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Autore: milly92    15/10/2013    3 recensioni
Stanchi delle solite storie in cui un'alunna e un professore si amano e riescono ad essere felici superando mille ostacoli? Allora questa storia fa per voi, visto che il professore in questione non sa nemmeno che la ragazza con cui ha a che fare sia una sua alunna e non ha per nulla intenzioni "serie"...
"Mi... Mi stai incoraggiando a...".
"Ad uscirci, sì".
Trudy sembra aver assimilato subito e fin troppo in fretta la notizia, in un modo che mi lascia alquanto scioccata. Sembra crederci più di me, quasi quasi. "Sai come si dice in questi casi?".
"Sei fottuta?" suggerisco, melodrammatica come sempre.
"No. "Fake it until you make it"! Fingi! Fingi fino a credere sul serio di non essere una sua alunna e il gioco è fatto, no?".
Da una parte, il discorso della mia amica ha un minimo di senso, dall'altro sono troppo spaventata perchè, per la prima volta in vita mia, rischio di iniziare un cammino caratterizzato dal proibito e ho paura di scottarmi.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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7
Capitolo 7
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6 Maggio 2009
 
Io e Lisa eravamo vicino i distributori del nostro liceo, intente nel fare scorta di merendine e schifezze simili.
Mi guardai nel vetro della macchinetta, che mi restituì lo sguardo di una neo diciottenne dal volto paffuto e dal corpo un bel po' pienotto, celato da una larga maglia rossa.  
Ciò non mi impedì di prendere un Kinder Bueno: avevo bisogno di energie visto che alla quinta ora avrei avuto l'interrogazione di matematica, materia che odiavo insieme al prof, ovviamente.  
Lisa mi diede una gomitata, e quello era il nostro "segnale" quando passava qualcuno di interessante.
Mi voltai discretamente, e mi ritrovai il professori Belloni a pochi passi da noi, mentre parlava con la bidella, la signora Carmela, il pilastro del liceo “Manzoni” di Caserta.
Era un trentaduenne affascinante che insegnava educazione fisica, e, ovviamente, era circondato da uno stuolo di alunne ovunque andasse.  
"Marta mi ha detto che sabato uno del quinto l'ha visto in un bar con Carla della C" sussurrò Lisa.
"Nooo!".
"Sì, invece. Uscire con un prof così figo deve essere figo il doppio, secondo me!".
"Ma è pur sempre un prof, cioè, con che coraggio ti presenti poi in classe?" obiettai, ancora incredula per lo scoop.  
Lisa scrollò le spalle, mentre prendeva il suo Bounty e mi faceva segno di tornare in classe. "E' maggio, è lei è all'ultimo anno... E ha pure un anno in più visto che è ripetente! Da luglio potranno fare quello che vogliono".  
Annuii, senza sapere cosa dire.  
"Fatto sta che non potrei mai riuscire a gestire una situazione simile, per come sono fatta" mormorai, addentando un Kinder Bueno.
"Sei fatta male, Lè, te lo dico sempre!".
Scrollai le spalle, sapendo che non sarei mai cambiata...

°*°*°*


"Non ci credo! E'... Assurdo!".
Quando la tua migliore amica dei tempi del liceo ti dice una cosa del genere, devi sul serio preoccuparti, perchè lei conosce tutte le idiozie che hai fatto dai quattordici anni in poi, quindi significa che ti sei superata.
"Lo so, non c'è bisogno che me lo dici" replico, analizzando la faccia entusiasta e allo stesso tempo scioccata di Lisa Cortina.
Bionda, con capelli ricci che sembrano quasi una criniera umana e gli occhi nocciola spalancati, Lisa mi fissa seriamente incredula, come se le avessi detto che ho vinto un milione di euro in circostanze misteriose.
"Tu che ti vedi con un prof! E noi andremo ad un suo festino, stasera, ah!" continua ad esclamare, alzandosi dal mio letto e abbracciandomi con vigore.
