci qua…cosa potrei dire…spero di aver espresso al meglio le sensazioni di Edward…ad un certo punto Edward può sembrare impazzito, essere felice quando l’uomo che ha capito di amare è in un letto d’ospedale,…ma secondo me è normale, non è da ed piangersi addosso per sempre, lui agisce, e in questo caso lo fa fingendosi, e sottolineo fingendosi allegro…anche perché è convinto che così Roy starà meglio, anche Hughes sembra parecchio strano…ma ritengo che venga influenzato da Ed, quando erano da soli non era così…ve lo giuro…beh i finale riprende la fic...esprimendo le sensazioni di Edward…adoro particolarmente la parte in cui non trova il coraggio di chiamare Roy per nome, ma non si fa scrupoli ad accarezzarlo, ma ve lo immaginate pucciosissimo (in questa fic farò sempre la fine dell’imbranato timidone già lo so NdEd sconsolato)(suvvia…a Roy piaci anche così NdMe che fa pat pat a Ed)(=_= Nded)(non ti importa nemmeno un po’ che tu mi piaci lo stesso? NdRoy che chissà perché si arrabbia con la sottoscritta)(=_= sto pensando che dopo questo passaggio siamo stati interrotti da******* NdEd)(già..NdRoy che si infila un guanto avvicinandosi minaccioso)(emn…ti vorrei ricordare che se io muoio…tu non potrai fare la convalescenza con il tuo amore NdMe che prega funzioni)(…ha ragione NdEd)(…amore mi deve un favore NdRoy che abbraccia Ed con l’esplicito intento di continuare da dove erano stati interrotti)(^_^ scampata anche questa volta NdMe che filma)scusate la pazzia…

Ringrazio tutti coloro che hanno letto questo capitolo..e anche quelli che leggono tutt’ora la mia fic…fatemi sapere se vi è piaciuto, potrei pensare più avanti ad altri capitoli extra..
I ringraziamenti da One year later
Nardarok:sintetico…beh non mi aspettavo altro..comunque grazie lo stesso (non fraintendete…gli parlo ogni giorno..lo ringrazierò maggiormente domani che lo vedrò)
antote: ciao ciao ciao…beh mi fa piacere sapere che la mia fic appassiona fino al punto di immaginarsi le scene..e sono ancora più contenta che il capitolo sia piaciuto..che dire..quello che li ha interrotti non ha un buona ragiona e sottolineo non ha... ma scoprirai tutto a breve spero…alla prossima allora
Betta90: ç_ç me commossa… davvero ti è piaciuto tanto?...mi hai persino citata …me ancora più commossissima ( fullmetal manga lover mi concedi la parola giusto?)..spero di non averti deluso col capitolo extra…e beh gli errori ç/////ç non riesco a non commeterne..ci vediamo al prossimo capitolo
fullmetal manga lover:…^////^ ma certo che salutavo te..e chi altri? Ti chiedo di non uccidere quel poveretto che li ha interrotti..anche se senza motivo…beh io mi unisco alla spedizione “ammazziamo l’uomo con la maschera che non ha nemmeno un nome e forse si chiamerà a vita lurido verme” ^_^ inoltre vorrei chiederti se mi passi il filmato delle telecamere nascoste *ç* ..sai…potrebbe essermi d’ispirazione per quel momento, quei due non vogliono raccontare nulla…ç_ç.. beh la shortina spero ti sia piaciuta…ho paura che non renda molta giustizia hai sentimenti di Ed…mi saprai dire vero? (me fa occhi sbrilluccicosi)

bene ringrazio inoltre SHUN DI ANDROMEDA per i preferiti…e tutti quelli che leggono la mia fic..e hanno deciso di leggere anche il capitolo extra grazie

con questo concludo…dandovi appuntamento al capitolo 5 di One year later…dove risponderò alle recensioni di questa one shot..a presto Kissoni!!!!

  
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