*Biblioteca dell’istituto di New York*

non voglio dire troppe cose inutili, sarò precisa e concisa.
Ho scritto questa One-Shot pensando alla cerimonia del matrimonio secondo gli Shadowhunters,
spero possa far nascere un po’ di arcobaleni zuccherosi e cuccioli di panda infiocchettati nei vostri cuoricini:3
Mi affascinava la forza e il significato dei gesti di questo rituale,
"ognuna di queste rune è come una lettera dell'alfabeto che parla solo d'amore"
Ave atque vale,
Lucions
 
 
 
Intorno a loro c’erano un mondo di volti attenti e sorridenti, persone in vestiti eleganti, Shadowhunters e Nascosti. Lei aveva fatto il diavolo a quattro perché fosse permesso anche ai Nascosti di venire. Era una forza della natura.
C’erano i Lightwood in abito da cerimonia, Joceline mano nella mano con Luke, che aveva portato tutto il suo branco, c’era la Regine della corte delle Seelie, seduta tra una decina di fate dai capelli di ogni colore, c’erano dei vampiri, Simon in prima fila, già con gli occhi lucidi, e anche stregoni, Magnus che brillava fra gli altri con il suo mantello blu elettrico glitterato.
Jace era lì, nel mezzo della cattedrale ad Alicante, nella sua divisa da cerimonia, ricoperta di rune dorate che parlavano d’amore, di tenerezza e di libertà.
Jace era lì, in mezzo a quella folla di persone, ma non aveva occhi che per lei.
Clary era lì, in piedi di fronte a lui, uno scoppio di luce.
Clary era lì, nel suo abito dorato, proprio come vuole la tradizione, con i boccoli rossi che le cadevano morbidi sulle spalle, proprio come piaceva a lui. Lo sguardo più dolce del mondo, solo per lui.
In quel momento Joceline si avvicinò e gli porse il suo stilo, perchè la tradizione voleva che i due Shadowhunters tracciassero le rune con lo stilo di un genitore del compagno.
Lo stilo, l'oggetto più sacro per un cacciatore.
Il gesto di Joceline significava accoglienza, rispetto e affetto. 
Gli sorrise con dolcezza posandoglielo fra le mani.
 Ora era il momento di fare le proprie promesse, il momento del “per sempre”.
Jace fece un passo avanti, lo stilo in una mano, il foglio del discorso che tremava nell’altra.
Espirò lentamente, e senza guardare nessun’altro che lei, iniziò a leggere.


Clary,
mi è sempre stato insegnato che amare significa distruggere,
ed essere amati significa essere distrutti.
Quando ho iniziato ad amarti,
ho scoperto quanto vero fosse;
quanto doloroso, stressante, difficile e devastante fosse amare qualcuno.
Quindi, si, mio padre aveva ragione,
amare significa distruggere,
ma è così dolorosamente dolce
essere distrutto da te.
La realtà è che è vero,
quando due persone si amano, si distruggono l’un l’altro,
ma per poi ricostruirsi insieme,
con un legame che dura in eterno.
E questo è quello che sto facendo oggi,
sto scrivendo una promessa indelebile sulla tua pelle,
la promessa del mio amore in eterno.


Quindi, Clarissa Fray
– disse Jace guardandola negli occhi, facendo un passo avanti per poterla toccare -
metto me stesso come sigillo sul tuo cuore
–continuò, mentre lo stilo lasciava il suo segno-
e come sigillo sul tuo braccio
–disse, voltandole dolcemente il polso per disegnare-
promettendoti di restare con te ogni giorno della mia vita,
e se c'è qualcosa dopo questa esistenza, anche lì,
perché forte come la morte è l’amore.
Che l’ Angelo mi sia testimone,
 giuro che come queste rune resteranno per sempre su di te,
tu resterai per sempre nel mio cuore,
e per sempre ti amerò con tutto me stesso.

Gli occhi di Jace trasudavano puro e dolce amore, come quelli quelli lucidi di Clary, gli uni che si perdevano negli altri, a pochi centimetri di distanza.
Fra loro, le rune sulla pelle di lei brillavano di un nero intenso, parlavano d’amore, di libertà, di forza e di infinito.