Le ho appena detto di Leo, delle uscite e che ieri sera mi ha invitata ad una festa che si terrà stasera a casa sua, a cui sono invitati alcuni suoi amici che lavorano in Italia e mi ha chiesto di portare qualche amica.
Trudy non può venire perchè, essendo venerdì, ha deciso di tornare di nuovo a casa sua per stare con il suo ragazzo, quindi non ho potuto fare a meno di chiamare Lisa, visto che le altre sono tutte studentesse di Leo e non posso fidarmi ciecamente di loro.
Lei è stata sorpresa di vedere la mia chiamata, perchè ultimamente ci sentiamo solo tramite Whatsapp, telefonate e Skype visto che studia Giurisprudenza nella provincia dove siamo nate, e quando ha sentito il tutto è venuta il più in fretta possibile, così ne ho approfittato per invitarla a passare il weekend qui.  
"Non sarà un festino!" dico. "E' una festa e...".
"Ma dai! I suoi amici sono americani, e loro sanno come divertirsi!" replica Lisa, entusiasta.
"Non sono mica dei liceali...".
"Appunto. I trentenni sono i peggiori in questi casi, si sa!".
Scoppiamo entrambe a ridere, poi annuisco, facendole segno di seguirmi in cucina per mangiare qualcosa visto che è ora di pranzo. "Uscire con uno più grande è diverso, in effetti" constato, lasciandomi scappare un sorriso.
Io e Leo ci siamo visti altre numerose volte, visto che è ormai aprile e abbiamo continuato a vederci regolarmente in queste settimane.
Oltre al fatto che abbiamo passato ogni fine-uscita a pomiciare e a fare a gara a chi privava l'altra di più strati di indumenti, ho avuto modo di apprezzarlo sempre di più perchè mi fa sentire a mio agio e mi fa sentire importante, perchè mi ascolta con calma e attenzione.  
Sento di essere riuscita a credere di essere chiunque tranne la sua alunna, e la cosa mi stupisce perché, dopotutto, ci conosciamo da solo un mese.
"E ci credo, sono più bravi a letto" ridacchia la mia amica, facendomi l'occhiolino mentre si siede su una delle sedie.
Alzo gli occhi al cielo prima di perdermi in un sorrisino non da me, tra il malizioso e l'imbarazzato.  
"Non saprei visto che non siamo ancora arrivati a quel punto. Posso solo dirti che... Beh, senza maglietta è ancora più sexy" borbotto, per poi coprirmi il volto con una mano per la vergogna.
Non posso non ricordare l'ultima volta in cui ci siamo visti - due giorni fa - in cui mi sono ritrovata sul divano di casa sua senza vestito e desiderosa di sentire la sua pelle al contatto con la mia, e, se non avessi avuto il ciclo, di certo non me ne sarei fregata di fermarlo, eccitata com'ero.  
"Non ci credo!" esclama Lisa, sgranando gli occhi e battendo un pugno sul tavolo. "Non ci hai combinato ancora nulla?".
Scuoto il capo, deglutendo. "Pensa che all'inizio per me era assurdo pensare a quest'opzione. Ero così presa dal fatto che fosse un mio professore che mi sentivo decisamente fuori di senno per aver accettato di uscirci, ma poi... Vedi, mi trovo così bene con lui che spesso dimentico come stanno i fatti, quindi è già molto che io stia prendendo in considerazione l'idea di andarci a letto" spiego con cautela, sperando di essermi espressa bene perchè tutta questa situazione è così assurda che risulta difficile da spiegare a chi non conosce i fatti.  
Tuttavia, Lisa mi conosce così bene da capire subito cosa voglio dire, ed annuisce.  
"E' tipico di te, dopotutto sei sempre troppo razionale. Il fatto che lui a giugno se ne torni in America è perfetto visto che non te lo ritroverai all'esame, ma... Mica te ne starai innamorando?" chiede, analizzando il mio volto come se fosse un particolare di un quadro e con un tono alquanto apprensivo.
