Prologo
- Sei
proprio sicura di volerlo fare, Alex? –
Era la
centesima volta che le veniva posta quella domanda. Era così
difficile da
accettare il fatto che lei volesse qualcosa di diverso rispetto al
rigido
collegio femminile che le avevano imposto i suoi genitori?
- Te
l’ho
già detto, Brianna, non sono mai stata tanto sicura di
qualcosa. –
- Ma alla
Dalton… è una scuola per maschi! –
provò a farla ragionare la cugina.
Il modo in
cui pronunciò l’ultima parola, come se fosse
qualcosa d’indecente, la fece
sorridere.
- Proprio
per questo ho comprato questa roba. –
Le
mostrò
le buste piene di vestiti, risultato di un pomeriggio passato a
saccheggiare i
negozi maschili del centro commerciale vicino al collegio. –
E mi sono fatta
spedire la divisa. – aggiunse, mostrandole i pantaloni e il
blazer blu navy, la
sobria camicia bianca e il cravattino a righe rosse e
blu.
- È
una
pazzia, e se ti scoprono? –
-
Correrò
il rischio, per i nazionali questo e altro. –
affermò risoluta.
Sapeva
perché
Brianna stava cercando di farle cambiare idea. L’idea di
lasciare la Florida
per trasferirsi nell’Ohio, senza nessuno a cui poter chiedere
aiuto e dovendo
fare affidamento solo sulle proprie forze e sulla borsa di studio che
le era
stata assegnata, la spaventava e non poco. Tuttavia quella era la sua
occasione, probabilmente l’unica che le si sarebbe presentata
e non poteva
assolutamente lasciarsela sfuggire.
- Sei
completamente
pazza, lo sai vero? –
Alex
annuì,
rivolgendole un sorriso sghembo e venendo attirata in un abbraccio
stritolatore.
- Ehy,
questo è sleale, lo sai che non sopporto gli abbracci.
– protestò, cercando di
liberarsi dalla stretta della cugina.
- Lo so, ma
non ti vedrò per mesi, un abbraccio è il minimo.
–
- Ma come,
non eri convinta che sarei stata scoperta e sbattuta
fuori dopo due giorni? – replicò,
citando il
pronostico che aveva fatto non appena
le
aveva riferito la sua idea.
Brianna
sospirò,
alzando gli occhi al cielo, - Fila a provarti quella divisa, vediamo se
ti copre
abbastanza. –
Alex
riemerse dal bagno dieci minuti più tardi, perfettamente
fasciata nei suoi
nuovi vestiti.
- I
pantaloni vanno bene e il blazer è sufficientemente largo da
non lasciar
intravedere le forme. Il problema sono i capelli, sono troppo lunghi.
– decretò
Brianna, dopo aver girato attorno per una manciata di minuti e averla
osservata
con occhio critico.
- Suppongo
che dovrò tagliarli. Puoi pensarci tu? – le
chiese. Brianna era un vero e
proprio mostro con le forbici in mano. Sarebbe stata una parrucchiera
incredibile, o almeno lo sarebbe diventata il giorno in cui si sarebbe
ribellata ai suoi genitori e si fosse iscritta a quel corso per hair
stylist che tanto
le piaceva.
- Certo.
–
Tornarono
in bagno e Alex venne fatta accomodare sul bordo della vasca, con le
spalle
rivolte verso lo specchio, perché “Voglio che ti
veda solo alla fine” aveva
stabilito Brianna. Chiuse gli occhi, cercando di rilassarsi, mentre il
rumore
delle forbici che tagliavano ciocche su ciocche le rimbombava nelle
orecchie.
Era sempre stata orgogliosa delle sue morbide onde corvine, ma ora
chissà
quanto tempo sarebbe passato
prima che
potesse tornare a sfoggiare la sua chioma.
- Fatto,
ora puoi guardarti. – annunciò, mettendo via
quell’arnese infernale e
permettendole di alzarsi.
La prima
cosa che Alex notò fu la massa di capelli che occupava il
pavimento, di un nero
talmente scuro che risaltava drammaticamente sul lindo marmo bianco. Ma
quanti
ne aveva tagliati?
Riluttante,
spostò lo sguardo sullo specchio. L’immagine che
le venne restituita fu quella
di un viso dai tratti più decisi rispetto al solito,
accarezzati da ciocche
corvine che le arrivavano all’attaccatura delle spalle. Tutto
sommato le
piaceva quel taglio, aveva carattere, e metteva ancora più
in risalto i suoi
occhi grigi, la caratteristica che più apprezzava di
sé.
- E ora,
via orecchini, collana, anelli e bracciali. –
ordinò Brianna. Sembrava quasi
che si stesse divertendo a coordinare quell’operazione di
travestimento. Dopo
che ebbe eseguito le sue istruzioni, la vide mordicchiarsi il labbro
inferiore
con aria assorta.
- Manca
ancora qualcosa… ma cosa? –
Schioccò
le
dita, colpita da un’ispirazione fulminea. Rovistò
nel ripiano adibito ai
prodotti per la cura dei capelli ed estrasse una confezione di cera
modellante.
Ne passò un po’ tra le ciocche superiori e
raccolse le inferiori in una specie
di codino che faceva sembrare il taglio più corto di quanto
fosse in realtà.
- Ecco qua,
ora sei davvero pronta. –
Il
cambiamento era sorprendente. Con quei vestiti, i capelli corti, senza
un filo
di trucco e bigiotteria
non sembrava più
lei. Sarebbe potuta tranquillamente passare come la più
androgina dei ragazzi o
la più mascolina delle ragazze.
- Benvenuto
tra di noi, Alexander De Jasay. –
Si
guardarono negli occhi, scoppiando a ridere.
- Credi che
ce la farò? – le chiese Alex, improvvisamente
titubante.
- Devi
farcela, dopo tutta la fatica che abbiamo fatto per conciarti
così. Non osare
farti scoprire, voglio vederti ai nazionali. Ci siamo capite?
–
Ecco la
Brianna battagliera e dispotica con cui era cresciuta. Con un tono
autoritario
come quello chi le avrebbe mai potuto negare qualcosa?
-
Perfettamente. –
Si
scambiarono un ultimo abbraccio, poi Alex recuperò le sue
cose e le caricò in
macchina.
-
Aspettami, Dalton, sto arrivando. – mormorò tra
sé, mentre usciva dal cancello
del collegio e s’immetteva sulla strada principale.
Spazio
autrice:
Finalmente
ecco la mia prima fic su Glee. Ho scelto di ambientarla alla Dalton
perché io
adooooorooo Hunter e Sebastian, quindi non potevo che scegliere di
scrivere
degli Usignoli. Spero che l’idea non faccia troppo schifo.
Fatemi sapere che ne
pensate. Al prossimo capitolo.
Baci baci,
Fiamma Erin Gaunt