-Raccolta di fiabe e favole in stile vongola, per i piccoli mafiosi bisognosi di storie della buonanotte-

BIANCOXANXUS E I SETTE NANIVONGOLA

C'era una volta, tanti Vongola fa, in un lontano e poco noto paese chiamato Giappotalia, un bel principesso di nome Biancoxanxus che aveva occhi rossi come il sangue e capelli neri come la pece. E assolutamente nulla, di bianco.

Biancoxanxus viveva in una villa lussuriosa e superba insieme al suo non-padre e alla sua ancor-più-non-madre, la strega Bianchi, che non amava il non-padre e nemmeno considerava il povero Biancoxanxus.

Accadde un giorno che la strega e regina Bianchi decidesse di liberarsi di Biancoxanxus, il quale, a detta dello specchio dell'ultimo desiderio, aveva gusti migliori dei suoi in fatto di bistecche ed era per questo considerato una minaccia alla sua arte culinaria.

La strega Bianchi incaricò allora un fulminatore(*) di fiducia di portare Biancoxanxus nel bosco e di fulminarlo, per portarle poi come prova la sua carne arrostita.

Il nostro fulminatore però, adorava tremendamente il principesso e mai avrebbe potuto fulminarlo, tanto che, giunti nel bosco, lo lasciò scappare e fulminò al suo posto una torpedine di passaggio, augurandosi che la regina non sapesse distinguere la carne di carne(**) dalla carne di pesce.

Biancoxanxus, abbandonato nel bosco senza poltrone né bistecche, si ritrovò magicamente e senza neppure dover camminare, davanti ad una Sawadacasa tanto piccola e graziosa che gli diede la nausea: fortunatamente da quella stessa casa proveniva un invitante profumo di bistecche, e il nostro principesso decise che l'avrebbe fatta saltare in aria dopo aver mangiato.

Entrò nella Sawadacasa e vi trovò una grande stanza in perfetto ordine, con una tavolata ricoperta di ogni genere di cibo nel mezzo ed una spaziosa poltrona ed un divano sul fondo.

Mangiò ogni bistecca che potè trovare, scaraventando il cibo rimasto fuori dalla finestra e mettendo la stanza nel più totale disordine, finché, stanco per il troppo uso della mandibola, si addormentò sulla poltrona.

Preoccupandosi, ovviamente, di far saltare in aria il divano.

Quando i sette nanivongola che abitavano in quella casa furono di ritorno e videro il cibo fuori dalla finestra, preoccupati che un orsomafioso potesse aver fatto irruzione in casa, vi si precipitarono con le armi in pugno.

Quale non fu la loro sorpresa nel trovare il bel principesso Biancoxanxus addormentato sulla poltrona!

-Decimonano!- sbraitò Gokuderanano -dobbiamo buttarlo fuori! Ha messo in disordine tutta la nostra Sawadacasa!- e, la dinamite nanica già in mano, si preparava a lanciarla.

-G..Gokuderanano, no! Non credo sia così grave.. metteremo in ordine..- rispose Decimonano, che ancora si chiedeva perché avesse quel nome, considerando che i nanivongola erano solo sette.

-E' ESTREMAMENTE IN DISORDINE!- urlava intanto Estremonano ispezionando la casa e mettendola ancor più in disordine mentre tirava pugni a destra e all'altra destra.

-Appena si sveglia lo morderò a morte- ringhiò Cannibalnano, cercando Cannibird nel disordine.

-Kufufufu, che stolto a illudersi di passarla liscia- sibilò Kufunano facendo mente locale sulle cose peggiori che avrebbe potuto fargli.

-ahahaha- rise Yamanano mentre accanto lui Scemonanomucca piangeva disperatamente.

Il gran rumore svegliò Biancoxanxus che si presentò cortesemente facendo saltare in aria il tavolo ormai spoglio di cibo.

Gokuderanano, Kufunano e Cannibalnano gli saltarono addosso rabbiosamente, ma vennero prontamente fermati, in quanto, (coff coff) nani.

Biancoxanxus senza dir nulla né alzarsi dalla poltrona decise che sarebbe rimasto lì fino alla prossima svendita di bistecche e tornò a dormire senza una parola.

Ma la strega Bianchi, nel frattempo, aveva abilmente distinto la carne di pesce dalla carne di carne(**), e, trasformato il fulminatore in un ombrello, aveva deciso di sistemare le cose a modo suo, tanto che la mattina seguente era già alla porta della Sawadacasa con un bel cesto di bistecche fumanti ed un travestimento in piena regola.

Non dovette neppure bussare, al profumo di bistecche la finestra stessa si aprì da sola e mostrò Biancoxanxus comodamente seduto in poltrona dalla parte opposta della stanza-da' qua, feccia- disse, parlando per la prima volta in tutta la storia, e con la grazia di un principesso divorò le bistecche senza nemmeno esitare.

Purtroppo la strega Bianchi non era un'abile cuoca come voleva far credere, anzi la sua cucina era umanamente insopportabile e per questo motivo Biancoxanxus restò apparentemente morto sulla poltrona.

Al loro ritorno, tre dei sette nani-vongola esultarono per la dipartita del loro sgradito ospite mentre gli altri reagivano nei modi più confusi e insensati e decisero di liberarsi del cadavere lanciandolo fuori dalla finestra.

Miracolosamente, ma ormai appare chiaro che accadrà sempre, Biancoxanxus atterrò su una morbida(?) poltrona di ghiaccio e neve ivi giacque per diverse ore, fin quanto un principe che si trovava a passare di là lo vide e, suo malgrado, se ne innamorò all'istante.

Superò la distanza che li separava in un lampo e s'inginocchiò di fronte a tanta maestosità -Un bacio spezzerà l'incantesimo <3 <3- trillò il principe Lussuria nell'avvicinarsi al volto del principesso.

E anche stavolta Biancoxanxus decise di prendere il destino per i fondelli e si svegliò prima che fosse troppo tardi: la poltrona di ghiacciò scivolò sulla neve umida e lo trasse in salvo dal principe invadente grazie al mirabile intervento di uno Squalo che, visto il principe Lussuria, aveva avuto pietà del principesso.
Fermatosi davanti alla villa, Biancoxanxus scoprì che la strega Bianchi era scappata con uno strano tipo di nome Reborn, ideatore dello specchio dell'ultimo desiderio, e aveva lasciato il regno a lui e al suo non-padre.

E da allora visse (felice e contento) tra bistecche di carne di carne e poltrone degne di tal nome.

~Fine~

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Come potevate aspettarvi, tutto ciò non ha molto senso, ma sono fiera di non aver approfittato del principesso mettendogli Squa-chan come principe (<3)
ecco le note:
(*) --> mi pare scontato che stiamo parlando di Levi °3° ma lo dico comunque, giusto per.
(**)--> non è una ripetizione, dicesi licenza poetica(?) e facoltà di affermare che la carne di pesce è sempre carne, e la carne di carne è carne che non è carne di pesce ma di carne. Ecco. Sì, nemmeno questo ha senso ma bisogna esplicitare la propria non-ignoranza, non credete?
Beh questo è quanto, buona vongolanotte u.u

Aokiba~ (illusionista autoproclamatasi)