Scuoto il capo, sicura di me e di ciò che provo.
"No, anzi, mi sento strana proprio perchè è la prima volta che mi ritrovo ad essere attratta da qualcuno solo fisicamente. Quando non lo vedo non mi manca, non lo penso durante il giorno... E' solo che mi fa piacere stare in sua compagnia perchè mi fa sentire diversa" ammetto, dando voce ad uno dei ragionamenti che ho fatto spesso nelle ultime notti.
Così, lei sospira ed annuisce. "Meglio così" approva.  
Senza sapere cos'altro dire, così, apro il frigo per scegliere cosa cucinare per pranzo, optando per pasta con il pesto alla genovese e mozzarella e pomodori per secondo, ottenendo la sua approvazione.
"Ah, e poi oggi pomeriggio mi accompagni un po' in giro, ho urgentemente bisogno di comprare nuovi completi intimi" aggiungo dopo un po', guadagnandomi un'occhiata ammiccante da parte sua.
 
 
Dopo un pomeriggio di shopping che ci ha ricordato molto i tempi del liceo, io e Lisa ci ritroviamo davanti la porta di casa di Leo, entusiaste e incuriosite alle stesso tempo per ciò che ci aspetta.
Ci ritroveremo coinvolte in una serata noiosa con uomini altrettanto noiosi o in uno di quei festini in stile American Pie?
La risposta si svela subito, sin da quando Leo apre la porta, rivelando musica ad altissimo volume e schiamazzi di ogni tipo.
Appena lo vide, Lisa cerca di contenere il suo sguardo di apprezzamento, ed io, per sciogliere il ghiaccio, mi affretto a presentarla.  
"Lei è Lisa" dico, dopo aver salutato l'uomo con il solito bacio informale sulla guancia.
"Ciao, piacere di conoscerti!" esclama Leo, facendoci entrare e chiudendo la porta alle nostre spalle.
"Il piacere è tutto mio" risponde Lisa, senza riuscire a trattenersi, facendomi ridere.  
Leo le sorride candidamente ed io le dò un pizzicotto senza farmi vedere da lui.
"Venite pure in soggiorno" ci invita, così, mentre lo seguiamo, Lisa sussurra al mio orecchio: "Cacchio, come hai fatto a resistergli? E' da dieci e lode!".
"Piantala!" biascico, tuttavia sorridendo.
Nel giro di pochi istanti, ci ritroviamo nel caos fatto persona: ci sono circa dieci uomini sulla trentina che bevono, ridono come pazzi e flirtano con delle donne, mentre solo un paio giocano con la x-box ad un gioco di basket.
"Loro sono dei miei amici, sono qui per un convegno che è iniziato oggi..." spiega Leo, alzando la voce per farsi sentire nonostante la musica alta.  
"Non me ne presenti nessuno?" chiede Lisa, sorridendo candidamente, facendomi ridere.
Eccola, la mia antitesi! Ho sempre voluto essere diretta come lei, e, a sua volta, ha sempre fatto di tutto per aiutarmi a superare la mia timidezza, specialmente quando eravamo al liceo.
Per certi versi è molto simile a Trudy, tranne per il fatto di essere un po' meno matura e responsabile quando è necessario, ma dopotutto non ha nemmeno ventidue anni, mentre Trudy è cresciuta molto in fretta visto il divorzio dei suoi che l'ha costretta a badare ai fratelli quando sua madre lavorava.
"Volevo prima offrirti da bere" ridacchia a sua volta Leo, facendole l'occhiolino.
"Puoi fare le due cose contemporaneamente" ribatte lei.
"Ma no, solo le donne sono multitask" m'intrometto, sarcastica come mio solito.
Leo fa un verso scettico, così si avvicina al tavolo delle bibite, riempie un bicchiere di chissà cosa e afferra un suo amico per un braccio, portandolo vicino a noi.
"Ecco" dice, dando il bicchiere a Lisa. "Lui è Steve" aggiunge, indicando l'amico, un trentenne dai capelli biondi e gli occhi azzurri fin troppo vispi che gli danno l'aria di uno che è abbastanza furbo.
"Io sono Lisa!" esclama la mia amica, sorridendogli, evidentemente in segno di apprezzamento.
"E lei è Lena" aggiunge Leo, circondandomi le spalle con un braccio.
"La famosa Lena! Do you really exist?" mi prende in giro Steve, ridendo con aria divertita.
Annuisco, senza sapere cosa dire, al contrario di Lisa che, dopo avermi fatto l'occhiolino, non so come riesce a dissolversi con lui nel giro di pochi istanti.  
"E' simpatica" constata Leo, senza mollare la presa attorno alle mie spalle.
Lo guardo con aria di sfida, assottigliando le palpebre. "Di la verità, la preferisci a me".
"Ma no. Forse non sarai simpatica" - qui mi fa la linguaccia - "Ma sai essere davero hot...".
"Ah sì?".
"Sì...".
Senza dire altro, si china su di me e mi bacia, stringendomi a sè con slancio, ed io lo lascio fare, sentendo che sarebbe controproducente fermarlo visto che, dopotutto, va anche a me.
Mi piace il modo in cui mi bacia, sa essere seducente e dolce allo stesso tempo, oltre al fatto che è capace di farmi perdere il controllo in pochissimi istanti.
Rimaniamo così per non so quanto tempo, tra un bacio e l'altro e un paio di drink che, come al solito, riescono a farmi sciogliere un po' e a rendermi un po' meno lucida.  
Circa un'ora dopo, sono così presa da lui e brilla al tempo stesso che a stento realizzo di trovarmi nella sua camera, nel momento in cui lo sento chiudere la porta a chiave.
Mi bacia il collo mentre mi fa stendere sul letto, e senza alcuna esitazione riesce a posizionarsi tra le mie gambe, mentre mi libera dal top e passa a baciarmi il seno con una voluttà esagerata, che mi regala una piacevole sensazione di oblio, tanto che mi ritrovo a sbottonargli la camicia e ad accarezzargli il petto.
"I want you..." sussurra, con quella voce roca che mi fa impazzire.  
Non rispondo, ma non gli impedisco nemmeno di privarmi della minigonna e di continuare a passare la sua bocca su ogni centimetro di pelle libera da indumenti vari.
Quando vede il completo merlettato blu che ho comprato quel pomeriggio si blocca, deglutendo.
"Che... Che c'è?" sussurro, preoccupata.
Non mi sono mai ritrovata solo in intimo davanti a lui, e ho paura che la visione dei miei fianchi un po' larghi e della pancia possa avergli fatto cambiare idea.
Per tutta risposta, lui sorride e scuote il capo, avvicinando la bocca al mio orecchio. "Quel completino dovrebbe essere fuori legge..." spiega.
Mi lascio scappare una risata nervosa, ricordando che sono secoli che non mi ritrovo in una situazione simile, e, più rasserenata, per tutta risposta mi decido a ribaltare le posizioni, ritrovandomi su di lui mentre, con le mani tremanti, provo a slacciargli la cintura dei pantaloni.
Mi osserva, sorridendo maliziosamente, e ciò mi manda ancora più in tilt, perchè ho anche constatato il suo livello di eccitazione.
"Ehi, stai tranquilla..." mormora, notando le mie mani che tremano come forsennate.  
Sbuffo, arrossendo come una matta. "E' che sono secoli che non mi trovo in una situazione simile e...".
Non riesco a dire altro perchè lui si è messo a sedere e mi ha ribaciato, mentre, nel frattempo, ha afferrato le mie mani per poi guidarle con calma.
Sorrido, labbra contro labbra, e quando ha finito di aiutarmi in quell'operazione lo spingo di nuovo a stendersi, per poi stendermi a mia volta su di lui.
Mi abbraccia, accarezzandomi i capelli, come per tranquillizzarmi, poi passa al gancetto del reggiseno, esitante.
"Posso...?" chiede.
Per tutta risposta, mi metto a sedere, ritrovandomi a cavalcioni su di lui, e mi libero dell'indumento, gettandolo per aria e squadrando la sua reazione, che non si fa attendere affatto: sgrana gli occhi e avverto un cambiamento anche nel suo amico dei paesi bassi.  
"Sei stupnda" esclama, e per confermare ciò, con decisione, si tuffa letteralmente sul mio petto.  
Mi fa sentire decisamente desiderata, e ciò fa sì che il mio cervello si spenga, in modo da non fargli obiettare nulla sul fatto che non avessi premeditato di fare sesso con lui durante un festino.
Gli bacio a mia volta il collo, per poi passare al lobo dell'orecchio e ottenendo un mugolio di apprezzamento, cosa che mi fa sentire più sicura.
Quando avverto una delle sue mani che si avvicina con decisione ai miei slip per poi scostarli, non riesco a pensare ad altro che ad un: "Muoviti, non ce la faccio più...", e glielo faccio capire riuscendo a trovare il coraggio di avvicinare la mia di mano ai suoi boxer.
Li ho appena sfiorati quando una serie di urla degne di una cantante lirica mi fa sobbalzare e mi fa bruscamente tornare alla realtà, e Leo, notando il mio movimento brusco, si blocca e mi fissa.
"... MA STIAMO SCHERZANDO? QUESTO E' UN CONDOMINIO, NON UNA DISCOTECA! E' TARDI, E OLTRE LA MUSICA A PALLA DOVREI ANCHE SOPPORTARE IL SUO VOMITO SUL  MIO TAPPETINO D'INGRESSO?!" continua ad urlare quella voce femminile.
"Wh... What the fuck?!" sbotta Leo, seccato e incredulo allo stesso tempo.  
"Penso... Dovresti andare a..." inizio, ma una serie di bussate alla porta della stanza danno ufficialmente fine al nostro breve incontro che non ha avuto un epilogo.  
"Leo, Leo! Are you here? Please, come out, your neighbour is freaking out!" urla una voce maschile, senza smettere di dare pugni contro la porta.
Leo sbuffa e si porta una mano contro la fronte.  
"Just one second, Mark, I'm coming..." risponde, alquanto seccato, mentre si alza dal letto e inizia a recuperare i suoi vestiti. "Lì c'è il bagno se vuoi sistemarti, devo andare a vedere cos'è succeso" spiega, indicando la porta alla nostra destra.
Annuisco, recuperando a mia volta i miei abiti per poi entrare nell'altra stanza senza dire altro, scioccata e incredula come sono.
Mi guardo allo specchio, e noto che erano secoli che il mio riflesso non mi restituiva lo sguardo di una ragazza con i capelli sconvolti e la faccia arrossata.  
Per una volta che mi ero decisa a spingermi oltre con qualcuno che non fosse Matteo, ecco che il fato mi rompe le scatole sotto forma di una vicina seccata e rompiscatole.  
Mancava pochissimo, ormai, ci eravamo andati così vicini, e invece...
Frustrata, mi sciacquo il viso numerose volte e cerco di dare un senso ai miei capelli, per poi vestirmi rapidamente ed uscire alla ricerca di Lisa.  
La trovo seduta sul divano del soggiorno con Steve, e appena mi vede inizia a ridacchiare come una matta.
"Cosa è successo con la vicina...?" m'informo, sperando di non aver indossato il top al contrario e di avere un'espressione non troppo sconvolta.
"Un certo Josh ha esagerato con l'alcool e mentre stava uscendo con una tipa ha vomitato davanti l'appartamento della signora di fronte" sintetizza Lisa, entusiasta come se stesse raccontando un fatto eccessivamente divertente. "Tu, piuttosto? Sei particolarmente sconvolta..." osserva, facendomi l'occhiolino, facendo ridere il suo nuovo amico.  
"Ti spiego dopo" mormoro, dicendomi mentalmente che questa serata alla American Pie si sarebbe potuta concludere meglio.  
 
 
"Ma tu aspetti che io vada via per andartene a divertire con una banda di americani con la sindrome di Peter Pan?".
E' domenica pomeriggio, Trudy è appena tornata mentre Lisa sta per andarsene, ancora tutta pimpante per la serata a suo giudizio elettrizzante appena trascorsa.
"Lo sai che con me Lena si decide a sfoggiare il suo lato di bambina birichina..." ridacchia Lisa, mentre chiude la borsa contenente i vestiti usati durante il week end.
"Piantatela..." sbotto, incrociando le braccia. "E' destino che io debba fare sempre la tizia noiosa e frigida visto che quando mi decido a fare sesso con qualcuno vengo interrotta!".  
Le mie amiche ridono come delle matte, poi Trudy mi lancia un'occhiata di sbieco e sorride in un modo comprensivo.  
"Poverina.... Voglio dire, ti apprezzo molto, io avrei dato di matto dopo tutti questi mesi di astinenza".
"Infatti! Vabbè, dai, almeno sai che succederà la prossima volta che vi rivedrete" le dà man forte Lisa, facendomi l'occhiolino.
"Sì, ma... E' diverso! Voglio dire, è come se fosse programmato, mentre ieri stava per succedere spontaneamente" faccio notare loro, scrollando le spalle.  
"Ma non è il tuo ragazzo, Lena, non badare a queste cose, alla fine siete una sorta di... Trombamici, no?" mi fa notare Lisa.
"Ma no! Si dice "Amici con benefici"! Per Lena è più adatto...".
"La finite di parlare come se non fossi presente?!" sbotto, sbuffando. "Il problema è che mi mette ansia sapere che di sicuro succederà appena ci vedremo, odio queste cose, mentre ieri era una cosa spontanea".
"Oh, ma con un figo come Leo non devi farti di questi problemi!" dice la mia amica del liceo. "Ed è risaputo che pensi troppo".  
"Concordo con Lisa!" approva Trudy.
Senza sapere cosa dire, mi siedo sul mio letto, passandomi una mano tra i capelli e cercando di non pensare alla nottata passata a pensare a come mi sono sentita bene con Leo e se tutto ciò fosse giusto viste le circostanze.
Sono tornata indietro, ad essere la solita Lena che fa tutto con serietà, e pensando a questa mia nuova "versione" mi sono chiesta se fossi sul serio cambiata o se questa sia solo una fase.  
"Comunque, sono le cinque, ho il treno tra mezz'ora, è meglio se vado" dice Lisa dopo poco, facendomi riemergere dal mio stormo di pensieri.
Alzo lo sguardo, annuisco e sorrido, rialzandomi. "Mi ha fatto piacere averti qui, fammi sapere quando puoi tornare per un altro week end" dico, abbracciandola.  
"Sì, ti faccio sapere appena mi libero dall’esame di diritto penale" risponde.  
"Perfetto!".
Io e Trudy l'accompagniamo alla porta, e dopo altri diecimila saluti e promesse ci ritroviamo da sole dopo vari giorni.
Ci guardiamo, prendendo posto automaticamente dietro il tavolo della cucina, e noto che Trudy sembra un po' nervosa visto che si sta torturando una corta ciocca bionda con un dito.  
"Che c'è?" chiedo. "Tutto bene?".  
Lei annuisce prontamente e accenna uno strano sorriso. "Sì. Devo dirti una cosa, ho aspettato che Lisa se ne andasse...".
"E' successo qualcosa?" m'informo, ora un po' preoccupata.
"Sì".
"Trudy, non è normale che tu mi risponda a monosillabi, cosa...?".
"C'è stata una novità che cambierà la mia vita e quella di Davide" inizia, torturandosi le mani.
Spalanco la bocca, senza capire.
"Sì. Una novità che cambierà molto la mia vita, che mi porterà a fare scelte diverse rispetto al mio futuro e...".
"No!" sbotto, senza riuscire a controllarmi, sgranando gli occhi. "No! Sei incinta! Avrete un bambino! Oh!" esclamo subito, coprendomi la bocca. "E' una cosa...".
Trudy scoppia a ridere e scuote la mano ripetutamente, come per fermare il mio insensato flusso di energie che mi portano a dire queste sciocchezze. "No! Ma no! Non aspetto un bambino!" esclama.
Mi blocco, fissandola senza capire.  
"Ah no? E cosa...?".
"Mi ha chiesto di andare a vivere con lui, tra un anno. A Torino, dove verrà assunto dopo la laurea" spiega cautamente, questa volta fissando la mia reazione.
"Oh" dico quindi. "A Torino. Wow".
Lei fa un cenno di assenso e mi guarda, sostenendo il mio sguardo nonostante sembra le stia risultando un po' difficile.
"Lo so che pensavi che avremmo sempre vissuto qui, fino alla fine della specialistica, ma...".
"Ma no, no! E' una cosa bellissima, devi stare con Davide, avrà bisogno di te in una città nuova..." mormoro, ancora un po' sorpresa perchè sul serio credevo che io e Trudy avremmo coabitato fino alla fine dell'università, se non addirittura anche dopo.  
"Studierò lì, c'è un'ottima università di lingue, non devo nemmeno fare il test per accedere alla specialistica... Perciò parlavo di scelte differenti" continua a spiegare, mordendosi il labbro, evidenziando un po' la sua difficoltà nel dirmi quelle cose. "Credimi, anche io mi immaginavo di vivere qui dopo la triennale, di specializzarci insieme, e so che a Torino sarà tutto differente perchè dovrò iniziare di nuovo tutto daccapo, ma si tratta di Davide e...".
"Non devi giustificarti, Trudy, io farei lo stesso" la interrompo, sforzandomi di sorridere e gettandomi tra le sue braccia per stringerla a me, anche per non continuare a sostenere il suo sguardo.  
La sento stringermi di rimando e aumento la stretta, se possibile, dicendomi che d'ora in poi dovrò assaporare ogni minuto passato insieme per quando se ne andrà.  
Quando ci separiamo, siamo entrambe un po' imbarazzate, abituate come siamo a prenderci solo in giro.
"Però dovrete sposarvi qui! Non mi obbligherete a venire fin lì per la cerimonia, no?" chiedo, cercando di ironizzare.
Lei ride in un modo ancora più stridulo del solito ed annuisce con un cenno del capo. "Tanto succederà tra anni...".
"Secondo me no".
"Ma dai! E poi pensa alla tua, di vita sentimentale!".
"Mi stai forse chiedendo di pensare al nulla?".
Di nuovo, per l'ennesima volta, ci troviamo coinvolte nell'ennesimo battibecco, per non lasciarci prendere da ulteriori sentimentalismi e ammettere che, dopotutto, questi tre anni sono stati speciali proprio per il contributo che ognuno ha dato alla vita dell'altra.


*°*°*°*°

Ed eccoci qui, con uno dei miei capitoli preferiti, che danno inizio ad una parte un bel po' caotica.
La novità di Trudy non sarà facile da accettare per Lena, e, nel frattempo, la sua vita continuerà ad essere caratterizzata da numerose dinamiche che rischieranno di metterla in crisi.
Abbiamo visto cosa succede quando prova a lasciarsi andare, quindi ecco che tutti i suoi dubbi sono tornati a galla...
Lena è sempre Lena xD
Per quanto riguarda la scena un po' più "Hot" con Leo, beh, spero non faccia schifo, non sono abituata a scrivere storie con il rating arancione ^^'
Poi abbiamo conosciuto Lisa e abbiamo visto un po' com'era al Liceo insieme a Lena.

Che dire, spero che il capitolo vi sia piaciuto, grazie a chi continua a seguire la storia come sempre <3

Se vi va di farmi sapere che ne pensate, sono qui ^^

A martedì,
milly92.
  
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